Il racconto di una giornata all'interno di una delle pi� prestigiose universit� al mondo.
Interessanti le possibili aperture verso il basket italiano e varesino in particolare.
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Universit� di UCLA. Giorno 18/08/2005. In arrivo da una stancante camminata �from Pier to Pier� da Marina del Rey a Santa Monica passando per la flora e la fauna di Venice-beach, motivato come un mastino affamato da due settimane di privazione di cibo, entro nel mitico Pauley Pavilion. Prima sorpresa-disillusione: Palazzetto blindato a causa di un energumeno burocrate, assitente-allenatore della squadra di FootBall, che protegge la privacy delle prove delle cheerleaders...e mi sbatte fuori senza tante remore. Solo il tempo di chiedere della squadra di Basket e sentirmi rispondere che �gli allenamenti inizieranno l�indomani, forse�. Forse? Ma�? Poco male. Visito il Campus, e mi riprendo dallo sconforto facendo acquisti allo �Store� dei Bruins.
In serata i compagni di viaggio che avevano invece passato la giornata in mia assenza agli Studios della Universal, mi pressano per ri-organizzare la visita ad Ucla. Un poco forzatamente, perch� ero stanco e disilluso sulla possibilit� di poter davvero parlare con qualcuno della mitica squadra di Basket.
Oggi devo quindi dire �Grazie� agli amici GianPaolo, Costante, Davide & rispettive consorti, nonch� a GianLuca, per avermi motivato e spinto a ritornare sui miei passi.
19/08/2005. Stessa porta di accesso al Pauley. Stesso mastino. Stessa sorte.
Sono fuori per la seconda volta.
Non mi perdo d'animo, chiedo a diversi passanti dello splendido Campus se per caso abbiano notizie di una eventuale Hall of Fame dei loro sportivi migliori. Negativo. Risposta non pervenuta...Parvenue dell'Universit�? Topi da biblioteca? Forse la seconda. Finalmente ecco apparire un apparente esperto sui 45/50 anni, con pallone di basket sotto braccio. That's it! Mi indica la via: Morgan Center, tra il Palazzo (Pauley) ed il Wooden Center. Ci sono. Hall of Fame di una delle pi� rinomate e blasonate Universit� e squadre in USA e nel Mondo. Mi prende un magone alla spina dorsale, l'emozione mi aggredisce: bacheche che illuminano, a guisa di reliquie, ritagli di giornale, foto di giocatori, Uomini che hanno fatto la Storia. Momenti di Gloria. C'� anche una sala cinematografica in cui si pu� selezionare, al solo tocco di un tasto a scelta, che tipo di vittoria si vuole rivivere. Grandi. Non mi basta: dove sono gli artefici del presente di Ucla? Mi avvicino all'uscita, ove si possono visionare le diverse compartimentazioni degli uffici del Morgan Center: ebbene s�, ovviamente la sede direttiva del Basket � proprio qui, al 2� piano! Un canuto vecchietto dal di dietro dei suoi occhiali mi accoglie all'entrata del Basketball-Office, e mi gela con un'occhiata fulminea e indagatoria, forse perch� sta' parlando proprio in quel momento con quello che poi riconoscer� come Michael Fey, uno dei due centri della squadra, tirato a lucido rispetto all'anno scorso. "Vorrei solo scattare qualche foto...posso?", balbetto, iniziando in tono minore, in sordina. "Ok, ma la Hall of Fame � al piano sotto", mi replica il solerte in continua allerta..."ma se proprio vuoi, non c'� problema!". Il "Grazie" mi esce forte e sincero, dal profondo del Cuore. E mentre accarezzo con lo sguardo le foto adolescenti eppure vincenti di Bill Walton, Lew Alcindor, Tyus Edney, Ed O'Bannon...non posso fare a meno di ascoltare il vegliardo mentre chiede a Michael come pensa di affrontare il suo futuro al riguardo della vita e del Basket, nonch� di notare le scritte degli autori odierni marchiate ad ottone sulle porte: Head Coach Ben Howland; Assistent Coach Ernie Zeigler e Donny Daniels, e...ehi, esce Mr. Ziegler...vediamo se riesco a...niente da fare, sono come trasparente per lui. E' indaffarato. Passano pochi secondi, ed esce dall'ufficio del capo-allenatore quello che poi a breve conoscer� come Scott Garson: un robusto 30enne dalla faccia simpatica, aperta, pulita e dall'ampio sorriso, di quelli che mettono immediatamente a proprio agio. Prendo coraggio all'udire richieste da parte sua nei miei confronti indagando con il vegliardo, e lo affronto in modo diretto: "Hi! My name is P.V. and I'm here from Varese to visit Your wonderful University with special attention to the Basketball Area. We have a good Basketball Team in Varese...have You ever heard about it?". Inizialmente � leggermente trattenuto, ma la sua favella tosto diviene fluente e rapida dopo la mia susseguente risposta ad una sua precisa domanda: "Yes, Varese is in the A1 Italian First League". Ma la lingua sciolta e la disponibilit� assoluta soppraggiunge dopo altre due mie affermazioni: "Our coach is the argentinian Rub�n Magnano, and this year we have signed Rolando Howell, that You probably know...". Non a caso ho citato Rolando. Sapevo che, avendo giocato a South Carolina, poteva aver rotto loro le uova nel paniere pi� di una volta. A qs.punto, un po� per Howell, ma soprattutto forse un po� pi� per Rub�n e per sua naturale simpatia e disponibilit�, diventa un fiume in piena, e mi dedica una buona 20ina di minuti.
Comincia una piacevole chiacchierata circa i suoi trascorsi all�Universit� di Utah, insieme al Vice-allenatore Donny Daniels che poi mi presenter� alla fine dell�incontro, ove hanno formato buoni giocatori come Nick Jacobsen, Britten Johnsen, Andrew Bogut, ed altri. Loda la mano educata e le capacit� di squadra di Johnsen, l�intelligenza cestistica, il dono di �do the right thing�, il carisma e la dedizione di Nick, il talento e la determinazione di Andrew.
Alzo gli occhi verso il poster di O�Bannon: annuisce. Dice che � molto sorpreso che lo straordinario talento di Ed non gli abbia fruttato una adeguata carriera. Ma gli infortuni pesano, si s�.
Si informa con me circa Nick Jacobsen ed Alex Jensen, due ex-Utah-Utes che sa� essersi accasati l�anno passato in Turchia con buon successo (Giulio, ma allora avevi ragione su Jacobsen�?).
L�allenatore-capo Ben Howland, invece, proviene dalla Pittsburgh University. Gli chiedo se per caso Ben possa conoscere Jerry McCollough, ma Scott, dopo essersi informato circa l�et� dello Sceriffo, ne dubita.
Il poster di Tyus Edney e della vittoria del titolo NCAA del 1995 mi predispongono alla successiva domanda:
�Scott, giravano voci che diversi anni fa per un giocatore americano non era motivante venire a giocare in Europa. Oggi � ancora cos�?�
�Assolutamente no. Da qualche anno la situazione � cambiata, talvolta anche radicalmente. Sono sempre di pi� gli atleti USA che scavalcano l�oceano, e riportano esperienze ottime e soddisfacenti! I ragazzi rimangono legati a noi e tra di loro dopo l�Universit�, e spesso si sentono e parlano delle rispettive esperienze. Non di rado pi� che buone. Oltretutto, anche la Ns. Nazionale ha segnato il passo negli ultimi tempi contro squadre europee e non. Non ci si pu� nascondere. Tutto evolve, e bisogna sempre aggiornarsi e guardare come fioriscono anche i giardini vicini e quelli lontani�.
Scott coglie la palla al balzo. Mi chiede della situazione dei prospetti italiani, con particolare riguardo a quelli varesini sotto ai 20 anni in periodo Scuole Superiori. Naturalmente sottolineo che abbiamo a Varese uno dei vivai migliori d�Italia, senza stare a spiegargli delle passate (e presenti?) competizioni fra Pall.VA, Robur e Campus. In qs. situazioni c�� una sola Varese.
Scott si mostra molto interessato. Mi rivela che sarebbero ben contenti di poter offrire ad un promettente italiano e forse a pi� di uno, una borsa di studio per il Basket. Mi sottolinea che il piano di studi di Ucla, oltre che il programma-Basket, � uno dei primi al mondo, e che ci sono famiglie che pagano fior di migliaia di euro per accedere alla loro Universit��ma sfonda una porta aperta.
�L�importante ��, soggiunge, �che i ragazzi in questione NON abbiano dei contratti professionistici in essere, perch� su qs. argomento le autorit� di controllo USA sono assolutamente inflessibili!� Per suggellare qs. discorso, come anticipato sopra mi presenta Donny Daniels, un gigante nero rasato a zero con pizzo brizzolato, e dalla simpatia contagiante. Mi ripete che grazie a lui diversi ragazzi passati da Utah hanno avuto accesso ad una carriera professionistica. Oltre a quelli precedenti, mi cita anche Hanno Mottola. Gli spiego che il finnico avrebbe potuto venire a Varese proprio poche settimane or sono, ma ha preferito i soldi moscoviti. Donny e Scott annuiscono sorridendo: lo sapevano. �Te lo avevo detto che rimaniamo sempre a contatto con i Ns. ex-atleti�no?�.
L�incontro termina cos�, in modo semplice ed informale come era iniziato: una stretta di mano, lo scambio di e-mails, e la promessa di sentirci reciprocamente per sapere se Varese fosse interessata a valutare le offerte appena citate.
Nel congedarsi Scott si raccomanda di visitare assolutamente la Hall of Fame ed il Pauley Pavilion. �Ci tengo�!�. Non gli dico nulla. Annuendo, ritorno con lui in quelle sale museali addobbate in modo quasi Sacrale. Mentre si allontana indicandomi la via per �Il Palazzo�, pregusto il momento di mostrare il pass appena consegnatomi al famoso �poliziotto�, ma la soddisfazione ha una breve durata: il telefono cellulare, squillando, mi riporta alla realt�. Gli amici sono tesi per il mio ritardo. I tempi sono ormai ristretti, perch� da l� ad un�ora passer� a prelevarci in Hotel la navetta diretta al Lax Airport di Los Angeles. C�� un aereo da prendere. Un volo transoceanico. Cara Italia, arrivo.
Con la mia valigia ed in pi� con un carico di sogni.
Grazie.
Paolo.
Ucla University.
Date: 08/18/2005. After having wondered lonely from Pier to Pier from Marina del Rey to Santa Monica for hours, passing through the flora&fauna of Venice-beach and the memories of Dogtown and the Zephir-boys, motivated as a mastiff starved after 2 weeks of privation, I finally succeeded in reaching the mythical Pauley Pavilion.
First surprise-disillusion: Pauley secured, plated by an energumen red tape-abode, assistent-coach of the american-Football Team, who has to protect the privacy of the cheerleaders-testing�and He throws me out in a second. I had only the time to ask for the Basketball Team and to hear a brief and hasty answer that sounded like �the Basketball-training will probably start tomorrow, but I�m not sure. It could be�. Probably? Perhaps? �But�?�. Ok, all right. Never mind. I decide to visit the Campus, and I recover from the distress starting a massive shopping spree at the Store of the �Bruins�.
During the evening my travelling-companions force me to reorganise the visit to Ucla, as they spent all day without me at the Universal Studios. Due to my compulsion, as I was worn out, and disappointed, disillusioned upon the possibility of speaking with somebody of the mythical Basketball Team.
So, I�ve got to say �Thank You very much indeed� to the friends GianPaolo, Costante, Davide & respective wifes, as well as to GianLuca today, to have motivated me and forced me to retrace my steps.
Date: 08/19/2005. Same entrance to the Pauley. Same mastiff. Same destiny.
I�m out for the 2nd time.
I don�t lose heart, and I ask several passers-by of the wonderful Campus whether they know something about the Hall of Fame of their best sports-men, or not. No. They shake their heads indicating no knowledge. No answer. Parvenue of the University? Bookworms? Perhaps this 2nd answer is the right one. At last here�s an apparent expert, about 45/50 years old, with a basket ball in his hands. That�s it! He shows me the right way: Morgan Center, between the Pauley Pavilion and the Wooden Center. I�ve got it. Hall of Fame of one of the best&famous&noble Universities all over the USA and the whole World. A sensation overcomes me, and I�m taken unawares, a wave of emotions seizes me: show-cases that enlighten as relic clippings, pictures of players, Men who have written pages of History. Chariots of fire.
There�s also a movie-room in which you can choose what Victory You want to rivive just pressing a button. Great. But that�s not enough for me: where are the craftsmen of Ucla Present-time? I reach the exit, where I can watch-out for the different compartments of the Morgan Center�s offices: yes, obviously the Basket-ball-Management-Office is here, at the 2nd floor! A white-haired old man welcomes me, or better, greers me, looking me up and down behind his own eye-glasses, and makes my blood running cold glaring at me with an inquiring and flashing glance,; perhaps because He�s speaking just in that moment with a man that I�ll identify as Michael Fey later on, one of the two Centers of the Team, really in a good shape in respect to last year. �I just would like to take a few pictures here and there�may I?�, I stammer stealthily in a lower strain. �Ok, but the Hall of Fame is at the lower floor�, replies the diligent man always on the alert��but if You really want to, there is no problem for me! That�s ok!�. The �ThankYou� burst out loud and sincere, whole-heartedly. And while I caress with the glance the adolescent but winning pictures of Bill Walton, Lew Alcindor, Tyus Edney, Ed O�Bannon� I can�t avoid to listen to the old man asking to Michael how does He feel to face his future life, to tackle the possibile problems, to manage with the Basketball career; as well as to stare at the inscriptions of the present authors brass-branded on the doors: Head Coach Ben Howland; Assistant coach Ernie Ziegler e Donny Daniels, and�ehi, Mr. Ziegler goes out of the office�let�s see whether I succeed in�no, not at all, I�m like a transparent object for him: He�s busy. A few seconds later enters a man, that will soon present himself as Scott Garson, walking out of the Head Coach�s office: a stalwart 30 years-old man with an engaging personality and an open-, polite-, pleasant-face, and a wide comfortable smile. I hear him asking infos about my presence there with the old man, and so I pluck up my courage and I face him replying at once: �Hi! My name is P.V. and I�m here from Varese to visit Your wonderful University with special attention to the Basketball Area. We have a good Basketball Team in Varese�have You ever heard about it?�. He�s a little bit restrained at the beginning, but He soon loosen up after my subsequent answer to his precise question: �Yes. Varese is in the A1 Italian First League�. But his speach gets really loose and free after two other confirmations: �Our coach is the argentinian Rub�n Magnano, and this year we have signed Rolando Howell, that You�ll probably know��. I have quoted Rolando not by chance. I knew that He played for USC, and He could have pestered them more than once, apart being an NBA-prospect. At this time, either for Howell, or more for Rub�n and for Scott�s own leaning and natural liking, his eloquence really breaks up, and He dedicates me about 20 minutes.
A good talk about his previous time at the Utah University starts, where, together with the Assistant-coach Donny Daniels that He�ll introduce to me at the end of the meeting, they have shaped good players like Nick Jacobsen, Britten Johnsen, Andrew Bogut, et alia. He commends the educated hand and the Team-capability of Johnsen; the basketball-cleverness and endowment to �do the right thing�, and charisma and devotion of Nick; the talent and determination of Andrew.
I raise up my eyes towards O�Bannon�s poster: He nods. He�s really astonished that the great talent of Ed has not brought satisfaction with an adeguate career. But we know, the accidents weigh.
He asks me infos about Nick Jacobsen and Alex Jensen, two ex-Utah-Utes that He knows having played in Turkey with good success last year (ehi Giulio, so You were right upon Jacobsen�?).
Coach Ben Howland, on the contrary, comes from Pittsburgh University. I ask him whether Ben knows Jerry Mac Collough or not, but Scott, after having asked the age of the Sheriff, doubts about it.
Tyus Edney�s and NCAA-1995-Title-Victory�s poster predispose me to the following question:
�Scott, there were rumors several years ago that it was not motivating for an american atlete to come to Europe to play Basketball. Is it still the same today?�.
�Absolutely not. The situation has changed since a few years ago, sometimes also radically.I see an always increasing number of USA players jumping over the Ocean, and reporting excellent and satisfactory experiences! Our guys stay linked to us and to each-other after University, and they often speak to each other about their european-experiences. Frequently more good than bad. Moreover, also Our National Team has recently lost against european and non-Eu Teams. We cannot hide. Everything changes, and we have to educate and learn continuosly, and to watch out for the greener grass whether near or far from home.�.
Scott seizes the opportunity. He asks me the situation concerning italian prospects, with particolar attention to the Varese�s one under the 20 years of age in High-School-time. Naturally I underline that we have one of the best atlete-nursery all over Italy, without fixing my attention on the past (and present�?) competitions between Pall.VA, Robur and Campus. In these situations there is only one Varese.
Scott shows a certain amount of interest, revealing that he would be happy to offer a bursary, a grant to a promising Italian/Varese�s player. He underlines that the Ucla Studying Program, apart from Basketball, is one of the first in the world, and that many families pay a fortune to enter this University�but he crashes an open door.
�But there is an important thing that I�ve to underline�, Scott remarks, ��the guys selected should NOT have ANY agreement (and obviously any specified salary�) with a professional Team, because the USA-Authorities that have to control are really inflexible!�. To seal the subject, as I said before, he introduces me to Donny Daniels, a black giant with a completely shaved head, a grizzled goatee, and with a catching liking. He repeats that thanks to Donny several guys in the Utah-Utes have had an access to a PRO-career. Apart from the ones already mentioned, he speaks also about Hanno Mottola. I explain that the Finlander would have come to Varese just a few weeks before, but he preferred the muscovite-money. Donny and Scott nod smiling: they already knew. �I told you that we always keep in touch with our ex-athletes�didn�t I?�.
The conversation finishes in this way, in a simple, unaffected, not-formal way, as it started: a handshake, an e-mail exchange, and the promise to keep in touch so as to know whether Varese could be interested in the above mentioned proposals, or not.
Taking leave of me, Scott recommends me absolutely to visit the Hall of Fame and the Pauley Pavilion. �I�m very keen on it!�. I don�t say anything. Nodding, I return with him in those museum-rooms decorated in an almost sacred and holy way. While walking away far from me, pointing out and showing me the direction for the �Pauley�, I foretaste the moment in which I�ll show the pass just handed to the famous �Policeman�, but the satisfaction is short-lived: the cellular-phone, ringing, brings me back to reality. My friends� nerves are on edge for my delay. There is no time to be lost, as we�ll have the shuttle-bus for L.A. Lax-Airport at our Hotel in one hour time. There is a plane to take. A transoceanic flight. Dear Italy, I�m arriving. With my baggage and much more, with a lot of dreams.
Thank You.
Paolo.
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