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Posted (edited)

Scritto da:Giancarlo Pigionatti

Quel giorno in cui i Castiglioni perderanno passione e voglia, a Masnago cresceranno le erbacce dell'abbandono. Fortunatamente le "uscite" del grande patron, assomigliando ai tuoni di un temporale lontano, non fanno notizia, sennò staremmo tutti freschi. Il presidente, uomo vero e passionale, ama dire ciò che pensa: le sue sono verità, anche sofferte, mai però scavalcano i suoi impegni - che non sono obblighi - verso la propria città. Le sue esternazioni che ricordano quelle di Cossiga presidente, insomma non cadono a casaccio, volendo sottolineare - a chi ha orecchie per intendere - una realtà dalla quale non si può sfuggire, pure al di là delle proprio comune sentire nei confronti della pallacanestro e della squadra.

Non c'è ricatto morale per alcuno quando Gianfranco Castiglioni lamenta scarsa attenzione dell'amministrazione comunale nei confronti del club biancorosso dal quale pretende un congruo canone d'affitto del palasport, come se già non avesse potenti oneri da sopportare per garantire una continuità cestistica alla città e nemmeno risparmia quegli imprenditori i quali potrebbero formare una bella "squadra fuori campo" per il bene di Varese. In altre parole il presidente si sente abbastanza solo a far funzionare un giocattolo molto costoso e, in fin dei conti, nemmeno divertente...

Gianfranco Castiglioni dal Palazzo non pretende la luna ma un occhio di riguardo su spese correnti. E' il solito discorso che, periodicamente, quando s'arrabbia, torna d'attualità, per covare di nuovo sotto le ceneri d'una verità dalle due facce, tra realismo e mecenatismo.

«Mio padre ha ragione da vendere quando si sostanzia nel ruolo di mecenate; esserlo per amore della squadra e della città è una cosa, diversa lo è farlo senza mai un corrispettivo materiale e morale. Ovviamente restiamo al nostro posto, stimolati dal desiderio di fare sempre meglio», osserva Claudio Maria Castiglioni in un lunedì di riunioni aziendali, con il basket lontano, almeno per alcune ore, dai suoi pensieri. «E' stato un brutto sabato sera per tutti, per la mia famiglia e per i tifosi, non so dire se anche i giocatori hanno vissuto male il dopo partita, o se, invece, hanno trascorso la notte, allegramente, in discoteca. Quel 4-36 mi ha fatto più male di una coltellata nel ventre, sicuramente non la dimenticherò per un pezzo. Varese è quella che è, in fatto di talenti, riconosco i limiti ma Milano era battibile come Fortitudo e Siena, almeno a Masnago. Evidentemente molte teste biancorosse erano... già in vacanza, non si spiegherebbe altrimenti un approccio di proporzioni così devastanti. Se dovessi giudicare questo match per decidere chi cacciare e chi tenere,

dovrei fare piazza pulita, anche e segnatamente del tecnico ma, fortunatamente, c'è il tempo per riflettere e ragionare a testa fredda». Restano un'infamia i due derby con Milano e un po' la gara di Coppa Italia con Siena, quindi i tanti disappunti per punti persi scioccamente, sicché mancando all'appuntamento dei play off, Varese rischia di cancellare, proprio nel finale di campionato, una stagione che sembrava la migliore dal dopo scudetto ad oggi... «Credo che l'analisi sia corretta e onesta. Probabilmente, nei numeri, non lo sarà, seppur di un'inezia ma, ugualmente, salverei il progetto e non soltanto per i suoi intenti. Alcune giornatacce, vere stilettate nel cuore, ci impediscono d'essere soddisfatti come vorremmo ma qualche cosa, rispetto alle stagioni precedenti, ogni volta con arrivi e partenze più simili a un porto di mare, resterà come premessa di rilancio», spiega il giovane Castiglioni che vuoi far risaltare, a proposito del batostone nel derby, come la curva abbia mostrato abbastanza comprensione per la squadra e tanto affetto per il club.

«In quei momenti Masnago sarebbe potuta esplodere ma le contestazioni sono state di grande civiltà. In questo momento, un po' delicato, mi sento di ringraziare tutti i tifosi e tutti gli sponsor. I giocatori? Li inseguirei con un forcone ma oggi è già un altro giorno, così come il futuro sarà diverso: chi resterà, avrà compagni migliori».

Il campionato ha fatto emergere Mclntyre, play "bomber" di Reggio Emilia, il quale, ci risulta, piace anche a papa Castiglioni...

«E' vero, lo stiamo seguendo ma oggi è presto per fare considerazioni di mercato anche perché, al limite, i play off ci stanno ancora, anche se non vedo come possiamo raggiungerli con uomini che sembrano aver già fatto le valigie. Aspetto una risposta di Magnano poi, con calma, pensiamo alla prossima stagione».

Eliminato Albano, lo sanno anche i muri, altri sono destinati a uscire di scena, con o senza contratto, ci riferiamo a Collins le cui azioni sono precipitate vertiginosamente negli ultimi tempi (un manipolo di tifosi, sabato sera, lo ha invitato a prendere... meno apertivi) e a Garnett che è in forte discussione. Gli altri, come Hafnar, De Poi, Fernandez e probabilmente Howell riapriranno il roster della nuova squadra, mentre i giovani varesini a parte meritano un discorso a parte (magari per essere ceduti in prestito), riapriranno il roster della nuova squadra. Su questi argomenti il giovane Castiglioni preferisce glissare, volendo rispettare quel ruolo istituzionale che non gli permette anticipazioni leggere, quindi scelte ancora da valutare sul mercato.

Giancarlo Pigionatti

Edited by Lucaweb
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