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  • 11 Gennaio 2012
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    Scritto da Nicol� Cavalli
     
    Un avvio sprint assicura il tesoretto che regala la vittoria finale: il riscatto � compiuto.

    A volte servono la contestazione, il volto torvo di chi � stanco di subire debacle, il mutismo che scatena esami di coscienza e innesta mea culpa propositivi. Varese, toccata nell'orgoglio dopo le pesanti critiche delle ultime settimane, approccia la gara con intensit� e forza d'animo. Domina Avellino per venti minuti, soffre il ritorno della Sidigas (squadra comunque di validissimo livello, se rapportata al panorama attuale della palla a spicchi) e riesce a condurre in porto una vittoria di larga misura. Sfata, inoltre, il tab� che vedeva i bianco-rossi da sei stagioni sempre battuti dai campani: tanta carne al fuoco per creare un nuovo punto zero dal quale ripartire con fiducia.

    Masnago accoglie silente la presentazione delle formazioni: la curva nord viene inizialmente disertata per manifestare il malcontento contro la societ� e la squadra dopo la desolante prestazione di Cremona.
    A sorpresa Rannikko, tenuto a riposo tre giorni fa, � schierato in quintetto e ripaga la fiducia con un assist e una tripla. L'avvio di gara produce errori marchiani su ambo i lati del parquet, ma Varese fa meno peggio e ne esce rinfrancata con un bel parziale di 9-1. Coach Vitucci gioca la carta Slay, accolto con applausi (forse esagerati) dalla platea prealpina. Kangur, autore di ben dodici punti nel periodo d'apertura, allarga la forbice fino al 13-1; l'idillio non viene spezzato nemmeno dal terzo fallo, avvenuto probabilmente dopo lo scadere dell'azione offensiva irpina, comminato a Diawara. La Cimberio tocca il pi� diciassette (22-5), quindi la Sidigas reagisce con il suo asso � il migliore centro per statistiche del campionato � Johnson. Alla sirena di fine primo quarto, il tabellone scrive 26-13.

    Avellino perde la testa e, dopo il tecnico fischiato al folletto iperteso Green, piomba sul meno diciannove: 32-13. Stipcevic, valorizzato dalla compresenza dell'omologo Rannikko, � libero di improvvisare e di prendersi eccellenti tiri; alle fiammate di Slay, giunto presto in doppia cifra, risponde Fajardo con grande intelligenza cestistica (� sua la realizzazione del 45-25); Hurtt e Garri, osservati speciali dopo le ultime cattive performance, continuano a non convincere e attirano i mugugni della tifoseria. Varese perde varie occasioni per mandare al tappeto la claudicante truppa bianco-verde, capace di limitare il passivo con Golemac e Dean prima della pausa di met� gara (46-31).

    Kangur, in avvio di ripresa, assume le sembianze di Re Mida e sigla con facilit� disarmante due canestri da oltre l'arco: 52-33. Gli attacchi sono scatenati, dopo i primi centoventi secondi del periodo il punteggio lievita sul 57-41; al minuto numero ventiquattro, in concomitanza della terza tripla di seguito di un fantascientifico Diawara, Varese tocca quota 63: pi� di quanto assommato in un'intera serata in quel di Cremona. Il primo ciuffo di Green e la mano torrida di Dean permettono alla Sidigas di accorciare sensibilmente: 66-55. Avellino ricorda cos� di essere la squadra pi� prolifica della Lega, ma palesa altres� limitata attenzione nella met� campo difensiva. Di Golemac, Garri e Green le ultime fiammate di un terzo quarto pirotecnico: 72-60.

    Stipcevic si rivela in pi� di un frangente impreciso in regia e Varese forza qualche entrata oltre il lecito. La maggior intensit� della retroguardia serve solo parzialmente a tenere a bada gli indemoniati lupi d'Irpinia: la schiacciata di Johnson produce il 72-67. Due azioni di rara grinta, eseguite da Talts e da Diawara, ridanno respiro all'ambiente di Masnago. Alle prodezze dello sgusciante Dean (6/9 complessivo dalla lunga distanza), Talts risponde con un gioco da tre punti e un'altra segnatura dopo rimbalzo in attacco (81-72). Green stravince lo scontro diretto con Stipcevic e dispensa classe, ma dall'altra parte Kangur scalda le corde vocali dei presenti con i canestri che valgono la doppia cifra di margine. La Sidigas paga lo scotto di una rincorsa forsennata a seguito della partenza a rilento e, annebbiata, non fa pi� centro. Cos� Diawara pu� arrotondare il tabellino e scavare un solco ampio, utilissimo per lo scontro diretto e la classifica avulsa: 94-78.
    Questa volta piovono applausi e gli uomini di Recalcati fanno il giro del campo per dare il �cinque� alla tifoseria, ottimo segnale di distensione: il broncio di inizio gara � divenuto un sorriso smagliante.

    Non c'� tempo di cullarsi e di fare calcoli per la volata verso la Coppa Italia. Domenica la Cimberio far� rotta verso l'Abruzzo per fare visita alla BancaTercas, compagine in buona forma e galvanizzata dalle recenti importanti affermazioni in chiave salvezza. � difficile suggerire a Rannikko e compagni una medicina per curare gli annosi mal di trasferta.
    Bisognerebbe superare quel blocco psicologico che fa sembrare anche le palestre di periferia � come quella di Cremona o di Teramo � campi da soggezione sportiva come lo Staples Center di Los Angeles o l'OAKA Arena di Atene. Per invertire, finalmente, il cammino che rischia di trascinare la Cimberio 2011-2012 sul viale della mediocrit�.
     
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