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![]() Scritto da Claudio Borghi |
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Ultima in classifica. In un campionato �tradizionale�, questa potrebbe essere la qualifica con la quale la Air Avellino si presenterebbe dinanzi alla folla e agli stendardi del PalaWhirlpool, ma questo � da tempo si � capito � non � per niente un campionato tradizionale. Ed � cos� che tra gabbie, spalti decimati, mercato dissennato e progetti nati male � la Cimberio Varese a trovarsi a grattare il gelido fondo della classifica, mentre la compagine irpina si ritrova con qualche punto e molta fiducia in pi� derivata da una squadra equilibrata e con un minimo di identit�. Gelida la classifica, gelida la domenica Varesina e gelida anche l�accoglienza del PalaWhirpool nei confronti di una squadra che dopo lo scempio del derby contro Milano ha completamente esaurito credito e scusanti da parte del pubblico biancorosso. Non sembrano per� rendersene conto i giocatori della Cimberio, che sfoggiano una partenza da encefalogramma piatto concedendo facili ricezioni, contropiedi e appoggi sotto canestro, tanto che dopo solo 4 minuti Varese ha gi� concesso 13 punti ai �Lupi� e si � gi� meritata fischi e boati da parte dei tifosi. Il timeout di Mrsic non sortisce come al solito alcun effetto, tanto che il vantaggio del�Air sale presto oltre la doppia cifra sull�asse Green-Williams, ed � solo grazie agli errori degli irpini sotto canestro e all�energia di Passera se la Cimberio non sprofonda completamente (10-22 al 8�). Gli ultimi due minuti del primo quarto sono di propriet� del nuovo centro Skelin, che dopo anni di assenza riporta sotto le volte di Masnago un dimenticato arsenale fatto di movimenti in post, rimbalzi offensivi e pick and roll (16-22 al 10�). I primi minuti del secondo quarto sono da �sparatoria�, con gli esterni di entrambe le squadre che centrano ripetutamente il bersaglio da dove vale tre. Varese � finalmente tonica, rassicurata dall�ingombrante presenza di Skelin, e ricuce lo svantaggio fino al 34 pari (15�). Avellino passa alla difesa a zona e riesce a bloccare i primi attacchi (invero mal orchestrati) dei biancorossi, scavando cos� un nuovo break (37-44 al 19�), complice la zona depressa varesina in sofferenza sui tiratori bianco verdi. Le mattonate da tre di Beck e il canestro dalla media di Barlacu fissano il risultato sul 37-46 al termine del primo tempo. Continua all�inizio del secondo tempo la sfida tra Skelin e Williams, entrambi molto cercati (con buon profitto) dai play delle due squadre. Sono le bombe slovene di Capin e di un redivivo Hafnar a pungere l�air Avellino, che per� risponde colpo su colpo agli sforzi di rimonta dei biancorossi aumentando pure il vantaggio (49-62 al 27�). Si sveglia (finalmente!) Romel Beck che assieme a Babrauskas propizia un piccolo parziale di 7-0 per Varese, annullato in parte da tre liberi di Barlacu e da una tripla allo scadere dell�ottimo Green (58-68). Pazientemente Varese continua nell�opera di erosione dello svantaggio, grazie ad una difesa un minimo attenta e alle incursioni di Beck, uno che quando inizia a segnare prende letteralmente fuoco (70-74 al 35�). Le giocate in penetrazione e i tiri da tre del messicano accendono squadra e pubblico, ricuciono completamente lo svantaggio e permettono a Galanda di andare in lunetta per il sorpasso (77-76 a 3 minuti dal termine). Dalla parte di Avellino, per�, ci sono il cervello e la freddezza di Marques Green, che scava nell�ultimo minuto il decisivo break di 4 punti (79-83) con cui i Lupi affrontano il fallo sistematico biancorosso. Finisce quindi come al solito, con Varese delusa e fischiata all�alba di un�altra settimana da tregenda. |
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Varese - Avellino 81-87
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