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Il Presidente della Lega Basket Serie A Enrico Prandi si è dimesso in data odierna dalla carica di vice presidente della FIP in polemica con le decisioni prese nel Consiglio Federale. "Dopo aver lavorato mesi per avvicinare il mondo professionistico a quello dilettantistico - ha spiegato - in Consiglio Federale ho appreso di alcune telefonate fatte dal Presidente del Coni Petrucci al Presidente della Fip Maifredi per portare a modifiche alla delibera del consiglio di presidenza (che prevedeva per il prossimo quadriennio l'utilizzo di tre italiani "veri" e altri tre naturalizzati per ogni squadra) senza che di questo fossi informato. Da questo deduco la non volontà di coinvolgere la Lega di Serie A in decisioni così importanti. Evidentemente Maifredi temeva il commissariamento e davanti alla minaccia ha fatto un'inversione a u".

La proposta finale approvata dal Consiglio Federale, contro cui hanno votato i rappresentanti degli atleti maschili professionistici e dilettanti e il consigliere federale Ercolani, prevede dalla prossima stagione 5 italiani “veri” più uno di "passaporto" e sei stranieri gli iscritti a referto. Dal 2007-08 ci saranno 6 italiani "veri" e 6 stranieri.

“La mia decisione – spiega Prandi - è conseguente al mandato ricevuto dalla Assemblea. Mi dispiace che in questo modo venga vanificato il lavoro di mesi che tendeva a trovare un equilibrio tra settore professionistico e dilettantistico”.

Le decisioni del Consiglio Federale saranno discusse lunedì 24 ottobre dal Consiglio di Presidenza della Lega Basket che si terrà a Bologna e in seguito dalla Assemblea in programma lunedì 7 novembre.

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Il Presidente della Lega Basket Serie A Enrico Prandi si è dimesso in data odierna dalla carica di vice presidente della FIP in polemica con le decisioni prese nel Consiglio Federale. "Dopo aver lavorato mesi per avvicinare il mondo professionistico a quello dilettantistico - ha spiegato - in Consiglio Federale ho appreso di alcune telefonate fatte dal Presidente del Coni Petrucci al Presidente della Fip Maifredi per portare a modifiche alla delibera del consiglio di presidenza (che prevedeva per il prossimo quadriennio l'utilizzo di tre italiani "veri" e altri tre naturalizzati per ogni squadra) senza che di questo fossi informato. Da questo deduco la non volontà di coinvolgere la Lega di Serie A in decisioni così importanti. Evidentemente Maifredi temeva il commissariamento e davanti alla minaccia ha fatto un'inversione a u".

La proposta finale approvata dal Consiglio Federale, contro cui hanno votato i rappresentanti degli atleti maschili professionistici e dilettanti e il consigliere federale Ercolani, prevede dalla prossima stagione 5 italiani “veri” più uno di "passaporto" e sei stranieri gli iscritti a referto. Dal 2007-08 ci saranno 6 italiani "veri" e 6 stranieri.

“La mia decisione – spiega Prandi - è conseguente al mandato ricevuto dalla Assemblea. Mi dispiace che in questo modo venga vanificato il lavoro di mesi che tendeva a trovare un equilibrio tra settore professionistico e dilettantistico”.

Le decisioni del Consiglio Federale saranno discusse lunedì 24 ottobre dal Consiglio di Presidenza della Lega Basket che si terrà a Bologna e in seguito dalla Assemblea in programma lunedì 7 novembre.

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Dovrebbe quindi cessare la divisione fra comunitari ,extracomunitari ,bosman b c etc. i 6 stranieri potrebbero essere anche 6 americani oppure no ?

La domanda nasce spontanea in quanto aumenterebbero i visti che devono essere concessi da parte del CONI e mi sembra che Petrucci si fosse espresso contro.

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Dovrebbe quindi cessare la divisione fra comunitari ,extracomunitari ,bosman b c etc. i 6 stranieri potrebbero essere anche 6 americani oppure no ?

La domanda nasce spontanea in quanto aumenterebbero i visti che devono essere concessi da parte del CONI e mi sembra che Petrucci si fosse espresso contro.

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Prima facie, come direbbero quelli che sanno: un cittadino italiano è un cittadino italiano, anche se è nato in burkina faso ed è nero come la pece; una norma che lo discrimini rispetto ad un italiano nato in italia è incostituzionale anche solo a pensarla: e che ci sia discriminazione è evidente, se per esempio si costringe varese a scegliere fra albano, farabello e fernandez...

E poi, gli stranieri: un francese è straniero? un lituano è straniero? a bruxelles stanno già morendo dal ridere, credo...

Per rispondere a wallace, visto così dovrebbe essere: 6 italiani + 6 "non" e in questi 6 tanti visti quanti quelli concessi dall'accordo coni-fip, il resto comunitari e compagnia bella (naturalizzati, ecc...)

la fip mi pare tanto maria antonietta, che da versailles diceva di dare le brioches al popolo che aveva fame: sappiamo tutti come è finita...

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Bisogna distinguere tra nazionalità e passaporto...di per sè quest'ultimo nn è sufficiente per avere l'idoneità a giocare in nazionale, e quindi per essere considerato di formazione nazionale.

La norma base è che ogni atleta in possesso di una nazionalità di un paese potrà giocare nella rappresentativa nazionale...per coloro che sono in possesso di più nazionalità si applicheranno alcune condizioni relative all'età, all'impiego in partite ufficiali con la prima rappresentativa nazionale etc. etc..

La Cee tende a salvaguardare i vivai nazionali, spinge le fererazioni nazionali ad adottare strumenti opportuni ed approva i limiti di impiego per coloro che nn sono propriamente di formazione; pertanto è corretto dire che un Italiano è tale anche se nato in Africa, nn sarà più corretto unificare però la posizione di un Farabello con tutti coloro che hanno l'idoneità a giocare per una rappresentativa nazionale. Spero di essere stato chiaro in una materia comunque ancora lacunosa e che lascia ancora spazio a nuove interpretazioni.

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Bisogna distinguere tra nazionalità e passaporto...di per sè quest'ultimo nn è sufficiente per avere l'idoneità a giocare in nazionale, e quindi per essere considerato di formazione nazionale.

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L'esperto della materia sei tu: credo tuttavia che sarà piuttosto difficile convincere un Giudice del lavoro che un cittadino italiano nato a cordoba abbia meno diritto a percepire una retribuzione rispetto ad un italiano nato, per dire, a varese...

Posted (edited)
L'esperto della materia sei tu: credo tuttavia che sarà piuttosto difficile convincere un Giudice del lavoro che un cittadino italiano nato a cordoba abbia meno diritto a percepire una retribuzione rispetto ad un italiano nato, per dire, a varese...

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..sono d'accordo soprattutto nell'eventualità di un contratto pluriennale; ricordo la sentenza Akassou: per i regolamenti nazionali nn sarebbe stato possibile schierare un extracomunitario in serie c, lo stesso però aveva un contratto in essere che un giudice del lavoro ha fatto rispettare. Ma infatti la materia è ancora lacunosa come già detto...

Edited by sertar

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