pxg14 Posted March 31, 2008 Share Posted March 31, 2008 (edited) La leggenda di Varese precipita ancora in LegaDue 31/03/2008 09:30 Ma la retrocessione diventerà lo «sponsor» della riscossa Capitan De Pol: «Siamo sempre stati il nulla». Ramagli probabile nuovo allenatore, una polisportiva per il rilancio - Corriere della Sera - Assimilabile a un Titanic, speronato da un iceberg costituito da sbagli madornali e da tacconi peggiori del buco, la Varese del basket è andata incontro al suo destino: la retrocessione in LegaDue. La sentenza aritmetica arriva con cinque turni d'anticipo sulla fine della stagione regolare. Il club aveva già conosciuto il declassamento, nella sua ultrasessantennale storia: fu nel 1992, inizio di un purgatorio durato tre anni ma nel quale venne gettato il seme dello scudetto del 1999. Il caso ha voluto che fossero i cugini di Cantù, con i quali la rivalità è implacabile, a mettere fine all'agonia: i verdetti, spesso, hanno i loro simboli. Sandro De Pol, il capitano, personificazione della generosità agonistica, ha tracciato la sintesi migliore: «Siamo sempre stati il nulla». Valerio Bianchini, il coach, non aveva tanto da aggiungere. Lui, ex di Cantù, messo in croce proprio dal club che una trentina d'anni fa esaltava a suon di trionfi: «È uno scotto da vivere con atteggiamento propositivo, per quanto possibile». Il Vate delle panchine era stato chiamato al capezzale a novembre, a disastro avanzato. Era la sua seconda volta a Varese e parafrasava Phileas Fogg: sognava di atterrare morbido, con la mongolfiera, per aggiungere un'altra bella pagina al libro di una carriera con pochi pari. Invece si è sfracellato. Ma ci ha messo faccia e coraggio, merita rispetto. Tornano dunque al piano inferiore della pallacanestro italiana le immagini della grande Ignis e di chi ha costruito quell'impero, tra la fine degli anni 60 e l'inizio degli anni 80: Ossola, Meneghin, Raga, Morse e tutti gli altri. Vengono inghiottiti dieci scudetti, cinque Coppe dei Campioni, tre Coppe Intercontinentali e altri trofei. Varese è tuttora, insieme al Cska Mosca, al secondo posto per numero di titoli europei, preceduta solo dal Real Madrid che ne conta sette. Questa gloria certificata dalla storia, nelle più recenti stagioni è stata poco sfruttata come molla d'orgoglio (dalla società, non da un pubblico splendido che non ha mai tradito). Ma da qui in avanti, vivere di ricordi sempre più smunti potrebbe essere pericoloso. Prima regola dell'inferno: restare umili. Non è il caso di soffermarsi troppo sugli errori che hanno confezionato il disastro. Li elenchiamo a volo d'angelo: aver scelto un coach debuttante, Veljko Mrsic, dopo Ruben Magnano, che, per quanto alla fine di un ciclo, nel 2007 aveva mancato d'un soffio le semifinali; stranieri ignobili, una chimica mai trovata; infine, scarsa reattività nel leggere il dramma in arrivo. Ma per noi Varese sconta anche, d'un colpo, una filosofia gestionale, quella della famiglia Castiglioni, proprietaria dal 2001, troppo «patriarcale » e legata alla passione e alle amicizie. Valori nobili, certo, ma da correggere in un basket che oggi impone club ben strutturati: si lavora in team, magari con contraddittorio interno; non basta più essere generosi padri- padroni. Forse la lezione sarà recepita. Il nuovo allenatore quasi sicuramente sarà Alessandro Ramagli (ex Biella e Treviso): avrà un mandato triennale, per valorizzare i giovani. Al suo fianco dovrebbe svilupparsi (meglio tardi che mai) una società con professionalità definite; i Castiglioni avranno nuovi partner, la città, nel senso delle istituzioni, per la prima volta pensa di unire basket, calcio e altre realtà in una polisportiva che disporrà di una «cittadella » di impianti adeguati, senza i quali è impensabile solo cominciare. Insomma, questa dolorosa retrocessione potrebbe rivelarsi il primo «sponsor» della riscossa di Varese. Flavio Vanetti ___________________________________________________________________________________ Varese precipita al piano di sotto 31/03/2008 09:03 Clima surreale senza supporter ospiti (trasferta vietata) e con i locali in sciopero del tifo - Il Giorno - CANT SOGNA i playoff, Varese entra ufficialmente in Legadue. Questo l’esito del derby lombardo numero 120 andato in scena ieri, vinto dalla Tisettanta in casa della Cimberio con il punteggio di 83-76. In un clima surreale, senza i tifosi ospiti cui è stata negata la trasferta e con i locali in sciopero del tifo per polemica con le forze dell’ordine, Cantù ha trovato la zampata vincente al termine di una partita al piccolo trotto, contraddistinta da un equilibrio al ribasso che per lo meno ha mantenuto l’incertezza sul risultato finale fino all’ultimo minuto di gioco. Quando è arrivata la doppia giocata vincente di Herve Toure (nella foto con il coach), fino a quel momento poco più che una comparsa. Il francese prima trova un’incredibile tripla cadendo indietro che vale il 73-78 a 1’25” dal termine, quindi, sul ribaltamento successivo, piazza una spettacolare stoppata sul tentativo di replica da parte di Holland. Una prodezza che abbassa il sipario sulla partita e sulla permanenza in serie A della Cimberio, ormai incapace di reagire. Cantù assapora invece i playoff, anche in virtù dei risultati sugli altri campi. Trascinata da un Fitch in ottima vena realizzativa, la Tisettanta riesce a mettere le mani sulla partita nel momento decisivo, dopo un primo tempo giocato male e in cui è sempre stata costretta a inseguire. LA CIMBERIO era infatti salita anche +11 (38-27 al 19’), grazie alle serpentine di Passera e alle giocate di Holland. Cantù però non ha mollato, ha fatto valere la presenza di Cukinas a rimbalzo ed è rimasta in scia. Quando poi hanno cominciato a ingranare anche i tiratori, ecco cambiare l’inerzia della partita. La Tisettanta passa dal 23% del primo tempo al 64% della ripresa nel tiro da 3 punti, punendo tutti gli aiuti difensivi varesini. Fitch, Mazzarino e compagnia si scatenano, Cantù vola sul 59-66 al 34’. Varese non ci sta e, aggrappandosi a Holland, piazza un parziale di 11-1 che vale il controsorpasso (70-67 al 36’). La zona voluta da Bianchini riesce a rallentare il meccanismo offensivo canturino, che tuttavia non si inceppa del tutto e dopo qualche giro a vuoto ricomincia a macinare punti. La Cimberio soffre invece la mancanza di alternative a Holland che, tagliato fuori dalla difesa ospite, non riesce a incidere come vorrebbe nei minuti decisivi. La volata finale premia dunque Cantù, abile a far valere le maggiori motivazioni rispetto ai cugini ormai condannati. Varese aveva infatti poco da chiedere a questa partita, cui è mancato totalmente il clima da derby. Ha provato a vincerla per regalare almeno questa piccola soddisfazione ai tifosi, ma ancora una volta le è mancato qualcosa. Come sempre quest’anno. Michele Mezzanzanica _______________________________________________________________________________ Bianchini: «In Purgatorio ma per rigenerarci» 31/03/2008 09:05 - Il Giorno - ALLA FINE È ARRIVATO, e è quasi una liberazione a questo punto. La Pallacanestro Varese è retrocessa aritmeticamente, il tempo delle illusioni è finito. Non ci sono più margini, non c’è più bisogno di fare calcoli. Non resta che accettare il duro verdetto e cominciare a guardare avanti, con tutti i dubbi e le incertezze che si portano dietro da questa stagione ma anche con la voglia e la determinazione di tornare in alto. Il prima possibile. «Non bisogna arrendersi ma bisogna vedere questa retrocessione come una purificazione - afferma infatti Valerio Bianchini - un purgatorio dove rigenerarsi. Sarà bene fare tesoro di questa esperienza negativa, di tutte le sconfitte di quest’anno, al fine di ricavare un quadro costruttivo per la Legadue». RETROCESSIONE è pure tempo di rimpianti, anche se per la verità quando il verdetto arriva con cinque giornate d’anticipo ci sarebbe poco da recriminare. Almeno un’attenuante, però, c’è. E pesa come un macigno. «La perdita di Skelin è stato un danno gravissimo per noi - continua l’allenatore biancorosso - per le qualità della persona oltre che del giocatore». Gli altri argomenti hanno invece poco a che fare con la sfortuna, trattandosi di errori veri e propri. Scelte tardive, a campionato in corso, o del tutto sbagliate, in estate e durante la stagione. La Cimberio ha cambiato pelle più volte nel corso del tempo, senza però riuscire mai a cambiare la propria indole. Perdente. TUTT’ALTRO CLIMA si respira invece in Brianza, dove coach Dalmonte può festeggiare una salvezza anticipata («il nostro scudetto») e fare un pensierino ai playoff («il nostro trofeo europeo»). L’allenatore canturino sottolinea il valore particolare della vittoria di ieri: «Vincere partite in cui non si è giocato bene, non nei primi 20’ almeno, è importante perché sono queste le gare che fanno la differenza alla fine del campionato. Siamo partiti molli, subendo molto le penetrazioni di Passera, mentre nel secondo tempo siamo stati bravi ad alzare l’intensità della difesa, seppur a sprazzi». Il successo con la Cimberio apre quindi scenari elettrizzanti per Cantù: «Siamo vivi e abbiamo un obiettivo che non è la salvezza a questo punto della stagione - esulta Dalmonte - abbiamo grande energia e siamo fiduciosi in vista delle prossime partite». Michele Mezzanzanica _____________________________________________________________________________________ E’ ufficialmente finita. Varese retrocede in A2 30 Marzo 2008 - Inserito in: Cronaca | Eh si…così è proprio brutto. Lo si sapeva…la retrocessione era assicurata…ma retrocedere matematicamente contro Cantù…no eh. E’ stato il modo migliore per chiudere una stagione schifosa iniziata male e continuata peggio. In estate, sull’onda dell’ottima serie playoff contro Milano, il GM Gianni Chiapparo promuove “l’idea” del quotidiano locale “La Provincia”: via Magnano e dentro Mrsic e Vescovi! Era sua l’idea e l’ha girata alla Provincia o viceversa? Beh poco ci interessa. Sta di fatto che paghiamo circa 50.000€ al coach argentino campione olimpico per andarsene. Veljko Mrsic e Cecco Vescovi si presentano con un curriculum di un certo livello: il primo licenziato dal KK Split in Croazia (2-14 come “record”) ed il secondo reduce dai playoff di C1 con il Coelanus Campus Varese. Si grida “W il basket frizzantino!”. Il Casti Jr e Chiapparo vogliono la squadra costruita per correre! Ecco. Prima mossa rinnovo a Fernandez ed Hafnar. Gente adatta al basket in velocità che si sognava… Come play chi si prende? Ovvio, conferma ad Aleksandar Capin. Il giovane sloveno aveva già giocato una stagione da titolare a Reggio Calabria. Risultato? Retrocessi con solo 4 vittorie all’attivo (mi ricorda qualcuno…). Un playmaker che non sa passare la palla, non sa palleggiare, non difende, non ha visione di gioco beh…può solo fare la riserva. No qui vengono premiati con un posto da titolare a discapito del tanto amato Billy Keys. L’americano non era un fenomeno magari ma ha disputato una stagione di buon livello a Varese guadagnandosi la stima dei tifosi che lo acclamavano fino a farlo commuovere. Con Capin titolare si cerca un cambio. Marco Passera, cuore biancorosso, è stato uno dei migliori italiani della LegaDue. Tanto cuore e grinta: ottimo cambio del play per avere quei 10-15 min di qualità. Ma con la sloveno forma la coppia più scarsa dell’intera A1. Keys-Passera era sicuramente più logica. Si volevano italiani, e così sarà. Oltre a Marchino ecco Giorgio Boscagin. Il veneto è reduce da un lungo infortunio da lui non ci si aspettano grandi cose ma una crescita graduale. E la guardia? No problem penso…c’è già sotto contratto Keith Carter. Infatti rimango deluso, da una parte, perchè avrei voluto vedere in maglia biancorossa la guardia di Castelletto Drake Diener quando ancora veniva via a poco ed era conosciuto, a parte da Sacchetti, Vacirca e chi lo aveva visto giocare, da poche persone. Cosa ne facciamo di Keith? Non è sto gran giocatore, guadagna tanto per il giocatore che è..verissimo non si discute. Ma se lo cacciamo al suo posto gioca Hafnar? Ovvero giochiamo con i cambi dell’anno prima in quintetto? Non una gran mossa… Nelle fantasie di Chiapparo c’è anche quella di un lungo atletico che possa anche giocare da 5, con buona mano anche da fuori e bravo a rimbalzo. E’ l’identikit di Ron Slay ma “noi non partecipiamo ad aste” è la risposta di Oioli. Ah ocio anche al “noi non abbiamo fretta…” Hunter? Macchè! C’è un 4 che in A2 fa il fenomeno e si chiama Marcus Melvin. Tutti credono di aver in mano il nuovo Corny Thompson ed invece… Melvin è un 4 senza gioco interno e bravo solo per l’A2. Dopo i campionati in Libano e nelle Filippine, a Rieti Lino Lardo lo ha plasmato molto bene ed in A2 se la viaggia mica male il giovane di Fayetteville già padre di 5 figli. Poi ecco il colpo che fa piangere il DS: la stella NCAA Julius Hodge. Hodge è un giocatore che definire di basket è un eufemismo. Certo si butta dentro, va a rimbalzo e smazza assist ma, particolare banalissimo, non sa tirare. Avete presente Rolando Howell messo a fare la guardia? Ecco, più o meno. Ah dalla città giardino passa anche un centro di 225cm (sbaglio?) di nome Shagari Alleyene. Mai visto un giocatore più scarso di lui. Spedito al mittente. In questo periodo si fa male la colonna della squadra: Gek Galanda. Il centro (si per la società doveva essere lui il centro) si rompe il mignolo nel raduno pre-europeo della nazionale dove, tra l’altro, lui è capitano. Oltre a questa tegolozza ecco anche l’infortunio di Aleksandar Capin, proprio all’europeo, contro l’Italia. Addio menisco. Iniziamo bene. In questi giorni di passione un nome salta alla ribalta! Si tratta del messicano Romel Beck! Oioli lo va diretto a prendere a Las Vegas dichiarando: “E’ lui il tiratore che mancava!” Tiratore di che? Da 3? A Las Vegas cos’ha visto? A me sembrava più un’ala alta, gracile, che si buttava dentro a cercare il canestro. Oltre alla rivoluzione arrivano i giovani Mladjan e Pietras. Bene! Inizia il campionato! Senza Galanda e Capin Varese sta avanti tutta la partita contro Roma ma, come altre 5/6 volte durante l’anno, si fa rimontare e poi perde all’OT. Prendo il referto e leggo: Vescovi Francesco allenatore, Meneghin Andrea assistente, Mrsic Velko “segnapunti”. Uhm…rimango un attimo interdetto poi capisco perchè dalla panchina non si alzava nessuno a urlare come una checca isterica. Il patentino di Mrsic non era “regolare” per la lega italiana. Che culo! Dopo poche partite si nota già qualche cosa positiva (Passera) ma anche qualche problema della sqaudra. A questa squadra manca, nell’ordine: un tiratore ed un centro. Marcus Melvin fa di tutto per non essere un 5 ed i migliori tiratori risultano essere Fernandez e lo stesso Melvin. La risposta più o meno questa: “tranzolli! Adesso arriva il ritardatario Beck, poi tornano Galanda e Capin e si risolve il tutto”. Ah già…manca un pesssso. Il messicano impiega più di un mese per giungere a Varese. Risultava, infatti, apolide. A Los Angeles non era registrato! Quindi alè con la trafila Messico-Stati Uniti-Italia. Romel si presenta con un bel 0/9 da 3 se non ricordo male e, il rientro di Galanda non migliora le cose. Si scopre anche che Beck ed Hodge non possono giocare assieme: chi cacciamo? Via Hodge a Scafati prima di Varese-Napoli. Rientra Capin e nemmeno così si migliora. Proviamo a mettere un’ala lituana promettente? Ok, arriva Steponas Babrauskas. Ottimo cambio ma dovrebbe giocare da titolare… Dopo la sconfitta disastrosa con Milano, ricordate le lacrime del Gianni sulla poltroncina in plasticaccia del Forum? Ecco, qui si doveva cambiare registro! Via Mrsic dentro un allenatore esperto! E via chi ha costruito questo scempio di squadra. Non è così. Fiducia a tutti. Mrsic porta a Varese l’amico Mate Skelin. L’enorme centro croato lasciava un attimo il dubbio ai tifosi varesini vista l’età. Esordisce contro Avellino e diventa subito idolo. Enorme. Mate distrugge tutti i centri avversari e la squadra, pur non vincendo, trova un certo equilibrio. Il centro, tanto richiesto da Sciur Cimberio, è finalmente arrivato. Gregor Hafnar è di troppo. Scafati (si sempre lei) lo vuole ma noi gli rifiliamo Babrauskas (azzeccata la cosa). Dopo l’ennesimo tracollo ecco che al Campus si presenta un omino anziano e piccolino con i capelli bianchi. Mrsic, Vescovi e Meneghin ai voltano e pensano: “Teh va è arrivato il nonno del Casti a salutarci…” Invece no! Era il vate Valerio Bianchini. Il bergamasco, ormai libraio, era il nuovo coach ed i 3 non sapevano nulla. Mrsic ha preferito la pagnotta e decise di rimanere come vice (?!?), gli altri 2 spostati in altri incarichi. Il vate alla guida del water hanno esclamato i tifosi cattivelli… Da un mese Chiapparo la menava: “serve una guardia”. Gerald Fitch era nostro poi decise di non venire… Arriva Bianchini e dice: “ma che guardia…qui serve un playmaker!” Aveva ragione. Così Corrado annuncia, dopo la vittoria del derby, l’acquisto di Fitch e noi l’acquisto di Tierre Brown. Il play ha lasciato un ricordino a Napoli l’anno prima tanto che c’è gente che lo cerca ancora oggi. Esordisce, si vince ma prestazione quantomeno incolore per lui. Però alla fine, finalmente, siamo una squadra! Dopo l’entusiasmo per il saluto al poz si va a Siena…dopo 3 minuti il gigante Mate Skelin cade a terra tra le lacrime. Stagione finita. Con le sue lacrime Varese perde ogni speranza di salvezza. Ah nel frattempo Fernandez svuota un estintore in quel di Scafati e torna in Argentina e Capin abbandona la squadra per cui fino a pochi gg prima si batteva la mano sul cuore. Vergognoso. Al posto di Skelin dentro Jaime Lloreda, bel pivot piccolo ma enorme. Sicuramente uno dei più positivi quest’anno. Ormai le speranze sono finite nei tifosi ma non per il Claudio. Il presidente ci fa un regalo. Torna Delonte Holland. Bello spreco di soldi…beh si…ci ha fatto emozionare ma meglio investire quei soldi nella squadra per l’anno seguente. Con l’arrivo di Holland deve partire Romel Beck. Capo d’Orlando lo sceglie come sostituto del bomber Drake Diener. Vacirca ci ringrazia ancora oggi e si chiederà se siamo così o ci facciamo… Sta di fatto che con Beck ora CdO vola ai playoff e noi in LegaDue. Eccoci qui ora…in A2. 5000 stolti piangono in tribuna…dagli avversari ecco l’aeroplano con su scritto “SERIE B SERIE B SERIE B”. Poveri noi…quelli che hanno visto Dino Meneghin, Ossola, Yelverton, Raga, Gennari, Thompson, Vescovi, Sacchetti, Andrea Meneghin, Vescovi ed il Poz. Quelli che hanno visto vincere tutto (scudetti, coppe Italia, coppe delle coppe, coppe intercontinentali, supercoppe italiane e coppe dei campioni) dalla mitica Ignis e Mobilgirgi, quelli che hanno visto il basket champagne (questo si frizzantino) della DiVarese di Isacc, quelli che hanno visto le finali perse, quelli che hanno visto la retrocessione in A2 nell’anno in cui a Varese giocava un fenomeno di nome Reggie Theus ora coach in NBA, quelli che hanno visto la risalita in A1 grazie ad un altro fenomeno: Arijan Komazec. Quelli che hanno visto la stella. Ecco, la stella…forse quella ci ha rovinato… Si sognava di rifare la banda del ‘99? C’erano tutti (o quasi) in effetti… Si ma il Poz dov’era? Mah dicono in Sicilia a fare il fenomeno… Io, vista la mia giovane età, sono quello della stella ma anche quello dei playoff dello scorso anno. Sognavo qualcosa di grande? Si. Siamo rimasti fregati. Complimenti alle letterine Magnano go home…complimenti alle convinzioni della dirigenza mai contestata (al di fuori di Chiapparo). Ora SIAMO in LegaDue. Guardiamo il lato positivo. Trasferte al mare, città d’arte, cucina buona e belle donne… Posso dal mio dolore fare un appello? Gek…rimani. Rifiuta i soldoni, rifiuta le coppe…stai con noi e riportaci in A1! Poz…torna. E fanculo al ritiro! …devi farci un altro regalo… Chiudo con una perla del Casti: “Non retrocederemo, e non vinceremo lo scudetto.” Posso? Ma va a Bagg a sunà l’organ… Scusate se sono stato moooolto lungo…ma sono parole buttate giù col cuore appena finita la partita… Prendetele per quello che sono. Luca — Ora un elenco di frasi storiche dei dirigenti varesini tratte da un topic splendido di Varesefansbasket! Indovinate voi l’autore… IPSE DIXIT “A mio avviso almeno 7-8 giocatori possono arrivare alla doppia cifra media garantendoci un fatturato offensivo superiore agli 80 punti anche alla luce di un basket più ”frizzante” rispetto a quello delle annate precedenti. Gente che sa giocare ce n’è in abbondanza in questo gruppo!” “Che bello perdere con Milano e dire….chi se ne frega!” “La gente dovrà uscire dal palazzetto con la consapevolezza di aver assistito solo ad un incontro sportivo e non ad una battaglia”. Si può già dare qualche giudizio? No, è presto. Però posso già dire che questa squadra non è affatto più debole rispetto a quella dell’anno scorso: magari siamo più forti, e questo lo vedremo a partire da domani. “La nostra forza non è schierare Bodiroga ma prenderlo quando nessuno sa che diventerà Bodiroga. Inventare un altro Pozzecco.” “se sono a Varese, è perchè voglio vincere il campionato” «Spero che questa operazione porti benefici a noi e a Julius che, in una situazione diversa con giochi su misura, potrebbe fare meglio[..]” “Sono deluso dall´atteggiamento di qualche giocatore, sono deluso dalla continua ricerca di un capro espiatorio: lo scorso anno era tutta colpa di Magnano che li castrava, quest´anno è tutta colpa mia che ho preso gli americani sbagliati. Va bene: però in campo non ci andava Magnano, e non ci va Chiapparo. Qualcuno dovrebbe farsi un esamino di coscienza, invece di cercare sempre altri su cui scaricare la colpa.” Boscagin, all’intervallo, dice qualcosa del tipo: “si, dobbiamo migliorare in difesa ma il problema principale è l’attacco, dobbiamo trovare alternative, appena iniziamo un gioco loro ci guardano, si guardano e sanno già cosa devono fare” “Se ne vinciamo due di fila vedrete che cambia tutto” “Prima ci salviamo, poi arriviamo ai playoff e, dopo, più vinciamo e più siamo contenti.” “Io sono folle” “Capin forma l’asse della squadra insieme a Galanda.” “Io ho le mie responsabilità che infatti mi sono preso, altri invece si nascondo dietro agli alibi. La brutta situazione di classifica ha dato il via ad una caccia all’uomo in cui io e Mrsic siamo i bersagli privilegiati, ma alla fine non siamo noi che scendiamo in campo: è colpa nostra se gli avversari ci prendono i rimbalzi in testa, oppure se non si commette fallo sull’ultima azione?” Edited March 31, 2008 by pxg14 Link to comment Share on other sites More sharing options...
Il Briatore Delle Prealpi Posted March 31, 2008 Share Posted March 31, 2008 Molti gli articoli che riguardano l’annata schifosa della nostra squadra ma uno in particolare mi ha lasciato un pò di ricordi dentro. Non capivo. L’inizio dell’articolo di Guido Guida mi ricordava qualcosa… “C’erano una volta i ragazzi del ‘99. Non quelli della Grande Guerra, ma quelli che regalarono a Varese lo scudetto della stella.” Guido Guida - La Gazzetta dello Sport Torno a cercare nel mio blog ed arrivo al 28 giugno 2007. “I ragazzi del ‘99 non sono i ragazzi arruolati per la prima guerra mondiale ma, bensì, i ragazzi che hanno riportato Varese nell’olimpo conquistando lo scudetto della stella.” io... - VareseBasket Guido Guida ha preso spunto? Se lo ha fatto non so se incazzarmi o essere “onorato”. Link to comment Share on other sites More sharing options...
cagno Posted March 31, 2008 Share Posted March 31, 2008 La frase più bella è del Presidente Claudio Maria Castiglioni: "QUEST'ANNO HO 2 CERTEZZE: CHE NON RETROCEDEREMO, MA ANCHE CHE NON POTREMO VINCERE IL CAMPIONATO!" Trovata su una Prealpina mentre imbiancavo la camera... Link to comment Share on other sites More sharing options...
marisa Posted March 31, 2008 Share Posted March 31, 2008 la miglior sintesi della ns -annata di-sperata di-sgustosa di-sastrosa - la trovate qui: http://www3.varesenews.it/sport/articolo.php?id=95075 COMPLIMENTI FRANZ!!! Link to comment Share on other sites More sharing options...
Il Briatore Delle Prealpi Posted March 31, 2008 Share Posted March 31, 2008 la miglior sintesi della ns -annata di-sperata di-sgustosa di-sastrosa - la trovate qui: http://www3.varesenews.it/sport/articolo.php?id=95075 COMPLIMENTI FRANZ!!! Vero! Perfetto Link to comment Share on other sites More sharing options...
nerone Posted March 31, 2008 Share Posted March 31, 2008 la miglior sintesi della ns -annata di-sperata di-sgustosa di-sastrosa - la trovate qui: http://www3.varesenews.it/sport/articolo.php?id=95075 COMPLIMENTI FRANZ!!! anche se il duo cecco ferraiuolo non mi convince.... Link to comment Share on other sites More sharing options...
fachiro Posted March 31, 2008 Share Posted March 31, 2008 (edited) MILANO, 31 marzo 2008 - C'erano una volta i ragazzi del '99. Non quelli della Grande Guerra, ma quelli che regalarono a Varese lo scudetto della stella. La scorsa estate, otto anni dopo l'ultimo scudetto, e undici allenatori dopo Recalcati, la dirigenza della società lombarda decise che per tornare ad avere un record con più vittorie che sconfitte, impresa mai riuscita dai tempi del tricolore, serviva tornare al passato. E allora? In campo i veterani Gek Galanda e Sandro De Pol e staff tecnico affidato ad altri tre ex: Veljko Mrsic capo allenatore, Cecco Vescovi e Andrea Meneghin assistenti. Il risultato finale è stato agghiacciante: nel corso della stagione sono stati congedati l'allenatore, il general manager e 7 giocatori con un bilancio che parla di 5 vittorie a fronte di 24 sconfitte. Morale? Retrocessione in Legadue per la prima volta dopo 15 anni nella massima serie. CAUSE - I motivi di una simile Caporetto sono svariati. Sicuramente non ha aiutato l'assoluta incertezza in cabina di regia dove si sono alternati Marco Passera, Aleksandar Capin (5 vinte e 35 perse quando ha giocato in quintetto nella sua carriera italiana) e Tierre Brown. Non ha aiutato l'assenza di un centro di ruolo visto che nel girone d'andata (3 vinte-14 perse) l'unico intimidatore d'area è stato Mate Skelin che ha totalizzato 60 minuti sul parquet. Non ha aiutato l'assenza di un leader con ben 13 giocatori che nelle prime 20 partite sono stati i miglior realizzatori della squadra. Non ha aiutato la situazione di perenne instabilità con cambi in serie, basti pensare che a oggi nessuno ha giocato più dei 778 minuti di Galanda. Non ha aiutato un turnover incredibile di giocatori che ha portato a raggiungere già al 16 gennaio il limite massimo di 18 giocatori tesserati. Non ha aiutato l'eterogeneità dell'organico che ha visto andare a referto atleti con ben 12 passaporti differenti, 3 under 21 e due matricole provienienti dalla Ncaa che male si sono integrati con i quattro over 30. Non ha aiutato l'inesperienza dello staff tecnico con Mrsic che ha pagato lo scotto del debuttante come già acccade sulla stessa panchina a Roberto Piva, Cedro Galli e a Giulio Cadeo che, dopo l'esonero alla loro prima esperienza, non ritrovarono più un posto da head coach nella massima serie. FUTURO - Tre sono i giocatori sotto contratto per la prossima stagione: Galanda, alla miglior stagione in carriera come valutazione media, Boscagin, passato da 3 punti di media all'andata a oltre 7 nel ritorno, e Passera che al debutto in A non ha demeritato. Legato al Varese fino al 2011 ci sarebbe anche il polaco Pietras, meteora di inizio stagione che però non ha entusiasmato neanche dopo il prestito in Svizzera al Lugano e non dovrebbe rientrare alla base. Tutta da verificare la situazione di Delonte Holland, legato alla Virtus Bologna fino al 2010, ma decisamente più a suo agio in Lombardia anche se pensare di poterlo conservare in Legadue è quasi utopico. Da definire prima di tutto la situazione tecnica: Valerio Bianchini cederà le redini della squadra, ma la dirigenza varesina non ha ancora individuato a chi proporre il compito di riportare in A la società. PASSATO - L'amarezza per quanto accaduto sgorga anche dalle parole di Dodo Rusconi, il tecnico che guidò Varese dalla A-2 alla A-1 dopo la retrocessione del 1992: "Ieri ero alla partita, a un certo punto me ne sono andato perchè non c'era niente da vedere e dietro a quel niente non si vedeva niente. C'è stato e c'è un buio totale, dalle sconfitte maturate sul campo non si riesce a scorgere un raggio di luce, da cui poter ripartire. Bisognerà essere bravi a ritrovare quel raggio e questa dovrà essere abilità dei dirigenti. Per tutta la stagione non c'è stato quell'entusiasmo necessario per trovare le soluzioni idonee a porre rimedio a tutti gli sbagli fatti. Ricostruire non è così semplice, ci vogliono prima di tutto i quattrini, e senza di quelli non si va lontani, e poi anche un pò di fortuna". Guido Guida gazzetta.it c'erano tutti al nostro funerale. tutti. forse. Edited March 31, 2008 by fachiro Link to comment Share on other sites More sharing options...
pxg14 Posted April 1, 2008 Author Share Posted April 1, 2008 Varese, la capitale morale della pallacanestro è precipitata all’inferno 01/04/2008 09:16 - Il Giorno - AMAREZZA, SCONFORTO, incredulità e rabbia. La notizia della condanna alla retrocessione in LegaDue della Cimberio Varese si abbatte come una scure su un città che deve al basket un pezzo della sua storia. La grande Ignis, la DiVarese, lo scudetto dei Roosters, i ricordi sono ancora vivi nella memoria dei tifosi che, ogni domenica, sono lì al Palazzetto dello Sport. Cinquemila spettatori pronti a sostenere con striscioni e cori i giocatori, nel bene e nel male. «Un tempo – ricorda il sindaco di Varese Attilio Fontana - facevano tremare il mondo mettendo paura ad ogni squadra che incontravamo. Ora, la tristezza è grandissima». Appassionato di basket, sempre in prima fila al palazzetto per seguire il Varese, il primo cittadino è comunque consapevole che piangere sul latte versato non serve a nulla. «La vita – continua - è fatta di vittorie e di sconfitte, non bisogna farne un dramma. L’importante è ripartire, guardando al futuro». «Bisogna far rinascere il basket varesino, ripensare alla squadra, ai giocatori, ai dirigenti. La serietà, in questo momento, ci impone di andare avanti, di lavorare il più possibile, di arrivare a un progetto migliore». LA PENSA NELLO STESSO modo Antonio Bulgheroni, presidente e amministratore delegato della "Lindt e Spungli Spa", grande cestista, negli Anni Sessanta, della Pallacanestro Varese con la quale ha conquistato il titolo di campione d’Italia e di campione d’Europa. Per ben dieci anni, Bulgheroni è stato anche presidente della squadra. «Ovviamente – afferma - c’è un grande dispiacere, tuttavia non è solo la notizia della retrocessione a far soffrire chi ama davvero il basket varesino. E’ dall’inizio della stagione che noi grandi appassionati viviamo un momento delicato. Indubbiamente, a mio avviso, c’è stata anche una grande sfortuna. Ora, ci vuole la forza di ricominciare. Bisogna partire da questa sconfitta per andare avanti, ritornando a far brillare il grande basket». ANCHE IL GIUDICE Ottavio D’Agostino, ex Gip del Tribunale di Varese, ora presidente di sezione, si dice rammaricato. «E’ da 25 anni che non perdo una partita – precisa -. La retrocessione? Lo sapevamo almeno da dieci partite che il rischio era dietro l’angolo. Domenica – continua - quando sono andato al palazzetto mi sembrava di andare al funerale di una persona cara. E’ stato terribile. Quello che ho provato io, era nel cuore anche dei giocatori a cominciare da Galanda, che non avevo mai visto giocare in quel modo. E’ un duro colpo ma ci siamo già passati. Spero che la società venga riformata senza tanti giocatori stranieri, ad eccezione di Skelin che considero un bravo pivot e che mi auguro possa rimanere». E’ inutile, per il giudice D’Agostino, fare confronti col passato, anche se nella sua memoria è ancora vivo il ricordo di quella memorabile partita nel maggio del 1999 quando Varese vinse il decimo scudetto, quello della Stella, con un Andrea Meneghin e un Gianmarco Pozzecco, veri artefici di quel successo. «Fu un momento indimenticabile – conclude - speriamo torni presto il grande basket. Non sarà facile, ma è la città a chiederlo a gran voce». ELEONORA MANTICA E Varese al capolinea annega nel silenzio 01/04/2008 09:19 Unico rimpianto stagionale, l’infortunio di Skelin: il resto è un mare di errori imperdonabili - Il Giorno - L’AEREO CHE volteggia beffardo sopra Masnago, con quello striscione firmato Eagles Cantù: «Serie B, serie B». L'inconsistenza di una squadra che non riesce mai a concretizzare un vantaggio, dimenticandosi sempre di tornare in campo dopo la pausa di metà gara. Il pubblico che esce a passo svelto dal palazzo appena finita la gara, senza nemmeno sfogarsi. Arriva il «vergogna!» della curva, ma è un coro isolato e neanche troppo convinto. Dalle tribune non arriva invece nemmeno un fischio, non ne vale neanche la pena. Il destino era ormai scritto, i tifosi avevano ormai metabolizzato la retrocessione nel corso dei mesi. NESSUNO, lo scorso ottobre, immaginava una Cimberio retrocessa, ma soprattutto nessuno avvenne mai pensato a una retrocessione di questo tipo. Calma piatta, nessuna contestazione aperta, zero lacrime. Tutte reazioni di pancia stimolate dalla tensione e dal pathos, esattamente quel che mancava domenica (e che non era più presente a Masnago ormai da tempo). Quando si retrocede con cinque giornate d'anticipo c'è poco sa scaldarsi, non si può fare altro che aspettare passivamente il verdetto. C'è poco anche da recriminare, anche se l'altra sera Bianchini, e in precedenza Mrsic, continuava a maledire l'infortunio di Skelin. L'unico vero rimpianto della stagione, l'unico serio handicap dettato unicamente dalla sfortuna. Troppo brevi e tempisticamente non rilevanti (erano le primissime partite), infatti, i malanni di Galanda e Capin per giustificare una stagione di così infimo livello. Il resto, invece, sono solo errori. DALL'INGAGGIO iniziale degli americani a tutti i correttivi a stagione in corso, tardivi quando non completamente errati. Scelte sbagliate che proprio domenica hanno presentato il conto, se è vero che a castigare Varese più di ogni altro è stato quel Gerald Fitch scartato in dicembre, quando Bianchini decise che era meglio prendere Tierre Brown, per rinforzare la cabina di regia. Fu così che la Cimberio si ritrovò ad avere, quando ancora disponeva di buone chance nella corsa salvezza, un giocatore con molti meno punti nelle mani e che per di più si pestava i piedi con Capin, che infatti a gennaio entrò in sciopero e dovette essere girato in Grecia. Questo il più clamoroso degli errori in corsa commessi da società e staff tecnico, ma dall'ingaggio lampo della meteora Babrauskas a quello tardivo di Delonte Holland di scelte errate ce ne sono state molte. Compiute dagli stessi uomini che la stagione passata si vantavano, e a ragione, di essere l'unica squadra a non aver cambiato nessun giocatore: una pianificazione e una coerenza che hanno pagato con l'accesso ai playoff dopo due stagioni di magra. QUEST'ANNO INVECE è girato tutto storto, e i tentativi di raddrizzare la giostra non hanno fatto altro che mandarla ancora più fuori asse. Come normale che sia, quando non tutti girano dalla stessa parte. Sulla giostra biancorossa sono infatti passati troppi avventurieri, gente poco incline a mettersi a disposizione non diciamo della causa, un parolone nella pallacanestro odierna, ma almeno di un progetto. Giocatori che ne sono scesi appena hanno intuito l'aria che tirava (Capin, Hafnar e, anche se per regioni diverse, Fernandez) e altri che ci sono saliti solamente per non rimanere a piedi. E' il professionismo, bellezza, concetto ben diverso da quello di professionalità. Da questa settimana si può dunque ufficialmente iniziare a pensare al futuro, per non sparire definitivamente dal panorama cestistico italiano. LA VOGLIA DI riscatto c'è, l'affetto e la passione della gente non sono sparite, la ritrovata solidità della società con l'arrivo della famiglia Cimberio come main sponsor non è in discussione. Servono però pianificazione e competenza, altrimenti non si va da nessuna parte. Il pannello di controllo è ormai saldamente affidato a Cecco Vescovi, che ha scelto un altro amato ex come collaboratore di fiducia: Max Ferraiuolo. A loro spetterà il compito di costruire la squadra del futuro, partendo da Passera, Boscagin e un paio di giovani papabili per la Legadue. Il resto è ancora un'incognita, anche perché la prima mossa sarà l'ingaggio dell'allenatore, da legare con un contratto pluriennale per sviluppare un progetto di ampio respiro. MICHELE MEZZANZANICA Link to comment Share on other sites More sharing options...
MarkBuford Posted April 2, 2008 Share Posted April 2, 2008 Molti gli articoli che riguardano l’annata schifosa della nostra squadra ma uno in particolare mi ha lasciato un pò di ricordi dentro. Non capivo. L’inizio dell’articolo di Guido Guida mi ricordava qualcosa… “C’erano una volta i ragazzi del ‘99. Non quelli della Grande Guerra, ma quelli che regalarono a Varese lo scudetto della stella.” Guido Guida - La Gazzetta dello Sport Torno a cercare nel mio blog ed arrivo al 28 giugno 2007. “I ragazzi del ‘99 non sono i ragazzi arruolati per la prima guerra mondiale ma, bensì, i ragazzi che hanno riportato Varese nell’olimpo conquistando lo scudetto della stella.” io... - VareseBasket Guido Guida ha preso spunto? Se lo ha fatto non so se incazzarmi o essere “onorato”. Non credo che il tipo del blog sia l'unico a cui "ragazzi del '99" fa venire in mente la prima guerra mondiale... Link to comment Share on other sites More sharing options...
Dragonheart Posted April 2, 2008 Share Posted April 2, 2008 NESSUNO, lo scorso ottobre, immaginava una Cimberio retrocessa MICHELE MEZZANZANICA Questa favoletta (una retrocessione inaspettata) l'ho letta anche su "La Provincia". Mi pare assai lontana dal vero, come ci ricorda periodicamente il Pigio. Diciamo che non tutta la stampa locale aveva dato un corretto giudizio prognostico. Link to comment Share on other sites More sharing options...
tatanka Posted April 2, 2008 Share Posted April 2, 2008 Molti gli articoli che riguardano l’annata schifosa della nostra squadra ma uno in particolare mi ha lasciato un pò di ricordi dentro. Non capivo. L’inizio dell’articolo di Guido Guida mi ricordava qualcosa… “C’erano una volta i ragazzi del ‘99. Non quelli della Grande Guerra, ma quelli che regalarono a Varese lo scudetto della stella.” Guido Guida - La Gazzetta dello Sport Torno a cercare nel mio blog ed arrivo al 28 giugno 2007. “I ragazzi del ‘99 non sono i ragazzi arruolati per la prima guerra mondiale ma, bensì, i ragazzi che hanno riportato Varese nell’olimpo conquistando lo scudetto della stella.” io... - VareseBasket Guido Guida ha preso spunto? Se lo ha fatto non so se incazzarmi o essere “onorato”. Hai un commento sul tuo blog. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Long Leg Posted April 2, 2008 Share Posted April 2, 2008 Questa favoletta (una retrocessione inaspettata) l'ho letta anche su "La Provincia". Mi pare assai lontana dal vero, come ci ricorda periodicamente il Pigio. Diciamo che non tutta la stampa locale aveva dato un corretto giudizio prognostico. effettivamente anch'io non l'ho pronosticato a ottobre, ma "solo" a novembre!!!! Link to comment Share on other sites More sharing options...
spiff Posted April 2, 2008 Share Posted April 2, 2008 Destino beffardo e crudele, mentre leggevo guardate un po' che banner mi proponeva Google! Link to comment Share on other sites More sharing options...
Recommended Posts
Create an account or sign in to comment
You need to be a member in order to leave a comment
Create an account
Sign up for a new account in our community. It's easy!
Register a new accountSign in
Already have an account? Sign in here.
Sign In Now