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GRAZIE TATANKA !


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Si ma adesso che lo so starò alla larga da tutti i Cherokee! Soprattutto quelli con guidatori molto "incazzosi"!! :lol:^_^ :)

Ottimo..........così col Grand Cherokee ti riduco a piadina........ :lol::lol::D:lol::lol:

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Top Posters In This Topic

Ecco i primi "provvedimenti" in arrivo del nuovo governo......... :D:D

7/6/2006

Autostrade a rischio aumenti

Di Pietro:così finanzieremmo i cantieri

Chiede di non chiamarla "tassa Anas" ma dice che servirà a finanziare i cantieri autostradali aperti a rischio chiusura. Il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro ha lanciato l'idea martedì sera a "Ballarò": visto che diverse opere rischiano lo stop, i pedaggi potrebbero essere ritoccati proprio per trovare le risorse necessarie a scongiurare il fermo.

Insomma, se la proposta passerà si studierà un prelievo aggiuntivo sui pedaggi autostradali che sia sufficiente a portare nelle casse pubbliche soldi sufficienti a non chiudere i cantieri aperti, con tutte le ricadute negative che questa decisione comporterebbe.

"Sto pensando" ha detto Di Pietro al programma condotto da Giovanni Floris "se non è il caso di chiedere un euro in più, o 50 centesimi, o magari 10 centesimi in più al casello, per costituire un fondo finalizzato a terminare le grandi opere".

Alle parole del ministro il giornalista ha azzardato, come interpretazione di quella proposta, il nome "tassa Anas". Ma Di Pietro l'ha subito rimbeccato dicendo che non si tratterebbe di questo. e ha insistito: "I soldi in cassa non ci sono. E quindi o mi indebito e vado fuori dai parametri di Maastricht, oppure non faccio le opere. Io credo che si debba trovare una soluzione che ci permetta di finire le opere, assolutamente necessarie, e di rispettare i parametri europei". Per completare le opere "fondamentali" come la Salerno-Reggio Calabria e il passante di Mestre, servono "almeno 4 miliardi".

6/6/2006

"Manovra bis? Inevitabile"

Padoa-Schioppa: sarà da 10 miliardi

La manovra bis è "inevitabile". L'annuncio arriva dal ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa, che assicura che i conti italiani saranno corretti e disavanzo e debito torneranno entro i parametri europei. Il ministro dice poi che nel 2006 il deficit/Pil dovrebbe arrivare al 4,1% contro il 3,8% previsto dal precedente governo, ma aggiunge che si rischia di arrivare al 4,6%.Occorre un intervento da 10 miliardi.

La notizia è arrivata insieme con il comunicato che rende noti i risultati della verifica dei conti pubblici dalla quale, spiega Padoa Schioppa, risulta che il deficit "e' stimato d un livello significativamente superiore alle valutazioni fin qui effettuate". Il preoccupante livello di un rapporto deficit/Pil al 4,6% potrebbe dunque essere raggiunto, secondo i primi calcoli del Tesoro.

I rischi sono legati in parte al fatto che non tutte le misure della Finanziaria 2006 potrebbero conseguire gli effetti iscritti al bilancio. In parte l'aumento dipenderebbe poi dalla "mancata o incompleta attuazione delle misure previste dalla manovra".

...........

:lol::lol::lol::lol: .....finanza creativa........ :lol: . Invece di pensare a far crescere il PIL, ficcano le loro manaccie nelle tasche degli italiani........come ampiamente previsto !!

AHINOI !! :(

prego.

ti assicuro che continua ad essere un piacere :D;)

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Nuovo capitolo dell' Italia che riparte sotto il governo di mortadella........AHINOI !!

Montezemolo si fa beffare su Irap e cuneo fiscale

Il Centrosinistra gli aveva promesso la riduzione dell'Irap e invece ora si va verso un aumento in sei Regioni Prodi cerca di placare Montezemolo riconfermando il taglio di cinque punti del cuneo fiscale.

Ma Bersani dice: "Sul cuneo ci sarà concertazione nel Dpef e poi in Finanziaria. I pesi e le misure verranno decisi in quella sede". Insomma, ancora tutto da trattare.

........alla stragrande !!! :lol::P

Edited by ROOSTERS99
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Sempre meglio, sempre più avanti.................

La Tav rallenta,rimosso cantiere

Rimossi ruspe e container

Dopo oltre sette mesi di inattività, ruspe e container del primo grande cantiere della linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione, quello di venaus, sono stati rimossi. I no-Tav, che nei mesi scorsi hanno presidiato il cantiere ed organizzato numerose manifestazioni, gridano vittoria merce la presidente della ragione Piemonte Mercedes Bresso chiede chiarezza al governo Prodi e cerca di capire cosa accadrà ora.

Il cantiere era di fatto stato messo sotto sequestro dalla magistratura che indagava sugli scontri avvenuti proprio a Venaus a fine novembre del 2005 tra manifestanti e forze di polizia. Da sette mesi, dunque, era tutto fermo in attesa di un qualche sviluppo della vicenda. Le aziende coinvolte nei lavori attendevano il via libera per poter procedere ai sondaggi per la realizzazione del maxi-tunnel di Venaus, ma nulla finora era stato deciso. Poi, all'improvviso, qualcosa è successo e dal cantiera sono spariti macchinari e mezzi pesanti che avrebbero dovuto partecipare ai lavori. L'area ora è completamente vuota e a riepirla ci sono solo una serie di polemiche che hanno cominciato subito a montare.

I no-Tav parlano senza mezzi termini di "vittoria" e Nilo Durbiano, sindaco di Venaus si affretta a spiegare:"La Tav non è mai stata una questione di ordine pubblico, ma una questione politica". Il sindaco di Torino, Chiamparino ha lanciato un appello urgente facendo riferimento all'incontro in programma mercoledì tra il presidente del Consiglio Prodi e la responsabile del Corridoio 5 Loyola De Palacio:"E' essenziale che il governo a questo punto dia una risposta formale e ufficiale sulla Tav".

Un vero e proprio ultimatum arriva invece dalla governatrice del Piemonte Mercedes Bresso che, senza usare mezzi termini spiega:"O la Torino-Lione presto, o s'imporrà il raddoppio del traforo autostradale del Frejus, o una nuova ferrovia merci o più Tir attraverseranno il tunnel autostradale e la situazione diventerà drammatica. Bisogna fare in fretta, il ritardo è terribile. Il primo passo sarà convocare il tavolo politico annunciato ormai mesi fa, c'è bisogno di passare ai fatti, si sono sprecate troppe parole".

............che dire..........grazie Tatanka !! :lol::lol::lol:

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  • 2 weeks later...

Tassisti, i nuovi «kulaki»

Maurizio Blondet

03/07/2006

Il ministro per lo sviluppo economico Pierluigi BersaniAllora è chiaro, finalmente, quali erano i poteri forti che ostacolavano lo sviluppo in Italia:

i tassinari.

Quali lobby occulte si sottraevano alla competizione globale difendendo i loro privilegi con manovre dietro le quinte: i panettieri.

E chi bloccava lo sviluppo?

La casta dei farmacisti.

Ora, disciplinate queste categorie, l'Italia rifiorirà, la ricerca scientifica farà passi da gigante

(i panettieri la impedivano, mica i baroni universitari), i cervelli non fuggiranno più all'estero, tutto costerà meno.

Non hanno niente da temere i 146 mila consulenti che lo Stato e le regioni pagano 2 miliardi annui di euro.

Niente gli strapagati di Bankitalia, la cui utilità sociale è pari a zero.

Niente i 600 dipendenti dell'Ufficio Italiano Cambi, che continuano a prendere stipendi niente male anche se da 19 anni il controllo sui cambi non c'è più.

Nessun rischio di diventare «competitivi» sfiora i baroni universitari, con quei begli stipendi a cui non corrispondono né studi né ricerche.Questi, i ricchi di Stato, i grand commis con posto sempre pronto fra Tesoro e Goldman Sachs, non sono parassiti.

I parassiti sono stati smascherati: sono gli artigiani a partita IVA.

Siamo tutti più liberalizzati, come dice Prodi.

I notai anche: ma contro questa categoria, le misure sono puro fumo negli occhi.

La sola cosa che davvero avrebbe intaccato i guadagni miliardari di questa vera corporazione non è stata fatta.

Sarebbe bastato obbligarli a registrare gli atti di compravendita d'immobili a cifra fissa, e non come ora in percentuale: perché oggi, i notai guadagnano 1.400 euro, diciamo, sul cittadino che compra un box da 20 mila euro, 14 mila su un appartamento da 200 mila euro, 140 mila su una villa

da 2 milioni, anche se la fatica dell'atto notarile è la stessa.

Ma questo no, la sinistra non l'ha fatto.

Colpire i grossi, mai.

I piccoli sempre.

E' la politica tradizionale della sinistra «disciplinare» i privati, specie quelli troppo piccoli per fare lobby.

Non so se avete notato, è partita - da tutti i giornali della sinistra, ma a dare il via è stato Il Corriere di Montezemolo - una vera campagna contro «l'egoismo» dei tassisti, la «lobby» dei fornai.

Ormai, se si parla di «corporazioni», s'intendono loro, mica i magistrati inadempienti e insindacabili, i segretari parlamentari e i direttori generali di ministero o di regione.

Quelli, non questi sono additati come nemici del popolo e ostacolo alla liberalizzazione, colpevoli del declino, «palla al piede» di una società che, se non fosse per loro, farebbe concorrenza alla Cina e si riempirebbe di scienziati intenti a brevettare sempre nuove invenzioni.

Voglio solo far notare un piccolo particolare: i tassisti in servizio, per avere la licenza, l'hanno pagata cara.

Anche 300 mila euro.

Anche 800 mila, dicono.

Questo perché le licenze erano in numero fisso e limitato.

Oggi, il numero diventa illimitato.

Le licenze pagate carissime non valgono più niente.

Conclusione: ciò che è stato fatto ai tassisti è un esproprio senza indennizzo.

Almeno così si direbbe se vigesse lo Stato di diritto.

Ma per la sinistra, è l'abolizione di un privilegio, e la stampa è tutta d'accordo.

Questo, scusatemi, ricorda una liberalizzazione storica, effettuata da un liberista di nome

Josip Stalin negli anni '30.

Allora, ad essere presi di mira furono i coltivatori diretti, detti «kulaki».

Grandi lavoratori, relativamente benestanti, assumevano braccianti e davano da mangiare - sulla ricca terra nera russa e ucraina - a tutti i russi.

Il regime sovietico avendo provocato il disordine sociale e rotto il funzionamento dell'economia, accadde che nelle città «liberate dal capitalismo» cominciasse a rincarare il cibo.

Non per la nomenklatura, che disponeva di negozi privilegiati pieni di storioni e caviale,

ma per gli operai.

La colpa, sancì la Pravda, era dei kulaki: che si opponevano all'ammasso senza indennizzo

del grano, e lo nascondevano.

Attiva, feroce campagna di stampa.

Il PCUS mandò i suoi attivisti a «smascherare i kulaki» e a requisire il grano «nascosto».

Dove trovavano grano, procedevano a fucilazioni dei «profittatori».

Nel loro zelo, i nomenklaturisti finirono per requisire (sempre senza indennizzo) anche il grano conservato come semente.

I kulaki lo fecero presente: l'anno prossimo non ci sarà raccolto.

Risposta: altre fucilazioni a migliaia.

Accadde quel che qualunque contadino sapeva: l'anno seguente, niente raccolto.

Fame nera, nelle campagne e nelle città.

Una fame che mai la Russia, proverbiale esportatrice di grano, aveva conosciuto nella storia, nemmeno durante la servitù della gleba.

Il Partito corse ai ripari.

Come?

E' semplice: deportò nei lager diversi milioni di kulaki con le loro famiglie.

Solgenitsin ha descritto quelle file di povera gente smagrita, scheletrica, avviata al Gulag con i bambini morti di fame in braccio.

E ha descritto come le popolazioni, al passaggio di queste file di sciagurati, inveissero contro di loro: «affamatori!», «sfruttatori!».

Onnipotenza della propaganda.

Ora, in Italia, governa la nomenklatura dei privilegiati di Stato.

Stesse nomenklature, stessi metodi.

Ogni nomenklatura si affretta a disciplinare non se stessa, ma i privati.

Anche la propaganda è simile.

Stessa stampa servile, zelante nel denunciare i piccoli produttori di beni e servizi come «sfruttatori». Dati i tempi cambiati, è possibile che i tassisti non verranno internati.

Diverranno solo più poveri.

Se andate a New York, vedete chi fa il mestiere di tassista: africani appena sbarcati che non parlano l'inglese, immigrati da terzi mondi miserabili che non conoscono le strade.

In USA, il tassista è un mestiere sotto i 3 dollari l'ora, quello dei disperati.

A New York è appunto un mestiere liberalizzato.

Come ci istruisce Il Corriere, la Pravda di Montezemolo, mentre a Milano ci sono 2,1 taxi

ogni 100 abitanti, a New York ce ne sono 8; a Londra, ce ne sono 8,3.

Una bella concorrenza, da noi sconosciuta.

Ma non è che i prezzi siano più bassi.

A Milano, sono 7,6 euro per una corsa di cinque chilometri.

A Londra, 11,05 euro; a New York, ci dice Il Corriere, 6,76.

A parte che nella Londra liberalizzata i taxi costano parecchio più che a Milano (dov'è il vantaggio per il consumatore?), quella di New York è una cifra falsa: sì, la corsa costerà anche 7 euro, ma provate a non dare al tassista la mancia del 20-30%; rischiate che vi insulti o vi picchi, perché la mancia è «obbligatoria» in USA, dato che è la sola vera paga di questi miserabili.

L'America liberalizzata è un mondo di «working poors», cioè di gente che, pur sgobbando, resta in miseria.

L'America è piena di camerieri, di donne delle pulizie, di vecchietti che lavorano nei supermarket aperti alle 4 del mattino perché non hanno la pensione; e persino di lustrascarpe, figura che in Europa è scomparsa dal 1947.

Magari non credevate che questo fosse l'ideale di Bersani e del governo delle sinistre.

Il fatto è che sotto quell'etichetta «sinistra», sono andate al potere le corporazioni che non solo si sottraggono alla competizione del libero mercato, ma si ritagliano emolumenti sempre più scandalosi dal denaro dei contribuenti.

Prodi, Visco, Bersani, Padoa Schioppa sono membri di quelle corporazioni e nomenklature, che vivono nel lusso prendendo i soldi ai cittadini, e il solo loro pensiero è estorcergliene

sempre di più.

Per lo «stile di vita» di questi servitori del settore pubblico, basta pensare a Emilio Colombo, scoperto a 82 anni a farsi comprare la coca dalla sua scorta (incidentalmente, agenti della GdF: avrebbero dovuto arrestarlo, altro che servirlo); né il caro Ciampi gli ha suggerito di dimettersi dalla carica di senatore a vita di cui è indegno, né lui ci ha pensato neppure un momento.

Questa gente vive al disopra della legge, impunemente sfruttatrice.

E per di più bolla come parassitarie categoria di piccoli artigiani che guadagnano cento volte meno di loro, con tutti i rischi della vita non-protetta.

Ora vogliono aumentare la «competitività» dei fornai e dei farmacisti.

Ma è competitivo Mario Draghi?

Merita il milione di euro annuo?(La cifra è incerta, è un segreto di Stato: nei Paesi normali, gli stipendi pubblici devono essere pubblicati, in Italia no).

Il governatore della Federal Reserve guadagna un quinto di lui, ed ha qualche responsabilità e competenza in più.

E' competitivo Ciampi?

Eppure ad occhio e croce cumula almeno tre pensioni stratosferiche ed emolumenti, quella di governatore di Bankitalia (un laureato in lettere, non economista, da noi può dirigere la Banca Centrale!), quella di ex capo di Stato, quella di senatore a vita.

Ma la stampa ci invita a deplorare i taxisti e i fornai.

Bersani ha applicato, standosene sicuro sotto l'ombrello della non-competitività pubblica, il programma liberista di Milton Friedman.

Non proprio di sinistra.

Ma almeno Friedman e il liberismo rispondono in USA alla volontà popolare, e in USA non ci sono miliardari di Stato, dipendenti pubblici arricchitisi con le paghe pubbliche.

Che sinistra è?

Bersani ha da pensare alle COOP rosse, che non pagano uno straccio di tasse, di cui manterrà

i privilegi.

Ha da pensare allo stipendio di Mario Draghi.

Alle pensioni di Ciampi.

A non far mancare la neve a Colombo.

Bersani ha da pensare alle lobby, quelle vere, ai poteri forti reali: i grandi gruppi che privatizzano gli utili e pubblicizzano le perdite, grandi sindacati contigui, grandi banche amiche, grandi cooperative la cui dirigenza ha in tasca la tessera giusta, e tutti i nani e ballerine della RAI, i figli e i nipoti dei nomenklaturisti (a meno si voglia credere che madame Berlinguer sia una brava giornalista).

E' giusto, sono i parassiti che hanno conquistato il potere.

Il presidente dei notai ha detto che Bersani ha messo a punto le sue «liberalizzazioni» contro i poveri negli uffici di Montezemolo.

Il Corriere ha chiesto al proto-notaro di scusarsi per «l'insinuazione».

Ma è un'insinuazione o la verità?

Piacerebbe saperlo.

Maurizio Blondet

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Tassisti, i nuovi «kulaki»

Maurizio Blondet

03/07/2006

cut

Maurizio Blondet

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Mio padre era tassista.

Mio nonno era tassista.

Lavoro duro quello del tassista, soprattutto ultimamente.

Ma è solo l'inizio, il meglio deve ancora arrivare. :rolleyes:

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Mio padre era tassista.

Mio nonno era tassista.

Lavoro duro quello del tassista, soprattutto ultimamente.

Ma è solo l'inizio, il meglio deve ancora arrivare. :rolleyes:

Tat..........chi è causa del suo male............

Sei serio scrivendo del papà e del nonno ???

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Vorrei aggiungere alla cattura di Provenzano e al processo a Moggi la vittoria del Campionato del Mondo.

Avere un Premier che non fa le formazioni aiuta. :lol::lol:

Parlaci del decreto Bersani, diolostramaledica, invece di fare battutine...........

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Vorrei aggiungere alla cattura di Provenzano e al processo a Moggi la vittoria del Campionato del Mondo.

Avere un Premier che non fa le formazioni aiuta. :lol::lol:

Verissimo.

Anche se con il decreto Bersani scherzate con l'altissimo.

Infatti si dice "Che Dio Tassista!"

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Ed eccoci pronti alle figure di merda in campo Internazionale !!

11/7/2006

D'Alema, scontro sull'Afghanistan

"Non mi si chiedano stravaganze..."

"Se la politica estera non va bene, il mio mandato è a disposizione". Con queste dure parole, Massimo D'Alema ha ammonito da Bruxelles la maggioranza a chiarire la propria posizione sull'Afghanistan. "La politica estera italiana - ha sottolineato D'Alema - è chiaramente caratterizzata sulla base del programma elettorale. Vi sono chiare novità e discontinuità. Non mi si chiedano stravaganze, perché non sono nel mio Dna".

Sulla missione italiana in Afghanistan il ministro degli Esteri, Massimo D'Alema, non nutre dubbi, difende la posizione del Governo e risponde duro alle critiche dell'europarlamentare del Prc Vittorio Agnoletto, spingendosi fino a minacciare di rimettere il proprio mandato. Dopo aver dato un quadro dell'intervento italiano a Kabul, svolto a fianco di spagnoli e danesi, e della situazione generale del Paese D'Alema ha sottolineato come "un'exit strategy dell'Italia ora sarebbe una fuoriuscita dal contesto internazionale" vale a dire da Onu e Nato. Quindi il responsabile della Farnesina ha fatto notare che "il governo ha presentato i provvedimenti dei quali si discutera', siamo in attesa delle direttive del Parlamento: la politica estera italiana e' chiaramente caretterizzata sulla base del programma Unione e presenta a mio avviso segni chiari di discontinuita' e spero che tutti lo percepiscano". Quindi l'affondo: "se non va bene, il mio mandato e' a disposizione".

..com' era Spiff..........4 anni e 10 mesi ???

Edited by ROOSTERS99
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Ed eccoci pronti alle figure di merda in campo Internazionale !!

11/7/2006

D'Alema, scontro sull'Afghanistan

"Non mi si chiedano stravaganze..."

"Se la politica estera non va bene, il mio mandato è a disposizione". Con queste dure parole, Massimo D'Alema ha ammonito da Bruxelles la maggioranza a chiarire la propria posizione sull'Afghanistan. "La politica estera italiana - ha sottolineato D'Alema - è chiaramente caratterizzata sulla base del programma elettorale. Vi sono chiare novità e discontinuità. Non mi si chiedano stravaganze, perché non sono nel mio Dna".

Sulla missione italiana in Afghanistan il ministro degli Esteri, Massimo D'Alema, non nutre dubbi, difende la posizione del Governo e risponde duro alle critiche dell'europarlamentare del Prc Vittorio Agnoletto, spingendosi fino a minacciare di rimettere il proprio mandato. Dopo aver dato un quadro dell'intervento italiano a Kabul, svolto a fianco di spagnoli e danesi, e della situazione generale del Paese D'Alema ha sottolineato come "un'exit strategy dell'Italia ora sarebbe una fuoriuscita dal contesto internazionale" vale a dire da Onu e Nato. Quindi il responsabile della Farnesina ha fatto notare che "il governo ha presentato i provvedimenti dei quali si discutera', siamo in attesa delle direttive del Parlamento: la politica estera italiana e' chiaramente caretterizzata sulla base del programma Unione e presenta a mio avviso segni chiari di discontinuita' e spero che tutti lo percepiscano". Quindi l'affondo: "se non va bene, il mio mandato e' a disposizione".

..com' era Spiff..........4 anni e 10 mesi ???

Ricordo che il ministro degli esteri del precedente governo non è durato molto.......

Comunque non nego che l'ala radicale della coalizione di governo stà dando e darà grosse preoccupazioni

alla maggioranza. Bisogna capire se la ragione riuscirà a prevalere sulle ideologie, perchè l'alternativa è il ritorno alle urne e di conseguenza il governo Berlusconi.

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Ricordo che il ministro degli esteri del precedente governo non è durato molto.......

Comunque non nego che l'ala radicale della coalizione di governo stà dando e darà grosse preoccupazioni

alla maggioranza. Bisogna capire se la ragione riuscirà a prevalere sulle ideologie, perchè l'alternativa è il ritorno alle urne e di conseguenza il governo Berlusconi.

Non temere non si tornerà troppo presto alle urne perchè le cadreghe del governo sono tutte abbondantemente spalmate di vischio motivo per cui non le molleranno troppo in fretta!! :rolleyes: ahime!!

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"Se la politica estera non va bene, il mio mandato è a disposizione". Con queste dure parole, Massimo D'Alema

Dopo Mastella, anche baffino offre il mandato, mentre RifCom non vota il DPEF: bella lì, direbbe una che conosco.

Se io continuassi a minacciare il mio socio e i mie clienti di andarmene, il mio Studio finirebbe a donnine nel giro di un paio di mesi.

Qui invece, come nel finale di Porky's, "va tutto bene".

Intanto, siamo Campioni del mondo.

Il ceto medio muore soffocato dallo Statalismo e questi comunisteggiano e ciarlano.

La Rivoluzione la faranno dall'alto: la Repubblica Popolare Italiana sta nascendo dalle ceneri del berlusconismo.

Marx è tornato, e lotta insieme a loro.

E' il tempo delle vendette.

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Personalmente mi lasciano molto perplesso i post del tipo "guarda questi quanto sono fessi; quelli di prima, invece..."

Io non mi faccio problemi a criticare sia gli uni che gli altri. Ma mi sento molto solo.

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Personalmente mi lasciano molto perplesso i post del tipo "guarda questi quanto sono fessi; quelli di prima, invece..."

Io non mi faccio problemi a criticare sia gli uni che gli altri. Ma mi sento molto solo.

Solo?

Non direi proprio.

Di gente che critica a destra e a manca e "tanto sono tutti uguali" ce n'è una marea.

Comunque il centrosx è in difficoltà, esattamente nelle difficoltà previste.

Il fatto che il centrodx abbia cambiato 4 ministri degli esteri, che le lotte intestine a dx c'erano (e ci sono) come ci sono a sx è una cosa che a me frega niente.

Se il centrosx non riesce a governare in modo chiaro e se alla fine prevarranno le varie minoranze è giusto che si torni alle urne e, nel caso, si torni al centrodx.

Chiaramente spero non succeda.

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Chiaramente spero non succeda.

Anch'io.

E non mi mancano le motivazioni:

(da "Il Giornale")

«Quella di Berlino è una vittoria della nostra identità, dove una squadra che ha schierato lombardi, campani, veneti o calabresi, ha vinto contro una squadra che ha perso, immolando per il risultato la propria identità, schierando negri, islamici e comunisti». Roberto Calderoli, coordinatore della Lega e vicepresidente del Senato, commenta così l'epilogo del mondiale tedesco.

No comment.

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Anch'io.

E non mi mancano le motivazioni:

(da "Il Giornale")

«Quella di Berlino è una vittoria della nostra identità, dove una squadra che ha schierato lombardi, campani, veneti o calabresi, ha vinto contro una squadra che ha perso, immolando per il risultato la propria identità, schierando negri, islamici e comunisti». Roberto Calderoli, coordinatore della Lega e vicepresidente del Senato, commenta così l'epilogo del mondiale tedesco.

No comment.

qualcosa da eccepire sulla composizione delle due "nazionali"?

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