Lucaweb Posted May 29, 2008 Share Posted May 29, 2008 (edited) Scritto da: Antonio Franzi II basket italiano si mette sotto l'albero e, riflesso dalla luce della cometa, vede un movimento che -sebbene arricchito da gioielli come Bargnani, Belinelli, Datome e Gallinari da mettere in mostra, sperando che siano rapiti il più tardi possibile dal sogno Nba - soffre di un peccato originale: non saper decidere nella scelta di staccarsi dal cordone ombelicale della Federazione. La svolta verso la chiarezza è necessaria. Occorre distinguere appieno tra l'attività professionistica, volta al mero risultato agonistico e al puro spettacolo, dal movimento dilettantistico, quello che va diffuso il più possibile per dar spazio all'educazione sportiva e alla crescita tecnica dei giovani. In questa incertezza che fa male, la Pallacanestro Varese può mangiare di gusto il suo panettone. Pur tra qualche alto e basso di troppo, il bilancio di questa prima fase stagionale vede la lancetta del barometro volgere al bello, sia pur di pochissimi gradi. Il record di sette vittorie e cinque sconfitte soddisfa infatti chi la scorsa estate guardava con attenzione, ma anche un pizzico di apprensione, un roster ribaltato come un calzino dopo le amarissime delusioni del passato recente. Tanto più che si sapeva come il trio Oioli, Magnano e Casti junior nell'impegno per far ripartire la rincorsa, a lungo periodo, verso posizioni più consone al blasone e alla tradizione non avesse potuto completare il suo ideale disegno di squadra. Questo per le contingenze di mercato o per l'inadeguatezza delle disponibilità economiche. Oggi, però, di fronte a un quintetto capace con la rabbia difensiva e la fortissima intensità di mettere ko grossi calibri come Siena e Fortitudo, oltre che quella Cantù su cui si sono appuntati gli strali a seguito dei disastri 2004/05, lascia l'amaro in bocca l'incompletezza del gruppo. La Whirlpool ha così registrato qualche sconfitta francamente inaspettata e vede più gli ostacoli che le certezze nel suo cammino verso quelle Final Eight che costituirebbero il primo riconoscimento alla gran passione di un popolo biancorosso che quest'anno ha fatto crescere il numero dei biglietti staccati al botteghino. Com'è possibile vincere con i forti e lasciar spazio ai deboli? Si può, se il tuo tiratore designato poche volte ha saputo aprire le difese avversarie trasformandosi in quel fuciliere che dovrebbe essere. E, soprattutto, se ogni volta sotto canestro si deve sopperire a carenze di centimetri, peso e talento complessivo. Il che vuol dire non avere nessuna certezza cui appoggiarsi nei momenti caldi per trasformare l'azione in due punti quasi automatici sul tabellone. Si materializza così l'aspirazione a quell'innesto di qualità per cui patron Castiglioni sarebbe disposto a un investimento, purché adeguato al rango di Varese. Sotto gli astri della notte più splendente dell'anno, comunque, ci basta sapere che adesso - dopo annate d'incertezze e sbandamento - c'è finalmente una struttura di squadra su cui lavorare per un futuro di speranze non più vane. E poi, c'è un solido punto di riferimento: Ruben Magnano è la stella polare, l'imprescindibile se si vuole che gli stendardi appesi sotto la volta di Masnago non debbano soffrire di solitudine ancora troppo a lungo. Buon Natale, Pallacanestro Varese! Antonio Franzi Edited May 31, 2008 by Lucaweb Link to comment Share on other sites More sharing options...
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