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La disanima di Ale Div. è corretta... il problema della nazionale è la mancanza di giocatori in ruoli decisivi. Perché se abbiamo giocatori di ottima caratura in guardia/ala (Belinelli, Datome, Gallinari, Melli), seppur alcuni con la tendenza a considerarsi troppo più forti, sono in ruoli che difficilmenti ti permettono da soli di vincere in competizioni di questo tipo dove non puoi permetterti di avere solo dei buoni mestieranti, seppur con impegno incredibile e oltre il loro reale valore tecnico, nell'asse play-pivot. Diciamo che se avessimo già solo un play forte con il parco esterni che abbiamo le potenzialità della squadra sarebbero di gran lunga più alte.

La scelta di Messina è quella azzeccata: cerchiamo di difendere alla morte e speriamo di riuscire a portare a casa la partita con le giocate di Belinelli, Datome e Melli. Quest'ultimo tra l'altro da quanto è in Germania è veramente diventato un giocatore di altro livello... peccato Milano gli abbia fatto perder un po' di tempo.

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8 hours ago, Paul The Rock said:

La disanima di Ale Div. è corretta... il problema della nazionale è la mancanza di giocatori in ruoli decisivi. Perché se abbiamo giocatori di ottima caratura in guardia/ala (Belinelli, Datome, Gallinari, Melli), seppur alcuni con la tendenza a considerarsi troppo più forti, sono in ruoli che difficilmenti ti permettono da soli di vincere in competizioni di questo tipo dove non puoi permetterti di avere solo dei buoni mestieranti, seppur con impegno incredibile e oltre il loro reale valore tecnico, nell'asse play-pivot. Diciamo che se avessimo già solo un play forte con il parco esterni che abbiamo le potenzialità della squadra sarebbero di gran lunga più alte.

La scelta di Messina è quella azzeccata: cerchiamo di difendere alla morte e speriamo di riuscire a portare a casa la partita con le giocate di Belinelli, Datome e Melli. Quest'ultimo tra l'altro da quanto è in Germania è veramente diventato un giocatore di altro livello... peccato Milano gli abbia fatto perder un po' di tempo.

il concetto è anche che un giocatore italiano se vuole migliorare deve per forza andare via.

vedi Hackett e Melli, che sono esponenzialmente migliorati dopo avere lasciato milano.

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12 hours ago, Spaten said:

il concetto è anche che un giocatore italiano se vuole migliorare deve per forza andare via.

vedi Hackett e Melli, che sono esponenzialmente migliorati dopo avere lasciato milano.

Diventi bravo giocando contro quelli bravi.

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20 minutes ago, MarkBuford said:

Comunque Datome idolo dei puffi. Ha tirato una stoppata a gargamellone Shermadini da stroncargli la carriera :P

shermadini sosia di gargamella, mr bean e gasparri, tutti assieme

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Sicuramente il sistema Italia non produce più nulla (e non solo nel basket). Ha scoperto l'acqua calda sto Tosatto...

la squadra è limitata, si sa...per quello che non c'è da sparare sulla croce rossa. Passare vs la Finlandia vorrebbe dire già aver superato l'obbiettivo massimo!!!!

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14 minuti fa, Dragonheart dice:

Cioè, estremizzo: la differenza fra Baldi Rossi e Doncic starebbe nei chili messi su in palestra?

Che poi non ha molto senso IMO tirare in ballo i Doncic / Markannen se si parla di rilancio di sistema e di crescita dei giovani: neanche il miglior settore giovanile del mondo può "costruire" un Antetokounmpo / Porzingis / Doncic

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45 minuti fa, Dragonheart dice:

Cioè, estremizzo: la differenza fra Baldi Rossi e Doncic starebbe nei chili messi su in palestra?

no dai, mi auguro che intendesse più la voglia di allenarsi di uno a 360° piuttosto che dell'altro

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Il basket richiede qualità genetiche (leggi mamme che sfornano figli alti) e ovviamente allenatori che insegnano. Però andrebbe anche detto che uno dei problemi di fondo riguarda l'avviamento allo sport nelle scuole: l'Italia è tragicamente ultima tra i paesi della UE in questo particolarissimo comparto, e soprattutto nell'età della scuola primaria la virtuale sparizione dell'educazione fisica (affidata in toto alle insegnanti senza alcuna competenza, poi se ci si fa male è pure colpa loro...) lascia totalmente in carico alle società sportive l'insegnamento dei concetti base di coordinazione motoria che altrove sono impostati a scuola.

Poi a 15 anni i 2 metri balcanici o baltici corrono, saltano e si muovono negli spazi che è un piacere; i nostri inciampano nelle righe del campo.

Ciò non toglie che per "costruire" uno Stefano Rusconi o un Andrea Meneghin servano gli allenatori in palestra ma anche un talento fisico o atletico naturale.

Però per "costruire" un Pozzecco, è solo questione di allenatori.

Certo però che se in serie A ci sono 15 playmaker titolari stranieri su 16 (l'unica eccezione è Luca Vitali), beh...

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42 minuti fa, Giesse dice:

Il basket richiede qualità genetiche (leggi mamme che sfornano figli alti) e ovviamente allenatori che insegnano. Però andrebbe anche detto che uno dei problemi di fondo riguarda l'avviamento allo sport nelle scuole: l'Italia è tragicamente ultima tra i paesi della UE in questo particolarissimo comparto, e soprattutto nell'età della scuola primaria la virtuale sparizione dell'educazione fisica (affidata in toto alle insegnanti senza alcuna competenza, poi se ci si fa male è pure colpa loro...) lascia totalmente in carico alle società sportive l'insegnamento dei concetti base di coordinazione motoria che altrove sono impostati a scuola.

Poi a 15 anni i 2 metri balcanici o baltici corrono, saltano e si muovono negli spazi che è un piacere; i nostri inciampano nelle righe del campo.

Ci ragionavo stamattina dopo aver letto l'articolo...

Oltre al basket c'è l'atletica che versa in condizioni drammatiche, mentre ciclismo e calcio - storicamente ai massimi livelli - fanno fatica e si aggrappano un po' come il basket a qualche talento e ai numeri abbastanza alti di praticanti.
Non conosco bene la situazione volley, che è migliore ma non è paragonabile alle due generazioni precedenti.
Tra i motori, le quattro ruote versano in stato comatoso (zero piloti titolari in F1 da anni, praticamente zero nel rally), le due molto meglio ma perché la situazione è differente.
Bene il nuoto, per ora... forse tra i grandi sport è l'unico forte e con prospettive.

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1 ora fa, Giesse dice:

Il basket richiede qualità genetiche (leggi mamme che sfornano figli alti) e ovviamente allenatori che insegnano. Però andrebbe anche detto che uno dei problemi di fondo riguarda l'avviamento allo sport nelle scuole: l'Italia è tragicamente ultima tra i paesi della UE in questo particolarissimo comparto, e soprattutto nell'età della scuola primaria la virtuale sparizione dell'educazione fisica (affidata in toto alle insegnanti senza alcuna competenza, poi se ci si fa male è pure colpa loro...) lascia totalmente in carico alle società sportive l'insegnamento dei concetti base di coordinazione motoria che altrove sono impostati a scuola.

Poi a 15 anni i 2 metri balcanici o baltici corrono, saltano e si muovono negli spazi che è un piacere; i nostri inciampano nelle righe del campo.

Ciò non toglie che per "costruire" uno Stefano Rusconi o un Andrea Meneghin servano gli allenatori in palestra ma anche un talento fisico o atletico naturale.

Però per "costruire" un Pozzecco, è solo questione di allenatori.

Certo però che se in serie A ci sono 15 playmaker titolari stranieri su 16 (l'unica eccezione è Luca Vitali), beh...

Non entro nel merito del discorso scuola perché non ho dati da confrontare né conoscenze specifiche dell'argomento. Pozzecco non lo tirerei in ballo perché, a fronte di un fisico qualunque più allenato ad alzare spritz che a fare addominali, aveva la capacità di vedere il gioco con al velocità di un processore a energia nucleare.

Diciamo anche che poi, gente come Fucka o Galanda, padri di tutti i Gasol, o ti nascono per culo in casa, o non li fabbrichi con lo stampino...

Però però però.. da Dino Meneghin, preso a giocare solo perché era alto, a De Pol, da Premier a Basile, c'è una vasterrima lista di giocatori che hanno costruito carriere e successi sul duro lavoro e sui fondamentali. I fondamentali! Oggi vedo tanti giocatori, ma tanti tanti, che non hanno visione di gioco, proprietà di palleggio, tirano air ball da fucilazione, entrano a sinistra tirando di destro, non hanno la più cazzo di pallida idea di cosa sia un arresto e tiro o un post basso, tutte cose che si insegnano nelle giovanili e che, evidentemente, non si insegnano più. Senza contare che, come nota anche il Dodo, fisicamente siamo tre livelli indietro..

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1 hour ago, Giesse said:

Però andrebbe anche detto che uno dei problemi di fondo riguarda l'avviamento allo sport nelle scuole: l'Italia è tragicamente ultima tra i paesi della UE in questo particolarissimo comparto, e soprattutto nell'età della scuola primaria la virtuale sparizione dell'educazione fisica (affidata in toto alle insegnanti senza alcuna competenza, poi se ci si fa male è pure colpa loro...) lascia totalmente in carico alle società sportive l'insegnamento dei concetti base di coordinazione motoria che altrove sono impostati a scuola.

Poi a 15 anni i 2 metri balcanici o baltici corrono, saltano e si muovono negli spazi che è un piacere; i nostri inciampano nelle righe del campo.

Ciò non toglie che per "costruire" uno Stefano Rusconi o un Andrea Meneghin servano gli allenatori in palestra ma anche un talento fisico o atletico naturale.

Però per "costruire" un Pozzecco, è solo questione di allenatori.

Certo però che se in serie A ci sono 15 playmaker titolari stranieri su 16 (l'unica eccezione è Luca Vitali), beh...

 

E' questo il vero problema di tutto lo sport italiano e non solo del basket. Tosatto scrive di cose che vengono dopo.

 

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qualche giorno fa abbiamo preso scoppole nei tre sport considerati nazionali: basket, calcio e volley.

mi pare che il problema sia sotto gli occhi di tutti già da mo... e che a nessuno interessi davvero la cosa, viste le non riforme fatte e i petrucci della situazione saldamente al comando.

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Però i passaggi più importanti dell'articolo citato mi sembrano qs., e mi pare siano assolutamente condivisibili:

Quote

In Germania, hanno obbligato le squadre della lega ad avere un settore giovanile con allenatori pagati. Ecco, questo si chiama andare alla radice dei problemi. Non: “obbligo di far giocare il tedesco”; bensì: “obbligo di far crescere il giocatore della giovanile”. Il primo è un make-up frettoloso, il secondo è un modo di affrontare un problema.

È che noi cerchiamo le scorciatoie, cerchiamo di arrangiarci, non guardiamo o ascoltiamo cosa fanno gli altri. È solo una faccia della molteplice crisi del nostro sport, che è una crisi di valori sportivi, di professionalità, ma anche di approccio e voglia di sacrificio di tutti i livelli impegnati nel nostro sport.

Quote

In Germania sono partiti nel 2004, quando noi vincevamo l’argento olimpico, senza soldi ma con un business plan a 10 anni e un progetto serio. Noi eravamo tronfi finalisti olimpici che non si accorgevano di avere già le pezze al didietro. I tedeschi hanno definito standard seri e chiesto alle squadre di adeguarsi, e ora il movimento è triplicato, grazie all’uso oculato dei pochi soldi di allora.

È ora che il nostro basket di vertice, federazione e lega, invece di arrotolarsi in sterili lotte di potere, capisca a che punto siamo arrivati e si riunisca, analizzi la situazione capisca. Non è prendendo Messina per mettere un velo a tutte le magagne che si va avanti. Un’operazione di make-up senza nessuna azione alle spalle.

Ma sono le cose che sappiamo fare bene. Fingere di essere un movimento cestistico, e non solo un coacervo di interessi che faticano a stare insieme.

 

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La doverosa premessa è che nelle cose che mi son venute in mente, in parte con la Germania e in maniera solare ieri con la Georgia, ha sicuramente un peso (che soggettivamente fatico a valutare) di quel concetto che riassumeremo col termine "vecchiomerditudine"

Ovvero sono stato educato a un basket che probabilmente non c'è più (anzi, questo è abbastanza sicuro) e che evidentemente, se l'evoluzione darwiniana seguita alla caduta del meteorite del tiro da tre punti lo ha selezionato, sarà OGGI il più utile a vincere le partite

Detto questo, postomi idealmente con le mani incrociate dietro la schiera nei pressi del cantiere azzurro, rivendico il diritto a scuotere la testa con amara rassegnazione. Non so quanto sia Messina a chiederlo, quanto siano i condizionamenti ormai inculcati dalla normale attività di club, quanto la consapevolezza di alcuni del proprio relativo talento e quindi la rinuncia preventiva a tentare di deporre uova fuori dalla cavagna.
Sta di fatto che vedere non solo in centro della nazionale stracciare il proprio record italiano di palleggi verso la linea di metà campo - ma per tornare indietro, non per andare avanti - vedere gente che entra in area in palleggio senza nemmeno considerare l'eventualità che chissà, lo faccio per scaricare, ma ove mai la difesa mi perdesse, magari il ferro potrei anche  guardarlo, vedere gente che ignora la possibilità immediata di battere un ritardo del difensore o una sua posizione sbagliata perché bisogna solo pensare che tre passaggi dopo forse arriverai a un tiro aperto da tre (poi magari tocca a un non tiratore e quello lo passerà o prenderà a stento il ferro  ma che importa, le urla di BRAVI BRAVI BRAVI da chi è IN nel trend arriveranno comunque); ecco, tutto questo mi progressivamente messo addosso una certa mestizia e il conseguente fatalismo nel considerare che così è pure poco importante chi andiamo a incrociare nel futuro immediato e meno immediato, tanto alla fine salvo prestazioni miracolose finisce comunque che ce la possiamo cavare con chi è del nostro livello o un minimo sotto, ma quelle da un po' più forti o molto più forti no, non ce la possiamo proprio fare

Che è d'altra parte quello che si sapeva anche prima, ma trovarselo così sbattuto in faccia mi ha intristito, che vi devo dire

Quando Aradori ha segnato uno contro tre, fintando di fermarsi in transizione e ripartendo per chiudere dall'altro lato è parso un raggio di sole in una giornata uggiosa. Si parla e straparla di letture, ma cosa leggi, il gobbo probabilmente, come lo speaker del TG: sostanzialmente l'unico  tiro che riusciamo, forse che siamo capaci, forse che concepiamo di poter costruire, è sempre e solo un tiro da tre dopo 5-6-7 passaggi. E in effetti cosa mai potremmo fare d'altro, se abbiamo lunghi che (Cusin e Biligha) possono segnare solo consegnando la busta nella cassetta delle lettere oppure, una volta ogni tre partite, azzardarsi a "rubare" un tiro da 5 metri; oppure solo tirando da Fermi (Baldi Rossi); o, potendo addirittura fare entrambe le cose (Melli) sembrano aver dimenticato in qualche settimana due stagioni da protagonista in Europa per ridiventare il gregario edizione milanese. E se abbiamo dei playmaker (o "spingitori di pallone", sapevatelo) che sono terrorizzati all'idea di spingere un po' di più, sai mai che in velocità venga fuori una palla persa. E se abbiamo degli esterni che vuoi per pesantezza fisica, vuoi per usura, vuoi per ricondizionamenti ormai di lustri, a correre nemmeno loro ci pensano più.
Difatti quando per pura consunzione georgiana abbiamo rischiato qualcosina son venuti fuori praticamente i primi contropiedi italiani di tutto l'europeo (poi basta perché la palla pesava, immagino)

E quindi?  E quindi niente, non ho soluzioni, non è che con tizio invece che con caio questa mentalità sarebbe cambiata, col pugile dilettante avremmo avuto qualcosa che oggi non c'è, degli 1c1 in isolamento e magari in post basso, forse però a scapito di una tenuta difensiva che pure abbiamo acquisito probabilmente proprio grazie a quella mentalità da soldati della prima guerra mondiale, si va in trincea, non si prendono iniziative, si fa quel che si deve fare e stop

Non è granchè bello, non è granchè coinvolgente, non è soprattutto attraente, tipo da grande voglio diventare anch'io così, visto che l'unica alternativa sembra essere tra la pedina deputata a tirare, quella deputata a passare e quella deputata a bloccare. Forse proprio per questo Filloy è sembrato per certi versi un alieno e in parte anche Aradori ieri

Teniamoci quel che abbiamo, compresa la kulazzata di prendere la Finlandia, che sarebbe stata comunque da non sottovalutare prima ma col boost di Markkanen è davvero da discutere se sia meno forte di noi; anzi, il campo farebbe pensare che lo sia di più, ma l'arena di Helsinki non sarà quella turca e comunque le alternative sarebbero state tutte peggiori, per noi

Come elemento del tutto personale, dopo aver "accompagnato" Biligha all'approdo in nazionale fin da quando apparve in una sperimentale che incrociava le armi con una Grecia dotata di un ragazzo nero lungo e magro all'esordio, di interesse NBA, ecco, da adesso il prossimo obbiettivo è di vederlo diventare anche un possibile 4 di decoroso livello europeo.

Che volete farci, ci si diverte come si può...


Sergio Tavcar ci dà per spacciati:

Pronostico per l'Italia


Italia-Finlandia. Oggi ho letto un commento “illuminato” sulla Gazzetta sul fatto che l’Italia dovrà prendere i finlandesi in velocità. Che sarà esattamente il modo per essere fatti a pezzetti. Se c’è una cosa che i finnici fanno benissimo è infatti giocare a 100 all’ora e probabilmente saranno proprio loro a voler mettere la partita su questo piano. Tanto più che attaccare in velocità per mettere Markkanen nelle condizioni di giocare in uno contro uno contro gli inermi lunghi azzurri sarà per loro uno dei cardini del piano partita. Attenzione al fatto che si è svegliato di brutto Koponen: contro la Polonia ha messo dentro le triple decisive nel supplementare, contro la Grecia è stato fenomenale, insomma è a livelli di forma come raramente l’ho visto. I vari Huff, Lee, Murphy  e compagnia sono come fatti apposta per accoppiarsi ai semi-lunghi italiani, Salin segna, Koivisto segna, giocano benissimo e sarebbe un errore capitale pensare che il loro straordinario rendimento sia dovuto solamente al fatto di aver giocato in casa. Giocano benissimo, per la miseria, hanno un tremendo carattere di vincenti, e sarei pronto a scommettere un paio di paghe che se la partita arriva punto a punto vincono loro 11 volte su 10. Onestamente, dopo aver visto ieri tutta Italia-Georgia e avendo visto tanto i finlandesi e pensando ai matchup della partita, non vedo come l’Italia possa vincere. Non vedo che armi abbia. La difesa, certo, ma rendetevi conto che, se Pačulia e Šermadini, per quanto alti e ben piantati, sono poco lesti di piede e soprattutto da più di un metro dal canestro non sono pericolosi, Markkanen può segnare in tutti i modi possibili e non vedo chi lo possa tenere. Servirà qualche magia in difesa, ma soprattutto sperare che quello dei finlandesi che si dovrà battezzare per forza per non essere travolti dai tagli sotto canestro dei semilunghi finlandesi sia in giornata da mano gelida. Servirà tentare di buttarla sul fisico e di far innervosire e mettere fuori ritmo i finlandesi, servirà insomma vincere la battaglia dei nervi. E anche qui precipita qualche asino: come ho scritto più volte l’Italia non ha uno straccio di gioco d’attacco, non ha un tiratore designato eccettuati i soliti due che però le difese avversarie in queste ultime partite hanno cominciato a chiudere e raddoppiare, e in due contro cinque non si può mai vincere, soprattutto se gli altri destinatari degli scarichi, quando ricevono la palla, non guardano mai il canestro, ma preferiscono riaprire anche se sono soli a quattro metri dal canestro. In breve: l’Italia, volenti o nolenti, per tutte le ragioni che avete elencato nei vostri commenti (se volete sapere come la penso io: penso che Messina abbia messo come priorità il fatto di avere ordine nello spogliatoio mettendo in piedi una piramide giusta di gerarchie rimanendo alla fine con i giocatori che gli sono rimasti, la maggior parte dei quali però si è rivelata alla prova dei fatti troppo scarsa per poter reggere l’impatto di un Europeo), è una squadra obiettivamente di seconda fascia. Per cui può battere le squadre della sua fascia, fra le quali c’è sicuramente anche la Finlandia che però, lo ribadisco, parte da netta favorita nella partita proprio per la forma momentanea delle due squadre e per il gioco che svolgono, ma pensare di battere una squadra di prima fascia è in questo momento poco più di una pia speranza.

 

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Per purissimo amore di verità "l'obbligo di avere un settore giovanile con allenatori pagati" ci sarebbe anche in Italia e da più di qualche anno (contratto professionistico obbligatorio con tesseramento in esclusiva per responsabile delle giovanili sia in A che in A2). Ovviamente è interpretato all'italiana (pura formalità e utilità zero), però per amore di precisione è giusto dirlo.

Posted (edited)

In Italia però 

11 hours ago, Giesse said:

Per purissimo amore di verità "l'obbligo di avere un settore giovanile con allenatori pagati" ci sarebbe anche in Italia e da più di qualche anno (contratto professionistico obbligatorio con tesseramento in esclusiva per responsabile delle giovanili sia in A che in A2). Ovviamente è interpretato all'italiana (pura formalità e utilità zero), però per amore di precisione è giusto dirlo.

All'italiana vuol dire " faccio pagare i bambini " e pure parecchio a che pro? Perché offro un insegnamento di alto livello?

I campionati FIP di minibasket sono gratuiti,ai bambini viene chiesta una retta che varia da 270 euro( Pall.Varese) ai 390 (MiniOlimpia). Poi ci sono i camp estivi in cui per una settimana il costo varia dai 450 eurini ai 590 eurini.

Quando smetteranno di fare business sui bambini,non solo nel basket( portare un bimbo di 5 anni all'Inter costa 550 euro),quando vorranno davvero insegnare sport sia a scuola con persone competenti che nelle palestre,allora le cose cambieranno.

Poi ci sarebbe da investire sulle strutture,sia piccole che grandi,perché un palazzetto come quello di Helsinki da noi non lo vedremo mai.

Edited by Binzaghino
Posted
34 minutes ago, Binzaghino said:

In Italia però 

All'italiana vuol dire " faccio pagare i bambini " e pure parecchio a che pro? Perché offro un insegnamento di alto livello?

I campionati FIP di minibasket sono gratuiti,ai bambini viene chiesta una retta che varia da 270 euro( Pall.Varese) ai 390 (MiniOlimpia). Poi ci sono i camp estivi in cui per una settimana il costo varia dai 450 eurini ai 590 eurini.

Quando smetteranno di fare business sui bambini,non solo nel basket( portare un bimbo di 5 anni all'Inter costa 550 euro),quando vorranno davvero insegnare sport sia a scuola con persone competenti che nelle palestre,allora le cose cambieranno.

Poi ci sarebbe da investire sulle strutture,sia piccole che grandi,perché un palazzetto come quello di Helsinki da noi non lo vedremo mai.

Se c'è gente che paga, perchè dovrebbero rifiutare i soldi? Scommetto che uno bravo senza il grano lo pigliano comunque.
E si parlava di attività nella scuola dove adesso, se va bene, ti fanno ballare perchè le maestre hanno zero formazione (come per altre materie) e perchè ballando non si è mai fatto male nessuno e quasi nessuno suda e si piglia il raffreddore (visto che il riscaldamento della palestra è quello che è).
Probabilmente un bambino tedesco o finlandese ha piú opzioni rispetto ai nostri, e magari non solo il campetto da calcio dell'oratorio per giocare.
Tra l'altro ora, grazie a lungimirante bando regionale, molti campi di basket potrebbero sparire perchè per avere diritto ai dindini della regione devi avere un campo regolamentare e in molte palestre di paese è possibile avere solo quello da pallavolo (tutti quelli dove la linea da tre "muore" a lato del campo), rimuovendo i canestri.
Cosí almeno si rimettono i vetri (cosí i bambini non si ammalano facendo ballett...ginnastica) e non piove piú dentro dal soffitto.
 

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15 ore fa, Franz#12 dice:

Ci ragionavo stamattina dopo aver letto l'articolo...

Oltre al basket c'è l'atletica che versa in condizioni drammatiche, mentre ciclismo e calcio - storicamente ai massimi livelli - fanno fatica e si aggrappano un po' come il basket a qualche talento e ai numeri abbastanza alti di praticanti.
Non conosco bene la situazione volley, che è migliore ma non è paragonabile alle due generazioni precedenti.
Tra i motori, le quattro ruote versano in stato comatoso (zero piloti titolari in F1 da anni, praticamente zero nel rally), le due molto meglio ma perché la situazione è differente.
Bene il nuoto, per ora... forse tra i grandi sport è l'unico forte e con prospettive.

Per gli sport motoristici purtroppo è diversa la storia, e ti parlo da grande appassionato di due e quattro ruote. Per la natura del tipo di sport in sé, la prima cosa che conta è avere una vagonata di soldi da buttare via.

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1 ora fa, zagoguitarhero dice:

Per gli sport motoristici purtroppo è diversa la storia, e ti parlo da grande appassionato di due e quattro ruote. Per la natura del tipo di sport in sé, la prima cosa che conta è avere una vagonata di soldi da buttare via.

Nì, perché una Federazione che fa bene il suo lavoro potrebbe concentrare gli sforzi su due piloti per categoria, fare da collettore dei finanziamenti e creare le condizioni per costruire una figura di primo piano (almeno uno in F1 e uno in WRC). Non conosco nei dettagli le cose, ma di fatto nelle massime categorie non c'è nessuno da anni (e non dico un Vettel e un Loeb, ma almeno un... Ocon e un Neuville....)

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