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Scritto da Nicol� Cavalli |
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Questa volta non c'� l'alibi degli acciacchi fisici; non c'� la scusante dello statunitense � Hurtt � non adatto al campionato italiano: il suo sostituto Weeden non � parimenti all'altezza. Non ci si pu� appellare al mal di trasferta, n� a un arbitraggio scandaloso: il fallo nel concitato finale, su Kangur, era evidente. Ma Varese non avrebbe dovuto trascinarsi in un testa a testa affannoso al cospetto di un avversario non trascendentale. Onore delle armi quindi all'Acea e al suo conducente Calvani, in vantaggio 4-0 negli scontri diretti contro Varese: un vero spauracchio. Le prime battute, giocate con poco mordente difensivo, vedono svariati passaggi di mano nel comando della sfida: Roma sfrutta la coppia di lunghi veterani Slokar-Kakiouzis, la Cimberio risponde con le triple di Rannikko e di Weeden (8-6). Due conclusioni da distanza ravvicinata di Diawara e i tiri di liberi di Kangur portano i prealpini sul 17-10. Il tesoretto viene presto sperperato con qualche palla persa di troppo (gi� sette nel primo quarto), cos� Roma ha la possibilit� di impattare la gara con contropiedi agevoli: 19 pari. I ritmi blandi penalizzano l'attacco dei padroni di casa, mentre l'Acea, con il solista Tucker, trova i guizzi che valgono il vantaggio esterno, 20-23. Fajardo e Stipcevic provano a suonare la carica, ma i compagni alternano sbadigli a trovate migliori. Un orrido gancio di Crosariol regala il nuovo sorpasso capitolino (25-27), dall'altra parte Diawara guida la riscossa con il tredicesimo punto personale sui trenta fatturati in totale. Seguendo la pi� elementare delle equazioni cestistiche, Varese alza i colpi in difesa per trovare abbrivio in attacco. Stipcevic regala il 35-31, Weeden e Diawara innescano una ripartenza fulminea dalla quale scaturisce il fallo antisportivo di Mordente: il transalpino e il neofita americano capitalizzano al meglio con cinque pesantissimi punti. Gli ospiti limitano il passivo grazie all'esperienza di Mordente e Crosariol. Un canestro con tiro libero aggiuntivo di Gordic rimette Roma nella scia pi� ravvicinata e lascia un po' di amaro in bocca: 44-40 alla pausa lunga. Weeden forza alcune azioni offensive inficiate da eccessiva staticit�, i giallorossi hanno maggiore pazienza e agguantano la parit� sul 46-46. Varese non prende le conclusioni pi� logiche e offre il fianco alle sortite romane che conducono al sorpasso esterno. Recalcati inspiegabilmente non chiama time-out e la rottura si prolunga oltre il dovuto. Kangur e Stipcevic assommano sei punti in un amen e Masnago riprende fiducia dopo il momento buio: 56-54. La marcatura su Tucker e Dedovic continua a essere colpevolmente approssimativa, ma nella met� campo d'attacco Varese � ancor pi� inguardabile: piovono alcuni fischi dalla platea del PalaWhirlpool. Il 58 pari dell'ultimo mini riposo sta stretto all'Acea. La stessa Roma potrebbe scappare a inizio ultimo periodo, ma la compagine di Calvani non � brava a giovarsi delle perduranti dabbenaggini di Varese. Ai due canestri di Varnado si oppongono Diawara e Rannikko: 64-62. Quando Datome, dimenticato dalla retroguardia in maglia Cimberio, porta gli ospiti sul 64-69, Recalcati si ricorda dell'esistenza delle sospensioni tecniche: che fossero state abolite nel precedente, disastroso, quarto d'ora di gioco effettivo? Una segnatura con tiro libero aggiuntivo di Fajardo e il colpo da oltre l'arco di Kangur consentono ai prealpini di mettere il muso davanti. Roma torna in testa con la schiacciata fragorosa di Crosariol, Stipcevic fa centro da lontano e poi regala il bis in entrata con due punti da iscrivere nel tabellino della Dea Bendata. L'Acea colleziona solo 2/4 dalla linea della carit�, poi per� Datome punisce i biancorossi (poco lucidi nel sbagliare due tiri cruciali) con un dardo letale: 75-76. L'ennesima iniziativa scellerata di Weeden consegna di fatto ai capitolini un'insperata e meritata affermazione esterna: dal gioco dei falli tattici, esce un possibile rimbalzo offensivo che Kangur non pu� catturare complice un evidente fallo non segnalato dalla terna. Rimane per� a Varese il possesso della vita: dopo la rimessa ben eseguita, Stipcevic ha in mano la chance del sorpasso ma il ferro dice no. In una nottata storta e convulsa, la Cimberio saluta le sensazioni positive del post Casale e ripiomba nei meandri del centro classifica: un passo indietro nella difficile rincorsa alla post season. Certe scelte di Recalcati, sovente elogiato come un uomo in pi� del clan biancorosso, lasciano questa sera perplessi. Cos� come l'efficacia del cosiddetto �pivot a tre teste� (non salviamo nessuno tra Talts, Garri e Fajardo) e di alcuni elementi in piena crisi esistenziale. Due settimane per riflettere e lavorare sodo, con l'auspicio di presentarsi a Caserta con ben altro spirito. Largo alla Coppa Italia e alle sue otto pretendenti regine: per chi ancora non si fosse capacitato della esclusione della Cimberio dalla manifestazione di Torino, la gara odierna ha fornito una deludente risposta. |
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Varese 76- Roma 78
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