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Varese - Nasce un comitato per la realizzazione di un nuovo collegamento stradale sulla direttrice est-ovest. Coinvolte 24 associazioni imprenditoriali

Varese, Lecco e Como: tre province per una strada

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Uniti non solo nelle intenzioni, ma anche nel nome: "Promovaresecomolecco". È il comitato formato dalle associazioni imprenditoriali, appunto, di Varese Como e Lecco per realizzare un nuovo collegamento stradale tra le tre province. Una nuova infrastruttura lungo la direttrice est-ovest che permetterà di coprire in tempi ragionevoli le distanze tra le tre province e il collegamento di Como e Lecco con l'aeroporto di Malpensa.

È la prima volta che accade ed è anche un segnale preciso che viene dato al mondo politico: 24 soggetti, economicamente molto influenti per la ricchezza che producono, si organizzano indipendentemente dal palazzo. Sono 127.303 le imprese che operano nelle tre province, il 16,2 per cento della Lombardia, per oltre 700 mila occupati.

Il bisogno che esprimono Associazione costruttori, Confindustria, Confapi, Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna e Compagnia delle Opere (il tutto moltiplicato per tre) è, dunque, reale. La formula per finanziare l'opera, il cui tracciato e quindi anche il costo non sono stato ancora definiti, potrebbe essere quella del project financing. Di certo, non si sta parlando di Pedemontana e tantomeno di tangenzialine, ma di un collegamento alternativo all'interno dei tre territori. «Questa operazione - esordisce Alberto Castelli direttore dell'Associazione costruttori - non ha nulla a che fare con la Pedemontana. Se la Pedemontana partisse da Vedano Olona, ci si potrebbe ragionare, ma se parte da Legnano il discorso riguarda l'Altomilanese. Noi invece vogliamo evitare di andare a congestionare ulteriormente il sistema stradale milanese, che oggi rappresenta la direttrice obbligata per persone e merci».

«L'opera per cui nasce questo comitato - spiega Alberto Ribolla, presidente di Univa - è diversa dalla Pedemontana. È come quando noi andiamo a Malpensa: dall'hub si parte per destinazioni internazionali, di lungo raggio, ma anche per destinazioni più vicine di corto raggio. Ecco, quest'opera agevolerebbe il collegamento con la Valtellina e verso il nord Europa».

La questione di accorciare i tempi nel trasporto di merci è fondamentale perché si riflette in maniera significativa sui costi: «il manifatturiero, che caratterizza queste tre provincie, è competitivo per la sua capacità di innovare in continuazione - continua Ribolla -. Ma con il congestionamento delle infrastrutture viabilistiche si finisce per perdere questo vantaggio. Il costo della logistica e del trasporto incidono, infatti, del 17 per cento, contro il 10 per cento della media nazionale. Quindi c'è una perdita secca del 7 per cento. Arrivare sui mercati nei tempi giusti significa, quindi, non vanificare gli sforzi che le imprese fanno per innovare sul prodotto. Non dimentichiamo che l'export di queste tre province è uguale a quello di intere nazioni. Infine vorrei ricordare che la nostra provincia nella classifica nazionale per presenza di infrastrutture, senza Malpensa, precipiterebbe all'88mo posto. Più giù di Campobasso».

La nuova infrastruttura dovrà fare i conti anche con un territorio che dal punto di vista fisico presenta non pochi problemi, a partire dalla "città infinita", ovvero l'alta densità abitativa: «non è solo una questione di soldi - dice Sergio Bellani presidente di Ascom -. Noi viviamo in una società densa e il punto di rottura è vicino, da tutti i punti di vista, compreso l'impatto ambientale chegenera il traffico. Sono convinto che se chiedessimo 5 euro ad ogni automobilista che è in coda, promettendogli di farne meno grazie al nuovo collegamento, accetterrebbe volentieri. È un'esigenza di tutti i cittadini».

Come qualsiasi grande opera, anche questa dovrà fare i conti con il consenso di amministrazioni locali e dei cittadini, con tutto quello che ne consegue: «oggi, a differenza del passato - conclude Giampietro Ghiringhelli presidente dell'associazione costruttori - abbiamo la possibilità di fare espriopri bonari e non forzosi. Attraverso incentivi e premialità si può andare incontro alle richieste delle popolazioni interessate. Quello della premialità è uno degli aspetti più importanti e che va spiegato e diffuso tra la gente. Oltre al fatto che nessuno di noi vuole cementificare».

Il nuovo comitato avrà sede a Como, presso la Camera di Commercio. La prima riunione è prevista per l'8 novembre prossimo.

Giovedi 26 Ottobre 2006

Michele Mancino

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