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![]() Scritto da Nicol� Cavalli |
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Con i rimpianti delle partite gestite male in trasferta, la Cimberio formato girone d'andata avrebbe potuto riempire un'intera fossa. Lo sport per� impone di andare avanti, di concentrarsi sull'allenamento quotidiano, di cercare costantemente un miglioramento: avanti con la prossima, importantissima, sfida. Il derby contro Milano arriva in un clima freddo (a prescindere dalla colonnina di mercurio sotto zero) e distaccato, figlio di un malumore che serpeggia da settimane nel popolo biancorosso. Paradossalmente, come � stato rilevato da pi� parti, sembra quasi esserci pi� tensione oggi rispetto all'annata funesta della retrocessione: eppure la classifica non � malvagia. I tifosi probabilmente si sentono traditi da quelle frasi, buttate sulle colonne dei giornali nelle giornate di mezza estate, con cui la societ� proclamava di aver �alzato l'asticella delle ambizioni�. Met� campionato � stato sufficiente per capire quanto manchino al gruppo di Recalcati l'estro di Slay, l'esperienza di Galanda e Righetti, la classe di Goss. Per fugare ogni dubbio, precisiamo che i quattro suddetti non avrebbero giovato in modo clamoroso: trattasi di validi elementi, non fenomeni. Tuttavia � innegabile la delusione derivante dall'annata anonima di Hurtt (scommessa sbagliata a 360 gradi, sebbene spesso qualcuno abbia provato a difendere l'indifendibile); dal calo vertiginoso di Garri e Ganeto, attualmente giocatori al massimo da Legadue; dalla lentezza nell'intervenire sul mercato di riparazione. Certamente qualche spunto positivo, valido per un'onest� classifica, da ottobre a oggi si � visto: parliamo dell'eccellente coppia di ali Diawara-Kangur, trovatasi spesso a predicare nel deserto; del rendimento continuo di Fajardo, mancato come il pane su una tavola imbandita quando era infortunato; dell'affermazione del giovane Reati, abile ad ambientarsi nella massima serie dopo vari anni in terza serie; dell'improvviso recupero di Talts, rinvigorito dalla paternit� e dall'autostima ritrovata dopo mesi di affanno. Domenica, nella classica di Masnago, gli occhi saranno puntati in primis sul neofita Tony Weeden: classe 1983, guardia, all'occorrenza adattabile a regista, con discreti numeri e navigata esperienza nel vecchio continente. Un esordio con il botto, di quelli che talvolta accendono le fantasie e le speranze dei tifosi, sarebbe un viatico utile per giocarsela alla pari con lo squadrone di Scariolo. Il primo errore sarebbe quello di attendere una Milano scarica e demotivata: campioni del calibro di Nicholas, Fotsis, Cook, Mancinelli possono accendersi (o spegnersi) nel volgere di un attimo e decidere le sorti di un'intera gara. Recalcati, con la sua saggezza, non si far� cogliere impreparato. Sar� una dura battaglia contro una rivale imponente e contro lo scetticismo, silenzioso ma infido, che aleggia nei cieli prealpini. Una ventata di ottimismo lo terrebbe lontano, almeno per alcuni giorni. |
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Il punto della situazione.
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