joe Posted October 5, 2007 Posted October 5, 2007 (edited) BasketNet intervista Ray Allen 04.10.2007. 19:31 He Got Game E’ arrivato prima di KG la notte del draft, ha girato un film con Denzel Washington, è il tiratore puro più forte del pianeta. L’identikit è facile da scoprire: è naturalmente Ray Allen, nato in California, cresciuto nel South Carolina e college a UConn. Appena terminato l’allenamento, subito le caviglie nel ghiaccio: ad aprile entrambe sono state operate e bisogna dunque preservarle. Mentre ci avviciniamo a lui per salutarlo, subito ci chiede: ''Dove l’hai comprata? La sto cercando da un sacco di tempo ma non sono riuscito a trovarla''. Eh, si, niente da fare, piace anche a lui la nostra camicia dei Celtics. Il sottoscritto risponde un po’ meravigliato che l’NBA Store è pieno di giacche delle varie squadre. Possibile che Danny (Ainge) non sia stato in grado di recuperargliene una? (SI) Ripresi i sensi, persi per un attimo dopo aver realizzato che negli USA anche i giocatori NBA pagano il loro merchandising (Italia-Calcio, impara!), proviamo a fare due chiacchiere con lui, tanto tutti sono all’assalto di coach Rivers, KG o Double P, e si può quindi parlare con calma. Allora Ray, domanda d’obbligo, prima volta in Italia? da NBA.com “Dovevo venire in estate (con la Nike, nr) poi sono stato ceduto ed eccomi paradossalmente lo stesso qui.'' Hai avuto operazione ad entrambe le caviglie, come stai adesso “All'inizio è stata dura, ho sofferto molto, non potevo camminare, e sono dovuto ripartire da zero. Ma mi sono allenato duramente per recuperare e per poter ritornare a giocare a questi livelli. Sono contento di essermi completamente ripreso'' Prova a spiegarci l’importanza di un training camp a Roma “ Roma è l'occasione giusta per diventare una squadra e conoscerci meglio. E’ la prima volta che siamo tutti insieme, anche se ci siamo allenati con KG e PP e qualcun altro nelle settimane precedenti (Posey e Pollard, tra gli altri, nr). Con Kevin ci conosciamo bene, con Paul stiamo diventando amici. Il fatto è che poi quando si fa il training camp negli States, finito l’allenamento, ognuno se ne va a casa sua, qui abbiamo la possibilità di stare insieme ed è inevitabile fare gruppo E’ importante soprattutto per i più giovani. Io , KG, Paul, James (Posey, nr) dobbiamo utilizzare la nostra esperienza per guidarli nel gestire le situazioni, anche nel training camp.'' Con undici nuovi giocatori in squadra, credi che questo sarà un anno di transizione oppure si può già raggiungere il sogno? caviglie al fresco “Non è che ci pensi più di tanto. Siamo un gruppo nuovo e dobbiamo pensare solo a lavorare e migliorare come squadra. Nulla è garantito se non lavori. Importante è l’approccio mentale. Personalmente io sono sempre concentrato e affronto ogni gara come se fossi in battaglia. Ovvio che l’obbiettivo sarebbe quello di vincere ogni partita, ma comunque, sia che si vinca o perda, bisogna guardare sempre avanti'' Qual è il segreto affinché una squadra con tre superstar funzioni al meglio? ”Imparare a conoscere il gioco dei tuoi compagni e il loro modo di leggere la partita. Devi saperti adattare a loro così come loro a te.'' Chi sarà il go-to-guy della squadra, il clutch player? ”Non si può individuare un singolo giocatore e sinceramente non importa nemmeno molto chi sia. Può essere chiunque, dipende dalla difesa sull’ultimo tiro e dalla lettura che ne facciamo.'' Ecco a voi Ray Allen. Ragazzo che fisicamente mostra molto meno della sua età (32), a fronte però di una grande saggezza e professionalità. Del resto non basta solo il talento per essere dei campioni.VF ---------------- IO AMO RAY ALLEN e NON ALLEN RAY Edited October 5, 2007 by joe
Il_Cinghiale Posted October 5, 2007 Posted October 5, 2007 Una perla. Notata la calzatura tecnicissima di Danny Ainge?
davide Posted October 6, 2007 Posted October 6, 2007 Una perla. Notata la calzatura tecnicissima di Danny Ainge? danny ainge rimane un mito, anche in ciabatte
Miki24 Posted October 7, 2007 Posted October 7, 2007 Hol ewtto che bargnani ha giocato quasi pari pari come negli europei...
joe Posted October 7, 2007 Author Posted October 7, 2007 Da basketnet: NBA Europe Live Tour: spettacolo puro, vince Boston Splendido. Grandioso. Coinvolgente. Qualunque aggettivo è buono, e riesce ad esprimere al meglio, lo spettacolo offerto da Boston Celtics e Toronto Raptors nella prima serata romana dell'Nba Europe Live Tour 2007. Nella fantastica cornice di un PalaLottomatica gremito in ogni ordine di posto, l'entusiasmo alle stelle magicamente creato dalle schiacciate di Kevin Garnett, dalle triple di Andrea Bargnani, dall'impressionante tecnica di Paul Pierce, mette in secondo piano quel che è stato il risultato finale: Boston ha vinto 89-85. Il PalaLottomatica osanna Andrea Bargnani, all'ingresso del quale durante la presentazione sale considerevolmente il livello dell'applausometro. Andrea aveva detto, alla vigilia, che l'idea di giocare nella ''sua'' Roma, di fronte a parenti ed amici (e, aggiungiamo noi, dopo la delusione europea con l'Italia) lo avrebbe reso molto nervoso. Se così è stato, nessuno se n'è accorto: pronti-via, infatti, il n. 7 di Toronto realizza sei punti in faccia a Kevin Garnett che lo marcava, per l'11-8 Boston. Garnett dopo due minuti segna il primo canestro ufficiale in maglia Celtics, e l'evento sblocca lui e Paul Pierce, che infiammano il pubblico romano con due schiacciate di rara bellezza e potenza (13-12). Toronto comunque non si lascia intimidire e, anzi, nella seconda metà del quarto alza il livello dell'intensità difensiva e con Bosh e TJ Ford mette in cassaforte il primo break (27-20) che chiude il primo periodo. Toronto inizia con buone percentuali il secondo periodo, nel quale si mette in evidenza Calderòn (12) ancora in forma Europeo, e soprattutto, un sorprendente Carlos Delfino che segna (7 nel solo periodo) e difende bene su un Ray Allen non al massimo della forma (chiude con 10p e 5/20 al tiro). Ma la grande fortuna, e bravura, di Boston quest'anno sta nel non dover dipendere da un solo giocatore, come gli anni passati accadeva con Paul Pierce. Spento Allen, infatti, è Kevin Garnett a salire in cattedra: solidissimo in difesa, è devastante sotto canestro (alla pausa fa registrare 10p, 11r e 3as) e tremendamente spettacolare; anche Pierce aggiusta la mira, e in un batter di ciglio Boston rimette la testa avanti, sfruttando anche l'ottima performance di Eddie House (14), che ha goduto dello stesso minutaggio del play titolare, Rondo (4). Su quest'ultimo il giudizio di stasera non è molto positivo, anche se in conferenza stampa coach Doc Rivers si è dichiarato soddisfatto della sua prova; servirà ancora tempo al ragazzo per acquisire la giusta dose di esperienza e furbizia per guidare un gruppo di super-star, ma il talento non manca. Il primo tempo si chiude con uno strepitoso movimento in post-basso di KG per il 43-40 per Boston . Le stelle di Boston sono evidentemente stanche (il ritmo di allenamenti in questa settimana romana è stato impressionante: 3 ore la mattina, 3 il pomeriggio), ma il talento è troppo alto per non emergere. La ripresa si apre con un Bargnani caldissimo, che fa entusiasmare il PalaEur (e, ahimè, fa rimpiangere noi tifosi Azzurri); il ragazzo romano segna due triple e un canestro da sotto nei primi tre minuti del secondo tempo, ma commette presto il quarto fallo su una sensazionale schiacciata di KG ed è costretto ad accomodarsi in panchina. Infatti coach Mitchell, e come lui tutti i protagonisti, non riesce a immaginare la gara contro i Boston come una amichevole di esibizione; il gioco ''vero'', anzi, è stata una delle componenti che ha reso lo spettacolo ancor più appetibile e allettante. E' Paul Pierce il Signore del terzo periodo: segna in ogni modo, spalle a canestro, in arresto e tiro, dalla linea dei 7.25cm; sfruttando il momento d'oro del suo asso col n.34, Boston vola a +8 (57-65 a 4'30'' dal termine del quarto). Toronto, che ottiene poco da Parker (2), si aggrappa ad un concreto Chris Bosh (12 e 9r) e al solito indiavolato TJ Ford (15) e riesce a colmare il gap nei minuti conclusivi del quarto: 70-68 è il punteggio alla terza sirena. Calderòn dà l'anima e con un paio di pregevoli iniziative personali ricuce l'ennesimo strappo provocato da KG (da 70-76 a 76 pari), ma in pratica la partita finisce qui. I due allenatori decidono di dare spazio a tutti gli effettivi e la partita perde di un po' di fascino, anche se l'intensità resta altissima (dirà Rivers in sala stampa: ''c'è stato un simpatico scambio di battute con Sam Mitchell; gli ho chiesto ''Io li tiro fuori i miei, e tu? E lui mi ha detto ''si'', e così ho deciso di toglierli''). Boston sembra chiudere i conti sull' 81-88 a due minuti dalla sirena, ma non fa i conti con l'orgoglio di Juan Dixon (8), desideroso di ben figurare (in quanto messo in discussione da coach Mitchell e quasi "emarginato" negli allenamenti), che segna quattro punti in un amen, riaprendo la partita (85-88 a 1'50''). I rincalzi di Boston giocano male gli ultimi attacchi, ma quelli di Toronto non fanno molto meglio, e così la partita si spegne senza ulteriori sussulti sul punteggio di 89-85 per i Celtics. Andrea Bargnani chiude la sua prova con 13p, 2/3 da tre, 4r e 14 di valutazione. Kevin Garnett gioca una partita mostruosa, da 19p, 17r, 3as e 5pr per un complessivo 31val. Paul Pierce non gli è da meno, e con 21p, 4r e 3as, si eleva a prolifica spalla di KG. Con loro due, e con Ray Allen oggi semplicemente affaticato, i bostoniani possono sognare ad occhi aperti. Si sa che in questa serata le statistiche contavano poco; ciò che era veramente importante era lo spettacolo. E di quest'ultimo ne è stato prodotto in quantità industriale, uno spot di inestimabile valore per la pallacanestro.
TARGATO VARESINO Posted October 7, 2007 Posted October 7, 2007 Hol ewtto che bargnani ha giocato quasi pari pari come negli europei... non mi sembra propio dall' articolo letto....
joe Posted October 7, 2007 Author Posted October 7, 2007 Roma è encomiabile Toronto vince in volata Nel secondo appuntamento di Nba Europe Live nella capitale, la Lottomatica gioca alla pari con i Raptors (Bargnani 13) e cede solo nella seconda parte dell'ultimo periodo ROMA, 7 ottobre 2007 - Nonostante qualche vuoto sugli spalti del PalaLottomatica, Nba Europe Live regala una partita intensa, avvincente e alla fine davvero spettacolare, e non soltanto per la presenza di Andrea Bargnani e dei suoi colleghi di Toronto. La Lottomatica, infatti, gioca senza nessun complesso d’inferiorità contro Toronto e rimane in partita fino alle battute finali. Alla fine però a vincere sono i Raptors con il punteggio di 93-87. PRIMO PERIODO - E’ subito partita vera. Roma vuole fare un bel regalo ai suoi tifosi e inizia con il piglio giusto. Toronto nelle prime battute, invece, gioca con spirito da preseason. Ma bastano un paio di bei canestri di Lorbek e il vantaggio dei capitolini (10-4) per risvegliare Bargnani e compagni. Toronto si affida a Bosh e al suo giocatore nato nella Capitale e riprende in mano la gara. Ma la Lottomatica non sta a guardare. Allan Ray esagera nelle conclusioni ma qualche canestro lo trova, Roma così rimane punto a punto con i colleghi del piano di sopra. SECONDO PERIODO - La squadra canadese non vuole certo fare brutte figure e prova a scappare via all’inizio del secondo quarto. Inizia però il Christian Drejer show. Il danese prende fuoco e i padroni di casa tornano a +1 piazzando un parziale di 8-0. Ci pensa allora l’invitato speciale. Cinque punti consecutivi di Bargnani rimettono davanti i Raptors, ma Drejer chiude il primo tempo con un’altra magia: tripla più fallo. Un gioco da quattro punti che manda la Lottomatica negli spogliatoi avanti 45-44. Drejer al riposo ha già 16 punti in cascina, Bargnani 11 e sette rimbalzi, ma anche tre falli. TERZO PERIODO - Roma non vuole smettere di far sognare i propri tifosi nemmeno nella ripresa. Andrea Bargnani si vede fischiare all’inizio del secondo tempo il suo quarto fallo e va in panchina e Toronto inizia a fare troppa confusione in attacco. La Lottomatica ne approfitta per rimanere aggrappata alla gara e con un Drejer da cinema e un ottimo Jon Stefansson tenta addirittura la fuga con un altro parziale di 8-0, arrivando al +7 (65-58). Toronto però inizia a difendere come si deve e in attacco si affida al nuovo acquisto Jason Kapono che trova una tripla e un paio di liberi. Toronto, che riceve sorprendenti punti anche da Humphries, torna avanti (67-66) proprio in chiusura di terzo quarto. QUARTO PERIODO - L’inerzia torna decisamente nelle mani dei "canadesi" che giocano con un’altra intensità rispetto alle battute iniziali del secondo tempo. Roma così deve inventarsi soluzioni difficili in attacco, ma non si arrende. I capitolini, infatti, riescono a rimanere in partita e con il solito Drejer riprendono i canadesi sul 75 pari. Ma il sogno sfuma quando tornano sul parquet Bargnani (che uscirà per falli poco dopo) e Anthony Parker. Toronto, infatti, piazza un break di 10-0 che mette alle corde la squadra di casa. Una volta avanti i Raptors difendono il proprio vantaggio conquistando così un sudatissimo successo contro una coraggiosa Lottomatica. L’azzurro chiude la sua seconda gara romana con 13 punti (4/8 da due, 1/1 da tre e 2/4 ai liberi), sette rimbalzi e sei falli a carico. Applausi per lui ma anche per i giocatori della Lottomatica che escono decisamente a testa alta dal match con i Raptors. Toronto: Bosh 23, Kapono 15, Bargnani 13 (22 min 4/8 da 2, 1/1 da 3, 7 rimbalzi, 3 perse) Roma: Drejer 23, Stefansson 19, Ray 15
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