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![]() Scritto da Nicol� Cavalli |
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In alcune partite prevale la legge del pi� forte. Puoi provare a metterla in discussione con il cuore, con un piano di partita intelligente, con la bagarre agonistica. Ma quando la squadra cinque volte campione d'Italia macina gioco e difesa per quaranta minuti, a fine contesa puoi solo dirigerti verso la doccia con l'orgoglio ferito e con la coscienza a posto. La differenza di stazza tra i due quintetti si palesa fin dalle prime azioni. Siena � grande e grossa, mostra i muscoli e le � concesso mettere le mani addosso: non a caso sono i giganti Andersen e Stonerook a partorire lo 0-6 di apertura. L'attacco di Varese assomiglia a un flipper impazzito, dove la palla circola a velocit� supersonica per cercare il tiratore smarcato dall'arco: peccato che il saldo iniziale dai 6,75 sia di 1/6. Il pubblico di Masnago, non numericamente folto, ha subito modo di scaldare l'ugola al cospetto dei fischi arbitrali che tarpano la prima rimonta prealpina, ispirata da Stipcevic. Rakocevic ricama il 5-10, la Cimberio pasticcia per due possessi consecutivi (gi� otto palloni persi nei dieci minuti d'avvio, venti globalmente) e Thornton si giova di un Diawara a mezzo servizio per trovare facilmente il 9-16. Garri, con la sua giocata migliore dell'ultimo lustro, stoppa McCalebb, ma l'intervento delle terna gli nega la gloria imperitura. In generale le seconde linee di Recalcati patiscono i rincalzi in maglia verde e il disavanzo lievita fino al 13-22. Due tiri liberi di �Gianni� Talts, la tripla di Rannikko e il gancio di Garri mostrano segnali di vivacit� offensiva e conducono sul 20-24. La Montepaschi non si scompone e ritrova un vantaggio pi� netto con le folate di Aradori. Alla Cimberio manca sempre il proverbiale centesimo per fare cifra tonda: le buone difese vengono vanificate con passaggi azzardati; i guizzi vincenti a canestro non hanno degna prosecuzione dall'altra parte del campo. Il tabellone casalingo si muove solo con i viaggi in lunetta, ben capitalizzati dal capitano e Diawara, quello degli ospiti � arricchito dalle gemme di Zisis e Lechthaler: 31-39. Il conteggio dei falli contro Varese cresce pi� veloce di un tassametro in centro Londra, per� � sufficiente un minuto di follia biancoverde (due errori ai liberi di Carraretto e due perse) per permettere alla Cimberio di riavvicinarsi sensibilmente con sei punti targati Diawara e Kangur. In un clima da corrida, spiccano la maestria di Rakocevic � autore di 13 punti di pura classe nella met� di gara iniziale �, la grinta di Fajardo e il fattore �c� di Ganeto: la sua tripla, sulla sirena, balla pi� volte sul ferro prima di bruciare la retina. � 42-43 al termine di venti minuti di pallacanestro agonisticamente meravigliosa. Le tre penalit� gravanti su Stipcevic e Rannikko sono un fardello che limita le geometrie offensive; ai campioni d'Italia basta dare la palla in post basso ad Andersen per mettere in banca punti ad alto tasso di interesse. Siena tenta di scappare con il redivivo Moss e con l'incontenibile McCalebb: 45-54. In cinque minuti Varese non crea alcuna azione articolata: Weeden si dimostra ancora una volta avulso dagli schemi e improvvido solista. La banda di Pianigiani indossa il vestito d'alta sartoria, quello usato in Eurolega, e mena le danze con splendida maestria: l'ennesimo assolo di McCalebb vale il pi� quindici. Varese riesce perfino a sbagliare tre tiri in una sola azione e risente del cambio di marcia del Montepaschi. Il rientro sul parquet di Rannikko non d� la sterzata auspicata ai compagni, per� in compenso il cuore di capitano porta in dote cinque punti. Troppo poco per impensierire i detentori del tricolore, agevolmente in testa per 53-67 all'ultimo mini riposo. All'alba del periodo di chiusura il finale della storia sembra gi� inesorabilmente delineato. Un pubblico da pelle d'oca non smette di far vibrare le tribune e sospinge i ragazzi fino al 60-70, siglato grazie a un break concluso dalla bimane di Reati. Una tripla in contropiede di Ganeto riaccende la fiammella della speranza, il Montepaschi spegne il sacro fuoco della passione con qualche difesa granitica e i viaggi alla lunetta dei soliti noti McCalebb e Andersen (63-73). Il serbatoio della berlina Cimberio � ormai in riserva: ogni attacco � un'agonia infruttuosa. La formula uno della citt� del Palio non abbisogna dei pieni giri e procede a velocit� sostenuta, intravedendo dal finestrino gli spari a salve varesini da distanze siderali (9/28 nel complesso nel tiro da tre). I due punti di Talts servono solo a rimpinguare il bottino e a interrompere un digiuno di canestri lungo sei minuti. Il rimpianto di stasera, alla luce di una forma crescente messa in luce dai ragazzi di Recalcati nell'ultimo trittico di uscite, � quello di non aver trovato un avversario di medio livello. Il Montepaschi, fuori dalla portata varesina sulla carta, ha convinto a pieno su un campo a lei ostico (prima di oggi, una sola affermazione nell'epopea Piangiani) e ha azzannato la gara con la ferocia tipica di una grandissima compagine. Rannikko e compagni hanno portato nello spogliatoio applausi sinceri e pacche sulle spalle. La classifica questa notte piange un po': risultati sconvenienti in ottica post season sono piovuti dai palazzetti dello Stivale. Dieci giorni per lavorare e per preparare a dovere la cruciale trasferta in Veneto. Contro Venezia serviranno punti, anche a costo che siano brutti e cattivi. |
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Varese 65 - Siena 77
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