Luna Argentata Posted February 7, 2007 Report Share Posted February 7, 2007 Non conosco molto di questo uomo ma le sue parole mi hanno molto risuonato. Vale la pena dedicare qualche minuto del proprio tempo alla lettura di questo trafiletto. Vi racconto la mia ricetta per restare vivo a 97 anni François Fejto Dopo due mesi di ospedale per operazioni chirurgiche causate da una frattura, torno a casa per la rieducazione e gli amici mi chie- dono il segreto per restare lucido alla mia età. Me lo domando anch’io. Talora ne parlo al no- to biochimico ungherese stabilitosi anche lui a Parigi, Làszlo Robert, come me membro corri- spondente dell’ Accademia Ungherese delle Scienze, autore di varie opere sul funziona mento del cervello, prima causa di longevità. L’ hanno studiato filosofi greci e alchimisti eu- ropei. La scienza dei romani ne aveva sco- perto alcuni segreti. Montaigne e Rousseau hanno colto gli effetti dell’ educazione: scola- rizzazione elevata, alimentazione sobria, eser- cizio fisico, ritmi regolari, condotta tranquilla e alacre, riposo, aria buona, distrazioni. Cri- teri ai quali vanno aggiunte vita sentimentale e vita domestica normali. I filosofi francesi hanno sottolineato l’ impor- tanza di un’ infanzia calma e pacifica, amo- revole. A ciò unirei buoni rapporti con gli in- segnanti. Nel mio caso mi sono giovato dell’ ottima scuola elementare della comunità e braica, frequentata più da allievi cristiani che ebrei; vi si insegnava infatti, oltre all’ unghere se, il tedesco. Ho perso mia madre a cinque anni e quel do- lore mi ha seguito per la vita. Nonostante le sofferenze condivise con gli adulti, imposte da Grande Guerra, rivoluzione e controrivo- luzione, posso però dire d’ aver avuto un’ in- fanzia felice. A condurmi ai novantasette anni ha contribuito l’ eredità biologica, sia da parte di madre, sia da parte di padre. A settantatré anni lui è stato spinto su un vagone diretto ad Auchwitz, come tutti i componenti della mia Famiglia paterna. Su questi eventi, segnalo un difetto imperdonabile, condiviso con mia moglie nei sessantasette anni in comune: l’incapacità di odiare, nemici inclusi. Mi sono mantenuto in un fondamentale ottimi- smo, perfino ai tempi delle prove peggiori, dall’ inesausta curiosità per le persone e la storia. Ho imparato molto nel giornale diretto da mio padre durante la Grande guerra, che seguivo sull’ atlante del suo ufficio. Ne ho dedotto che in chiunque ci sia un po’ di buona volontà e sin- cerità. Sono sempre stato curioso di ciò che mi acca- deva intorno oppure lontano, di intuire, negli e- venti presenti, l’ avvenire, e di rivivere i ricordi. Così, dopo l’ università e la prigione per le mie idee progressiste, sono diventato prima critico letterario, poi storico, infine giornalista. Da ado- lescente, una sorta d’ eredità profetica m’ ha sti- molato a immaginare il domani. Ho appena letto con gioia su una rivista scientifica che gruppi di lavoro negli atenei americani ritengono che viva di più chi studia di più. E io, che non ho mai smesso di apprendere, resto lo studente che ero quando, dopo l’ esame di maturità, ho vinto il concorso nazionale con un saggio sulla filoso- fia della vita, commentando una delle più pro- fonde poesie di un grande e romantico unghe- rese di metà ‘800… Dalle ricerche accademiche americane scopro che scienziati e artisti possono campare più di un borghese o un operaio. La conclusione degli universitari è che mantenere attivi cervello e cuo- re siano le prime cause di longevità. E’ bello avere l’ età nella quale non si teme più la morte, pur temendo il dolore, e si capisce com’è difficile per l’ umanità concepire di sopravvi- vere alla fine dell’ attività cerebrale, se il cuore non batte più. Luna Argentata Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ponchiaz Posted February 8, 2007 Report Share Posted February 8, 2007 Bello. Ironia: speriamo che Emaz non ci legga che deve rimanere UNIVERSITARIO a vita...mi raccomando. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
tatanka Posted February 8, 2007 Report Share Posted February 8, 2007 Effettivamente da alcuni studi emerge che i professori universitari e i ricercatori universitari hanno una aspettativa di vita superiore rispetto ai minatori (soprattutto se cinesi) e ai lavoratori di Marghera. Merito dello studio e dell'istruzione. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Dragonheart Posted February 8, 2007 Report Share Posted February 8, 2007 l’incapacità di odiare, nemici inclusi. Facile a dirsi, difficile a farsi, quando hai visto una volta Sabatini. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Luna Argentata Posted February 9, 2007 Author Report Share Posted February 9, 2007 (edited) Facile a dirsi, difficile a farsi, quando hai visto una volta Sabatini. Ho preso informazioni..... ieri sera nell'attesa della partita la mitica Long Leg mi ha ampiamento descritto il personaggio. Che dire? Odiare magari è un po' forte, certo che amarlo risulta difficile. Luna Edited February 9, 2007 by Luna Argentata Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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