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  • Primo divertirsi poi, se si vince, meglio

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    29 Marzo 2006
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    Scritto da La Provincia
     
    La Robur continua a rappresentare una realt� a s� stante. Un bell�esempio in un mondo di professionismo esasperato.

    Il ds Chiapparo: �La promozione in B1 ci farebbe felici, ma a noi interessa far crescere i giovani�

    VARESE Orizzonti limpidi, ricchi di oltre cent�anni di storia e proiettati al futuro con orgoglio, ma sottovoce. Come si addice a chi � partito dal basso e aspira solo a continuare nella propria missione: crescere generazioni di varesini educandoli allo sport e alla vita.
    Gioco, divertimento e rispetto. Crescita, educazione e generosit�. L�anima Robur et Fides e i suoi valori riescono a essere grandi pur se strizzati in un fazzoletto di terra come la provincia di Varese, forse poco pi�.
    �E� una scelta � spiega il direttore sportivo Gianni Chiapparo -, la Robur istituzionalmente nasce per avvicinare i giovani del territorio allo sport: se si vince come quest�anno con la prima squadra in serie B2, bene; in caso contrario saremo un po� meno contenti, ma andr� bene lo stesso�. Parole che spiazzano, soprattutto se pronunciate da chi lo sport professionistico lo conosce eccome, con tutte le sue storture. �Le nostre finalit� � continua il ds - sono il sociale e il legame con il territorio. Fare la serie B2 e, toccando ferro, la B1 non costa poco: si parla rispettivamente di circa 400.000 e 700.000 euro. Ma, nonostante tutto, a differenza delle altre squadre il nostro investimento maggiore � proiettato sul settore giovanile. Dico di pi�: la prima squadra deve essere il frutto del nostro impegno coi ragazzi: il contrario non avrebbe senso�. Pensando all�entusiasmante torneo di Vescovi e soci, Chiapparo attribuisce tanti meriti proprio alla varesinit� (�La nostra autarchia�, per dirla con parole sue): �Avere le stesse radici ed essere cresciuti assieme � un grosso vantaggio. I ragazzi, prima che colleghi, sono amici che si aiutano e per i quali la parola gelosia non esiste. Questo pur essendo il nostro un gruppo eterogeneo: si pensi che dopo i �vecchi� Cecco, Fontanel e Claudio Corti c�� un decennio di vuoto sino ad arrivare a Fabrizio Premoli e Martino Rovera per poi proseguire con tutti gli altri bimbi terribili�.
    Non si ferma, il direttore sportivo, ma rilancia mettendo ancora al centro della scena i suoi giovani che �sono semplici e non montati�. Cos� come � impossibile non citare Cecco Vescovi �che ha sempre una parola e un consiglio utile, per tutti. Il suo apporto � fondamentale�. Un mentore e una chioccia, il Cecco. �Per esempio tra Martino e Vescovi � nato un rapporto bellissimo da cui entrambi hanno da guadagnare�. Il vero segreto? �La genuinit� e l�essere una famiglia: mi vengono in mente Ucelli e Gandolfi che in allenamento si menano come fabbri pur volendosi del gran bene�.Ma non finisce qui: �Un plauso anche a coach Zambelli a cui auguro tutto il bene: ha la diplomazia, la pacatezza e le conoscenze tecniche per arrivare in alto. Se siamo oltre le aspettative iniziali � anche merito suo e di Garbosi�.
    Andare oltre, guardare al futuro e immaginarsi l�anno prossimo in serie B1: volare alto non spaventa. �Ci sono le basi per fare bene. Il Campus � sotto capienza per la categoria maggiore? Fa niente, c�� pur sempre il PalaWhirlpool e poi prosegue l�iter per la ristrutturazione del centro Robur di via Marzorati dove verr� edificato anche il nuovo palazzetto. Le differenze maggiori saranno amministrative e burocratiche, ma la societ� far� il suo: anche lei � una grande famiglia�. Nata sotto il Bernascone, noblesse oblige. �Dedico un pensiero a chi lavora nell�ombra come i segretari Lippolis e Monti, al massaggiatore Alberto Barausse e a Giorgio Colombo: il preparatore atletico�. Il quale, storie bosine che si intrecciano, � anche lo zio di Martino Rovera. �Il nepotismo del Colombo � scherza Chiapparo �, la spiegazione dell�esuberanza atletica del nipote��.
    Spirito di corpo, spirito varesino. Una societ� sana e investimenti mirati. Una ricchezza di cui andare fieri perch� ha accompagnato per mano migliaia di cuccioli a conoscere lo sport. Alcuni sono diventati campioni, altri si sono semplicemente divertiti. Per lo spirito Robur, basta e avanza.
    Samuele Giardina
     

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