Lucaweb Posted May 29, 2008 Share Posted May 29, 2008 (edited) Scritto da: Massimo Turconi Il bianco e nero e la luce grigia di una domenica milanese lasciano spazio ai colori forti, di accecante bellezza, del match contro la Virtus... Allora è vero che ogni partita fa storia a sé e che, nel giro di una settimana, in questo campionato isterico, con discese ardite e rapide risalite, è possibile passare dall'inferno a nuovi, esaltanti, paradisi. Esattamente come De Juan Collins, passato nel giro di una settimana, dalla gogna di una prova orribile al settimo ciclo di una consistente prestazione offerta contro la Cafè Maxim. Ma il regista varesino è un classico "bello spirito", capace di non deprimersi dopo episodi negativi, vedi Armani Jeans, e attento a non esaltarsi dopo la gara intensa e gradevole prodotta contro i bolognesi. «Come non eravamo dei "rottami" la scorsa settimana, non siamo adesso una fuoriserie - dice saggiarnente Collins - L'unico dato vero, l'unica cosa che mi ricordo è che a Milano abbiamo giocato, tutti, una partita orrenda in attacco e il fatto che un'intera squadra " buchi " completamente partita non si verifica proprio di frequente. Noi, però, siamo rimasti tranquilli, consapevoli che, durante la settimana, stiamo facendo un lavoro di qualità e quantità e non può essere un singolo episodio a incrinare le certezze di un gruppo». - Tuttavia i tifosi si stano ancora chiedendo com'è possibile passare nell'arco di sette giorni da 48 punti totali, a 40 realizzati contro la Virtus nel solo primo tempo... «Domanda pertinente ma - aggiunge De Juan -, senza risposta plausibile perché è chiaro che nessuno di noi fa apposta a sbagliare. Alcune partite, semplicemente, si sviluppano così e, nonostante gli sforzi, nessuno riesce a cambiarne il senso. Ad ogni non va dimenticato che contro l'Armani abbiamo giocato senza Albano e Fernandez, assenze che, in una squadra, come la nostra, dall'organico non certo ricchissimo, hanno un valore rilevante. Assenze che la nostra gente non può far finta di non vedere. Non a caso, proprio contro Bologna, tutti hanno potuto apprezzare l'impatto di Corey e Gabriel, due giocatori che, oltre al grande lavoro difensivo, ci aiutano ad aprire l'area in attacco, creando quegli spazi che sono fondamentali per il nostro stile di gioco». - Uno stile di gioco per il quale lei, ricoprendo il ruolo di "mente" sul parquet è il responsabile principale. Da lei passano tutti gli impulsi che attivano la Whirlpool ma non abbiamo ancora capito se a lei piace il basket giocato a tutta velocità... «Mi piace eccome - risponde Collins -, ma anche se qualche volta potrei farlo, non voglio correre da solo. Ho sempre giocato in velocità ma Varese è una vera squadra, quindi dobbiamo imparare a riempire insieme il campo, cercando di andare dall'altra parte in modo organizzato, senza lasciarsi prendere dalla voglia di scorrazzare ognuno per conto proprio senza senso. Coach Magnano, poi, sta lavorando fortissimo per dare al nostro gruppo la dimensione del basket in campo aperto ma per riuscire a raggiungere questo obiettivo, occorre essere in salute e noi, da qualche tempo, accusiamo troppi acciacchi. Niente di particolarmente grave ma una lunga serie di piccoli infortuni ci impedisce di svolgere allenamenti a ranghi completi, una condizione indispensabile per costruire e migliorare il contropiede e la transizione». - L'attacco, però, senza le risorse del contropiede, spesso fatica e va a strappi... «E' vero, abbiamo alti e bassi imbarazzanti, soprattutto fuori casa. Ma, in tutta sincerità, non sono mai preoccupato dall'attacco, anche perché la nostra vera ancora di salvezza è stata, finora, la difesa. La cosa veramente importante è reggere là dietro perché, come tutti sanno, i rimbalzi sono il punto debole della squadra, ma con la reattività, che frutta sempre tante palle recuperate e con sistematici aiuti, possiamo sempre cavarcela. L'attacco, invece, dipende anche dalla giornate di vena e, in ogni caso, sono convinto che diventerà più armonico e veloce. Insomma, pazienza, arriverà anche quello». - Con il match in programma a Teramo si chiude l'andata: primo bilancio? «Non sono particolarmente soddisfatto perché, quando mi guardo alle spalle, vedo tante occasioni sprecate e penso a una classifica che, certamente, avrebbe potuto essere più "grassa". Credo che tutta la squadra sia schierata sulla mia stessa lunghezza d'onda, nessuno ha intenzione di sedersi. Il girone di ritorno, quello veramente decisivo per entrare nei playoff, sarà migliore: è una certezza la mia». Massimo Turconi Edited May 31, 2008 by Lucaweb Link to comment Share on other sites More sharing options...
Recommended Posts