Lucaweb Posted May 28, 2008 Posted May 28, 2008 (edited) Scritto da: Claudio Piovanelli Martin Rancik non giocherà a Varese nella prossima stagione, a meno di un miracolo. L’affare che sembrava già fatto è praticamente svanito ieri, quando il direttore generale Mario Ghiacci ha detto stop. Determinante è stato l’intervento della Fortitudo che ha avanzato la sua offerta, non lontana economicamente (o forse addirittura uguale) da quella della Pallacanestro Varese) ma con un valore aggiunto troppo invitante per qualsiasi giocatore di livello internazionale: la possibilità di disputare l’Eurolega. «Qualche dubbio mi era venuto dopo che erano trascorsi tre o quattro giorni dalla nostra offerta - spiega Ghiacci - ma la certezza l’ho avuta nel week end, quando ho saputo che la Fortitudo aveva avanzato una sua offerta. L’abbiamo sempre saputo, l’Eurolega rappresenta una vetrina troppo importante per qualsiasi giocatore di un certo calibro e noi in questo momento stiamo valutando giocatori di fascia superiore, per i quali siamo costretti a fare i conti con le squadre che possono mettere il massimo campionato continentale sul piatto della loro bilancia» Aggiunge Ghiacci: «Nel discorso peri Rancik si era inserita anche l’Alba Berlino, ma con l’Alba Varese se la sarebbe giocata: a parità di Uleb Cup, il giocatore ci aveva già espresso la sua preferenza. Invece... Strano, perchè nella Fortitudo Rancik farebbe il cambio di Smodis, una situazione in partenza non troppo invitante». Rancik addio, dunque? «Credo proprio di si - conclude l’argomento Ghiacci - anche perchè noi vorremmo gente motivata, convinta e contenta della scelta di venire a giocare a Varese. Cominciare con il piede sbagliato non è mai positivo». Prima di considerare definitivamente chiuso il discorso legato a Martin Rancik, tuttavia, sarebbe bene attendere la conferma del passaggio del giocatore alla Fortitudo o l’annuncio di una diversa scelta da parte della Pallacanestro Varese. Anche perchè lo slovacco, per una serie di ragioni (caratteristiche tecniche e status del giocatore) avrebbe rappresentato una pedina assai importante nella squadra che sta nascendo. Ma è anche vero che Martin Rancik non è l’unico” numero 4” in circolazione e sicuramente Ghiacci ha altri nomi appuntati sul taccuino. «A questo punto - spiega il direttore generale - attendo anche notizie dagli Stati Uniti, dove si trovano da qualche giorno Giulio Cadeo e Mario Oioli: anche la scelta del “numero 4 ora si concatena con quella degli altri giocatori che stiamo cercando: un playmaker, un’ala e un pivot». Ghiacci fa buon viso a cattivo cioco: «Un “bidone" da Rancik? No, non voglio intendere la cosa in questo modo. In questa fase della stagione, quando si tratta con un giocatore, bisogna essere pronti a qualsiasi situazione. Sicuramente a me non va di partecipare ad aste e non sono disponibile a rivaleggiare con chi gioca al rialzo: non l’ho fatto per Mc Cullough e non lo farei per Rancik. Ma, in questo caso, come ho detto, il problema è l’Eurolega: e Varese non è in grado di offrirla. Speriamo di poterlo faré l’anno prossimo...». Il numero 4”, dunque, al momento non c’è. Per ora Varese può far conto su Federico Bolzonella, su Dainel Farabello, su Marco Allegretti, su Alessandro De Pol e su Dan Callahan («Dan ha ricevuto un gran numero di offerte - rivela Ghiacci - ma ha scelto di restare"). In settimana ci sarà l’incontro con Andrea Meneghin, giocatore sul quale Varese fa naturalmente gran conto. «Non c’è nulla che mi faccia ipotizzare delle difficoltà nella trattativa con Andrea - spiega Ghiacci - dunque considero Meneghin un nostro giocatore a tutti gli effetti». In settimana dovrebbe esserci anche un incontro risolutivo con la dirigenza della Metis per gettare le basi per il rinnovo del contratto di sponsorizzazione. Par di capire che non si tratti tanto di quattrini ma di programmi che la Metis vorrebbe avere chiari prima di prendere una decisione che la Pallacanestro Varese sarebbe ora in grado di presentare. Sempre sul fronte delle sponsorizzazioni fa molto piacere sapere che il Palalgnis continuerà a chiamarsi così anche nella prossima stagione. Si sa, il nome Ignis è una “poesia” per Varese (che bello sarebbe rivederlo di nuovo sulle maglie...), dunque l’accordo, per il momento solo verbale, raggiunto dalla società con i responsabili della Whirlpool (il dottor Claudio Baggiani e il dottor Lorenzo Milani) non può che far piacere a tutti gli sportivi varesini che nella intitolazione del palasport vedono un richiamo a un passato sportivo glorioso oltre che a un'azienda che nel territorio ha rappresentato e rappresenta moltissimo. Un’ultima annotazione riguarda la nuova campagna abbonamenti che è ormai prossima al varo. Ci sarebbe un’unica novità di- rilievo (tuttavia ancora da approvare in via definitiva): le due tribune, quelle di fronte alle panchine e quella dietro le panchine, verrebbero diversificate a livello di prezzo. Claudio Piovanelli Edited May 31, 2008 by Lucaweb
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