Jump to content

INTERVISTA A CASTIGLIONI JR SU PREALPINA


Recommended Posts

....<< - Provi a definire la sua gestione...

«Poco attenta o molto distaccata. Ho delegato troppo - continua il presidente della Pall. Varese - di fronte a quelle scelte di squadra che determinano poi il risultato di un’intera stagione».

- Già, i campionati si vincono e si perdono d’estate e lei, in quel momento, ha passato ad altri, pur rispondendone in prima persona, le chiavi.... Quando ha capito che la Cimberio avrebbe rischiato grosso?

«A novembre. Cioè quando non si vinceva una gara, nemmeno dopo sfide aperte. A spaventarmi furono, soprattutto, le sconfitte a Masnago, laddove, anche in anni non esaltanti, portavamo a casa l’osso».

- Quando, invece, ha creduto di retrocedere sul serio?

«Dopo il match di Rieti e, chiaramente, in casa contro Teramo: fu quella una resa scioccante».

- S’è mai per caso illuso, nonostante tutto, in una salvezza ancora possibile, magari da acciuffare per i capelli o a tavolino?

«Confesso d’aver sperato - osserva Claudio Maria Castiglioni - dopo la gara con la Benetton a Masnago, sembrandomi Brown e Holland (che, in quell’occasione, non fece alcuna differenza) veri e concreti ricostituenti».

- Se potesse tornare indietro, che cosa farebbe, anzi che cosa non farebbe?

«Rispondere sarebbe troppo facile ma non sparo sulla gente in cui credevo e che è mancata clamorosamente nel proprio compito». >>.....

Pigionatti come sempre avviene in queste interviste non ha chiesto l'unica cosa utile: perchè non c'era domenica scorsa??

E poi se a novembre il presidente ha capito che si rischiava grosso, perchè si è aspettato fino a dicembre per cambiare allenatore? forse perchè LUI era a dubai a giocare con le macchinine?

Mi pare il piu' classico dei scaricabarili verso persone che chiaramente non possono replicare..

Link to comment
Share on other sites

  • Replies 61
  • Created
  • Last Reply

Top Posters In This Topic

Top Posters In This Topic

«Confesso d’aver sperato - osserva Claudio Maria Castiglioni - dopo la gara con la Benetton a Masnago, sembrandomi Brown e Holland (che, in quell’occasione, non fece alcuna differenza) veri e concreti ricostituenti».

Oh mamma!!!

Claudio, c'è solo UNA cosa che puoi fare per il bene del basket italiano: lasciare il tuo posto a qualcuno che ne capisca!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Link to comment
Share on other sites

....<< - Provi a definire la sua gestione...

«Poco attenta o molto distaccata. Ho delegato troppo - continua il presidente della Pall. Varese - di fronte a quelle scelte di squadra che determinano poi il risultato di un’intera stagione».

- Già, i campionati si vincono e si perdono d’estate e lei, in quel momento, ha passato ad altri, pur rispondendone in prima persona, le chiavi.... Quando ha capito che la Cimberio avrebbe rischiato grosso?

«A novembre. Cioè quando non si vinceva una gara, nemmeno dopo sfide aperte. A spaventarmi furono, soprattutto, le sconfitte a Masnago, laddove, anche in anni non esaltanti, portavamo a casa l’osso».

- Quando, invece, ha creduto di retrocedere sul serio?

«Dopo il match di Rieti e, chiaramente, in casa contro Teramo: fu quella una resa scioccante».

- S’è mai per caso illuso, nonostante tutto, in una salvezza ancora possibile, magari da acciuffare per i capelli o a tavolino?

«Confesso d’aver sperato - osserva Claudio Maria Castiglioni - dopo la gara con la Benetton a Masnago, sembrandomi Brown e Holland (che, in quell’occasione, non fece alcuna differenza) veri e concreti ricostituenti».

- Se potesse tornare indietro, che cosa farebbe, anzi che cosa non farebbe?

«Rispondere sarebbe troppo facile ma non sparo sulla gente in cui credevo e che è mancata clamorosamente nel proprio compito». >>.....

Pigionatti come sempre avviene in queste interviste non ha chiesto l'unica cosa utile: perchè non c'era domenica scorsa??

E poi se a novembre il presidente ha capito che si rischiava grosso, perchè si è aspettato fino a dicembre per cambiare allenatore? forse perchè LUI era a dubai a giocare con le macchinine?

Mi pare il piu' classico dei scaricabarili verso persone che chiaramente non possono replicare..

organigramma1183465853.jpg

Link to comment
Share on other sites

....<< - Provi a definire la sua gestione...

«Poco attenta o molto distaccata. Ho delegato troppo - continua il presidente della Pall. Varese - di fronte a quelle scelte di squadra che determinano poi il risultato di un’intera stagione».

- Già, i campionati si vincono e si perdono d’estate e lei, in quel momento, ha passato ad altri, pur rispondendone in prima persona, le chiavi.... Quando ha capito che la Cimberio avrebbe rischiato grosso?

«A novembre. Cioè quando non si vinceva una gara, nemmeno dopo sfide aperte. A spaventarmi furono, soprattutto, le sconfitte a Masnago, laddove, anche in anni non esaltanti, portavamo a casa l’osso».

- Quando, invece, ha creduto di retrocedere sul serio?

«Dopo il match di Rieti e, chiaramente, in casa contro Teramo: fu quella una resa scioccante».

- S’è mai per caso illuso, nonostante tutto, in una salvezza ancora possibile, magari da acciuffare per i capelli o a tavolino?

«Confesso d’aver sperato - osserva Claudio Maria Castiglioni - dopo la gara con la Benetton a Masnago, sembrandomi Brown e Holland (che, in quell’occasione, non fece alcuna differenza) veri e concreti ricostituenti».

- Se potesse tornare indietro, che cosa farebbe, anzi che cosa non farebbe?

«Rispondere sarebbe troppo facile ma non sparo sulla gente in cui credevo e che è mancata clamorosamente nel proprio compito». >>.....

Pigionatti come sempre avviene in queste interviste non ha chiesto l'unica cosa utile: perchè non c'era domenica scorsa??

E poi se a novembre il presidente ha capito che si rischiava grosso, perchè si è aspettato fino a dicembre per cambiare allenatore? forse perchè LUI era a dubai a giocare con le macchinine?

Mi pare il piu' classico dei scaricabarili verso persone che chiaramente non possono replicare..

che coraggio!!!!!!!!!!!! bravo presidente....ma per favore..................... :blink:

Link to comment
Share on other sites

sono l'unico a cui non è fregato una cippa di nicchia [cit] del fatto che il Claudino non si sia fatto vedere?

Te la sei cercata.

A te domenica non è fregato una cippa di nicchia di alcunchè. Eri tutto impegnato ad aiutare le pagellaie che non ho capito chi fossero e non so se hanno usato la frase che suggerii loro ma che non ricordo.

Quindi le domande sono due:

1- perchè CMC non c'era?

2- Chi erano le pagellaie?

Link to comment
Share on other sites

Aspetto di vedere chi sarà il giornalista che porrà la domanda "perchè non c'era?"

Ma cosa cambia scusa, non era una partita determinante ormai era tutto deciso.

Detto questo a Lui piacciono i motori quindi se deve fare una scelta se ne và a guidare è già successo!!!

Link to comment
Share on other sites

Ma cosa cambia scusa, non era una partita determinante ormai era tutto deciso.

Detto questo a Lui piacciono i motori quindi se deve fare una scelta se ne và a guidare è già successo!!!

che fosse inevitabile si sapeva da tempo, ma quella di domenica era la partita della certezza oltretutto un derby..

gli piacciono i motori? benissimo, faccia il pilota, meccanico, compri una scuderia, quello che vuole.. Ma allora lasci la presidenza (dimentichiamo che lui è il presidente e che qualche piccola responsabilità ce l'ha..) e si getti nel mondo dei motori.

altrimenti faccia il presidente di basket al 100%

Link to comment
Share on other sites

sono l'unico a cui non è fregato una cippa di nicchia [cit] del fatto che il Claudino non si sia fatto vedere?

Siamo in due...anche perchè se mio padre decidesse di acquistare la bocciofila pontina, pur tenendo al patrimonio di famiglia, non mi sentirei moralmente obbligato in nulla.

Semmai le domande da farsi sarebbero state altre..."accertato che a lei del basket non freganiente, perchè non si leva dai marroni e lascia piena gestione ad altri?"

"Suo padre non sarebbe disponibile ad adottare, con rinuncia scritta a paghetta settimanale, chi anche per il solo tener a cuore le sorti di questa squadra peggio non potrebbe fare?"

Link to comment
Share on other sites

Il suo posto domenica era a Masnago, poche balle.

Altrimenti giochi a fare il pilotino e si levi dalle maracas.

Detto ciò, la rilevanza della sua presenza ai fini del risultato sportivo è ovviamente pari a zero e stanotte dormirò comunque.

Link to comment
Share on other sites

Mah sarà...detesto funerali ed epitaffi, io al suo posto me ne sarei andato al lago o al mare lontano da tutto e tutti.

E cmq la nostra sopravvivenza non si è giocata domenica.

Link to comment
Share on other sites

Mah sarà...detesto funerali ed epitaffi, io al suo posto me ne sarei andato al lago o al mare lontano da tutto e tutti.

E cmq la nostra sopravvivenza non si è giocata domenica.

Direi proprio che la nostra sopravvivenza era già stata giocata e rigiocata....

Mi pare di ricordare che quando papà Castiglioni passò le redini (o forse dovrei dire il volante...) della Pallacanestro Varese al figliolo il Pigio scrisse che lo faceva per avere una persona di famiglia ad occuparsi a tempo pieno della Pallacanestro cosa che il vecchio non poteva fare per scarsa competenza cestistica ed impegni di lavoro... Affermazioni che oggi lasciano particolarmente "perplessi"... (Premio Eufemismo 2008)

Cmq come ha scritto Ponchiaz il problema evidentemente non è stata la delega ma la delega a persone sbagliate o che almeno hanno fatto scelte sbagliate...

...quello che mi preoccupa è il prossimo giro di deleghe :brr:

Speremm...

Link to comment
Share on other sites

Siamo in due...anche perchè se mio padre decidesse di acquistare la bocciofila pontina, pur tenendo al patrimonio di famiglia, non mi sentirei moralmente obbligato in nulla.

Ma nel momento in cui tuo papà ti nominasse Presidente della bocciofila, e tu accettassi, almeno per decenza dovresti per lo meno far finta di interessartene.

Link to comment
Share on other sites

Il Franz su VarsesNews

A margine - Domenica scorsa 4.300 paganti hanno assistito al calvario finale della Cimberio. Ma il presidente Claudio Castiglioni non c'era per impegni motoristici

Un Gran Premio di troppo

--------------------------------------------------------------------------------

In molti se lo sono chiesti, VareseNews compresa. Dov'era domenica sera il presidente della Pallacanestro Varese, Claudio Maria Castiglioni, mentre al palasport di Masnago la Cimberio perdeva anche per la matematica la possibilità di rimanere in serie A1? C'è chi ha pensato a un malore, chi ha supposto che il numero uno di via Sanvito non se la sentisse di assistere a uno scivolone tanto grave.

Possibilità che a nostro avviso non lo avrebbero giustificato ma che sarebbero comunque state accettabili. Quel che invece non ci aspettavamo, e che ci sentiamo di stigmatizzare, è purtroppo ciò che è accaduto in realtà: Claudio Maria Castiglioni era impegnato sul circuito umbro di Magione per una gara di Formula 2000 Light (nella foto).

Ora, che il mondo dei motori sia da sempre la prima passione sportiva di Castiglioni è cosa nota, buona e giusta per uno che fin da piccolo ha respirato l'aria dei gran premi e ha per amici gente come Jarno Trulli. Però il suo ruolo istituzionale, quello di guida della società sportva più amata, gloriosa e importante della provincia, in questa occasione gli imponeva di essere a Masnago. Sugli spalti del palasport c'erano 4.227 spettatori paganti, tra abbonati e gente che nonostante tutto ha acquistato un biglietto per stare vicino alla squadra del cuore nel giorno più triste. C'erano il padre di Claudio, patron Gianfranco, e il fratello Davide, c'erano parecchi grandi ex che hanno fatto la storia di questa società. Molti sono usciti in lacrime, o con un groppo alla gola, di certo con la testa piena di pensieri e con il cuore gonfio di dolore. Per tutti loro, la presenza di chi è sul ponte di comando in via Sanvito era necessaria: una dimostrazione di unità e di impegno per un'immediata risalita più forte di tante dichiarazioni.

E sarebbe stata di gran lunga più valida rispetto a un sesto posto in gara 1 e a un ritiro nella seconda manche del gran premio di Magione.

Giovedi 3 Aprile 2008

Damiano Franzetti

sport@varesenews.it

Link to comment
Share on other sites

Il Franz su VarsesNews

A margine - Domenica scorsa 4.300 paganti hanno assistito al calvario finale della Cimberio. Ma il presidente Claudio Castiglioni non c'era per impegni motoristici

Un Gran Premio di troppo

--------------------------------------------------------------------------------

In molti se lo sono chiesti, VareseNews compresa. Dov'era domenica sera il presidente della Pallacanestro Varese, Claudio Maria Castiglioni, mentre al palasport di Masnago la Cimberio perdeva anche per la matematica la possibilità di rimanere in serie A1? C'è chi ha pensato a un malore, chi ha supposto che il numero uno di via Sanvito non se la sentisse di assistere a uno scivolone tanto grave.

Possibilità che a nostro avviso non lo avrebbero giustificato ma che sarebbero comunque state accettabili. Quel che invece non ci aspettavamo, e che ci sentiamo di stigmatizzare, è purtroppo ciò che è accaduto in realtà: Claudio Maria Castiglioni era impegnato sul circuito umbro di Magione per una gara di Formula 2000 Light (nella foto).

Ora, che il mondo dei motori sia da sempre la prima passione sportiva di Castiglioni è cosa nota, buona e giusta per uno che fin da piccolo ha respirato l'aria dei gran premi e ha per amici gente come Jarno Trulli. Però il suo ruolo istituzionale, quello di guida della società sportva più amata, gloriosa e importante della provincia, in questa occasione gli imponeva di essere a Masnago. Sugli spalti del palasport c'erano 4.227 spettatori paganti, tra abbonati e gente che nonostante tutto ha acquistato un biglietto per stare vicino alla squadra del cuore nel giorno più triste. C'erano il padre di Claudio, patron Gianfranco, e il fratello Davide, c'erano parecchi grandi ex che hanno fatto la storia di questa società. Molti sono usciti in lacrime, o con un groppo alla gola, di certo con la testa piena di pensieri e con il cuore gonfio di dolore. Per tutti loro, la presenza di chi è sul ponte di comando in via Sanvito era necessaria: una dimostrazione di unità e di impegno per un'immediata risalita più forte di tante dichiarazioni.

E sarebbe stata di gran lunga più valida rispetto a un sesto posto in gara 1 e a un ritiro nella seconda manche del gran premio di Magione.

Giovedi 3 Aprile 2008

Damiano Franzetti

sport@varesenews.it

Chapeau Bas!

:brr::brr::P

Link to comment
Share on other sites

Il Franz su VarsesNews

A margine - Domenica scorsa 4.300 paganti hanno assistito al calvario finale della Cimberio. Ma il presidente Claudio Castiglioni non c'era per impegni motoristici

Un Gran Premio di troppo

--------------------------------------------------------------------------------

In molti se lo sono chiesti, VareseNews compresa. Dov'era domenica sera il presidente della Pallacanestro Varese, Claudio Maria Castiglioni, mentre al palasport di Masnago la Cimberio perdeva anche per la matematica la possibilità di rimanere in serie A1? C'è chi ha pensato a un malore, chi ha supposto che il numero uno di via Sanvito non se la sentisse di assistere a uno scivolone tanto grave.

Possibilità che a nostro avviso non lo avrebbero giustificato ma che sarebbero comunque state accettabili. Quel che invece non ci aspettavamo, e che ci sentiamo di stigmatizzare, è purtroppo ciò che è accaduto in realtà: Claudio Maria Castiglioni era impegnato sul circuito umbro di Magione per una gara di Formula 2000 Light (nella foto).

Ora, che il mondo dei motori sia da sempre la prima passione sportiva di Castiglioni è cosa nota, buona e giusta per uno che fin da piccolo ha respirato l'aria dei gran premi e ha per amici gente come Jarno Trulli. Però il suo ruolo istituzionale, quello di guida della società sportva più amata, gloriosa e importante della provincia, in questa occasione gli imponeva di essere a Masnago. Sugli spalti del palasport c'erano 4.227 spettatori paganti, tra abbonati e gente che nonostante tutto ha acquistato un biglietto per stare vicino alla squadra del cuore nel giorno più triste. C'erano il padre di Claudio, patron Gianfranco, e il fratello Davide, c'erano parecchi grandi ex che hanno fatto la storia di questa società. Molti sono usciti in lacrime, o con un groppo alla gola, di certo con la testa piena di pensieri e con il cuore gonfio di dolore. Per tutti loro, la presenza di chi è sul ponte di comando in via Sanvito era necessaria: una dimostrazione di unità e di impegno per un'immediata risalita più forte di tante dichiarazioni.

E sarebbe stata di gran lunga più valida rispetto a un sesto posto in gara 1 e a un ritiro nella seconda manche del gran premio di Magione.

Giovedi 3 Aprile 2008

Damiano Franzetti

sport@varesenews.it

bravo :brr: bravo :brr: bravo :P

sai interpretare a meraviglia i nostri sentimenti (dei quali peraltro qlc se ne fa un baffo)

Link to comment
Share on other sites

straquoto franzetti.doveva esserci altrimenti non ha senso dire :"....Veda, fra un mese, questi signori cambieranno aria e andranno in vacanza, mentre noi restiamo tra la nostra gente, a "smazzarci" dolori e sofferenze»" se il suo restare è uguale a quello di domenica scorsa beh meglio che se ne vada anche lui.DOVEVA essere presente, trattasi di STILE,PROFESSIONALITA',DOVERE,RISPETTO verso noi tifosi presenti e pazienti.

La sua è stata una mancanza a mio avviso grave non tanto perche' io ero contento di vederlo li ( anzi mi dà i nervi quando inveisce contro gli arbitri ) ma perche' il suo ruolo lo predeve come prevede tante altre cose alle quali già lui era venuto meno....

la vedo grigia , anzi nera per il futuro !!!

Link to comment
Share on other sites

Create an account or sign in to comment

You need to be a member in order to leave a comment

Create an account

Sign up for a new account in our community. It's easy!

Register a new account

Sign in

Already have an account? Sign in here.

Sign In Now
×
×
  • Create New...