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1o Febbraio 2007


EmaZ

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Un'altra tragedia... fortunatamente non paragonabile, almeno nelle crude cifre, alla persecuzione nazista sugli ebrei (ricordata il 27 gennaio)... però è comunque un'altro momento molto triste che in qualche modo ha segnato la storia europea (oltre che ovviamente quella italiana)... Fino a pochi anni fa gli effetti del periodo italiano in istria e poi di quello jugoslavo erano molto visibili nelle zone di confine: case di villeggiatura vendute a cittadini non slavi, purchè non italiani ed altre amenità simili... Di contro sono ancora fresche alcune scritte che recitano "Istria italiana".

Il dramma in questione lo conosco piuttosto bene... i miei bisnonni materni vivevano da quelle parti... prima di tornare in Croazia per un periodo di vacanza, ho chiesto a mia nonna qche info, soprattutto se fosse venuta in Italia (l'attuale Italia) perchè costretta dai titini o per scelta... fortunatamente si trasferì prima a Trieste e poi in Veneto perchè il suo papà era stato lì trasferito per motivi di lavoro... Ricorda comunque molto bene quanto accaduto negli anni 43-47... ha sofferto molto per non essere più potuta tornare a trovare i pochi parenti rimasti in Croazia, proprio perchè come cittadina italiana non avrebbe trascorso momenti piacevoli... e probabilmente non ne avrebbe fatti trascorrere nemmeno a loro...

27 Gennaio... 10 Febbraio... NON DIMENTICARE MAI, AFFINCHE' NON ACCADANO PIU' EVENTI COSI' DISUMANI

Edited by freud
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Fonte

Ricordo le migliaia e migliaia di uomini, donne, anziani e bambini, lasciati morire nel buio di una foiba, seppelliti vivi tra i morti. Perché si risparmiassero le pallottole. Ricordo maestri, preti, soldati, operai, studenti seviziati e uccisi dalle milizie comuniste jugoslave nelle scuole, in strada, in chiesa, in casa propria. Cadaveri disseminati senza pietà lungo tutto il confine nord-orientale d'Italia. Ricordo giovani donne torturate con tenaglie roventi, rinchiuse in gabbie di ferro, stuprate ed esposte al ludibrio degli uomini di Tito. Ricordo quei carnefici ancora impuniti, prosciolti dall'accusa di sterminio per aver operato in territorio "extranazionale" o mai neanche processati. Ricordo la disperazione dei 350 mila esuli italiani di Fiume, dell'Istria, della Dalmazia. Costretti ad abbandonare le loro case, le loro terre, i loro ricordi radicati nei secoli. Ricordo migliaia di persone scomparse nel nulla che l'Italia, l'Europa ed il mondo hanno fatto finta di dimenticare. Ricordo il silenzio degli storici di partito e l'omissione complice della scuola pubblica italiana, perché le giovani generazioni non sapessero, perché non ricordassero.

Il 10 febbraio di ogni anno, nel "Giorno del ricordo in memoria delle vittime delle foibe, dell'esodo giuliano - dalmata e delle vicende del confine orientale" io indosso il fiocco tricolore per tributare il mio riconoscimento a questi Figli d'Italia troppo a lungo dimenticati.

Io ricordo. E tu?

foibe.jpg

Edited by Ale Div.
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Nel mirino di Zagabria le espressioni che parlavano di "pulizia etnica"

Il presidente Stipe Mesic: "Parole che mi lasciamo costernato"

Foibe, l'ira della Croazia contro l'Italia

"Da Napolitano frasi razziste e revisioniste"

Casini: "Se vuole portare il suo Paese in Europa vada a ripetizione dal nostro presidente"

Stipe Mesic

ZAGABRIA - Rischiano di innescare una crisi diplomatica tra Croazia e Italia le parole del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sulle foibe. Il presidente della Croazia Stipe Mesic si è detto oggi "costernato" dalle dichiarazioni del capo dello Stato che aveva parlato di "pulizia etnica". "Parole nelle quali è impossibile non intravedere elementi di aperto razzismo, revisionismo storico e revanscismo politico" si legge in un comunicato dell'Ufficio della presidenza della Repubblica di Croazia. E Casini si schiera in difesa del capo dello Stato: "Gli consiglio di andare a ripetizione per un pò di tempo dal Presidente Napolitano".

La parte del discorso che accende più polemiche in Croazia è quella in cui Napolitano parla dei fiumani e dei dalmati come vittime di un "moto di odio e di furia sanguinaria e di un disegno annessionistico slavo che prevalse nel Trattato di pace del 1947 e che assunse i sinistri contorni di una pulizia etnica". Una frase che, da parte di alcuni viene letta come una replica indiretta a Mesic che, in un'intervista alla Rai, aveva definito l'eccidio delle foibe "una reazione ai crimini fascisti".

Le parole di Mesic arrivano dopo giorni in cui l'insofferenza croata era montata. Più di un esponente politico, si era detto indignato e sorpreso dal tono e dalle parole del presidente della Repubblica. "E' difficile resistere all'impressione che si tratti di revisionismo e di revanscismo" spiegava al giornale Novi list un alto dirigente croato. Mentre Damir Kajin, deputato della Dieta democratica istriana si diceva preoccupato che un simile commento "sia arrivato da un presidente che proviene dalla sinistra".

Durissimo anche il Partito del diritto (schierato a destra): "Tenendo conto di tutto ciò che hanno fatto in Croazia e in altri paesi, gli italiani sono gli ultimi che possono dare lezioni su genocidi e pulizie etniche" attaccava il deputato Tonci Tadic. Un crescendo che oggi ha trovato il suo culmine con la scesa in campo, in prima persona, del presidente croato.

Nel nostro paese il leader dell'Udc, Pierferdinando Casini, si schiera decisamente con il capo dello Stato, definendo "inaccettabili", le dichiarazioni di Mesic. "Abbiamo profondamente condiviso le parole di Napolitano perché rappresentano non solo l' anima di tutti gli italiani, ma anche lo spirito europeo. Lo stesso spirito europeo di cui la Croazia si vuole fare promotrice - ha puntualizzato - quando presenta la sua domanda di adesione all'Unione Europea", afferma l'ex presidente della Camera, ricordando che l'Italia in sede europea sostiene l'ingresso di Zagabria nell'Ue. "Proprio perché sosteniamo con convinzione questo ingresso - ha aggiunto - non guardando ai revanscismi storici, ma guardando al futuro, tanto più dobbiamo dire che le parole di Mesic sono inaccettabili".

Infine un affondo: "Con tutto il rispetto, ritengo che il presidente Napolitano possa insegnare a Mesic le nozioni elementari di politica europea. Se Mesic vuole portare il suo Paese in Europa - ha concluso Casini - gli consiglio di andare a ripetizione per un pò di tempo dal Presidente Napolitano".

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  • 3 weeks later...

MANIFESTO NEGAZIONISTA: VERGOGNA!

COME PROMESSO AZIONE GIOVANI COPRE I VERGOGNOSI MANIFESTI DI PRC CHE NEGANO E GIUSTIFICANO LA TRAGEDIA DELLE FOIBE

Sono stati coperti i vergognosi manifesti a firma “Rifondazione Comunista Roma - Progetto Memoria”, che negano la tragedia delle Foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, con delle strisce con scritto “Manifesto negazionista, Vergogna!”.

“Dopo aver scritto a Napolitano, Bertinotti e Veltroni per chiedere un intervento immediato delle Istituzioni contro i manifesti negazionisti di Rifondazione comunista di Roma, siamo passati all’azione. Lasciare quei manifesti in giro per Roma era un vero e proprio insulto alla memoria e una gravissima offesa ai familiari delle vittime del massacro delle Foibe. Si sta creando un clima preoccupante con la sinistra di governo: prima i manifesti di questo fantomatico “progetto memoria”, che evidentemente fa ancora fatica ad ammettere gli eccidi dei partigiani comunisti di Tito e il silenzio durato cinquant’anni delle Istituzioni italiane, e poi il convegno istituzionale della Provincia che apre le porte a teorie negazioniste.

Dopo aver dimenticato per troppo tempo, l’Italia è riuscita a ricostruire una memoria condivisa su quanto successo al nostro confine orientale. Ora bisogna fermare quest’opera di negazionismo della sinistra estrema e proprio per questo speriamo che le parti più moderate del centrosinistra prendano le distanze, condannandone le tesi aberranti. Infine, ci aspettiamo una parola di chiarezza da tutte le Istituzioni: è arrivato il momento che Veltroni, Gasbarra e lo stesso Prodi sconfessino i loro alleati”,

hanno dichiarato in una nota congiunta il capodelegazione di An al Parlamento europeo, Roberta Angelilli, il senatore di An, Marcello De Angelis, e il presidente di Azione giovani Roma, Federico Iadicicco.

DOPO ANNI FINALMENTE E’ STATA RICONOSCIUTA UNA TRISTE PAGINA DELLA NOSTRA STORIA PER TROPPO TEMPO COLPEVOLMENTE DIMENTICATA.

NON VOGLIAMO CHE GLI STESSI CHE LA NASCOSERO PER TUTTI QUESTI ANNI LA GETTINO DI NUOVO NELL’OBLIO DEL SILENZIO!

manifesto20prc20copertodn1.jpg

Manifesto in PDF

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io invece non mi indigno nemmeno un pò.

il negazionismo è un movimento che esiste ed è rispettabile; loro negano le foibe, io nego l'olocausto.

Ognuno ha i suoi buoni motivi, sicuramente però rispetto chi è morto sia per la prima, sia per la seconda strage (sempre che entrambe siano realmente come oggi le vediamo).

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Come sia possibile "dividere" anche i morti tra destra e sinistra è qualcosa che non capirò mai. E che mi farà sempre arrabbiare.

Spiff, a questo proposito, se non lo hai già fatto, ti invito a leggere i libri di Pansa, soprattutto l'ultimo... la cosa più stupefacente è il modo in cui è stato attaccato per il fatto che sostiene quanto da te affermato...

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io invece non mi indigno nemmeno un pò.

il negazionismo è un movimento che esiste ed è rispettabile; loro negano le foibe, io nego l'olocausto.

Ognuno ha i suoi buoni motivi, sicuramente però rispetto chi è morto sia per la prima, sia per la seconda strage (sempre che entrambe siano realmente come oggi le vediamo).

Marco, non esite alcun "buon" motivo per negare due orrori pazzeschi del '900 !

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Marco, non esite alcun "buon" motivo per negare due orrori pazzeschi del '900 !

ma io non ho detto che esiste un "buon" motivo, dico solo che è un diritto negare qualcosa; la cosa importante è che il negare qualcosa non coincida per forza di cose con violenza, manifesti idioti e giornalisti che cercano di strumentalizzare.

no?

poi son d'accordo con te, se entrambi gli orrori fossero veramente come sembrano, allora non esisteerbbe nessun buon motivo nemmeno per discuterne ^_^

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Marco, non esite alcun "buon" motivo per negare due orrori pazzeschi del '900 !

Quoto.

Per professare le proprie idee politiche non serve negare l'innegabile.

Che poi Israele spesso e volentieri ci "marci" sopra è un altro paio di maniche.

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Quoto.

Per professare le proprie idee politiche non serve negare l'innegabile.

Che poi Israele spesso e volentieri ci "marci" sopra è un altro paio di maniche.

Io non sto difendento e tantomeno professando nessuna idea politica, ribadisco il diritto e la libertà di pensiero; a me non interessa minimamente se negano le foibe, e non mi interessa niente di negare l'olocausto.

Il negazionismo è un movimento serio e valido tanto quanto quelli che scrivono libri di scuola raccontando quello che CREDONO di sapere.

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