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![]() Scritto da Giulio P. |
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Sar� la nebbia che grava da qualche giorno su Varese, sar� il freddo umido che entra nelle ossa, ma la Castigroup di questa cupa domenica d�inverno non � neanche lontana parente della squadra che, battendo Pesaro, ha conquistato le final eight: molli di gambe e stanchi di testa, i biancorossi apparecchiano una partita inguardabile, nella quale gli attaccanti teramani, in particolare i ben noti Thomas e Wheeler, fanno per 25 minuti quel che vogliono e poi vivono di conserva, anche grazie al predominio a rimbalzo. Nessun italiano nel quintetto d�avvio dei padroni di casa, mentre Teramo risponde con la coppia, nostrana ma non proprio da favola, Lucci-Lulli: ed infatti � un americano, Brook Sales, a marchiare a fuoco i minuti iniziali, dominando a rimbalzo e segnando i primi sei punti della sua squadra per un minimo vantaggio (4-6), cui Varese risponde con l�atletismo ed i conseguenti canestri ravvicinati degli esterni. Il basket sprigionato dalle due squadre non � proprio accademico, Sales fa in attacco ma disfa - come tanti compagni - in difesa, dimenticando di chiudere l�area; d�altra parte, Varese � intesa nella sua met� campo ma non sempre recupera a tempo e viene punita pi� volte dall�arco. Bastano le triple a tenere avanti Teramo d�un soffio (14-15) quando arriva dalla panca Becirovic e Magnano, per preservarlo dai falli e da altri guai, prova la strana mossa di far marcare Wheeler a Digbeu. Saranno i mis-match o sar� il caso, il bombardamento teramano continua: gli ospiti mettono tre missili in fila, un paio del tutto fuori dagli schemi offensivi, allungano fino al + 6, ma poi s�intestardiscono nel fondamentale mentre Saniboy partecipa alla giostra da par suo siglando il 21-24 di fine primo quarto. La versione slovena della Castigroup ha pi� idee in attacco � anche se il ragazzo di Lubiana lavora spesso in proprio e non tutti lo capiscono al volo - ma in difesa non mette gran pressione sulla palla ed il penetra e scarica per Cittadini riesce a meraviglia propiziando un altro + 6 avversario (23-29) cui non � estraneo il bisogno dei lunghi di dar man forte all�esterno, spesso battuto dal palleggio. Uscito Saniboy, che non ce ne vorr�, Varese prova a variare gli schemi propiziando (ma � solo un�impressione) il ritorno di un Nolan decisamente apatico (si sa che il moro di Baltimora, se non vede palla in attacco, in difesa non si sente stimolato): Pancotto ha studiato ed il raddoppio arriva sempre puntuale, anche se poi si aprono spazi per De Pol. Wheeler, gi� a quota 14 punti al 5�, � un mistero per tutti i biancorossi che lo prendono di volta in volta in carico (29-37). Qualche sprazzo di vita cestistica di Bowdler non basta a tenere Varese in linea di galleggiamento, visto che i rientri in difesa sono pigri e Wheeler continua a menare le danze; aiutare, poi, sembra un verbo mai sentito sotto le Prealpi: a sbagliare anche i buoni tiri, si finisce quasi per forza sotto di 10 (35-45) e poi, con la confusione che genere il dover recuperare, anche di 15, mentre gli spogliatoi (e non solo loro, visto il 36-51) attendono l�inevitabile sfuriata di Magnano. Ed invece il peggio doveva ancora venire: dopo l�intervallo, Varese trova sotto i tabelloni l�indigeribile ditta Cittadini-Sales che blocca ogni tentativo d�andare a cercar gloria vicino all�anello e genera contropiedi e recuperi per un 13-1 di Wheeler e Thomas che � pi� pesante della peperonata prima d�andare a dormire (37-64 in meno di tre minuti, con Washington che nemmeno vede Jamel da Brooklin). Finita nell�abisso, ed anche pi� gi�, Varese ritrova un minimo d�intensit�: Farabello fa sentire le mani a Wheeler e nonostante il doppio playmaker l�attacco teramano comincia a confondersi, mentre lo stesso italoargentino mette qualche punto e ricuce un po� lo strappo, anche se gli arbitri, assonnati dall�andamento lento della partita, ne fanno di tutti i colori (44-66). Con Farabello in trance agonistica, fioccano anche le palle perse: Magnano, dopo aver affidato Thomas al Menego, tenta la carta Bolzonella, ma cos� risveglia Wheeler, che rimette il vantaggio ben sopra i 20 punti (47-71, poco pi� di due minuti da giocare nel terzo quarto). Ed � questo, il fatidico ventello, lo scarto di riferimento per gran parte dell�ultimo periodo: Varese risale oltre quella quota con la prima bomba di De Pol dopo tre minuti (61-80), prova a dare una scossa ulteriore usando i gomiti in difesa e chiedendo a Becirovic d�inventarsi qualcosa. Ma davvero non � serata: anche il belga Lauwers non sbaglia un colpo e nemmeno Sua Maest� Magnano ha la faccia di quello che ci crede. Le triple di Meneghin non rendono meno pesante il fardello, cui contribuisce un Sales che cos� bene non deve mai aver giocato: quest�anno, purtroppo, a Varese non basta quasi mai perdere, vuole anche l�umiliazione compresa nel prezzo. E la prima sconfitta della storia varesina contro Teramo, se il tabellone dice 76-101, non � solo un�umiliazione, � la madre di tutte le figuracce. |
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Varese-Teramo 76-101
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