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![]() Scritto da Luca Romano |
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Riflettevo un attimo in questi giorni su una situazione che nostro malgrado ci vede in seria difficolt�. Come sempre la scossa del cambio allenatore ha prodotto ci� che era lecito attendersi: la bella reazione con Treviso � l� a dimostrare che, ancora una volta il cambio allenatore almeno nell�immediato produce effetti positivi. I problemi di fondo per� non si risolvono in 24-48 ore, n� tantomeno in 10/15 giorni. Ed infatti ci troviamo a sviscerare sconfitte pesanti che trovano certamente spiegazioni tecniche, ma nondimeno fanno trasparire lacune da un punto altrettanto importante nel basket e nello sport in generale: chiamiamolo carattere, potremmo chiamarli attributi, voglia, mentalit� e chi pi� ne ha pi� ne metta. Sono aspetti slegati dalla tecnica di gioco e dalla capacit� di gioco di un giocatore; sono quei valori che spiegano il perch� squadre di medio lignaggio che sanno vendere cara la pelle, ribaltano pronostici gi� scritti sulla carta. Una difesa arcigna, impenetrabile pu� risalire a questa impostazione mentale che compensa altre carenze pi� strettamente tecniche, pi� facili da ritrovare negli attacchi. Questa mentalit� pu� farti vincere le partite, come no! Altrimenti in un certo senso si potrebbe anche non scendere sul parquet. Qualcuno dir�: �ogni botte d� il vino che ha� oppure �non si cava sangue dalle rape� e via discorrendo. Le incongruenze estive, poi, appaiono ingigantite in questa fase. L�eredit� di alcune scelte dettate da un allenatore portatore di una filosofia che se ne � andata con lui, risultano difficili da gestire, un po� come dei pezzi da rimettere insieme e recuperare. Eppure fermarsi qui non spiega tutto, � forse ingeneroso con un gruppo speriamo ancora da scoprire, analizza solo il primo ordine di problemi. Anche una sconfitta per come matura e come si sviluppa pu� dire molto da un punto di vista non strettamente tecnico. Prendete per esempio i 50 punti di scarto che si � beccata Pesaro ieri sera su un campo s� storico, s� contro una squadra tra le pi� forti d�Europa, ma che sembra figlio, anche qui, di una condizione mentale prima ancora che tecnica. Ad una squadra come Pesaro, peraltro con un organico di tutto rispetto, basta l�innesto di un giocatore per risolvere tutti i problemi? E a Varese baster�? La squadra verr� rivoluzionata? Non credo di certo. Si discute in questi giorni di tutti gli innesti possibili ed immaginabili e va bene. Per� attenzione a non dare alibi a chi gi� fa parte di questo gruppo, a far credere a tizio che il problema � caio o il ruolo di caio, che tecnicamente c�� questo o quell�altro che non va, che il problema � sotto canestro, no � il tiratore, no � il play, no � quello che non difende o quell�altro che si nasconde, dimenticando che anche io giocatore di Varese sono il problema, nessuno escluso. Ognuno di fronte alle proprie responsabilit� perch� questo � il gruppo e questo dovr� andare fino in fondo. Ricordiamo le parole di Magnano in conferenza stampa: erano concetti che suonavano tipo assunzione delle proprie responsabilit� e poi lavoro, lavoro e ancora lavoro. In questi due semplici concetti traspare sia l�attenzione all�aspetto tecnico sia a quello caratteriale/psicologico. Lavorare su entrambi i fronti � condizione minima necessaria per risalire la china. Se poi questo lavoro sar� sufficiente lo vedremo, evitiamo per� di credere al giocatore salvatore della patria non andremmo molto lontano. |
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Avanti senz'alibi!
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