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GALLEANI: IL PIPPO BAUDO DEL BASKET


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GALLEANI: IL PIPPO BAUDO DEL BASKET

Rassegna Stampa da La Provincia di Varese

II mito biancorosso ha compiuto 63 anni. ”Quel coro ad Avellino mi ha commosso”.

”Arrivare a 63 anni e avere ancore la forza di emozionarsi, di commuoversi come un bambino, di lasciare libero sfogo alle emozioni e ai sentimenti. Tutto questo, e molto di più, è Sandro Galleani: memoria storica della Pallacanestro Varese, uomo spogliatoio, confidente, bandiera. Domenica, ad Avellino, il Sandro ha festeggiato il suo compleanno. Lo ha festeggiato nel modo più naturale e giusto per uno come lui, che vive a pane e sport da quarant`anni; in campo, con una vittoria. «A dire il vero - racconta - la festa vera e propria l`abbiamo fatta in spogliatoio venerdì, prima di partire: ho portato una veneziana, e qualche bottiglia di vino buono. Dirò di più: venerdì era anche il compleanno di Holland, ma lui non aveva portato niente e stava facendo la figura del ”tacchino”. Allora ci ho pensato io, siamo entrati in spogliatoio sottobraccio, ed è stato come se avessimo offerto da bere insieme». Un aneddoto del genere, all`inizio, fa sorridere. Ma poi riflettendoci si comprende l`importanza di questi piccoli gesti nella gestione di uno spogliatoio: finezze, maturate dopo anni di onorato servizio, fondamentali quando si ha a che fare con una squadra. Prima della partita di Avellino i venti tifosi che avevano seguito la squadra in Irpinia gli hanno dedicato il coro ”Galleani in Nazionale”, il loro modo di fargli gli auguri: «E non avete idea di quanto mi abbia fatto piacere. Ancora prima della palla a due, io avevo già vinto». Alla fine della partita tutti i giocatori, anche gli americani che sono a Varese da qualche mese, non hanno avuto dubbi nel dedicare la vittoria al loro Sandro: «E anche questa è una cosa bellissima. Io a loro do tutto, questi gesti sono il modo migliore per essere ripagato». Anche mentre racconta queste cose, Galleani si emoziona, tanta è la felicità: «Sarà l`età, ma non riesco più a trattenere le emozioni. Anzi, non è l`età, perché sono sempre stato così. Ricordo a tale proposito un aneddoto che mi piace raccontare.Era il 1983, ed io andai a Roma per un raduno della Nazionale allenata da Bian-chini. Il giorno del primo allenamento stavo uscendo dagli spogliatoi con i miei borsoni di asciugamani, bende e medicinali da portare in campo, quando rimasi stupito dal silenzio irreale che regnava sul parquet: dov`erano finiti tutti i giocatori? Non si stavano allenando? Quando sbucai in campo rimasi stupito: Bianchini aveva schierato tutta la squadra a semicerchio in mezzo al parquet e tutti iniziarono ad applaudirmi mentre Valerio diceva ”Salutiamo degnamente il nostro fisioterapista”. Io, chiaramente, iniziai a piangere come un bambino». È impossibile stancarsi degli aneddoti e dei racconti di Galleani, l`unica vera figura insostituibile nello spogliatoio biancorosso, perché un altro come lui proprio non c`è. Auguri, Sandro. Quello che Gianni Chiappare definisce il Pippo Baudo della pallacanestro e prende in giro dicendo: «Comanderai lo spogliatoio di Varese per altri trent`anni, almeno». Galleani sorride, e risponde serafico:«Sarò qui finché sarò supportato. Me ne andrò quando inizierò ad essere sopportato».

Francesco Caielli

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Ps: grazie al Mastro del Folk Pub che ha segnalato l'articolo sul forum GBR.

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Rassegna Stampa da La Provincia di Varese

II mito biancorosso ha compiuto 63 anni. ”Quel coro ad Avellino mi ha commosso”.

”Arrivare a 63 anni e avere ancore la forza di emozionarsi, di commuoversi come un bambino, di lasciare libero sfogo alle emozioni e ai sentimenti. Tutto questo, e molto di più, è Sandro Galleani: memoria storica della Pallacanestro Varese, uomo spogliatoio, confidente, bandiera. Domenica, ad Avellino, il Sandro ha festeggiato il suo compleanno. Lo ha festeggiato nel modo più naturale e giusto per uno come lui, che vive a pane e sport da quarant`anni; in campo, con una vittoria. «A dire il vero - racconta - la festa vera e propria l`abbiamo fatta in spogliatoio venerdì, prima di partire: ho portato una veneziana, e qualche bottiglia di vino buono. Dirò di più: venerdì era anche il compleanno di Holland, ma lui non aveva portato niente e stava facendo la figura del ”tacchino”. Allora ci ho pensato io, siamo entrati in spogliatoio sottobraccio, ed è stato come se avessimo offerto da bere insieme». Un aneddoto del genere, all`inizio, fa sorridere. Ma poi riflettendoci si comprende l`importanza di questi piccoli gesti nella gestione di uno spogliatoio: finezze, maturate dopo anni di onorato servizio, fondamentali quando si ha a che fare con una squadra. Prima della partita di Avellino i venti tifosi che avevano seguito la squadra in Irpinia gli hanno dedicato il coro ”Galleani in Nazionale”, il loro modo di fargli gli auguri: «E non avete idea di quanto mi abbia fatto piacere. Ancora prima della palla a due, io avevo già vinto». Alla fine della partita tutti i giocatori, anche gli americani che sono a Varese da qualche mese, non hanno avuto dubbi nel dedicare la vittoria al loro Sandro: «E anche questa è una cosa bellissima. Io a loro do tutto, questi gesti sono il modo migliore per essere ripagato». Anche mentre racconta queste cose, Galleani si emoziona, tanta è la felicità: «Sarà l`età, ma non riesco più a trattenere le emozioni. Anzi, non è l`età, perché sono sempre stato così. Ricordo a tale proposito un aneddoto che mi piace raccontare.Era il 1983, ed io andai a Roma per un raduno della Nazionale allenata da Bian-chini. Il giorno del primo allenamento stavo uscendo dagli spogliatoi con i miei borsoni di asciugamani, bende e medicinali da portare in campo, quando rimasi stupito dal silenzio irreale che regnava sul parquet: dov`erano finiti tutti i giocatori? Non si stavano allenando? Quando sbucai in campo rimasi stupito: Bianchini aveva schierato tutta la squadra a semicerchio in mezzo al parquet e tutti iniziarono ad applaudirmi mentre Valerio diceva ”Salutiamo degnamente il nostro fisioterapista”. Io, chiaramente, iniziai a piangere come un bambino». È impossibile stancarsi degli aneddoti e dei racconti di Galleani, l`unica vera figura insostituibile nello spogliatoio biancorosso, perché un altro come lui proprio non c`è. Auguri, Sandro. Quello che Gianni Chiappare definisce il Pippo Baudo della pallacanestro e prende in giro dicendo: «Comanderai lo spogliatoio di Varese per altri trent`anni, almeno». Galleani sorride, e risponde serafico:«Sarò qui finché sarò supportato. Me ne andrò quando inizierò ad essere sopportato».

Francesco Caielli

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Ps: grazie al Mastro del Folk Pub che ha segnalato l'articolo sul forum GBR.

Mitico Sandro :angel::P:(

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  • 1 month later...

E come mio solito ...

lancio ennesima provocazione ....

Io domenica farei solo un coro ...

A SANDRO GALLEANI !!!

Uno che in questi anni si è dovuto vedere cose vergognose ... ed è ancora lì ...

Si è preso i cori dei tifosi ... ed è ancora lì ...

L'unico che forse avrebbe il diritto di mandare a cagare tutti quanti ed andarsene ... ed è ancora lì ...

Trovassimo 2-3 giocatori con il suo attaccamento alla maglia di Varese e saremmo a posto ...

Sandro 4 president !!! clap[1].gif queen.png toast[1].gif yes.gif

Permettetemi di auto-quotarmi utilizzando questo vecchio 3d per ribadire il mio pensiero ...

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Cavolo...ero convinto di aver già quotato, ed invece... :D

Augurissimi a Sandro, un Uomo veramente affabile, cristallino, pulito, attaccato a Varese ed a ciò che ha rappresentato.

L'ho conosciuto a Colonia, in occasione della tourneé della Nazionale ITA con acclusa vittoria vs. la Nazionale USA: una GRANDE Persona. ^_^:boxing[1]:

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Sandro , quante caviglie hai visto nella tua vita ???

per la mia hai preso la decisione giusta.

ora non 'volo" ma cammino, tanto non sarei mai stao un giocatore vero

la logica molto coerente e quadrata del "varesino" e' vincente .

auguri di cuore.

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Grande Sandro,

ho un ricordo molto bello del nostro mitico Galleani: da giovane giocatore dell'allora DiVarese, mi feci male ad una caviglia; il giorno di Pasqua mi ricevette e me la "aggiustò".

Peccato che poi andai all'ospedale per fare una lastra, e dei macellai insistettero per ingessarmi un mese, rovinandomi per sempre.

Grazie Sandro e tantissimi auguri!!!

Edited by zio Vale
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