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  • Troppe prestazioni sottotono concoronno allo scivolone interno

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    12 Febbraio 2012
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    Scritto da Nicolò Cavalli
     
    ....e il dopo partita audiovideo in conferenza stampa degli allenatori<br><a href="http://www.youtube.com/user/varesefansbasket">Video conf. stampa</a>

    Causa problemi al sistema statistico centrale della tribuna stampa, non possiamo offrirvi il consueto tabellino corredato da punti e percentuali al tiro. Ce ne scusiamo con i lettori.

    STIPCEVIC (voto 6): prova a tenere a galla la squadra nei momenti di crisi. Ottiene con esperienza molti tiri liberi. Soffre in difesa e sbaglia il possibile ciuffo della vittoria.

    RANNIKKO (voto 5): non mostra i consueti sprazzi di lucidit�. Appare sulle gambe e tradisce nei momenti chiave.

    TALTS (voto 4,5): si autoesclude dalla partita con i soliti problemi disciplinari: la gestione dei falli � un annoso e arzigogolato rebus che il lungo estone fatica a districare.

    DIAWARA (voto: 6): semplicemente devastante nei primi tre tempi, si conferma miglior marcatore dei lombardi. Scompare nell'ultimo periodo e la sua mancanza � un macigno per i compagni.

    GARRI (voto: 4,5): gioca con la tensione di un palazzatto che non lo supporta pi�, con la timidezza di uno juniores e con la pesantezza di un giocatore d'annata. Insalvabile.

    KANGUR (voto: 6): nonostante gli acciacchi alla spalla e la stanchezza assommata, segna un paio di triple chirurgiche. Peccato per il beffardo rimbalzo finale. Magari saremmo a narrare un'altra storia...

    GANETO (voto: 4): sfiduciato, impreciso, molle. Sta attraversando un'involuzione terribile e non sembra aver le forze per uscirne.

    FAJARDO (voto: 5): latita in difesa e a rimbalzo. Qualche spunto offensivo, dettato pi� dall'esperienza che dalla vena realizzativa, non pu� regalargli la sufficienza.

    WEEDEN (voto: 5,5): discreta produzione offensiva e nei palloni recuperati. Incappa in una miriade di forzature e il suo ego, smisurato, lo conduce a gettare al vento il pallone chiave del match sul meno uno. Il talento non manca, urge tuttavia tanto lavoro per capire la pallacanestro italiana: non � quella polacca.
     

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