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5° anniversario dell'11 settembre


EmaZ

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Sono passati 5 anni dall'11 settembre 2001, il giorno che cambio' la storia dell'America. Il bilancio e' stato di 2.973 vittime, alle quali si aggiungono i 19 terroristi che scagliarono l'attacco. Ma nessuno nel mondo puo' dire di non essere stato profondamente cambiato da quel momento.

Il presidente statunitense George W. Bush ha iniziato domenica pomeriggio a New York le commemorazioni del quinto anniversario degli attacchi kamikaze, deponendo una corona d'alloro a Ground Zero, dove una volta sorgeva il World Trade Center, e partecipando a una funzione religiosa in una chiesa vicina.

Dopo avere pronunciato molti discorsi nei giorni scorsi, il presidente non parlera' ne' a Ground Zero ne' lunedi',

quando fara' colazione in una caserma dei vigili del fuoco vicina a Ground Zero e deporra' corone in Pennsylvania, dove si schianto' il volo UA93 su cui i passeggeri si ribellarono ai dirottatori, e al Pentagono. Lunedi' sera, Bush fara' un discorso alla Nazione dallo Studio Ovale all'ora di massimo ascolto delle tv americane, le 21.00, cioe' le 03.00 del mattino in Italia: un discorso che il suo staff annuncia come ''una riflessione'' sull'11 Settembre.

ansa

Il presidente e la moglie Laura aprono le commemorazioni

per l'attentato che nel 2001 uccise quasi tremila persone

Bush, corona di fiori a Ground Zero

Negli Usa si ricorda quell'11/9

E stasera (la notte in Italia) farà un discorso in tv alla nazione

<B>Bush, corona di fiori a Ground Zero<br>Negli Usa si ricorda quell'11/9</B>

NEW YORK - Il presidente statunitense George W. Bush, accompagnato dalla first lady Laura, ha deposto ieri sera due corone di fiori a Ground Zero, aprendo a New York le commemorazioni del quinto anniversario degli attacchi kamikaze dell'11 settembre 2001.

Nel corso di una cerimonia sobria ed emozionante, in un silenzio quasi totale, la coppia presidenziale ha deposto una prima corona nello specchio d'acqua allestito dove si trovava la Torre nord, ed a quindi ripetuto il gesto pochi minuti dopo, a qualche decina di metri, laddove sorgeva la Torre gemella meridionale, in un secondo specchio d'acqua.

Bush e la first lady erano prima scesi lentamente a Ground Zero lungo la passerella allestita dopo gli attacchi - che causarono quasi 3mila morti a New York - per permettere la ricostruzione del sito, accompagnati dal sindaco della città Michael Bloomberg, dal suo predecessore al momento del dramma Rudolph Giuliani e dal governatore dello Stato di New York, George Pataki.

Dopo avere deposto le corone di fiori, la coppia presidenziale, accompagnata da cornamuse che intonavano 'America the Beautiful', si è recata nella vicina chiesa di St.Paul per partecipare a una funzione religiosa.

L'arrivo della coppia presidenziale era stato preceduto da una contestazione di qualche decina di oppositori della guerra in Iraq e dell'operato dell'amministrazione Bush, che hanno esibito cartelli contro "la fine dell'occupazione" e per il ritorno dei soldati americani. "Siamo qui per protestare contro la guerra in Iraq e per partecipare alle commemorazioni dell'11 settembre", ha detto alla France Presse una manifestante, Ann Muyskin, di un'organizzazione che si definisce la 'Brigata delle nonne per la pace'.

Dopo avere pronunciato molti discorsi nei giorni scorsi, il presidente Bush non ha parlato né ieri sera a Ground Zero né lo farà oggi (nel pomeriggio in Italia), quando farà colazione in una caserma dei vigili del fuoco vicina a Ground Zero e deporrà corone in Pennsylvania, dove si schiantò il volo UA93 su cui i passeggeri si ribellarono ai dirottatori, e al Pentagono.

Nei discorsi fatti nei giorni scorsi, Bush ha molto insistito sulla ragioni per cui l'America deve portare avanti la guerra al terrorismo. Le celebrazioni dell'anniversario degli attacchi sono, invece, considerate dalla Casa Bianca un momento per ricordare le vittime ed essere vicini ai loro familiari.

Stasera (la notte in Italia) Bush farà un discorso alla Nazione dallo Studio Ovale all'ora di massimo ascolto delle tv americane, le 21.00, cioè le 03.00 del mattino di martedì italiane: un discorso che il suo staff annuncia come "una riflessione" sull'11 Settembre.

Anche Washington, infine, ha ricordato l'11 settembre, con almeno tre eventi: una marcia tra il Pentagono e il National Mall, nei pressi della Casa Bianca e del Congresso; un corteo di motociclisti tra l'aeroporto di Washington Dulles - dov'era decollato l'aereo che si schiantò contro il Pentagono - e lo stesso Pentagono; l'esposizione, sempre sul Mall, di un gigantesco kilt scozzese in patchwork, nei pressi di Capitol Hill.

repubblica

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Sono passati 5 anni dall'11 settembre 2001, il giorno che cambio' la storia dell'America. Ma nessuno nel mondo puo' dire di non essere stato profondamente cambiato da quel momento......

Grazie EmaZ per aver riportato l'attenzione di tutti su quel tragico giorno.

Penso alla potenza della distruttività umana ed inevitabilmente la memoria ritorna ad un 11 settembre più antico....11 settembre 1973, golpe cileno.

Luna Argentata

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Grazie EmaZ per aver riportato l'attenzione di tutti su quel tragico giorno.

Penso alla potenza della distruttività umana ed inevitabilmente la memoria ritorna ad un 11 settembre più antico....11 settembre 1973, golpe cileno.

Luna Argentata

Dato che hai toccato l'argomento o trovato questo interessantissmo articolo

11 settembre.

Oltre 30.000 morti accertati.

Oltre 600.00 persone torturate.

Questi sono i numeri principali del 11 settembre 1973, una data troppo spesso dimenticata e poi sorpassata dalla capacità mediatica del 11 settembre 2001.

Il golpe del 11 settembre 1973 portò al potere Pinochet con l’esplicito aiuto e contributo determinante degli USA.

Alcune informazioni utili per non dimenticare

Dietro il Golpe dell’11 settembre la CIA

Uno scoop del New York Times denunciò che l’amministrazione Nixon aveva finanziato attività della Cia in Cile contro il regime di Allende.

L’8 settembre 1974, il New York Times rivelò che, secondo una testimonianza resa il 22 aprile dello stesso anno da William Colby, direttore della Cia, di fronte alla Sottocommissione dei servizi armati sull’intelligence della Camera dei rappresentanti, l’amministrazione Nixon avrebbe stanziato oltre otto milioni di dollari per le attività della Cia contro il regime del presidente Salvador Allende. Le operazioni di intervento, secondo Colby, erano state approvate in blocco dalla Commissione dei quaranta, un quadro di comando di alto livello addetto all’approvazione dei piani di sicurezza guidati da Henry Kissinger, segretario di Stato degli Stati Uniti, e furono considerate come prova schiacciante delle tecniche di sovvertimento di altri governi attraverso lo stanziamento di fondi.

Salvador Allende

Augusto Pinochet assieme a Giovanni Paolo II

Henry Kissinger e il generale Augusto Pinochet

Il primo presumibile coinvolgimento degli Stati Uniti contro Allende avvenne nel 1964, allorché tre milioni di dollari vennero stanziati in aiuto del Partito cristiano democratico il cui candidato alle elezioni presidenziali, Eduardo Frei Montalva, sconfisse Allende. Ulteriori somme di denaro si dice siano state finanziate negli anni seguenti, compresi cinquecentomila dollari nel 1970 donati alle forze anti-Allende prima delle elezioni presidenziali, finanziamento poi culminato nel milione di dollari stanziati, nel 1973, come parte della campagna per "destabilizzare" il regime di Allende. Nel corso di una conferenza stampa tenutasi il 16 settembre, il presidente Ford difese l’operato statunitense in Cile in quanto teso «agli interessi del popolo cileno e, sicuramente, ai nostri interessi», ma negò che gli Stati Uniti fossero stati coinvolti nel sovvertimento del regime del presidente Allende. Di seguito, affermò che gli sforzi dell’America erano tesi a «preservare i giornali e i partiti di opposizione» che, presumibilmente, il presidente Allende cercava di annientare.

Kissinger, nella testimonianza del 19 settembre resa di fronte alla commissione di inchiesta del senato sulle relazioni internazionali, ebbe a ripetere che il coinvolgimento della Cia era stato autorizzato unicamente per preservare i partiti politici e i giornali minacciati dal regime. Mentre il segretario di Stato in un’occasione precedente nel 1974 aveva affermato innanzi al Congresso: « la Cia non ha avuto nulla a che fare con il golpe, per quanto ne so e credo», un portavoce del dipartimento di Stato il 29 settembre aveva notato che Kissinger presiedeva una commissione composta da quaranta membri e che generalmente le decisioni erano prese all’unanimità.

Secondo le fonti dei servizi segreti citate in un altro articolo comparso sul New York Times il 19 settembre, gran parte del denaro autorizzato dalla Cia per attività in Cile venne usato nel 1972 e nel 1973 per sostenere gli scioperi anti-Allende, in particolare lo sciopero dei camionisti del 1972. Tuttavia, le fonti insistevano sul fatto che scopo della amministrazione Usa non era stato quello di ribaltare il governo Allende, e poneva l’accento sul fatto che la richiesta da parte della confederazione dei camionisti nell’agosto 1973, un mese prima del golpe, per un incremento dei fondi d’aiuto, era stata rifiutata dalla Commissione dei quaranta, anche se non si negava la possibilità di "futuri stanziamenti a favore del sindacato dei camionisti".

Il New York Times del 20 ottobre di nuovo pubblicò l’informazione secondo cui la Cia , sei settimane prima del golpe contro Allende, aveva cercato di finanziare il Partito nazionale di destra.

("Keesing’s Contemporary Archives", 12-18 maggio 1975)

Chi era Pinochet?

Il Generale Augusto Pinochet, nato nel 1915, è passato alla storia come uno dei più disumani dittatori del Novecento, tristemente celebre per la barbara eliminazione dei suoi oppositori. Durante la sua feroce dittatura, durata dal 1973 al 1990, furono torturate, uccise e fatte barbaramente sparire almeno trentamila persone, gli uomini di Unidad Popolar, la coalizione di Allende, militanti dei partiti comunista, socialista e democristiano, accademici, professionisti, religiosi, studenti e operai.

Ma, a proposito del ruolo della chiesa cattolica romana in questa immane tragedia...

A oltre 30 anni dal golpe, la legittimazione più calorosa arrivò al dittatore Augusto Pinochet dalle stanze del Vaticano.

18 febbraio 1993: la privatissima ricorrenza delle sue nozze d’oro viene allietata da due lettere autografe in spagnolo che esprimono amicizia e stima e portano in calce le firme di papa Wojtyla e del segretario di Stato Angelo Sodano.

«Al generale Augusto Pinochet Ugarte e alla sua distinta sposa, Signora Lucia Hiriarde Pinochet, in occasione delle loro nozze d’oro matrimoniali e come pegno di abbondanti grazie divine", scrive senza imbarazzo il Sommo Pontefice, "con grande piacere impartisco, così come ai loro figli e nipoti, una benedizione apostolica speciale. Giovanni Paolo II».

Ancor più caloroso e prodigo di apprezzamenti è il messaggio di Sodano, che era stato nunzio apostolico in Cile dal ’77 all’88, e che nell’87 aveva perorato e organizzato la visita del papa a Santiago, trascurando le accese proteste dei circoli cattolici impegnati nella difesa dei diritti umani.

Il cardinale scrive di aver ricevuto dal pontefice «il compito di far pervenire a Sua Eccellenza e alla sua distinta sposa l’autografo pontificio qui accluso, come espressione di particolare benevolenza». E aggiunge: «Sua Santità conserva il commosso ricordo del suo incontro con i membri della sua famiglia in occasione della sua straordinaria visita pastorale in Cile». E conclude, riaffermando al signor Generale "l’espressione della mia più alta e distinta considerazione".

Non esistono morti di serie A e serie B ma solo morti, la differenza è che alcuni di loro sono morti anche nella nostra memoria

11 settembre 1973

Edited by EmaZ
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