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Moratoria pena di morte


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14/1/2008

Aborto,Ferrara scrive a Ban Ki-Moon

"Moratoria e cambiamento art. 3"

Il direttore de Il Foglio, Giuliano Ferrara, ha indirizzato al segretario generale dell'Onu, Ban Ki-Moon, una richiesta di moratoria sull'aborto che sarà pubblicata martedì sul quotidiano. Ferrara, durante una conferenza sul tema a Milano ha anche chiesto di aggiungere "dal concepimento fino alla morte naturale", nell'articolo 3 della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo.

"La legge 194 è un compromesso, un compromesso però che deve essere applicato tutto. In 30 anni le cose sono cambiate, la decisione sull'aborto si è trasformata da legale a legittima, per diventare - ha osservato Ferrara - moralmente indifferente e questo non si può tollerare per nessuna ragione al mondo.

Bush ha ricevuto nel suo studio dei bambini salvati perchè è stato evitato l'aborto, vorrei che il sindaco di Milano e quello di Roma facessero lo stesso". Ferrara ha poi annunciato che domani incontrerà Paola Bonzi, animatrice del centro di aiuto per la vita della clinica Mangiagalli "una donna che ha salvato molte vite".

Il direttore de 'Il Foglio', infine, ha attaccato Zapatero definendo "infame e ridicolo il Codice civile voluto da lui in cui si parla di genitore A e genitore B invece di parlare di padre e madre".

''Spero che Silvio Berlusconi si decida ad uscire da quel riserbo che è anche un'assenza sulle questioni civili e morali''. Ferrara, che ha invitato a costituire i comitati per la moratoria anche nei partiti, ha spiegato: ''spero nascano nel Partito Democratico ma anche nel partito del centrodestra''.

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  • 2 weeks later...

Certo che non lo dice, ma il sospetto che a tale fine venga ASSAI spesso utilizzata mi pare legittimo se non fondatissimo.......

Tento, l' avatar è bellissimo :D !!

concordo sull'avatar di tento.

sul resto, come sempre, sono per la libertà di scelta.

7/1/2008

Papa: "Si tuteli sacralità vita"

"Moratoria pena morte apra dibattito"

Benedetto XVI ha auspicato che la moratoria Onu sulla pena di morte possa "stimolare il dibattito pubblico sul carattere sacro della vita". "Non posso che deplorare ancora una volta - ha detto il Papa - gli attacchi continui contro la vita umana. Ma anche gli attacchi preoccupanti all'integrità della famiglia, fondata sul matrimonio tra uomo e donna. La Santa Sede non si stancherà di riaffermare questi principi e questi diritti".

Il Papa ha ribadito che il diritto ''può essere una forza di pace efficace solo se i suoi fondamenti sono solidamente ancorati nel diritto naturale, dato dal Creatore''. ''Mi rallegro - ha detto Benedetto XVI - che lo scorso 18 dicembre l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite abbia adottato una risoluzione chiamando gli Stati ad istituire una moratoria sull'applicazione della pena di morte ed io faccio i voti che tale iniziativa stimoli il dibattito pubblico sul carattere sacro della vita umana''.

''Mi rammarico ancora una volta - ha proseguito - per i preoccupanti attacchi all'integrità della famiglia, fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna''. ''I responsabili della politica di qualsiasi parte essi siano dovrebbero difendere questa istituzione, cellula base della società. I ricercatori e gli scienziati devono ricordare che le nuove frontiere della bioetica non impongono una scelta tra la scienza e la morale, ma esigono piuttosto un uso morale della scienza".

"L'Europa non rinneghi le radici cristiane"

A proposito di Europa il Pontefice ha detto agli ambasciastori dei 176 paesi accreditati in Vaticano: "Vorrei assicurarvi che seguo con attenzione il periodo che si apre con la firma del Trattato di Lisbona, tappa che rilancia il processo di costruzione della "casa Europa", che sarà per tutti gradevolmente abitabile solo se verrà costruita su un solido fondamento culturale e morale di valori comuni che traiamo dalla nostra storia e dalle nostre tradizioni e se essa non rinnegherà le proprie radici cristiane".

:bye::brr::sick:

Beh, rispetto ai suoi colelghi di altre religioni mi sembra decisamente il più progressista.

Vai a fare le pulci ai beduini.

è vero.

questo però non me lo rende più tollerabile.

anzi, il fatto che rompa continuamente gli zebedei qui, me lo rende molto meno tollerabile di un qualsiasi imam, rabbino o predicatore che stia a migliaia di km di distanza... :angry:

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concordo sull'avatar di tento.

sul resto, come sempre, sono per la libertà di scelta.

:D:sick: :sick:

è vero.

questo però non me lo rende più tollerabile.

anzi, il fatto che rompa continuamente gli zebedei qui, me lo rende molto meno tollerabile di un qualsiasi imam, rabbino o predicatore che stia a migliaia di km di distanza... :angry:

Se un giorno avrò il piacere di conoscerti, come prima cosa ti tirerò addosso una boccettina di acqua santa! :bye::sick::brr::lol:

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(...)

è vero.

questo però non me lo rende più tollerabile.

anzi, il fatto che rompa continuamente gli zebedei qui, me lo rende molto meno tollerabile di un qualsiasi imam, rabbino o predicatore che stia a migliaia di km di distanza... :doh[1]:

-_-

sono sempre più irritato da questa 'opinabile teoria' delle 'radici cristiane'... prima dell'avvento dell'era 'cristiana' non è che da 'ste parti si pettinassero le bambole in attesa dell'unico verbo... forse c'era una civiltà leggermente superiore rispetto a quella dei simpatici pastori di giudea e affini (e lo sanno molto bene, visto che continuano a usare il nostro sistema fognario, tanto per dirne solo una...)

e per quanto riguarda l'aspetto morale eviterei di raccontarci favole, non mi sembra che ci siano stati sostanziali cambiamenti nel comportamento umano dopo l'arrivo dell'era cristiana.

barbarie si commettevano prima, barbarie si sono commesse dopo (non è perché da poco più di un secolo 'la sacra istituzione della chiesa romano apostolica' non massacra più esseri umani possiamo considerarla l'era della Ragione e di una nuova Morale...)

PER GIOVE!

... :blink:

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Se un giorno avrò il piacere di conoscerti, come prima cosa ti tirerò addosso una boccettina di acqua santa! :clap[1]::angel::ike::lol:

tranquillo, non ho ancora la coda, le zampe caprine e il forcone in mano (spero anche di non avere le corna, ma questo è tutt'altro discorso :lol: ), sarebbe più o meno come un gavettone :wacko:

:clap[1]:

sono sempre più irritato da questa 'opinabile teoria' delle 'radici cristiane'... prima dell'avvento dell'era 'cristiana' non è che da 'ste parti si pettinassero le bambole in attesa dell'unico verbo... forse c'era una civiltà leggermente superiore rispetto a quella dei simpatici pastori di giudea e affini (e lo sanno molto bene, visto che continuano a usare il nostro sistema fognario, tanto per dirne solo una...)

e per quanto riguarda l'aspetto morale eviterei di raccontarci favole, non mi sembra che ci siano stati sostanziali cambiamenti nel comportamento umano dopo l'arrivo dell'era cristiana.

barbarie si commettevano prima, barbarie si sono commesse dopo (non è perché da poco più di un secolo 'la sacra istituzione della chiesa romano apostolica' non massacra più esseri umani possiamo considerarla l'era della Ragione e di una nuova Morale...)

PER GIOVE!

... :rofl:

io non voglio negare l'impatto che il cristianesimo ha avuto sulla nostra civiltà. certo tale impatto non è superiore (anzi...) al retaggio che la cultura greco-romana, ben prima dei papalini, ci ha lasciato.

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  • 2 weeks later...

12/2/2008

Elezioni, Ferrara scende in campo

La sua "lista pro-life" contro l’aborto

E’ pronto a riscendere in campo per le prossime elezioni politiche, con una sua “lista pro-life” correndo con il centrodestra o da solo: Giuliano Ferrara, l’ex eurodeputato Psi nell’89, e ministro del primo governo Berlusconi nel 94, torna all’impegno politico attivo. E fa della moratoria sull’aborto lanciata qualche tempo fa il suo cavallo di battaglia, come conferma lui stesso in un’intervista al Corriere della Sera.

I principi del pensiero del direttore del Foglio, sono tre. Primo: nessuna donna è obbligata a partorire; secondo: nessuna donna deve essere perseguita legalmente perché abortisce; terzo: l’aborto è un male, va sradicato, non può essere utilizzato come strumento di controllo delle nascite, come avviene quando le donne sono obbligate o incentivate ad abortire.

Del resto, ragiona Ferrara, l’aborto “è un argomento altrettanto importante delle licenze dei tassisti, di Alitalia, delle aliquote che vanno abbassate”, quindi, “il centrodestra sarebbe il luogo naturale di una lista così”. Ferrara rigetta l’accusa di fare una lista della Cei e di voler, attraverso la sua battaglia, arrivare a una cancellazione della legge 194: “La Chiesa non è un soggetto politico e non mi verrebbe mai in mente di chiedere il suo appoggio. Il suo consiglio sì, non il suo appoggio.Anche perché la Chiesa non chiede, come si vuol far credere, l'abolizione della 194, ma la sua integrale applicazione”.

E poi arrivano due conti che in questi casi non guastano mai: “Il sondaggista Pagnoncelli – prosegue - ha rilevato che una lista come la nostra avrebbe di sicuro il 4%, forse il 6%. Se Berlusconi rispondesse di sì all’apparentamento lo sbarramento sarebbe al 2%: riuscirei ad andare in Parlamento con un gruppo di persone che farebbe questa battaglia culturale”. Nella squadra, alcuni collaboratori del Foglio, e negli auspici, nomi come Susanna Tamaro.

Nel frattempo sono state avviate le trattative con Berlusconi per un apparentamento, anche se ancora non c’è stata una risposta del Cavaliere. Di qui, l’auspicio del direttore del Foglio: “A Berlusconi chiedo stile, mi risponda presto, anche con un no, ma lo faccia senza perdere tempo”, dice mentre annuncia per questioni di par condicio, il suo addio a La7. E se invece Berlusconi resiste, “per chissà quali ragioni che non saprà spiegare né a me né a se stesso, andrò avanti”. In altri termini, Ferrara si dice pronto a rinunciare, giocoforza, alla presentazione della lista alla Camera ma di poterlo fare “al Senato in alcune regioni, come Lazio, Lombardia, Sicilia e Sardegna”. E se neanche questo bastasse a superare la soglia sbarramento? “Pazienza, ci sono splendide vittorie e splendide sconfitte”.

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Segnalo una toccante lettera a Varesenews.

Il mio cuore urlava: "Che viva, in qualunque condizione!"

caro direttore,

Era il 27 novembre 1981, alle 6,30 è nato il mio “piccolino”, lo chiamo ancora così, così lo penso. Spesso mi trovo ancora ad immaginarlo. Negli occhi ho il suo ricordo. Era piccolino, era perfetto. Tutte le ditina al loro posto, le manine, i piedini; e il vagito.

Non so come viva un padre la nascita di un figlio, ma io ricordo l’impeto di amore, intenso, viscerale, verso quella creaturina nata da me.

Ero alla 26° settimana di gravidanza, un parto prematuro, spontaneo, il piccolino pesava 1.300 gr. Se fosse nato 27 anni dopo sarebbe vissuto, visto il progredire delle tecniche. Ora avrei 3 figli, anziché 2.

Se fosse vissuto, sarebbe un ragazzo di 27 anni.

Dopo un’ora dalla nascita ha avuto una crisi respiratoria.

M’è venuta accanto al letto la neonatologa, la stessa pediatra che seguiva la mia bambina che allora aveva 3 anni, la stessa pediatra che ora segue il mio bellissimo nipotino.

Mi ha guardata con occhi di donna, e mi ha detto… “Se fosse mio figlio preferirei che morisse”.

Il mio cuore urlava… “Che viva, che viva, in qualunque condizione!”

Non ce l’ha fatta; il piccolino è morto.

Poi il raschiamento, altre donne con me, silenziose, con la vestaglia legata sui fianchi.

Altre donne passeggiano lungo i corridoi col loro ventre voluminoso, lo sguardo felice di sofferenza. Assieme alle altre attraverso la porta che separa la corsia dalle sale parto e da quelle operatorie.

Ci ero già passata da quella porta proprio il giorno prima, e 3 anni fa, quando è nata la mia bambina, ma ora è diverso. Non ci saranno né dolori né vagiti. Il piccolino non c’era più.

Siamo in molte, chi per un raschiamento, come me, chi per una interruzione volontaria di gravidanza, qualcuna per piccoli interventi, tutte assieme nella stessa stanza d’attesa.

Una ragazzetta, seduta su una sedia, se ne sta a testa bassa, non parla. Quant’è giovane! Vorrei consolarla, ma non ho parole di conforto. Nemmeno per me ho parole di conforto!

A fatica cominciamo a raccontarci le nostre storie.

Anna ha 3 figli, un marito alcolizzato, ha paura a fare un altro figlio. Nuccia ha 2 figli, deve lavorare, non ce la farebbe con un altro figlio.

Michela ha perso la sua fantasia di bambino dopo un mese di gravidanza…

Dolore, tormento, rabbia. Solo la ragazzina è lontana, perseverante nel suo mutismo, noi, accomunate da pensieri e sensazioni, ci s’aiuta a vicenda a scacciare fantasmi di bimbi sognati, e paure, e rimorsi ancestrali.

Nessuno ha pensato di chiudere la porta, così le ho viste tutte sdraiarsi sul lettino, il braccio legato alla flebo, le gambe alzate, il respiratore che si gonfia e si sgonfia con ritmo regolare, rumore di ferri.

Le ho viste tutte.

Io sono stata l’ultima.

Ma io ho visto anche altre cose:

Io ho visto i bambini Libanesi uccisi nella guerra del 2006

Io ho visto i bambini di Beslan

Io ho visto i bambini de rua

Io ho visto i bambini soldato…

Io ho visto le bambine soldato…

Io ho visto i bambini e le bambine Tailandesi violati da civili “padri di famiglia”, anche italiani

Io ho visto i bambini mendicanti

Io ho visto i bambini lavoratori

Io ho visto i bambini del Darfur

Io ho visto bambini e bambine morire di fame

Io ho visto bambini e bambine morire per vaccinazioni non fatte

Io ho visto bambini e bambine morire perché non c’era un ospedale per loro

Io ho visto, io ho visto, IO HO VISTO !

Se diciamo di amare i bambini, fin dal loro concepimento, come possiamo ignorare il diritto alla vita dei bambini GIA’ NATI?

Se amiamo davvero i bambini, non dobbiamo permettere che le guerre li uccidano, che la fame li uccida, e la miseria, e l’ignoranza li uccidano.

Se amiamo davvero i bambini non dobbiamo permettere che i pedofili abusino di loro.

Se amiamo davvero i bambini dobbiamo in primo luogo creare le condizioni che rendano possibile ad ogni madre di allevare i propri figli in serenità: un lavoro sicuro, una casa sicura, un partner che divida in parità le proprie responsabilità di padre.

Questo è il primo compito, se si amano davvero i bambini, se si ama la vita!

Venerdi 15 Febbraio 2008

Ierina Dabalà

redazione@varesenews.it

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17 febbraio 2008

A cosa rinuncio e cosa ne guadagno. Mica poco

Non so come andrà a finire, questa storia della moratoria e della lista pazza, ma so come è cominciata. Con una salutare rinuncia. La rinuncia per otto giorni al cibo solido, tranne qualche noce, tra Natale e il primo dell’anno. Poi ho rinunciato alla pennichella, quei trenta o quaranta minuti di siesta nel letto nuziale abbandonato da mia moglie perché russo, dolce abitudine contratta da qualche anno, due-tre anni (“Non sei né giovane né vecchio, ma è come se dormissi dopo pranzo sognando di entrambe queste età”: sono versi di Marlowe, credo, citati da Eliot, che mi hanno sempre incantato, fin dall’adolescenza). Poi ho rinunciato a finire Moby Dick, fermo alla pagina duecentosettanta per mancanza di tempo, e il libro di Adriano Sofri, ciò che mi spiace. Poi ho rinunciato all’amicizia dei radicali, non tanto Emma, che mi è sempre sembrata un po’ fanatica sebbene ardente e bella, quanto Marco, che è troppo largo e grosso e infantilmente cinico per non essergli amico, ma al quale ormai rispondo sempre “occupatevi di commercio estero, che è meglio”, e mi firmo Ferrara, e lui risponde cose ideologiche e poetiche firmandosi Teramo, e a quelli della Rai per amore grida “datemelo!”. Poi ho rinunciato alla routine, il mio mondo preconfezionato e farcito di letture, chiacchiere redazionali, chiacchiere amicali, conversazioni televisive serali a scadenza quotidiana, ilari intermezzi e appassionati con il soviet delle magnifiche donne di Otto e mezzo, e della sua Ape Regina Franca, che negli ultimi tempi, per gli ostacoli che frammetteva con gagliarda simpatia alla capacità veritativa della tv, avevo preso a chiamare “il carcere femminile in cui sono ristretto”.

Ho rinunciato alla parte di ozio campagnolo del mio tempo festivo, con i miei amati cani e canette, uno dei quali se ne è andato via subito (Quinto Fufio non ne ha proprio voluto sapere di tutta questa moratoria, e della dieta liquida), e le due piccine il venerdì mi guardano con l’aria di dire: “Vai in crociata, pezzo di cretino, e non ci porti a Scansano a caccia di lucertole?”. Ho rinunciato a seguire il cantiere per la mia barchetta meravigliosa, il Maria Christina, un Nauticat 33 del 1972 che mantengo e rinnovo come una fidanzata trentenne, perché mi ha portato in Grecia e in Turchia con la memorabile Randi e tanti altri amici, e con Selma che al largo di Capo Sounion leggeva Newsweek e mi faceva impazzire di rabbia, ma per il resto era una marinaia e una sirena perfetta per l’acqua dell’Egeo e il vento di Meltemi.

Ho rinunciato a un bel po’ di soldi utili solo se li si sappia spendere bene, e non sempre succede, e a un contratto a cui tenevo e che mi aveva mandato Sergio Valzania, mille euro a puntata per rievocare alla radio ogni giorno il rapimento di Moro, dal 16 marzo di trent’anni fa al 9 maggio, la strage della sua scorta, il processo nel carcere del popolo, la campagna di primavera delle brigate rosse, la dissoluzione etica della prima Repubblica, il tradimento dei chierici né con lo stato né con i terroristi, e le lettere bellissime, la pietà e la paura, l’eccidio malinconico che si sarebbe potuto evitare se fossero state fatte le battaglie culturali e politiche giuste, a suo tempo, e non quelle ingiuste. Ho rinunciato alla stasi come aspetto del movimento, per abbracciare uno sconclusionato movimento che forse si rivelerà un banale dettaglio della lunga stasi politica in cui questo paese è immerso, nella perdita mia e di molti altri d’ogni illusione, da così tanti anni.

Ma cosa ho guadagnato. Oltre a un’indubbia competenza in fatto di bioetica, ho guadagnato significato e copie per il mio giornalino che non potrebbe uscire senza la dedizione allegra e militarmente indisciplinata di quelle persone fantastiche regalategli dalla Fortuna, che è donna ma non bisogna, come voleva il politico sconfitto Machiavelli, “batterla”: piuttosto amarla. Ho guadagnato la fiducia e l’amore di tanti fedeli, preti e vescovi, che non sono affatto la parte peggiore e dimenticata della nazione, tutt’altro, e non sono solo la nazione, concetto in fondo piccolo e maurrassiano. Ho guadagnato un sentimento potente, invincibile, quello di fare la cosa giusta al momento giusto, e pazienza se i mezzi non saranno proprio conformi a puntino, pazienza, basta che siano commisurati alla natura della cosa, amorevoli e sensati. Ho guadagnato quella cosa strana, così vicina a una conversione ancora senza fede e così lontana dall’etica kantiana, bella ma un po’ rinunciataria, che è la trasformazione della propria vita in totale buonumore, come dice Ratzinger, in comprensione e legame anche con chi ti respinge. Mica poco.

G.F.

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Le battaglie per un solo argomento si fanno con campagne referendarie o con battaglie all'interno dei partiti e trasversalmente ad essi.

Non si fa una lista per le elezioni con un solo punto all'ordine del giorno. E quando si parlerà di politica estera, di finanziaria Ferrara cosa farà?

La pennichella che ha saltato ultimamente?

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Le battaglie per un solo argomento si fanno con campagne referendarie o con battaglie all'interno dei partiti e trasversalmente ad essi.

Non si fa una lista per le elezioni con un solo punto all'ordine del giorno. E quando si parlerà di politica estera, di finanziaria Ferrara cosa farà?

Prodi è stato eletto con un programma millipagine ma che si poteva ridurre ad un unico punto fondamentale .

E quando ha parlato di politica estera e di finanziaria ha fatto danni .

Cosa c'è di diverso ?

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Le battaglie per un solo argomento si fanno con campagne referendarie o con battaglie all'interno dei partiti e trasversalmente ad essi.

Non si fa una lista per le elezioni con un solo punto all'ordine del giorno. E quando si parlerà di politica estera, di finanziaria Ferrara cosa farà?

La pennichella che ha saltato ultimamente?

Tra l'altro, con 8.000 euro netti al mese di stipendio (in buona parte grazie all'assurdo contributo pubblico), sarei felice anch'io credo.

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Prodi è stato eletto con un programma millipagine ma che si poteva ridurre ad un unico punto fondamentale .

E quando ha parlato di politica estera e di finanziaria ha fatto danni .

Cosa c'è di diverso ?

Meno sterili polemiche e più pareri nel merito della questione.

Bella risposta Roo. Virgus sei polemico oltremodo.

Spiff, Ferrara è uno di quelli che non abbisogna dello stipendio di Parlamentare.

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Ad ogni modo, pur ritenendo che Ferrara sostenga una battaglia condivisibile e che mi sta molto a cuore, lo ritengo primariamente un gran "furbone" (eufemismo).

Secondo me, in questa battaglia è assolutamente sincero.

Edited by ROOSTERS99
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La questione non credo sia il merito della battaglia ma l'idea di come combatterla.

Secondo me l'idea della lista è un nonsense, perlopiù aggravato da una comunicazione pessima che ha già consentito di fare di Ferrara il paladino anti legge sull'aborto, quando poi egli dice il contrario.

Molto rumore per nulla.

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La questione non credo sia il merito della battaglia ma l'idea di come combatterla.

Secondo me l'idea della lista è un nonsense, perlopiù aggravato da una comunicazione pessima che ha già consentito di fare di Ferrara il paladino anti legge sull'aborto, quando poi egli dice il contrario.

Molto rumore per nulla.

Io credo invece che il tema sia di grandissimo interesse e tocchi profondamente moltissime coscienze; la mia di sicuro.

L' Italia è un paese che mistifica, travisa facilmente, ma chi avesse ascoltato Ferrara domenica su Rai 3, si leverebbe dalla testa le stronzate anti-abortiste.

Anche io non ho capito l' idea della lista, ma lo stesso Ferrara ha anticipato che poteva essere un errore e ciononostante avrebbe proseguito per la sua strada.

Vedremo.

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Alla faccia della moratoria sulla pena di morte.......... :brr:

Almeno 48 le esecuzioni dall'inizio dell'anno nella repubblica islamica

Iran, dieci impiccati in un solo giorno

Sei esecuzioni nel carcere di Zanjan per rapina a mano armata. Quattro a Evin per omicidio

TEHERAN - Dieci impiccati in un solo giorno. Il drammatico bilancio delle esecuzioni capitali in Iran viene riferito dall'agenzia Fars. Sei uomini sono stati giustiziati nel carcere di Zanjan, nel nord-ovest del Paese, dopo essere stati condannati per una serie di rapine a gioiellerie nel bazar della città. Altri quattro, riconosciuti colpevoli di omicidio, sono saliti sul patibolo nel carcere di Evin a Teheran.

48 ESECUZIONI DALL'INIZIO DEL 2008 - Le impiccagioni odierne portano ad almeno 48 il numero delle esecuzioni capitali dall'inizio dell'anno nella Repubblica islamica, dove la pena di morte è prevista per diversi reati, tra i quali l'omicidio, la rapina a mano armata, il traffico di droga, la violenza carnale, l'apostasia, l'adulterio e la "sodomia". Nel 2007, secondo fonti di stampa, sono state 298 le esecuzioni capitali, un dato già in forte aumento rispetto alle 177 registrate da Amnesty International l'anno precedente. Molte sono state lo scorso anno le impiccagioni sulla pubblica piazza, ma con una decisione del 30 gennaio scorso il capo dell'apparato giudiziario, l'ayatollah Mahmud Hashemi Shahrudi, ha ordinato di procedere di regola con le esecuzioni in carcere, salvo casi espressamente autorizzati da lui stesso.

20 febbraio 2008

Edited by ROOSTERS99
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