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Mario Carletti: "Quel pugno di D'Antoni a Vescovi..."


Lucaweb

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Scritto da:Francesco Caielli

Venticinque anni seduto sulla panchina di Varese: Mario Carletti, il

dottore, è da inserire tra i personaggi che hanno fatto la storia di

questa società. Venticinque anni in cui le ha viste tutte, seduto a

fianco dell´amico di sempre Sandro Galleani. Vittorie e sconfitte,

risate e lacrime. Chiedere a Carletti di parlare del derby con Milano

è come aprire un libro di storia: starebbe ore a snocciolare episodi,

date, rivalità. <<E´ la partita per antonomasia. Cantù non la

considero nemmeno: il derby è questo. Ho iniziato a viverlo quando

avevo 14 anni, sugli spalti, poi sono passato in panchina. Ma non è

cambiato nulla. La partita con Milano ha la capacità di risvegliare

delle passioni, di toccarti dei nervi come nessun´altra sfida sa

fare. E´ guerra sportiva>>.

Cosa ricorda delle sfide con Milano?

Mille episodi si affollano nella mente, e francamente è difficile

tirarne fuori qualcuno più significativo rispetto agli altri. Ricordo

il famoso pugno che D´Antoni sferrò a Vescovi dopo una partita

combattutissima. Cecco era uno che in campo si faceva rispettare,

dopo essersi preso quel cazzotto inseguì Mike per vendicarsi.

Meneghin, che allora giocava a Milano, prese Vescovi di peso e lo

trattenne, probabilmente salvando la vita a D´Antoni. . Poi un

ricordo che ancora mi intristisce: quando Varese retrocesse in A2 si

stavano giocando le finali di Coppa dei Campioni a Istanbul. Io ero

là, e quando arrivò la notizia i tifosi milanesi presenti sugli

spalti esplosero di gioia e iniziarono a cantare cori contro di noi.

Non l´ho mai mandata giù.

Il derby più bello e quello da dimenticare?

Da dimenticare senz´altro l´ultimo. Andare a giocare una partita

così, segnando 48 punti, è una cosa senza senso. Il più bello? Tutti

quelli che hanno portato a dei risultati positivi. Ricordo il tiro da

tre allo scadere di LaRue, che condannò all´eliminazione una Milano

allora lanciatissima.

Che significato assume il derby oggi?

Si è forse persa un po´ di rivalità, ma credo che la partita di

stasera sia importante. Una vittoria sarebbe il modo migliore per

ringraziare un pubblico commuovente e una presidenza che merita il

rispetto di tutti. Voglio una squadra con il coltello tra i denti, e

la vuole anche la gente di Varese. Poi si può anche perdere, ma si

deve lottare. I tifosi saranno sempre pronti ad applaudirti anche

dopo una sconfitta se avrà visto i giocatori dare tutto, come è

successo con Treviso. Chi non è in grado di farlo e di capire questa

cosa è meglio che vada a giocare da un´altra parte.

Francesco Caielli

Edited by Lucaweb
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