charismatic enigma Posted July 13, 2007 Posted July 13, 2007 Italrugby, contro le botte due minuti a 120 sotto zero In vista del Mondiale, dal 29 luglio al 6 agosto gli azzurri si alleneranno nel centro crioterapico di Spala, in Polonia: "Si sopravvive perché la pelle è un isolante termico straordinario" MILANO, 13 luglio 2007 - Prendete 30 ragazzoni di un quintale, portateli in Polonia e fateli entrare in una stanza a -60°. Dopo trenta secondi spostateli nella seconda stanza, dove si raggiungono i -120°, e lasciateli lì per due o tre minuti. Quello che ne ricaverete non sarà uno stock di carne da mandare al banco surgelati ma, a quanto pare, una Nazionale di rugby più forte. Benvenuti a Spala, un paesino di poche centinaia di abitanti a 120 km da Varsavia diventato la terra promessa della crioterapia. Qui gli azzurri di Berbizier arriveranno il 29 luglio e resteranno fino al 6 agosto, a un mese dall’inizio di Francia 2007. MACCHINA DELLE MERAVIGLIE - Nove giorni fuori dal mondo, a provare la macchina delle meraviglie del rugby moderno, che ricuce le ferite e aumenta la concentrazione di ormoni. "Il corpo umano ha una capacità di adattamento incredibile — spiega Gianluca Melegati, responsabile dello staff medico azzurro —, e la cute è un isolante straordinario. Fino a -120-125°, la temperatura interna varia di pochi gradi. L'esposizione a un'ambiente di questo tipo, ottenuto con l'azoto liquido e in ambiente secco, può essere affrontata per 3' dalle persone normali e per 4' dagli atleti. Dopo 30" di adattamento a -60° e 2 minuti a -120°, ci saranno 30' di riattivazione muscolare immediata". Quali sono i vantaggi? "Alla vasocostrizione del freddo segue la vasodilatazione, che porta all'accelerazione del metabolismo e del circolo sanguigno. In questo modo il corpo è più efficiente e si possono aumentare i carichi. Ma la crioterapia è utile anche per riparare i microtraumi tipici del rugby: il recupero di lesioni che di solito richiedono 2 settimane, si riduce a 10 giorni". SUPERLAVORO - Il preparatore atletico degli azzurri Pascal Valentini non poteva chiedere di più. "In quel periodo avremo bisogno di legare il lavoro di carico fatto ad Aosta ai primi approcci al gioco di contatto. Di solito per assorbire un allenamento con placcaggi, mischie e maul servono 48-72 ore. Con una seduta di crioterapia al mattino o di sera potremmo allenarci tre volte al giorno inserendo anche le fasi più dure. In più lo stage a Spala arriverà dopo la scelta dei trenta per il Mondiale, e questa esperienza fuori dall'Italia sarà utile per la coesione del gruppo". PIONIERI IRLANDESI - Le stanze-freezer di Spala sono sorte nel 2001 e il mondo del rugby se ne è subito innamorato. I primi ad andarci sono stati gli irlandesi, che ci tornano regolarmente. Ma a Spala sono venuti anche gli scozzesi, i London Wasps e Jonny Wilkinson, in uno dei suoi tanti viaggi legati alla formidabile serie di infortuni che lo ha colpito dopo la finale del Mondiale 2003. Ma perché tutti vanno in Polonia? "Innanzitutto perché costa meno — prosegue Valentini —. Sono andato a vedere le attrezzature, è un centro completo con una palestra da 500 metri quadri, piscine, una pista da 200 metri; ti offrono 3 sale di fisioterapia con staff e materiale. Anche a Capbreton, vicino a Biarritz, esiste una sala di crioterapia, ma è troppo piccola. A Spala basta mezz'ora per tutti".
fachiro Posted July 14, 2007 Posted July 14, 2007 (edited) "lo aveva ripescato una paranza di torre annunziata, rivenduto alla findus e immesso sul mercato come cernia surgelata!" cit. agevoliamo anche il video http://it.youtube.com/watch?v=lp9eUZaOM9I Edited July 14, 2007 by fachiro
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