Lucaweb Posted May 29, 2008 Share Posted May 29, 2008 (edited) Scritto da:Francesco Caielli Venticinque anni seduto sulla panchina di Varese: Mario Carletti, il dottore, è da inserire tra i personaggi che hanno fatto la storia di questa società. Venticinque anni in cui le ha viste tutte, seduto a fianco dell´amico di sempre Sandro Galleani. Vittorie e sconfitte, risate e lacrime. Chiedere a Carletti di parlare del derby con Milano è come aprire un libro di storia: starebbe ore a snocciolare episodi, date, rivalità. <<E´ la partita per antonomasia. Cantù non la considero nemmeno: il derby è questo. Ho iniziato a viverlo quando avevo 14 anni, sugli spalti, poi sono passato in panchina. Ma non è cambiato nulla. La partita con Milano ha la capacità di risvegliare delle passioni, di toccarti dei nervi come nessun´altra sfida sa fare. E´ guerra sportiva>>. Cosa ricorda delle sfide con Milano? Mille episodi si affollano nella mente, e francamente è difficile tirarne fuori qualcuno più significativo rispetto agli altri. Ricordo il famoso pugno che D´Antoni sferrò a Vescovi dopo una partita combattutissima. Cecco era uno che in campo si faceva rispettare, dopo essersi preso quel cazzotto inseguì Mike per vendicarsi. Meneghin, che allora giocava a Milano, prese Vescovi di peso e lo trattenne, probabilmente salvando la vita a D´Antoni. . Poi un ricordo che ancora mi intristisce: quando Varese retrocesse in A2 si stavano giocando le finali di Coppa dei Campioni a Istanbul. Io ero là, e quando arrivò la notizia i tifosi milanesi presenti sugli spalti esplosero di gioia e iniziarono a cantare cori contro di noi. Non l´ho mai mandata giù. Il derby più bello e quello da dimenticare? Da dimenticare senz´altro l´ultimo. Andare a giocare una partita così, segnando 48 punti, è una cosa senza senso. Il più bello? Tutti quelli che hanno portato a dei risultati positivi. Ricordo il tiro da tre allo scadere di LaRue, che condannò all´eliminazione una Milano allora lanciatissima. Che significato assume il derby oggi? Si è forse persa un po´ di rivalità, ma credo che la partita di stasera sia importante. Una vittoria sarebbe il modo migliore per ringraziare un pubblico commuovente e una presidenza che merita il rispetto di tutti. Voglio una squadra con il coltello tra i denti, e la vuole anche la gente di Varese. Poi si può anche perdere, ma si deve lottare. I tifosi saranno sempre pronti ad applaudirti anche dopo una sconfitta se avrà visto i giocatori dare tutto, come è successo con Treviso. Chi non è in grado di farlo e di capire questa cosa è meglio che vada a giocare da un´altra parte. Francesco Caielli Edited May 31, 2008 by Lucaweb Link to comment Share on other sites More sharing options...
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