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![]() Scritto da Nicol� Cavalli |
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Gerarchie ristabilite a Masnago. La Cimberio torna sulla terra, la Mensana riprende a volare come un razzo. La corazzata di Pianigiani sfodera un'eccellente prestazione e tiene a bada la verve di una Varese coriacea ma non stellare. I ragazzi di Recalcati � forse per l'ultima volta sulla panchina con la quale conquist� il tricolore del 1999 � vengono premiati alla fine dal lungo e sentito applauso di una tifoseria sempre fedelissima. Il barometro del supporto si attesta sui dati di luned� sera, con la curva bella colma ma con le tribune dagli ampi spazi disabitati. La Cimberio fa la voce grossa a rimbalzo ma paga la tensione, Siena si appoggia al totem Andersen. Un triplone in contropiede di Diawara e il bis di Talts (alla lunga penalizzato dalla cattiva gestione delle penalit�) regalano il 10-4, risultato che non scompone affatto McCalebb, autore di sei punti in fila per il pareggio. Ancora Diawara � bravo a spezzare l'astinenza da canestri della Cimberio, per� i toscani macinano punti a iosa con i lunghi (12-13). La partita si mantiene spumeggiante e vivace, forse fin troppo rispetto al piano di condotta ideato dallo staff prealpino: a Goss risponde in ripartenza Aradori con un 2+1. La MPS veleggia grazie a percentuali spropositate (80% da due e 50% da tre) e al solito pieno di tiri liberi (sette), carburante utile per accelerare fino al pi� sette. Per la Cimberio il rammarico di gettare al vento un'azione cruciale da cui salta fuori la �bomba� di McCalebb: 21-28. Siena ha imparato la lezione di gara 1 e questa volta aggredisce ogni possesso con pregevole fluidit�. Varese, ovviamente, si affida al ballerino tiro dalla lunga con alterne fortune. Un dardo di Carraretto allo scadere dei 24 secondi trova la risposta altisonante di un indiavolato Kuba (il quale fattura quasi la met� delle segnature globali dei suoi nel primo tempo): 26-33. La panchina di Pianigiani � smodatamente lunga: ovunque peschi dal mazzo, capiti bene. Il jolly Lavrinovic attenta presto alla doppia cifra, dall'altra parte � capitan Rannikko a interrompere il cattivo trend offensivo, 31-36. Garri � orrendo nei movimenti nel pitturato, ma i compagni sono parimenti poco ispirati nel loro sparare dai 6,75m; i campioni in carica salgono cos� sul pi� dieci con Kaukenas e Andersen. Varese, a causa delle perduranti amnesie e di qualche fischio dubbio (eufemismo), perde la doverosa concentrazione. A Zisis risponde Fajardo con grande fatica, alla pausa lunga vantaggio senese per 35-45. Nulla di esagerato se soppesiamo il 33% contro 71% nel tiro da due... Due palloni persi a inizio ripresa spalancano le porte al pi� quindici di Siena, trascinata da un superlativo Andersen. I miracoli sportivi, purtroppo, non si ripetono nel giro di quarantotto ore. Con la spia della riserva accesa, Varese racimola alcuni canestri ma viene sovrastata in difesa dalle milizie scudettate: 39-55. La tripla di Aradori e il contestuale fallo di Fajardo lontano dalla palla assestano la spallata decisiva alla contesa. I nervi di Rannikko e compagni sono ormai scoperti, anche le giocate banali sembrano celare insidie. Recalcati aspetta troppo a chiamare una sospensione � forse utile ad abbozzare un canovaccio di rilancio � e quando lo fa, sul 44-63, il dado � ormai tratto. Gli atleti di Pianigiani, gente abituata a incedere per l'Europa, non si pu� certo intimorire di fronte al nostro Rubicone. I soldati con i vessilli biancorossi prova l'ultima, strenua, resistenza con Goss e Ganeto. Dopo un recupero, in concomitanza del 51-66, Masnago ribolle d'entusiasmo come se il risultato fosse di parit�: atto di amore incondizionato, nemmeno sopito dal numero di Andersen (19 punti in una serata da mattatore) che buca la retina sull'ultima sirena del periodo. Kangur e Stipcevic vagano mogi per i due lati del campo, ci vorrebbe ben altra elettricit� per dare la scossa. Le inezie, le sfere vaganti, i canestri sfiorati � aspetti apparentemente irrilevanti ma decisivi nella pallacanestro � stasera arridono tutti agli uomini di Pianigiani. Pi� forti, pi� rapidi, pi� cinici. La Cimberio trova la retina solo dopo tre minuti dell'ultimo quarto con una saetta di Goss, tanto spettacolare quanto futile ai fini del punteggio: 54-74. La Montepaschi veleggia sulla ventina di lunghezze di margine e non si duole troppo di qualche libert� difensiva concessa ai nostri. Diawara, in linea con i buoni numeri stagionali, non molla di un centimetro ed � ultimo ad alzare bandiera bianca: suoi i punti del 66-84. Quindi scorre tutto velocemente, tra standing ovation, cori e trombette, a rendere pi� dolce il congedo dal campionato 2011/12. Non certo la versione migliore della storia decennale della gloriosa pallacanestra Varese. Ma una squadra alla quale ci siamo affezionati, pur tra mugugni e critiche, per lo splendido spirito messo in mostra in tre delle quattro gare dei play-off. Negli occhi rimangono l'abbraccio di Rannikko a Recalcati, la tripla sulla sirena del baby Bertoglio, l'ultimo giro di campo per il �cinque� collettivo. All'insegna del nuovo che si mischia al vecchio, dei ricordi epici che accompagnano le vibrazioni odierne, delle sconfitte che talvolta hanno un retrogusto meno amaro. Rigorosamente con lo sfondo biancorosso. |
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Play-off gara 4: Varese 75- Siena 91
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