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Varese fa centro con Rolando Howell


Lucaweb

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Scritto da: Giancarlo Pigionatti

Ecco Rolando Howell, nuovo rombo di tuono, a Varese.

Dopo De Juan Collins, s'annuncia il saettante "centro" dell'Upea Orlandina autentico trascinatore del club siciliano, padrone di Legadue nella scorsa stagione.

L'ingaggio di Howell vale come una ventata di classe laddove, nelle ultime stagioni, dopo la bella scoperta di Daniel Santiago nel quale, peraltro, credevano in pochi (Bulgheroni e il sottoscritto), s'è visto sempre poco e di meno e non tutto e di più, come pretende un ruolo potentemente strategico nel basket sin dai tempi di Adamo ed Eva, ammesso che la coppia avesse un'idea di qualche cosa di simile per passare lunghe e oziose giornate prima della galeotta mela.

Howell, statunitense, classe 1982, 205 centimetri circa, cresciuto cestisticamente nell'Università di South Carolina, avrà garantito, come pare, un anno più uno, come per Collins, il che significa due anni di contratto salvo un'uscita qualora non vi fosse la volontà di una delle due partì nel proseguire il rapporto.

Non c'è che dire, Varese ha fatto... centro con Howell, riuscendo ad accaparrarsi un lungo di tale spessore entro la fine di giugno e tra le selve oscure di un mercato dai prezzi ballerini o peggio gonfiati.

Di questi tempi, infatti, il mercato assomiglia un po' a quello ortofrutticolo i cui prezzi al dettaglio dipendono dai vari passaggi del prodotto, dalla terra alla bancarella. Non stiamo affatto esagerando, proprio per sottolineare la felicissima operazione di Varese che ha scavalcato le intermediazioni italiane per arrivare dritta all'obiettivo, cioè al contatto diretto con il procuratore americano del giocatore, auspice Mario Oioli che, fece qualche cosa di simile con Cerarnic, ingaggiato in poche ore e a prezzo di favore. Howell, che esce da una stagione in Legadue con 16 punti (66% al tiro), 10.5 rimbalzi, 2 stoppate e 4 recuperi di media a gara, costa più o meno come Collins, vale a dire poco più di 200.000 euro, sette volte meno, per rendere l'idea, di Santiago che si profila a Roma con un ingaggio netto di 800.000 euro. E probabilmente, oggi come oggi, a parità di costo, personalmente sceglieremmo Howell e per un sacco di ragioni, innazitutto per le sue potenti motivazioni di giovane in cerca di affermazione in una ribalta di forte competitivita in un club che vuole ritrovare le proprie naturali aspirazioni.

Personalmente abbiamo visto Howell in occasione del match tra l'Upea Orlandina e Caserta traendo grande impressione da un atleta martellante e rapido sotto i tabelloni, affamato di rimbalzi, avido di schiacciatoni e gaudente negli stopponi e persino nei contropiede, scattando come un piccolo bipede. Certo, gli manca il tiro frontale e nei "liberi", come tanti lunghi, lascia a desiderare parecchio con il suo 61% di realizzazione ma è pur sempre un atleta in evoluzione.

Bisogna, è vero, aspettare il verdetto del campo, come abbiamo sempre sostenuto, cioè il solo giudice inappellabile, peraltro lo stesso discorso vale per Collins il cui valore, già assodato in Germania e in Grecia, dev'essere convertito al cambio italiano, così Howell - cima tempestosa in A2 e recentemente a Granada nella Liga spagnola - va visto tra le "montagne" del massimo campionato.

E' altrettanto vero che, a occhio e croce, i due nuovi biancorossi esaltano le premesse di una squadra che Claudio Maria Castiglioni

ha sognato e promesso, sin dall'inizio della sua primaria avventura, ovviamente in rapporto al potenziale societario di spesa, aspettando Garnett che potrebbe essere annunciato a giorni, magari con Luchi, dirigente ex Pesaro, dal quale è attesa una risposta. E' fuor di dubbio che Varese arricchisce sensibilmente quell'asse portante di squadra (play - centro) che, per intenderci, marchia a fuoco l'intero quintetto base, al di là dei nomi mancanti nei posti giusti, vantando già una batteria di italiani, chiamala, se

vuoi, panchina lunga, per la sua competitivita e affidabilità.

Qualcuno può osservare che non ci vuole molto per far crescere il valore in questi ruoli, conciata com'era la squadra nella scorsa stagione ma crediamo che in questo caso, almeno sin qui, il mercato di Varese meriti un bel nove.

Si diceva di un Howell da scoprire nel massimo campionato e, ora come ora, seppur a distanza, si può discettare sul raffronto con Singleton che, se non ha accusato alcuno sbalzo di temperatura tecnica fra Legadue e A1, uno come Rolando non dovrebbe temere l'impatto.

Probabilmente tanta esaltazione di giudizio nasce anche dal fatto che, il 4 maggio scorso, su queste colonne (rileggere per credere), davamo Howell con Mordente e Shumpert, tra i consigli per gli acquisti, sicuri - aggiungevamo - di non essere ascoltati.

Non ne abbiamo più parlato ed ora ci troviamo la graditissima sorpresa, plaudendo a Claudio Maria Castiglioni che, con Oioli, d'accordo Magnano, sta sparando certi botti, facendo esattamente il contrario di Ghiacci e Cadeo.

Poche idee ma buone, anzi chiarissime, lo si diceva, con lo stato d'animo diametralmente opposto a quello della scorsa estate, merita entusiasmo e consensi la famiglia Castiglioni alla quale, evidentemente, è servita la pesante e imbarazzante lezione dell'ultima stagione per attribuire nuove e diverse chances a Varese. Sono doverosi, fin qui, i complimenti a Claudio Maria Castiglioni, coerente con i suoi propositi, nell'inserire il "centro" fra le priorità di mercato, dopo che nelle ultime stagioni, era diventato un saldo di fine estate o peggio un pezzo rimediato in qualche abbandonato solaio.

Sta viaggiando forte il giovane vicepresidente che, non per caso, è un valente pilota, aspettando Garnett (visto che Mordente ha dichiarato in un'intervista di ambire a Milano, quindi s'accomodi) per una bella tripletta.

Giancarlo Pigionatti

Edited by Lucaweb
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