Lucaweb Posted May 28, 2008 Posted May 28, 2008 (edited) Scritto da: Giancarlo Pigionatti Quale Varese sarà? Ce lo siamo chiesti, preflguando uno scenario inquietante, ancorprima dell’ultima sfida di Siena e abbiamo continuato in un dibattito pressante, anche se non quotidiano. Le opinioni non vanno mai in vacanza né chiudono per ferie, soprattutto quando certe impressioni o sensazioni, mancando segnali contrari, costringono a lavorare come vigilantes.... Chiamala se vuoi azione preventiva, contasse anche... novantuno al lotto. Si sa che quando scappano i buoi, è poi inutile chudere la stalla. E recriminare per nulla. Su queste colonne abbiamo puntualmente rilevato le pendenze della società e abbiamo pizzicato, quasi con ossessione, l'allenatore rivelando quei sussurrati (sifà per dire)progetti che spaventerebbero, persino il principe degli impavidi o, se preferite, dei pazzi temerari, se non che il tempo, attraverso un'auspicabile riconsiderazione di talune filosofie (affascinanti solo in astratto), può davvero indurre alla ragione chi s ‘è fatto venire, strada facendo (e pure attraverso una serie di risultati, da retrocessione), strane idee. Il tempo è galantuomo chiamando in causa Claudio Maria Castiglioni che, siamo certi, non ha alcuna intenzione di inguaiarsi (di fronte a tanto padre) né di correre i rischi di un disastro tecnico mettendoci direttamente la propria faccia. Per questi semplici e sufficienti motivi dobbiamo credere nel nel giovane vicepresidente quando, pur nutrendo grande fiducia nel tecnico di Arcisate, mette in primo piano la figura del gm che abbiamo anticipato martedì scorso, sarà Mario Ghiacci, reggiano, 51 anni, la cui ufficializzazione è attesa per settimana prossima ma che già si può considerare l'uomo nuovo della Pallacanestro Varese. Ghiacci, in questo momento, come s'è detto, sta onorando il proprio mandato tra i quadri della Reggiana calcio che lotta per salvarsi, guarda caso, proprio contro il Varese, già superato a Masnago domenica scorsa. Questione di pochi giorni, aspettando la gara di ritorno che si giocherà domenica prossima al “Giglio”, dopo di che il dirigente reggiano abbandonerà l’avventura e riapproderà nel basket da pentito convinto, come ha avuto modo di confessare ai suoi amici, mesi fa, spiazzato fors ‘anche dalle dimissioni del presidente Cimurri che l’aveva voluto fortemente nel club granata. Ghiacci, ex buon giocatore nelle file della Reggiana Basket e del Gira Bologna, quindi a Firenze e Modena in B, s’è già fatto apprezzare come general manager di basket nella sua stessa città e nelle passate stagioni a Trieste, finendo in un ‘occasione davanti a Varese che, francamente, era costata di più. Manca, è vero, la firma del contratto che legherà l’emiliano al club biancorosso per due anni, ma Castiglioni s’augura che, già settimana prossima, possa cominciare un lungo e bel rapporto. Il vicepresidente non vede l'ora di confrontarsi con Ghiacci in un ‘aperta e sana dialettica, ovviamente con lo stesso Cadeo, in merito ai progetti da realizzare e alle strategie da seguire sul mercato. «Ghiacci sarà un elemento illuminante per le nostre idee, quindi l’artefice delle nostre operazioni di mercato e di organizzazione. E Mario Oioli, cui vogliamo bene e che può accrescere la sua esperienza, continuerà nell'operato di sempre". "Gli allenatori passano, a volte anzi durano poco, mentre un gm, se coscienzioso e capace, può fare le fortune di una società. Spero che quest'uomo, di cui abbiamo soltanto buone referenze, sappia calarsi idelamente nel nostro ambiente e restare per molti anni." Dice bene Castiglioni nell'augurarsi la scelta giusta in un momento di possibili tensioni in un cantiere di lavoro nel quale si profilano clamorosi e impopolari cambiamenti. Basti pensare ai quei presumibili, se non verosimili, orientamenti dell ‘allenatore dalle cui labbra, sin qui, è sembrata pendere la società la quale, invece, deve poter avere mano autorevole e capace per imporre scelte proprie e di buon senso affinchè, già e seppur in teoria, la squadra risulti competitiva. E Ghiacci, può diventare l’uomo giusto, ferrato com ‘è in materia, per dare equilibrio e forma al nuovo corso. Proprio in questi giorni è sotto gli occhi di tutti la scalata di Siena, ora più che mai vicinissima allo scudetto, ebbene questa potentissima squadra, aldilà dei tanti denari investiti, è stata “costruita” per intero dal general manager Minucci il quale, dopo precise e mirate opzioni di mercato, chiese a Recalcati soltanto un parere sugli ingaggi, già decisi, di Thornton, Vantetpool, Andersen e compagnia bella. E' solo un esempio ma illuminante, che deve far riflettere sui ruoli di allenatore, dirigente e proprietario. Al tecnico va l'onere ma anche l'onore di gestire e condurre la squadra, sotto diversi profili, per un'intera stagione. L ‘allenatore bravo, alla distanza, emerge. E sono i risultati, proporzionali al potenziale tecnico del collettivo a rivelarlo. Queste osservazioni sono ormai trite e ritrite, soprattutto suscettibili - ci auguriamo - di correzioni e riconsiderazioni attraverso una prudente ed equilibrata politica di mercato, fattibile attraverso l’azione responsabile del nuovo general manager che dovrà dimostrare, innanzitutto di valere la sua discreta fama. Ora come ora non serve agitarsi in acque mosse (da certi propositi), bisogna solo aspettare, come d’altra parte fa notare saggiamente il vicepresidente quando parla di congela mento di tutte le situazioni e posizioni, per intenderci quelle di Vescovi, Meneghin e Conti, che saranno chiare dopo il decollo del nuovo dirigente. Ve scovi, a quanto pare, ha parlato a lungo con Castiglioni concludendo con un’attesa degli eventi come dire:" fate la squadra e a metà dell'opera ci sentiamo..". E De Pol? L'interrogativo è d'obbligo ben sapendo della sua uscita dalla lista degli degli intoccabili, ammesso che ve ne sia una, al di là dei giovani tra i quali lo stesso Dabkus verrà ceduto in prestito per farsi le ossa. "De Poi vanta ancora un anno di contratto ed è abitudine di questa società - spiega Castiglioni - onorare gli impegni presi. Che cosa possa succedere d’altro, ora come ora non lo so. Aspettate prima di giudicare». Val bene l’attesa ben sapendo che il vicepresidente, con un nome così, non vorrà certo passare alla storia con un irrimediabile disastro sulla coscienza. Giancarlo Pigionatti Edited May 31, 2008 by Lucaweb
Recommended Posts