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  • 29 Gennaio 2006
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    Scritto da Giulio P.
     

    Chiamata all�ennesima prova di maturit�, Varese batte, faticando non poco, un�Air Avellino scesa a Masnago con le idee davvero chiare e prolunga, quel che conta, la striscia positiva: in un campionato senza partite facili, il solido impianto biancorosso regge all�urto dell�ennesimo rischio-sorpresa, adattando i ritmi alle esigenze e portando a casa, alla fine, i due punti che voleva.
    Nonostante sia tornato Garnett, Ruben Magnano premia il bell�Allegretti di Teramo con un altro quintetto, dove gli fan compagnia Howell, Collins ed Albano, pronti (pi� o meno, si vedr�) a sfidare l�Air Avellino fanalino di coda che parte con, dal play al centro, Bonora, Young, Mutombo, Brown e Dorkofikis. Palla a due, ed i verdi sono gi� a zona 2-3, con l�apparente intenzione di sfidare al tiro gli esterni biancorossi: ma sembra solo alchimia tattica, e dal terzo possesso varesino si gioca, anche qui come dall�altra parte, uomo a uomo. L�esterno Young prova a metterla sul fisico contro i pari ruolo, ma sono i suoi lunghi - nonostante un Howell che stoppa e ristoppa - a trovare spazi dentro l�area, per cominciare con un 1-4 in tre minuti che scatena subito qualche preoccupazione. 
    La rubata con appoggio di Allegretti del 5� � il secondo canestro dal campo della Whirlpool, che il cerchio l�ha quadrato soltanto in difesa, mentre in attacco s�appiccica alla ritrovata zonetta irpina, con Avellino che approfitta dall�1/6 casalingo nelle triple per arrampicarsi sino al + 7 (11-18, pochi secondi alla prima sirena), banchettando a rimbalzo, anche offensivo, con i grandi e con i piccoli.
    C�� Fernandez per un Howell che ha smesso di difendere, ma la magagna � sempre sull�altro lato dove Collins ed Hafnar sono ancora alla virgola sotto la voce punti: non a caso, arriva Farabello per dare la scossa in campo aperto ed evitare di sbattere la testa contro la difesa statica; 6 punti in un minuto e mezzo di terzo quarto per portare finalmente la testa avanti, prima che Young metta insieme quasi da solo un altro parziale che spara di nuovo Avellino al massimo vantaggio (19-26, 4�) mentre l�atletico Tour� sembra l�ideale per far soffrire gli statici lunghi Whirlpool. 
    Ad ogni strappo varesino, gli ospiti rispondono con un altro strappo, approfittando in area del rispetto conquistato con le triple: anche Fernandez, pur positivo in attacco, si scorda il taglia fuori e per di pi� si fa panchinare con il terzo fallo; non ci fosse Collins (9 in un quarto) che finalmente ha scaldato i polpastrelli, i guai sarebbero pi� seri, invece arriva anche il pareggio a quota 31, a conferma dell�inaspettato equilibrio, trascinato poi, in mezzo a non troppo spettacolo, fino al ventesimo minuto, quando a sparigliarlo � un Bonora come non si vedeva da anni (38-41). 
    Vistasi premiata dal ritmo �bollito� dei primi due quarti, Avellino riparte da dove aveva finito: la solita zona-caucci� e poi le rapine d�area, sul rimbalzo offensivo o usando il corpo negli scontri diretti. Tre uomini Whirlpool a sette metri buoni dal canestro, girando la palla per linee esterne, senza riuscire mai a recapitarla dentro; qualche rimbalzo offensivo di Howell muove il punteggio casalingo, ma fatti i conti della serva siamo 7 a 7 in cinque minuti abbondanti, poco da divertirsi, oltre a Rolando. 
    Ancora Farabello dalla panchina, guarda che strano, a creare per s� e per gli altri: quando il ritmo sale, la partita cambia faccia. Il ferro del canestro avellinese � messo a dura prova dal campionario howelliano: una pi� bella dell�altra le schiacciate, di potente leggerezza, del numero 7 in biancorosso, anche se di l� si risponde con le triple; 58-54, 2 minuti sul cronometro del terzo quarto, con Daniel d�Argentina rapacissimo, anche se tutta l�inerzia delle sue rubate scuote il match senza svoltarlo, e quel + 4 � ancora l�, non di pi� n� di meno, quando suona la penultima sirena.
    La tripla di Bonora � l�unico canestro ospite in 6 lunghissimi minuti a cavallo dei due tempi, nei quali Varese soprattutto difende, e poi attacca con giudizio, senza uscire dallo spartito, ritrovandosi - quasi inconsapevole - a + 9 (66-57) quando la gara � ancora lunga da giocare (6� alla fine). 
    Due giochi di prestigio di Young e Bobbit ridanno fiato ad Avellino, con l�altra brutta notizia che Howell ha qualche guaio fisico e deve lasciare, volente o nolente, una partita che ha (quasi) dominato, proprio mentre Farabello � in panchina a riposare. Il controparziale � 5-11, un�Air stanca ma non doma � a - 3 (71-68) quando altrettanti sono i minuti da giocare. Finite le gambe, conta per� l�esperienza, e la Whirlpool ne ha, per fortuna, da vendere: un Fernandez anni �70 esibisce il gancio �vintage� che sta sempre bene, ed � l�ultima pietra sulla tomba dei lupi irpini; il resto solo possesso palla e tiri liberi, giusto per poter dire che � finita, con accenno di mini-rissa, 83-70.

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