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![]() Scritto da Giulio P. |
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Intanto, l�avversario: Roma � squadra da Eurolega, in piena lotta per le �top sixteen� della massima competizione continentale, allenata dal meglio che c�� in giro, o gi� di l�; giusto gioved� ha battuto il Maccabi Tel Aviv. A Varese, in questo tardo pomeriggio di un gennaio che sembra marzo, i capitolini interrompono una serie di quattro vittorie consecutive, perdendo senza mai entrare davvero in partita, buttati fuori a calci da una Whirlpool fantastica per intensit� e applicazione difensiva, splendida nel trovare risorse umane sempre nuove contro una squadra che dovrebbe essere �lunga� per definizione. Se si voleva cominciare bene l�anno, meglio di cos� era difficile. Quintetti non certo speculari, quelli d�avvio, con una Varese di meno chili e pi� zompi, che manda in campo Keys, Carter, Holland, Galanda ed Howell contro la Lottomatica di Chatman, Hawkins, Righetti, Garri e Mavrokefalidis. Nonostante l�influenza, � Holland l�opzione primaria, anche in versione creativa, degli attacchi Whirlpool, lineari e dalle idee molto chiare, giusti per cominciare con un 8-0 in due minuti scarsi che eccita gli spalti e innesta energie, anche negli sforzi difensivi: ma basta un nulla, due tiri sempre ben presi eppure sbagliati, per ricondurre la tenzone a livelli di sostanziale parit�, causa i canestri ravvicinati di una Roma molto fisica (8-6 al 4�). Come una casa si regge sulla fondamenta, cos� la vittoria si costruisce in difesa, annebbiando le idee altrui (Chatman, a dirla tutta, � gi� annebbiato di per s�), per poi scatenare gli istinti offensivi di un Holland intelligente nelle scelte, che abusa di Hawkins e lancia un parziale apparentemente chiuso dall�appoggio morbido del vivacissimo Keys: 19-8 e Repesa a parlarne con i suoi in time out per chiamare il pressing, oltre a un�auspicabile attenzione per la transizione difensiva. La successiva schiacciata a un mano di un Holland padrone della riga di fondo � il diamante che impreziosisce otto minuti varesini tutti d�oro: sulla sirena del primo quarto, Whirlpool a + 10 (23-13) giocando come vogliono gli dei del basket. Anche Carter e Holland a portare palla per prevenire la pressione di Giachetti su Capin, ma quel che piace di pi� � l�intensit� biancorossa, che consente il controllo delle carambole e la moltiplicazione dei possessi, magari da sfruttare meglio, visto - soprattutto - che si sta svegliando Sua Maest� Bodiroga, nonostante le coordinate attenzioni del duo Holland-Howell: Carter con un�altra tripla (ma quanti buoni tiri costruisce la Whirlpool?) rimette in ordine le inerzie prima di regalare qualche minuto di campo ad Hafnar, anche regista-ombra (29-16 al 3�). Il serbo con il numero 10 � l�unica risorsa credibile di una Lottomatica con le energie rase a zero: i liberi di Capin sull�ennesima zingarata casalinga portano all�inaspettato doppiaggio (36-18, 4� alla fine del tempo); poi lo sloveno inchioda anche il siluro del pi� 21, mentre Repesa pesca dalla panchina tutto quel che ha, anche se - pi� che gli uomini - dovrebbe cambiare le loro facce, magari prendendo ad esempio quelle di Fernandez e De Pol. In effetti, Roma trova un sussulto, di testa ma non di gambe, e rosica qualche punticino per l�orgoglio ma non per il risultato: il fischio che chiude il secondo quarto la vede ancora sotto, e bene (o male, dipende da che lato la si guarda) 44-27. Alla ripresa torna, oltre a Keys e Howell, anche un Galanda riposatissimo: � proprio del piccolo play il primo siluro Whirlpool della ripresa, mentre un altro recupero lancia la 4x100 varesina, chiusa da Carter con l�affondata di un solido +20 (49-29 dopo due minuti). Holland � forse troppo carico e inceppa la fluidit� degli attacchi casalinghi confondendo la bellezza della proprie movenze con l�efficacia che non pu� mai mancare (e non vale solo per lui): con trame semplici e la classe di Bodiroga, Roma prova a fare come l�araba fenice, risorgendo dalle ceneri con un parziale psicologicamente assassino (2-13, per un 51-42 totale), che la riporta sotto la doppia cifra di svantaggio quando mancano meno di cinque minuti alla fine del terzo quarto. E� Galanda (non certo la prima volta quest�anno) a rimescolare le carte usando l�uno contro uno che approfitta dei piantumati lunghi romani: la zona invoglia un�altra bomba di Keys, che poi mette in ritmo Galanda per la tripla del 59-42; 7�30� giocati nel penultimo periodo, profondi sospiri di sollievo sugli spalti. Nel festival delle mani calde, Roma non getta per� la spugna e risponde con un contro break quasi inaspettato: alla sirena � �solo� 62-50 e il dubbio che in casa Whirpool stiano scendendo i trigliceridi. Ma siccome � serata di grazia, Hafnar pesca subito un jolly dall�arco che vale, per i cuori in fibrillazione, pi� di una scossa da sala rianimazione: ora l�orologio � la spada che pende sulla testa di una Lottomatica che fatica da matti a fare canestro, mandata ancora e sempre sul binario morto da una Varese preparata a dovere, che poi abbassa i ritmi in attacco, per unire l�utile del tempo che passa al dilettevole di azioni sempre ben costruite. Alla met� del quarto quarto, con la politica dei piccoli passi, la Whirlpool � ancora solidamente avanti, ad un passo dal ventello (73-56), senza che Repesa possa dire di non averle provate praticamente tutte, compresa una �sana� fisicit� intimidatoria. Come si conviene a un sfida d�alto livello, si gioca ancora con la voglia di eseguire e sgomitare, quelli in vantaggio per non soffrire, quelli indietro per dare l�idea di averci provato fino alla fine: nonostante il punteggio segnali gi� da tempo chi verr� condannato e chi assolto, alla fine dell�udienza, la giuria del PalaWhirpool si gode fino in fondo lo spettacolo della �sua� Varese, che - classifica alla mano � sistema come si deve anche la differenza canestri (90-69). |
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Varese-Roma 90-69
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