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  • Varese-Reggio Emilia 79-73

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    Giulio

    3 Dicembre 2005

    Scritto da Giulio P.


    Chiamiamola vittoria argentina, anche se poi ognuno d� qualcosa, ed Howell fa per tre (forse anche quattro!): quel che � certo � che la svolta della gara arriva da quelli che battono bandiera biancazzurra, con un Farabello clamoroso trascinatore ed il solito Fernandez che pompa testosterone a fiotti, anche per chi va in calo ormonale proprio quando i battiti salgono a mille. 
    Questa la cronaca, comunque: Whirlpool all�avvio con Fernandez in quintetto accanto ad Howell, mentre nei ruoli dietro c�� il solito terzetto Collins-Garnett-Hafnar; Reggio Emilio risponde con l�ex ispiratore di Howell, Mc Intyre, a tenere le redini di un quintetto italo-americano completato da Minard, Blizzard, Gigli e Beard.
    Si parte, per scoprire subito che uno dei due allenatori deve aver copiato il piano di gioco dell�altro, visto che i palloni sono tutti per i duelli uno contro uno (ed a spallate) Howell-Beard: la prima tripla a segno � comunque varesina e s�innesta in un 7-0 complessivo per il primo allungo Whirlpool (9-2 al 3�, Frates gi� in time out).
    I soliti cambi difensivi, quelli che (se malfatti) sp�iano le marcature e lasciano un buco alla fine delle rotazioni, producono il primo sussulto reggiano, sorretto da una difesa che non concede a Collins di mangiarsi Mc Intyre in post basso: anche i ferri del PalaWhirlpool sembrano avercela con gli uomini di Magnano, �sputando� le triple dell�allungo, con la Bipop che va sempre sotto a rimbalzo, ma a piccoli passi torna in linea di galleggiamento (12-11, stavolta 3� alla fine del quarto).
    Ospiti anche a zona 3-2, con ampie falle lungo la linea di fondo, ma se il piccolo varesino va a marcare il lungo in mezzo all�area, non basta neppure metter qualche facile punto (quasi sempre �born in USA�) per chiudere avanti i primi 10 minuti (17-18, Garnett e Howell 7 punti a testa).
    A cavallo fra i due mini-tempi, Albano e Farabello al posto di Fernandez ed Hafnar, fin l� freddi come la neve che gela le strade di Masnago, poi anche Bolzonella per un Collins che in attacco vuole fare per cinque: in questo inno alla panchina lunga, Frates non vuole essere da meno, trovando punti anche da Marco Carra in un�alternanza di sorpassi e riavvicinamenti (27-26, cinque minuti all�intervallo).
    Per provare a dare una scossa, Magnano allunga pure la difesa, proiettando sui ventotto metri l�aggressivit� di un quintetto inedito di �riservisti�, in cui l�anima argentina produce attacchi che vanno con l�alternatore, un po� spettacolo e ritmo, un po� confusione e palle perse: Reggio Emilia toglie l�ossigeno difendendo sempre viso a viso e, nonostante qualche problema di falli che la riporta a zona, si concede anche il sorpasso sul finale, approfittando bene di ogni mis-match e di un Roberson che nemmeno doveva giocare e invece ne fa 7 in fila nell�allungo che chiude il tempo, fra segnali di una Varese con i bioritmi decisamente in ribasso, soprattutto se paragonati a quelli altrui (37-42).
    Secondo tempo s�, di nome ma non di fatto, nonostante i molti cambi, visto che Reggio � tornata con l�inerzia nelle mani e nei piedi, per scappare subito avanti di nove (40-49) con una sfrontatezza offensiva decisamente troppa fluida, per non vederci qualche colpa dei padroni di casa, che ancora non hanno le facce (o le gambe?) giuste, sbagliano i tiri facili (tu quoque, Marlon), e per fortuna segnano quelli difficili ma non proprio voluti.
    Ora qualcuno dir�, com�� la faccia giusta? Intanto, la faccia di chi difende su ogni possesso come se fosse l�ultimo, salta per il rimbalzo senza aspettare che gli cada in mano e poi, quando si tratta di fare canestro, non si preoccupa del lungo che aiuta o del piccolo che smanaccia: ecco, ciascuno porta il suo mattone, all�Impresa Edile Magnano e Figli, la Bipop non segna per quelle che sembrano ore (e sono almeno 6� minuti �veri�), il parziale va via fino al 12-2, per rimettere davanti la testa della Whirlpool (52-51, un minuto e spiccioli alla terza sirena, di l� in poi francamente poco spettacolo, un canestro solo, + 1 Reggio Emilia prima di andare a parlarne in panchina).
    L�atmosfera continua a sembrare tiepidina anzi che non (e troppo rilassata): se sia colpa del clima, o dell�avversario poco blasonato, non si capisce fino in fondo; quel che � certo � che Collins � di nuovo in sovraccarico e l�unico vero fattore offensivo varesino � Rolando Howell, che sciorina addirittura un 2-2 ai liberi restituendo un minimo di vitalit� �diffusa� al Palawhirpool, nonostante gli ospiti abbiano ripreso il controllo delle operazioni (59-60, 6� alla fine).
    Albano per De Pol a intiepidire i bollori del giovane Gigli, Garnett finalmente presente a se stesso negli ultimi minuti: tutti segnali di una svolta possibile, che Farabello incarna nel ruggito del 5-0 con tripla + rubata all�Arsenio Lupin, 67-63 sul tabellone e Frates ancora in un time out, ma i suoi ne escono con la faccia di chi non ha ancora capito cosa stia succedendo.
    A Beard lo spiega Fernandez, omaggiandogli il solito servizio completo: gomitate, canestro con il fallo e qualche parola dolce che irrita anche gli arbitri e, se caccia Reggio a - 7, le rende per� quella grinta finita chiss� dove e risvegliata dall�ambiente, diventato �ostile�.
    Con la Bipop risalita a � 3, in curva sud si scatena un�incomprensibile gazzarra, che confonde un po� tutti, a partire di chi scrive: senza che ci sia un motivo evidente, Varese non fa pi� canestro e, tra un libero ed un contropiede (altrui), si ritrova pure sotto di uno (72-73) alle soglie dell�ultimo giro di lancetta, quando Farabello la rimette davanti con una tripla dall�angolo che il Palazzetto saluta come un goal allo stadio.
    Sigilla tutto Howell, assoluto MVP, con il rimbalzo offensivo che manda Collins in lunetta e la partita in ghiaccio: metafora mai cos� adatta, con l�aria che tira l� fuori, anche se dentro al Palawhirlpool fa un gran caldo, roba davvero da Sud America (79-73).


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