JAKE Posted October 17, 2007 Share Posted October 17, 2007 vi segnalo una vera chicca per appassionati: l'intervista a Manuel Raga realizzata da Beppe Ramenghi per Pallacanestro Varese e pubblicata in home page di www.pallacanestrovarese.it. Link to comment Share on other sites More sharing options...
bevila Posted October 17, 2007 Share Posted October 17, 2007 Grande intervista ad un grande giocatore nonchè grande uomo. Non si può farlo venire a Varese per un applauso? Link to comment Share on other sites More sharing options...
alberto Posted October 17, 2007 Share Posted October 17, 2007 Grande intervista ad un grande giocatore nonchè grande uomo. Non si può farlo venire a Varese per un applauso? un applauso se lo merita tutto, anche due. se riuscissimo a metterlo in collegamento telepatico con beck, non sarebbe affatto male... Link to comment Share on other sites More sharing options...
MAMITO Posted October 17, 2007 Share Posted October 17, 2007 (edited) ...se volete vedere giocare il figlio...appuntamento al Palapenz di Chiasso sabato ore 17:30...SAV VACALLO-VEVEY, campionato di serie A svizzera Edited October 17, 2007 by MAMITO Link to comment Share on other sites More sharing options...
joe Posted October 17, 2007 Share Posted October 17, 2007 ma è buono??? Prendiamoloooooooooooooooo Link to comment Share on other sites More sharing options...
marko Posted October 17, 2007 Share Posted October 17, 2007 bellissima intervista! GRANDE MANUEL!!! Link to comment Share on other sites More sharing options...
El Pampa Posted October 17, 2007 Share Posted October 17, 2007 Onore a Manuel , uomo come non ce ne sono oggi Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ponchiaz Posted October 17, 2007 Share Posted October 17, 2007 Bella intervista. Altri tempi. Link to comment Share on other sites More sharing options...
TARGATO VARESINO Posted October 17, 2007 Share Posted October 17, 2007 GRANDE RAGA Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ale Div. Posted October 17, 2007 Share Posted October 17, 2007 GRANDE RAGA BELLA RAGA! Link to comment Share on other sites More sharing options...
TARGATO VARESINO Posted October 17, 2007 Share Posted October 17, 2007 STRAORDINARIA INTERVISTA A MANUEL RAGA! Dopo diversi anni torna a parlare Manuel Raga, giocatore mito della grande Ignis. Manuel è stato intervistato da Beppe Ramenghi, grande appassionato di basket e amico della Pallacanestro Varese, che ha organizzato la 7^ edizione del Memorial Pirazzi proprio in Messico con Raga come testimonial d'eccezione. Manuel torna a parlare del suo passato rivelando particolari inediti e curiosità sulla squadra che seppe conquistare il mondo. Di seguito riportiamo l'intervista integrale realizzata con grande bravura da Ramenghi: Ciao Manuel, in Italia tutti aspettano questa intervista (specialmente adesso che a Varese gioca un altro mexicano: Romel Beck) possiamo cominciare? Certo, con piacere! Innanzitutto spero che arrivino i miei saluti ai “genitori dei tifosi di Varese di oggi” che magari mi ricordano ancora con affetto e poi devo dirti che sono nato il 15 marzo e non il 14 come scrivono tutte le biografie, in México nel Tamaulipas. Aspetta voglio mandare un saluto particolare a mio figlio Manuel che sta in Svizzera! Come sei diventato un giocatore di basket? Da piccolo non conoscevo nessuna palla rotonda che non fosse una pallina da baseball poi ho incontrato un giocatore/allenatore mexicano di basket che mi ha detto “Ehi Chico, tu puoi diventare un giocatore di basket! Salti tantissimo, sei veloce, giochi con ‘argucia’. Perche’ non vieni a provare… e cosi’ e’ stato. Per me il basket e’ un gioco intelligente (infatti ci dice che la sua passione sono gli scacchi ndr) e devo dire che mi ha aiutato molto il corso di studi in Ingegneria ma non sono ingegnere, sono un tecnico ingegnere (corrisponde al titolo di studio delle nostre superiori ndr) Quale e’ stato il tuo allenatore piu’ importante? Sono stati due: Lester LANE, un vero “giramondo” che fu giocatore di basket alle Olimpiadi di Roma e che trasformava tutti i team che allenava in squadre vere, portandoli dagli ultimi posti alle prime posizioni. Ha allenato Panama, Cuba, México e poi tante squadre di club. Dovunque e’ stato un sucesso! Mi ha insegnato tutto quello che bisognava imparare. E’ morto tragicamente dopo il secondo infarto della sua vita a soli 42 anni. L’altro e’ sicuramente AZA NIKOLIC a Varese. Lui era veramente bravo anche se non ti spiegava nulla ma riusciva a ottenere da tutti cio’ che voleva e ad arrivare dove voleva. Una volta mi prese da parte e mi ringrazio’ per tutto quello che avevo fatto e che facevo ma non lo disse mai púbblicamente. Era fatto cosi’. Come hai fatto a diventare cosi’ bravo? Ho ricevuto una forte educazione da parte di mio padre, maestro di scuola elementare, e da mia madre. Mi hanno inseganto a rispettare il prossimo e a lavorare duramente giorno per giorno. Penso anche di non essere mai andato in una discoteca e di non aver mai bevuto ne’ cercato di sfruttare la mia ‘fama’ per andare in cerca di donne. L’educazione insieme al mio carattere. Quali ricordi hai di Varese? Tantissimi, mi ricordo tutte le partite una per una (e ci snocciola punteggi finali, punteggi personali del primo e del secondo tempo di ogni partita e percentuali di tiro da capogiro: 23/25 oppure 16/16 ecc.: una vera fonte d’informazioni per gli amanti di statistica. Parla di Coppe dei Campioni, Intercontinentali; parla di posti e luoghi: dalle sfide con l’Armata Rossa di Mosca a Tel Aviv passando per tutto il mondo; parla di persone: da Wayne Brabender al colonnello Gomelsky, a Sandro Gamba, che lo ha sostituito per esigenze di “marketing sportivo” e Aldo Giordani. ndr) A proposito saluto tutti i ragazzi (che bello che li chiami cosi’ ndr): Aldo, Dino, Charlie, e voglio salutare Consonni perche’ lui tecnicamente non era uno dei piu’ forti ma era “super” per fare gruppo. Il n.1..! Anzi la domenica prima della partita dovevamo “obligatorio” andare a casa sua a mangiare il risotto, squisito! Cosa pensi di Romel Beck, tuo ex giocatore, ora a Varese? Bene, lui e’ magro (dice proprio cosi’ ndr) quindi e’ veloce, forte técnicamente e puo’ fare molto bene. Speriamo che abbia la voglia, la testa per farlo. Cosa insegni ai tuoi giocatori? Devo dirti che io insegno ABILITA’ ai miei giocatori. Tra i miei giocatori posso citarti HORACIO LLAMAS ora in NBA. Quando hai allenato LLAMAS? Quando sono tornato in México avevo bisogno di lavorare e allora mi sono messo ad allenare un gruppo di ragazzini di 17 anni, alcuni di 16, qualcuno di 15 ed addirittura ce n’era uno di 14 anni. Dopo pochi anni che li allenavo, ti parlo del 1996, abbiamo battuto la selezione mexicana di basket di 38 punti. Eravamo in un Gymnasio di fronte a 5000 persone che urlavano a gran voce. Quel giorno sono diventato anche il vice allenatore della “Selección”. Adesso non alleno per la Federazione perche’ non voglio soldi. Anche quando mi chiamano (e’ venuto a Tlaxcala in pullman, 13 ore di notte per arrivare e 13 ore per tornare a CIUDAD VICTORIA ndr) vengo x passione, non voglio soldi, e’ la mia missione di sportivo, devo trasmettere quello che so e che posso. Ma ti chiamano spesso come abbiamo fatto noi? Posso dirti di si’. Respondo sempre positivo se non sono impegnato nel mio lavoro. Certe volte ottengo piu’ applausi del Governatore, allora … ME APARTO, NO ME GUSTA LA POLITICA… Che lavoro svolgi attualmente? Amministro un Gymnasio, preparo tutti i programmi di allenamento per i giovani allenatori e alleno direttamente i giovani del mio paese. Pochi anni fa mi sono risposato con una ragazza cubana, anche lei atleta professionista di pallavolo; pensa che il suo record personale di 46 schiacciate,in una sola partita, non e’ stato ancora battuto. Sai che Varese ti ha inserito nella Hall of Fame? Si’, lo sapevo gia’ e ringrazio i tifosi che mi hanno votato. Fai sapere loro che Dan Peterson mi ha chiamato poco tempo fa per farmi inserire nella Hall of Fame negli USA, ma che per adesso io non voglio. Magari piu’ avanti ci ripenso… Devo confessarti un’altra cosa. Dopo aver giocato le Olimpiadi del ’64 a Tokio, e quelle nel ’68 a Citta’ del México, non sono stato selezionato per Monaco nel ’72 perche’ avevo un braccio rotto ma dopo le Olimpiadi del ’76 a Montreal ho ricevuto due inviti per andare a giocare nella NBA (san Antonio e Portland a 32 anni! ndr) ma non ho accettato. Il colonnello Gomelsky una volta mi disse che potevo essere l’unico giocatore pronto per l’NBA, erano gli anni 60 ma la regola assurda che chi giocava in NBA non poteva tornare a giocare in Europa mi convinse a non accettare, anche se ero contento. Mio figlio, se avesse avuto piu’ “fame” avrebbe potuto giocare in NBA, lui e’ alto metro 1,96, e’ forte fisicamente e tecnicamente ma e’ il problema dei giovani di oggi: non hanno quella “fame” che avevamo noi, non sanno lavorare duramente giorno per giorno. E’ l’unica cosa da fare per riuscire ad avere sucesso. Perche’ sei andato via da Varese per andare alla Federale di Lugano? Non tutti sanno questa storia… Quando il Barcellona compro’ CRUYFF per rilanciare la squadra di calcio fecero una proposta anche a me per rilanciare la Equipo de Básquet. Mi offrirono 70 mila dollari! Il doppio di quanto poteva offrirmi Varese. Io firmai il contratto ma quando lo seppe Varese fece di tutto per farmi ripensare (anche con l’aiuto di premi in denaro, ndr). Tutte le persone che mi volevano bene scesero in piazza e io non potei tradire il loro affetto, cosi’ strappai il contratto ma ora avevo il problema con gli spagnoli. Questi appena seppero che avevo deciso di restare a Varese mi mandarono un assegno in bianco, pronto per qualunque cifra!! Ma io ormai avevo deciso, sarei rimaste a Varese! Quello che non potevo sapere era che Sandro (Gamba, ndr) aveva deciso diversamente e allora mi mandarono a LUGANO che mi dava piu’ soldi ma in realta’ era per non rinforzare una diretta concorrente di Varese in Coppa dei Campioni. A Lugano sono stato bene e la squadra ha vinto come mai in passato aveva mai fatto. Sono contento della mia vita e delle mie scelte, non mi sono mai pentito. Siamo alla fine dell’intervista, lo capisco dagli occhi stanchi di Manuel, che ha viaggiato tutta la notte per essere qui. E’ il momento di accompagnarlo in albergo per farlo riposare un po’ prima del Memorial Pirazzi della sera. Mi chiede il libro sul minibasket che mi sono portato dall’Italia, uno dei libri di Maurizio MONDONI dove trovano posto insegnamenti di psicología infantile, di metodología e didattica dell’insegnamento. Ovvio che glielo regalo molto volentieri insieme a una medaglia d’argento commemorativa dei Giochi Olimpici di Citta’ del México trovata per pura “coincidenza” a Teotihuacan vicino a quelle piramidi che emanano energia pura… Scriverai un libro sul basket? Si, di sicuro, perche’ sto raccogliendo molto materiale (Salvatore Falco Presidente del Ccdee Centro Cultural des Estudios Europeos lo aiutera’ nella pubblicazione ndr) e sara’ un libro tecnico e romántico allo stesso tempo, fatto di scelte di vita. Andiamo in centro per una passeggiata prima del Memorial PIRAZZI e chiamiamo Charlie Yelverton al telefono con Skype e quando Charlie responde “PRONTO?” lui responde “HOLA CHARLIE; SOY MANUEL..” e giu’ urla transoceaniche che fanno girare tutti gli avventori dell’internet caffe’ All’hotel ci diamo appuntamento per un’ora prima della partita e lui e’ puntuale al minuto… Durante il Memorial e’ gentile con tutti gli atleti e gli spettatori, in particolare con due bambini che gli chiedono un autografo. Spende parole preziose e sagge. Poi arriva il momento dei saluti dopo una giornata davvero unica. Una vera iniezione di energia. Vuole tornare in Italia a salutare tutti di persona e ci invita a casa sua per Natale, perche’ in Tamaulipas la natura e’ tutora incontaminata, uno spettacolo! Lascia il Gymnasio della UAT (sede del Memorial) tra una valanga di applausi. Signori giu’ il cappello davanti a MANUEL RAGA!!! Intervista raccolta da Beppe Ramenghi Link to comment Share on other sites More sharing options...
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