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VareseFansBasketNews

  • simon89
    Attilio Caja si gode il riposo del lunedì col gustoso sapore dei primi due punti conquistati in campionato, ma esorta l'Openjobmetis a restare sul pezzo perché la vittoria esterna di Caserta è solo il primo passo verso la salvezza: «I due punti in campionato hanno tutt'altro valore rispetto alle vittorie in Champions, specie se conquistati in trasferta in un turno che sulla carta sembrava favorevole alle nostre avversarie che invece hanno perso in casa. Però la strada per la salvezza è ancora lunga e in salita: prima era difficilissimo e ora è solo difficile...».
    Di certo però si potrà preparare senza patemi di classifica il derby sulla carta impossibile contro Milano... «È l'unica squadra fuori portata per chiunque, proveremo comunque a batterci col giusto senso della sfida. Le altre sono tutte battibili, dipende dal momento in cui le si incontra; chiaro che aver rotto il ghiaccio dà morale, ma anche dopo la partita contro Sassari c'era fiducia, perché hai consapevolezza di quando metti in campo cose buone. Però a livello mentale e caratteriale Caserta ha dato risposte importantissime».
    Le ha date prima di tutto Maynor, ripagando la fiducia nei suoi confronti. «Quella di Eric è una leadership naturale che io gli affido e la squadra gli riconosce. Non vuol dire che segnerà sempre 20 punti, ma se il tuo giocatore più rappresentativo si allena nel miglior modo possibile, incitando e stimolando i compagni, la qualità delle sedute è notevole e arrivi alla partita con una preparazione solida».
    Questione Anosike: il centro nigeriano è passato da essere un problema a un pilastro difensivo... « O.D. sta disputando partite di alto livello, sia nell'aspetto difensivo primario del contenimento del pìck&roll che a rimbalzo. Sono contentissimo della sua presenza e della sua disponibilità: è un ragazzo che fa tanto lavoro sporco e continua a combattere anche se la palla in attacco non gli arriva».
    Questione Ferrero: da sesto esterno ad ala forte titolare producendo anche punti e non solo impegno. «Col gioco che facciamo abbiamo bisogno di qualcuno che attacchi il ferro: Giancarlo lo ha fatto molto bene dandoci una doppia dimensione di 1 contro 1 e tiro da fuori, finalizzando il lavoro di squadra. In allenamento dà sempre il massimo e in partita sta ripagando la fiducia: quando sono arrivato mi è stato chiesto di ottimizzare le risorse interne ed è una bella soddisfazione ottenere risposte da un ragazzo sempre positivo».
    Dunque dopo Caserta tutti sintonizzati sulla stessa lunghezza d'onda e niente interventi sul mercato? «Bisognava capire chi c'è e combatte per la squadra e chi invece no. Le risposte di tutti mi hanno soddisfatto, compreso Eyenga che, risolto il problema addominale, sta riprendendo ritmo e continuità: è in un momento negativo al tiro, ma in difesa si è battuto. Ho apprezzato anche il contributo emotivo dei ragazzi della panchina, e la spinta che ci hanno dato la ventina di tifosi al seguito: è stato bello dare una soddisfazione a questi ragazzi che sono venuti fino a Caserta a sostenerci in un momento difficile».
    Giuseppe Sciascia

  • simon89
    L'Openjobmetis inverte la rotta a Caserta. Dopo 5 sconfitte in fila e 50 giorni di digiuno, la formazione biancorossa torna alla vittoria sul campo della Pasta Reggia con una prova confortante alle voci concentrazione e coralità. Ossia i cardini del basket di Attilio Caja, che può celebrare il suo primo hurrà in campionato a culmine di una prestazione sostanziosa sui due lati del campo. Nella partita psicologicamente più delicata dopo lo stop casalingo contro Sassari - con tanti applausi ma zero punti - e il tonfo di Oldenburg, piace soprattutto la tenuta mentale mostrata da Varese per giocare una gara accorta contro un'avversaria dai chiari pregi e chiari limiti.
    I biancorossi imbrigliano con un mix di uomo e zona 2-3 il temuto bomber bianconero Sosa (8/22 dal campo), gestendo con oculatezza il ritmo di una partita che ripropone un Maynor in versione leader (7/18 al tiro e 7 falli subiti), con tutte le giocate decisive contro la zona 3-2 campana che portano la sua firma. Difesa solida attorno al pilastro Anosike (tentacolare sotto il canestro biancorosso con 21 rimbalzi, la metà di quelli conquistati dagli ospiti) e ripartenze efficaci che esaltano un Dominique Johnson finalmente affidabile come finalizzatore della manovra (9/15 dal campo per l'ex Alba Berlino). Ma la carta vincente della truppa di Caja è un Giancarlo Ferrero inusitato terminale offensivo, che funge da "terzo polo" dell'attacco in una serata balisticamente disastrosa di Eyenga (1/13 dal campo e 4/7 ai liberi, comunque utile in retroguardia).
    Vittoria che vale due punti... e due posizioni in classifica, visti i contemporanei stop casalinghi delle dirette rivali Cremona e Pesaro. Ma dopo tanta fatica non ripagata dai risultati, rompere il ghiaccio era fondamentale per dare una prova concreta dell'efficacia del sistema-Caja. E una vittoria figlia di una ricetta azzeccatissima - a livello di tattica di gara, ma soprattutto di mentalità instillata nel gruppo - da parte del tecnico pavese è il miglior viatico possibile sulla strada - comunque ancora lunga - che porta alla salvezza.
    E se Maynor è quello di Caserta, vicino mai come ieri sera a quello decisivo per la salvezza di due anni fa, l'auspicio è che il nuovo regime di una partita alla settimana lo porti a migliorare ulteriormente la condizione. Necessità impellente per un Kangur davvero in riserva, "nascosto" comunque dal Ferrero rigenerato dalla cura Caja nelle profondità della panchina. E artefice a suon di triple del primo strappo biancorosso (21 -31 al 10' con un poderoso 6-24 costruito a suon di transizioni ed esecuzioni dopo il 15-7 iniziale per la Pasta Reggia). Openjobmetis non sempre lucida, vedi il passaggio a vuoto a cavallo tra secondo e terzo quarto quando è calata la fluidità della manovra e Caserta ha alzato il ritmo: dal 31-42 del 16' i padroni di casa, trovando giocate dinamiche sull'asse Sosa-Putney, hanno ricucito sul 43-47 del 20', mettendo la freccia in avvio del terzo periodo (58-54 al 26'). Brava Varese a non perdersi d'animo e a riproporre la ricetta corale sui due lati del campo somministrata dal suo coach: ancora Ferrero protagonista per il controsorpasso (60-61 al 28'), poi un'altra fiammata di Johnson per il 62-72 del 34'. Poi tanti affanni contro la zona 3-2 e un 2+1 di Sosa da brivido (75-76 a meno 110"); nel finale difesa sugli scudi con Anosike baluardo, e Maynor decisivo a pescare il nigeriano per la schiacciata del 75-79 a meno 49" con Johnson glaciale in lunetta per il 4/4 della staffa. E ora il derby impossibile di domenica contro Milano fa meno paura...
    Giuseppe Sciascia

  • simon89
    L'Openjobmetis misura le sue attuali prospettive in chiave salvezza sul campo di Caserta. Oggi al PalaMaggiò (palla a due alle ore 18.15) la truppa di Attilio Caja farà visita alla rivelazione Pasta Reggia provando a fermare a quota 5 il lungo digiuno in campionato che l'ha inchiodata all'ultimo posto della classifica. Un test impegnativo ma indicativo per i biancorossi dopo la definitiva chiusura dell'avventura in Champions League: il tonfo di Oldenburg ha rappresentato il primo passo indietro della gestione "Artiglio", e dunque il riscontro odierno sul campo di una squadra in salute come quella di Sandro Dell'Agnello dovrà chiarire se si è trattato di un semplice incidente di percorso.
    Il pronostico è avverso a Varese, ma con 8 trasferte sulle 14 partite ancora da giocare - e una delle 6 a Masnago sarà proprio il derby di domenica prossima contro l'EA7 Milano - ogni partita è buona per recuperare il (tanto) terreno perso nel girone d'andata. Fuor di metafora, all'Openjobmetis servono almeno un paio di imprese esterne per completare una missione-salvezza che - a scapito dei passi avanti dell'ultimo mese - non ha ancora visto muovere la classifica nell'era Caja. E la trasferta al PalaMaggiò, sul campo di una Pasta Reggia guidata dal grande talento offensivo di Edgar Sosa (19.2 punti e 6.6 assist a partita per il play dominicano) ma non certo impenenetrabile per atteggiamento difensivo (peggior difesa della serie A a 85.3 punti a gara), è una verifica importante per capire se l'attuale versione del team biancorosso possiede la sufficiente forza tecnica e mentale per risalire la china in classifica.
    Qualsiasi ipotesi interventistica sul mercato è stata rinviata alla pausa, prevista dal 12 al 26 febbraio e riservata alle Final Eight di Coppa Italia. Ma l'Openjobmetis dovrà guadagnarsi sul campo nel trittico Caserta-Milano-Brindisi la fiducia riposta nuovamente da Attilio Caja negli effettivi a sua disposizione dopo il match di Oldenburg. Sotto la lente di ingrandimento ci sarà ancora una volta Eric Maynor, il quale sembra aver superato le noie al ginocchio dei primi giorni della settimana: sarà il play statunitense il primo a dover cambiare registro sul campo, legittimando con un rendimento più affidabile e un piglio più sicuro la leadership che il coach pavese gli riconosce in allenamento. Caserta ha sfruttato a sua volta lo stop tra andata e ritorno per svuotare l'infermeria (recuperato il solido esterno Bostic) e sostituire l'infortunato Czyz con l'ex biancorosso Diawara, subito decisivo settimana scorsa a Reggio Emilia per fermare a quota 5 la sua serie negativa. Varese dovrà giocare una partita lucida e accorta, impostando un match su ritmi e punteggi bassi per non esaltare le folate degli "scorridori" campani che possono contare su lunghi agili come il saltatore Putney e il solido Watt. Coach Caja ha tracciato la rotta, adesso i giocatori saranno capaci di tramutare sul campo le sue indicazioni?
    Giuseppe Sciascia

  • simon89
    Il Basket siamo noi... Sì, ma “noi” quanti? «Varese è così poco innamorata della sua pallacanestro? Allora meritiamo davvero l’A2?»
    Una punta di amarezza a metà del cammino può cogliere anche gli escursionisti più forti e più preparati, quelli che fin dall’inizio hanno considerato la cima un sogno da realizzare, non una semplice meta. Seduto nella sala riunioni del suo ufficio, Luca Thomas Villa, presidente di quanti quel sogno l’hanno coltivato davvero e ci hanno messo del loro, nel lasciarsi andare alla provocazione è ben lontano dall’immagine dell’uomo sopraffatto dagli eventi: «Si tratta di un processo lento, ne siamo consapevoli, così come ben sappiamo che i risultati della squadra hanno influito molto sulle scarse adesioni. Non demorderemo e cercheremo di far passare meglio il nostro messaggio, continuando a mantenere le promesse che abbiamo fatto»
    Una goccia, un mare
    Sette mesi di Trust. È il 23 giugno 2016 quando 15 tifosi annunciano al mondo la nascita dell’azionariato popolare biancorosso. Dopo Varese nel Cuore il genio cittadino partorisce un’altra strada verso la sostenibilità economica di una passione. L’unione deve fare la forza, anche qui, come successo per le aziende dopo aver appurato la latitanza di padroni mecenati. In questo caso, però, si parla alle persone, non alle partite Iva: 100 o 500 euro all’anno, una goccia che diventa mare. «Pensate se 2000 persone versassero 100 euro all’anno - azzardò Toto Bulgheroni, socio fondatore (anzi: socio sognatore, come gli altri 14...) - Sarebbero 200 mila euro in più da spendere per la Pallacanestro Varese. E sarebbero un aiuto consistente».

    Ne sarebbero bastati 1000, ci si è assestati a 350 e spicci (374 per l’esattezza): «L’inizio è stato eccellente - afferma Villa - Ora stiamo un po’ pagando lo scotto dell’andamento della squadra. Sinceramente mi aspettavo un po’ più di amore incondizionato da parte di Varese: 370 aderenti, in una città che fa 80mila abitanti e che ama il basket, è un dato oggettivamente sproporzionato. Mi viene da pensare che la gente qui sia sì affezionata alla pallacanestro, ma a costo zero o quasi».
    Promesse rispettate
    Il rammarico, però, lascia ben presto spazio sia all’orgoglio, sia alla voglia di proseguire sulla strada intrapresa: «Il bilancio di questi mesi non è negativo. Abbiamo creato un qualcosa che ha pochi eguali in Italia, abbiamo centrato l’obiettivo di acquistare le azioni della società (ora il Trust ha il 5% ndr), abbiamo dato il nostro contributo per l’acquisto di Dominique Johnson, abbiamo colorato di biancorosso il palazzetto con le coreografie. Io al “Basket siamo Noi” darei un 8».

    Otto per quei banchetti informativi che non mancano mai fuori da Masnago, che ci sia freddo o gelo, otto per le trasferte organizzate che sono state un formidabile strumento di aggregazione, otto per averci creduto e per continuare a farlo: «Il prossimo passo saranno l’assemblea dei soci e la creazione di un appuntamento settimanale, una sorta di ritrovo tra i soci sempre aperto. E poi continueranno gli eventi in ottica reclutamento. Sono assolutamente convinto che il futuro passi anche dalla nostra iniziativa: non mi sorprenderei se fra 10 anni una squadra di pallacanestro fosse posseduta interamente da un trust di tifosi».

    Il domani più prossimo, tuttavia, si chiama salvezza. E i 374 “tifosi proprietari” hanno ancora più diritto degli altri a lanciare il loro appello: «L’A2 sarebbe un incubo, non scherziamo - conclude il presidente de “Il Basket siamo Noi” - E lo sarebbe per quelle regole che renderebbero quasi impossibile una rapida risalita e per l’inevitabile regresso delle risorse economiche che una retrocessione comporterebbe. Io spero che i giocatori lo sappiano e che imparino a sputare sangue. Se qualcuno non ci sta, faccia pure subito le valigie».
    Fabio Gandini

  • simon89
    Varese sceglie il modo peggiore per congedarsi dall'Europa. La truppa di Attilio Caja crolla fragorosamente sul campo di Oldenburg. Un passo indietro lungo e ben disteso (solo una volta - Coppa Coppe 1967/68 ad Atene - Varese aveva fatto peggio dei 53 punti di ieri) rispetto ai progressi delle ultime settimane che riapre interrogativi preoccupanti sulla consistenza tecnica e mentale dell'organico attuale per portare a termine la missione salvezza in campionato. La scelta di non anticipare a sabato il match casalingo contro Sassari, lasciando neppure 48 ore di recupero rispetto alla battaglia di domenica, lasciava presagire come il ripescaggio in FIBA Europe Cup fosse obiettivo meno rilevante rispetto alla priorità di lasciare l'ultimo posto in serie A.
    Però Varese ha giocato una partita molle a livello mentale, prima ancora che fisico: la zona 2-3 proposta inizialmente da Caj a per proteggere Maynor in difesa e togliere ritmo alla circolazione di palla di dei tedeschi aveva dato frutti nelle battute iniziati. Ma l'Effe-Effe ha sprecato l'inerzia iniziale con una serie di errori banali tra palle perse e liberi sbagliati; così i padroni di casa hanno trovato ritmo perimetrale (8/16 a 3) utilizzando lunghi frontali per aprire l'area, e il 14-0 a cavallo tra primo e secondo quarto ha spaccato la partita (26-12 al 13') a preludio di in un primo tempo da 22 punti frutto di un cocktail mefitico di brutture (4/13 ai liberi e 12 perse a fronte di soli 8 canestri dal campo) che ha riproposto i peggiori momenti delle trasferte europee dell'era Moretti. Nel disastro generale, da salvare soltanto Avramovic, ti quale ha avuto l'orgoglio e la freschezza di mettersi in proprio nell'unico periodo offensivamente accettabile (14 punti in 6'30" sui 25 fatturati nella terza frazione), e in parte capitan Cavaliero con qualche tripla che, dopo un timeout motivazionale di coach Caja, ha ricucito dal 52-24 del 23' al 57-40 del 27'.
    Così l'avventura europea - che doveva essere un fiore all'occhiello ed è invece diventata una polpetta avvelenata per strategie sbagliate nella costruzione della squadra e nella gestione dei ritmi di un doppio impegno sul quale si è avvitato il primo grande (e fatale, vedi i cambi contestati contro Klaipeda) equivoco tra la società e Paolo Moretti, termina senza neppure la prova di appello della FIBA Europe Cup, nonostante al momento il bilancio internazionale (5-11 contando il preliminare di Champions con il Benfica) sia migliore rispetto a quello interno (4-12).
    Ma l'encefalogramma piatto espresso ieri da troppi giocatori riapre scenari allarmanti: solo gambe molli dopo le fatiche contro Sassari e dunque serbatoio in riserva che il regime normale di una partita a settimana (saranno ancora 14 con 107 giorni di stagione dopo averne disputate 32 nei primi 118) potrà ricaricare con la solita ricetta "tempo e lavoro"? Oppure la sconfitta contro il Banco Sardegna, nonostante una prestazione positiva sotto molti aspetti, ha lasciato scorie mentali pesanti nelle teste di giocatori poco abituati a sforzi di concentrazione per stare in un sistema evoluto? Di certo la gara in Germania dovrà riaprire seriamente le valutazioni sul conto di Maynor, troppo labile come "giocatore-capo" di una squadra che avrebbe bisogno di ben altro piglio dal suo leader. E la seconda bocciatura consecutiva in tre giorni da parte di Attilio Caja potrebbe modificare la posizione della società da neutralista a interventista negli scenari di mercato in regia...
    Giuseppe Sciascia

  • simon89
    Varese cerca nuovamente riscatto in Europa per rilanciarsi dalle delusioni in Italia. Stasera a Oldenburg (palla a due alle 18) la truppa di Attilio Caja - nuovamente griffata Effe-Effe come già accaduto in Polonia - insegue l'ultima chance di ripescaggio in FIBA Europe Cup nel turno conclusivo della regular season della Champions League. Neppure 48 ore dopo lo stop casalingo contro Sassari, i biancorossi andranno a caccia dell' impresa contro un'avversaria da playoff dell'emergente Bundesliga (10 vittorie in 16 gare, vittoria interna 71 -64 contro Francoforte nell'anticipo di sabato).
    Il sogno dei playoff europei è stato già gettato alle ortiche con le (evitabilissime) sconfitte casalinghe dell'andata con Paok Salonicco e Rosa Radom e a meno di un colpaccio contro pronostico, da corredare peraltro attraverso una combinazione di risultati favorevoli dagli altri campi, stasera Varese si congederà dall'avventura europea. L'intento di Cavaliero e compagni è quello di onorare comunque l'impegno e di mettere in campo tutta la voglia di rivalsa dopo l'ennesima sconfitta in volata contro Sassari. Ma è evidente che la missione salvezza in Italia ha priorità assoluta su qualsiasi ipotesi di prosecuzione del cammino in FIBA Europe Cup; d'altra parte però Attilio Caja ha ribadito che ogni partita è utile per proseguire sulla strada della crescita. E la trasferta di stasera, contro un' avversaria di alto profilo e ancora motivata dalla possibilità di saltare i preliminari playoff in caso di vittoria, è un ulteriore test per verificare lo spessore dell'attuale Varese nella rincorsa-salvezza da conquistare in campionato.
    La sconfitta contro il Banco Sardegna ha evidenziato nuovamente le problematiche legate all'inconsistenza difensiva di Eric Maynor, e l'assenza di un leader capace di dare sicurezza nei finali in volata, ruolo nel quale Dominique Johnson non è stato in grado di dare la svolta auspicata. Il play statunitense ha margini di crescita legati al ritorno quasi scontato al regime di una partita alla settimana, oppure in una squadra che ha bisogno di grinta e carisma è un lusso poco compatibile con le necessità di classifica, come se per iscriversi ad un rally si scegliesse una fuoriserie?
    Il dopo-Dinamo non fa registrare ripensamenti su possibili ritocchi all'organico attuale: al di là delle risorse mancano le alternative adatte. Cavalcare eventualmente l'ipotesi Johnson Odom in uscita da Sassari (peraltro a costi impossibili per le casse biancorosse) potrebbe rivelarsi un rimedio peggiore del male vista l'incompatibilità tra un "solutore solitario" e il sistema corale di "Artiglio". Servirebbe trovare giocatori carismatici e votati al gioco di squadra come Chris Wright o Rok Stipcevic, ossia gli ultimi due ex che hanno castigato Varese dopo avergli dato la scossa nel 2015-16 e nel 2010-11. Intanto però si aspettano altre risposte da Oldenburg per capire se la parabola ascendente si è assestata a fronte dei limiti strutturali del roster, o se l'organico attuale è in grado di esprimere ulteriori margini di crescita.
    Giuseppe Sciascia 

  • simon89
    La pioggia di triple di Sassari spegne le velleità di riscossa dell'Openjobmetis. Quarto periodo ancora fatale alla truppa di Attilio Caja che, due settimane dopo il calo decisivo contro Torino, si fa trafiggere da un Banco Sardegna infallibile dall'arco (16/31 totale di cui 6/11 negli ultimi 10'). A Varese non bastano le migliori prove stagionali sul piano statistico nel tiro da 2 punti e nelle palle perse (rispettivamente 60% e solo 7) per aver ragione della lanciatissima Dinamo (4 successi in fila per il team di Pasquini).
    Nella sconfitta consecutiva numero 5 dei biancorossi sono molti di più i meriti ospiti rispetto alle colpe dei padroni di casa. Che pure pagano a caro prezzo l'unico fuorigiri del match : i 4 punti prodotti nei primi 5' del quarto periodo, frutto di attacchi senza spaziature e a palla ferma come nella fase peggiore del girone d'andata, risultano determinanti per consentire agli ospiti la fuga decisiva (dal 61-62 del 30' al 65-74 del 35' firmato da 4 triple). Una dimostrazione pratica che l'Openjobmetis non può permettersi mai e in nessun caso di uscire dallo spartito corale voluto da Attilio Caja, ma anche una conferma che troppi giocatori faticano a stare con la testa in un sistema evoluto. E appena emergono le (cattive) vecchie abitudini, si vanificano 35 minuti di lavoro complessivamente positivo pur in una partita che rimette in discussione la capacità di Eric Maynor di guidare col piglio giusto Varese nella missione-salvezza.
    Il merito maggiore di Sassari è quello di aver attaccato con pazienza chirurgica i punti deboli della difesa di biancorossa, raccogliendo i frutti della sua sagacia tattica con un numero elevatissimo di tiri aperti nei secondi finali dell' azione. Ma troppo spesso la squadra di Caja ha dovuto ricorrere a cambi difensivi e rotazioni forzate per tappare le falle aperte dal suo playmaker. E quando negli ultimi 15' Sassari ha convertito a rimbalzo d'attacco i pochi errori commessi dal perimetro, l'OJM -sconfitta a sorpresa nel duello a rimbalzo, chiave determinante della ripresa-non ha più trovato quei canestri facili generati dalle ripartenze che gli avevano garantito qualche allungo (42-40 al 18' dopo il 33-38 del 16' e 49-44 al 24'). Se poi il regista statunitense fatica a mettere in ritmo i compagni "deragliando" nel traffico con troppi palleggi e tanta fatica contro la pressione difensiva come accaduto nel quarto periodo, allora la sua gestione "leggera" e troppo povera di consistenza diventa un lusso che una squadra da battaglia come la Varese dell'era Caja non può permettersi. Non a caso il coach pavese ha affidato ad Avramovic la bacchetta del comando per l'assalto finale, guidato fino al 73-77 del 38' dall'ex di turno Eyenga ma poi respinto dall'ennesimo dardo velenoso dell'altro ex Stipcevic (MVP per il Banco Sardegna con 21 punti in 27').
    In definitiva una prova positiva sotto molti aspetti, certamente migliore rispetto a quella di due settimane fa contro Torino, ma conclusasi analogamente con tanti rammarichi e zero punti. Chiaro che la Varese di ieri sera avrebbe con ogni probabilità messo "in saccoccia" i punti regalati all'andata contro Avellino, Brescia e la stessa Fiat; resta però il fatto che in classifica il piatto piange, e il calendario propone un trittico di fuoco (Caserta e Brindisi fuori e Milano in casa) prima della pausa per la Coppa Italia. La crescita del gioco non basta più: senza una vittoria che sblocchi la squadra a livello mentale la missione-salvezza rischia di complicarsi notevolmente...
    Giuseppe Sciascia 

  • banksanity6
    Anche la prima partita di ritorno non può essere festeggiata dal pubblico di Masnago con una vittoria; di fronte c’è una squadra tosta, dal roster importante e che arriva da una lunga striscia positiva e Varese ci prova fino in fondo a giocarsi i 2 punti ma le percentuali mortifere degli isolani e alcuni passaggi a vuoto dei biancorossi fatali per gli uomini di coach Caja. Ma veniamo alle valutazioni dei singoli:
    Johnson 5,5 : un passo indietro rispetto alla partita di mercoledì sera per quanto riguarda la continuità di rendimento all’interno della stessa gara. Nel momento determinante scompare dal campo anche perché imbrigliato molto bene da D’Ercole. INCEPPATO
    Anosike 6,5 : positivo in attacco dove sembra aver trovato più brillantezza e tempismo per il pick & roll; determinato e concentrato in difesa dove vince la sfida interna con Lydeka. RIGENERATO
    Maynor 5 : ennesima prestazione che lascia l’amaro in bocca perché la leadership e il carisma che dovrebbero essere le armi principali di Eric rimangono nello spogliatoio tant’è che per il finale gli viene preferto Avramovic. ABULICO
    Avramovic 6,5 : conferma le impressioni avute già nella gara di coppa e cioè che lentamente, il giovane serbo, sta ritrovando fiducia nei propri mezzi e con quest’ultima anche energia per lottare su ogni pallone anche se a volte va fuori giri e si complica la vita con scelte cervellotiche, ma gli attributi sono innegabili. IRON BALLS
    Pelle 5 : la partenza di Norvel è buona anche stasera pur avendo come diretto avversario un osso duro come Lawal che come atletismo non è secondo a nessuno, ma poi si perde all’interno di una gara che lo vede sempre ai margini della manovra soprattutto quando esce in difesa con dei flash che regalano spesso e volentieri dei vantaggi ai sardi sulle rotazioni che non riesce poi mai a recuperare. SCOMBINATO
    Bulleri N.E.
    Cavaliero 5 : il capitano sembra uno dei pochi che non abbia ancora giovato della cura Caja e stasera rimane particolarmente penalizzato per gli accoppiamenti che deve subire in difesa, con uomini più grossi e atletici di lui tipo Carter. In attacco non entra mai completamente in ritmo e alla fine non incide. VOLATILE
    Kangur 7 : finalmente l’estone gioca una partita di livello cambiando però quelle che sono le caratteristiche per cui lo conosciamo. Chiude con 8/9 da 2 con conclusioni tutte vicine al ferro e senza prendere mai una conclusione dalla lunga distanza poi i suoi diretti avversari non lo surclassano mai. WELCOME BACK
    Lo Biondo N.E.
    Canavesi N.E.
    Ferrero 7 : chiude l’incontro con 7 punti frutto di 3 conclusioni tutte andate a segno e con una difesa quasi sempre puntuale e ruvida al punto giusto per pungere e recuperare palloni. Nel secondo tempo inspiegabilmente dimenticato in panchina, forse andava cavalcato di più. PULEDRO
    Eyenga 5,5 : nulla da dire sulla sua abnegazione difensiva che viene profusa nel marcare un po’ tutti, dal paly all’ala forte. In attacco parte molto controllato per poi sciogliersi andando avanti con la partita. Nel finale però cade nei soliti errori di sempre, prende palla, la ferma per giocarsi il post basso e sistematicamente perde palla per non parlare poi di quella tripla presa dopo un coast to coast assolutamente insensata. ANNEBBIATO
     

  • simon89
    L'Openjobmetis prova a conciliare fame di punti e voglia di impresa. Oggi al PalA2A (palla a due alle ore 18.15) la formazione di Attilio Caja inaugura il girone di ritorno contro il Banco Sardegna Sassari, una delle big dell'ultimo decennio italiano contro la quale non vince a Masnago dal novembre 2012. Test probante ma significativo per verificare il livello raggiunto da Cavaliero e compagni dopo i primi riscontri positivi della cura somministrata dal nuovo coach. Le due corroboranti vittorie contro Radom e Usak (rispetto a mercoledì recuperato Massimo Bulleri, che sarà a disposizione del tecnico pavese) hanno dimostrato come Varese abbia imboccato la strada giusta grazie ad una miglior condizione atletica determinante per alzare l'intensità della difesa e il ritmo del gioco. Ma la Dinamo, che si presenta a Masnago con un ruolino di 5 vittorie nelle ultime 6 gare, è avversaria di valore ben superiore rispetto a polacchi e turchi, e lo scomodissimo ultimo posto in classifica - frutto del blackout finale di due settimane fa contro Torino - impone di invertire rapidamente la rotta.
    Per questo il match iniziale della fase discendente del campionato assume le fattezze di uno spartiacque: un'eventuale vittoria consacrerebbe definitivamente la guarigione dell' Openjobmetis dal male oscuro che l'ha condizionata per i primi quattro mesi del 2016/17. E darebbe la spinta alla truppa di Caja verso una volata salvezza da affrontare con meno affanni se nel poker di impegni prima della Coppa Italia (dopo il match odierno Varese andrà a Caserta, poi ospiterà Milano e infine sarà di scena a Brindisi) riuscirà a spremere 4 punti prima del ciclo di scontri diretti degli ultimi due mesi.
    I biancorossi sapranno confermarsi sui livelli di intensità difensiva e coralità alla base delle prime due vittorie dell' «era Artiglio»? Di certo il copione sarà analogo a quello proposto mercoledì contro l'Usak: tanta aggressività per togliere efficacia alle trame di una Dinamo graffiante dall'arco (39% da 3, terza in serie A), con l'obiettivo di tenere ben pigiato il pedale dell'acceleratore per non finire impastoiati nelle spire della miglior difesa del campionato a 74.8 punti concessi. Varese ha bisogno di conferme definitive da Maynor come volano del gioco e di impatto offensivo da un Dom Johnson ormai calato nei panni della prima punta e dall'ex di turno Eyenga. E soprattutto di volume interno dalla coppia Anosike-Pelle contro un Banco Sardegna ultimo in serie A nel totale rimbalzi a dispetto dell'innesto dell'esplosivo Lawal, uno dei due correttivi (l'altro è l'esperto esterno Bell, che ha preso il posto di un Johnson Odom ormai ai saluti) attraverso i quali i sardi hanno agganciato in extremis il pass per la Coppa Italia e opzionato i playoff di Champions League. Se Varese vuol dare una svolta alla stagione, oggi è l'occasione giusta per riaccendere l'entusiasmo del PalA2A con una impresa che fermi a quota quattro la serie di sconfitte in campionato.
    Giuseppe Sciascia 

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