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Scritto da Nicol� Cavalli |
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Nubi scure e un'aria sempre pi� pesante riempiono stasera il cielo di Masnago. Una Varese senza nerbo e con poche idee esce meritatamente sconfitta nell'ennesimo, beffardo, finale punto a punto. In una partita dallo scarso contenuto tecnico, Avellino porta a casa due punti d'oro nonostante l'assenza del suo giocatore faro, Troutman. Tanti interrogativi accompagnano il mesto finale di una gara brutta, sporca e purtroppo persa. La Cimberio, forte solo di un commovente Fajardo (25 punti e sette rimbalzi) e delle estemporanee magie di Goss, si trova con le ossa rotte e una classifica deficitaria. Slay ultimamente � un giocatore discontinuo e umorale, Rannikko � in condizione precaria, il nuovo innesto Ryan incappa in una prestazione disastrosa. Ma � anche l'apporto dei giocatori italiani, vero e proprio zoccolo molle delle rotazioni, a destare perplessit�: Galanda e Righetti sono perennemente al di sotto della sufficienza; Demartini e Mian sfruttano malamente gli scampoli di gara a disposizione. Ride dunque una caparbia Avellino, trascinata da Dean, Szewczyc e da un mostruoso Thomas, autore di una tripla doppia con 23 punti, 16 falli subiti e 14 rimbalzi. Primo quarto interlocutorio per Varese, condito da un pessimo 2/7 ai liberi e da ben cinque palle perse. L'avvio vede protagonista l'energico Kangur, autore dei primi sette punti di marca prealpina e dominatore dell'area colorata. Il 7-6 si tramuta in breve volgere in 10-13: il folletto Green si esalta nei giochi a due con Szewczyc e l'Air si porta sul 10-13. L'ingresso di Fajardo (a met� gara gi� 12 punti a referto) d� vitalit� all'offensiva biancorossa ma gli errori dalla linea della carit� permettono agli irpini di chiudere sul 15-17. Considerata le difese non certo spietate, un punteggio piuttosto basso... Nel secondo parziale gli uomini di Recalcati attaccano con pi� vigore, ma dalla lunga distanza la Cimberio ha medie desolanti: 1/11. Galanda festeggia (si fa per dire) il trentaseiesimo compleanno con il primo canestro del tempo e Goss regala il 21-19. Un'altalena di ribaltamenti e di errori delle retroguardie segna un momento di basket desolante. Ci pensano Fajardo e Kangur a mettere ordine e a dare il pi� cinque (31-26) ai padroni di casa. Goss e Slay incappano prematuramente nella terza penalit� personale; Avellino rimane a galla con Dean, ma pecca a sua volta di grossolana imprecisioni nei tiri liberi. Il quarto termina con il consueto giallo arbitrale: Goss trova una tripla siderale ma viene fischiata una dubbia infrazione di passi. Il 35-30 sta stretto alla Cimebrio. Al ritorno sul parquet, le abuliche presenze in canottiera biancorossa imbarcano acqua da tutte le parti: un mortifero 0-13 lancia la fuga irpina. Il pubblico si spacca in due: la curva prova a dar vigore alle perdute anime con la scritta Cimberio, il resto del palazzetto � sull'inferocito andante. Due canestri fortunosi di Slay e Kangur ridanno ossigeno a Varese, � 40-45. Dean furoreggia nella difesa di casa, il gladiatore Fajardo, ferito nell'orgoglio, tiene i compagni a distanza ragionevole. Due liberi, gentile omaggio della terna, danno fiducia a Goss, fin qui imbavagliato a dovere dalla difesa schierata dall'ottimo Vitucci. All'ultima pausa il tabellone recita 50-55. Il periodo conclusivo si apre con l'improvviso risveglio di Varese. Nel giro di tre minuti Goss sigla tredici punti, Avellino subisce un fallo tecnico (folle protesta di Johnson) e un antisportivo (colpo proibito di Spinelli). La Cimberio va sul 64-58, poi sul 71-65 in concomitanza dell'unico guizzo di Ryan. La quinta penalit� di Kangur e Slay riduce la capacit� offensiva, gi� carente, di Varese. Goss tiene troppo la palla e solo Fajardo buca la retina, 78-73. Thomas (Omar Abdul, non il nostro sfortunato Jobey, ancora a riposo forzato per qualche settimana) � il pi� lesto a rimbalzo e porta avanti l'Air sul 78-79. Ecco la sagra del fallo tattico, con annessi errori ai liberi, fino allo 80-84. Goss inventa un tiro da tre, Thomas trema e timbra 1/2, Varese si trova con poco meno di tre secondi e con il pallone della vita. Goss, dopo una rimessa ben giocata, sceglie il passo indietro e la fucilata da oltre l'arco: il colpo � a salve, triste fotocopia della volata persa contro Biella e sigillo di una crisi pesta. Otto sconfitte nelle ultime nove uscite impongono di abbandonare ogni velleit� di lotta ai play-off. Servir� l'elmo della battaglia e il coltello fra i denti per agguantare la salvezza. La corsa a tappa per evitare il tracollo inizier� domenica a Siena, con un'ascesa ancor pi� aspra dei Pirenei: altro che elmo e coltello, l� rispondono a cannonate. E, in un attimo, si finisce nel gruppone dei ritardatari. |
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Varese 83 Avellino 85
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