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Posted (edited)

Scritto da: Giancarlo Pigionatti

Dire che assomiglia Sandokan in aziane ci sembra troppo ma che si spiani con grande temperamento la strada in una fitta foresta non è affatto esagerato. Mario Ghiacci, che la Pallacanesro Varese ha chiamato per darsi una bella regolata nella sua organizzazione di società, sembra davvero l’uomo giusto al posto giusto. E’ vero, a volte, le apparenze ingannano ma nel caso del nuovo general manager, chiamato per mettere ordine (e molto) in una serie di situazioni, pure per affrontare addii dolorosi e impopolari, crediamo di non sbagliarci. Sarà intuito, sarà cognizione di causa (degli eventi), fatto sta che Ghiacci opera con grande impegno ma, soprattutto, con un sano realismo, sicuramente da verificare alla resa dei conti, quando sarà definito l’organico della nuova squadra.

E ieri il general manager, dopo averci ragionato abbastanza, ha proposto a Sandro De Pol non solo la conferma (che poteva risultare come un‘inopportuna forzatura) ma un prolungamento di contratto per un‘altra stagione. Ma Ghiacci è andato oltre illustrando a Sandrino le proprie strategie in merito alla sua collocazione nella squadra, in campo e nello spogliatoio. L’azzurro, se accettasse, avrebbe quindi in tasca un “garantito” per due anni, anche se con un ritocco in meno sul proprio ingaggio attuale, sicchè la sua conferma - aspettando la solita trattativa con il procuratore, quindi l’ufficialità -fa da apripista a quella di Andrea Meneghin sulla quale punta decisamente la società, sempre che non si ritrovi una ‘sparata” economica, tale da dovervi rinunciare. E sin qui Varese ha giù cinque “pezzi” in batteria: Bolzonella, Farabello, Allegretti,Callahan e appunto De Pol. Due azzurri e un nazionale argentino, aspettando ”nuove nozze” con Meneghin, in caso contrario tornerebbe buono il lituano Kaukenas e ovviamente novità sul conto di Vescovi. Una cosa è certa: Meneghin torna a essere, come due stagioni fa, l’uomo del desiderio. Strategie di mercato queste che rivelano molto chiaramente i progetti tecnici della società la quale deve individuare il sostituto di Mc Cullough più un paio di ali (piccola e grande) e un “centrone” di spessore. Chi ci legge sa, lo avevamo anticipato da giorni: Diego Fajardo, che ieri ha rescisso il contratto che lo legava alla Viola Reggio Calabria, giocherà per l’Olimpia Milano. Un comunicato della società milanese, com’è avvenuto per Mc Cullough, ha confermato la nostra anticipazione che ci sembrava molto ovvia, avendo avuto Lino Lardo il fortissimo spagnolo sia nell’esperienza di Verona sia in quella di Reggio Calabria. La formula di ingaggio prevede un anno più un‘opzione per l’anno successivo. E chissà se, con l'apprezzatissimo Fajardo a Milano, non venga a Varese proprio il suo omologo, per ruolo, vale a dire Martin Rancik non confermato

dall’olimpia e non da ieri. Lo slovacco è un combattente nato,

tanto che se potesse, prenderebbe a sberle il tabellone, sicuramente a volte scuote i cristalli con la sua prorompenza fisica,

abbellita dal fiuto per il canestro. Rancik che ricoprirebbe, come cittadino di un Paese appena entrato nell’Unione Europea, la posizione di uno straniero in più rispetto ai tre extracomunitari tesserabili, potrebbe essere l’ideale per una Varese che sta

cercando di accrescere, spendendo il giusto (osservava giorni

fa il vicepresidente), la propria competitività. Se lo slovacco

sembra una dolce preda, Ghiacci ha comunque altre piste da

battere, sicuramente di uguale importanza a giudicare dal loro potenziale, basti pensare a Nolan, per dire di Stonerook libero.

Ghiacci sa il fatto suo, deve solo operare a tempo pieno, come sta facendo dal primo luglio. Con il possibile Rancik o un altro, Varese avrà un‘alona di gran bell’effetto.

Giancarlo Pigionatti

Edited by Lucaweb
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