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Troppe le distanze tra Varese e Farabello


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Scritto da: Giancarlo Pigionatti

L'Argentina ha spezzato le reni alla Costa d'Avorio. Si fa per dire ma l'esordio dei biancocelesti nel Mondiale di calcio ha fatto gioire Ruben Magnano sugli spalti di Amburgo e nel dopogara con gli amici Cambiasse e Burdisso con i quali il tecnico di Varese, durante la stagione, si ritrovava spesso.

Il tecnico della Whirlpool, che rimarrà a Varese con il figlio Francisco sino al 27 giugno, in questi giorni sta lavorando in palestra con i giovani, pochi ma buoni (come il varesino Marco Passera, da ieri in prova al fianco di Andrea Giadini, anch'egli reduce da una stagione in B1 con il Soresina) e lambiccandosi il cervello davanti al videotape per riappropriarsi, a testa fredda, del senso di un'intera stagione, in particolare di quei momentacci da rivisitare, per capire che cosa o chi non ha funzionato.

Sotto osservazione, si sa, c'è De Juan Collins, precipitato due mesi fa come un aeroplano. Quali le ragioni? E' mancato il carburante o l'orientamento per colpa della torre di controllo? Oppure i suoi guasti sono strutturali?. Non c'è una scatola nera da decodificare, lo abbiamo detto e ripetuto, tocca allora a Magnano tentare di scoprirne guai e difetti, nel tentativo di stabilire se Collins, per qualità, non regge a certe rotte o se esse sono state sbagliate a tavolino da chi programmale ogni piano di volo, anzi di gioco.

Magnano, con il suo consueto rigore, ha osservato giorni fa di voler capire se ha personalmente qualche pesante responsabilità, in ogni caso ci chiediamo se Collins sappia penetrare scaricando fuori, sul perimetro... Sicuramente negli ultimi mesi il modo d'essere del play statunitense ha fatto venire il latte alle ginocchia o peggio ha avuto l'effetto di un pugno allo stomaco.

Collins da rivedere o bocciare? Ora come ora nessuno lo può dire, nemmeno gli interessati, dovendo - nel caso in cui ne facciano volentieri a meno - scovare un signor sostituto.

Mario Scotti ha proposto Garris che, almeno contro Greer nella serie contro Napoli, ha sciorinato prove eccellenti per presenza difensiva e controllo del gioco. Il Garris di questi giorni, indubbiamente, appare superiore di quello non trascendentale della "stagione regolare", tant'è che la Fortitudo, tempo fa, aveva manifestato l'intenzione di non trattenerlo. Quindi superiore a Collins ma costando molto di più. A proposito di scudetto, personalmente, almeno per coerenza, stando al nostro pronostico, tifiamo Treviso, anche se il fattore-campo gettato dalla Benetton in casa contro Livorno, dovrebbe favorire la Climamio.

Ma torniamo a Varese per dire che ai mercanti biancorossi spetta ogni decisione e se, ogni caso, con o senza Collins, la società dovrà attrezzarsi là dietro attraverso più punti nelle mani tra play e guardie.

Bolzonella ha ancora un'altra stagione "garantita" ma potrebbe anche cambiare aria, a titolo di prestito, per sperimentarsi come leader o, comunque, con spazi più consistenti e rassicuranti, mentre Farabello è in scadenza di contratto, avendo tuttavia le parti la volontà di proseguire il rapporto.

Cose dette e risapute, se non che la distanza economica tra Farabello e Varese si è arcuata, sino a diventare preconcettuale per il club biancorosso che deve fare bene i suoi conti.

«Oggi come oggi - spiega il direttore sportivo Mario Oioli - siamo su posizioni lontane: se Daniel, o chi per lui, non farà passi avanti, anzi indietro, penso che Varese farà bene a non rincorrerlo, al di là dell'affetto che tutti, e indiscutibilmente, nutriamo per l'italoargentino. In ogni trattativa economica i sentimentalismi dovrebbero c'entrare come il novantuno al lotto, credo fortissimamente che una società di capitale non sia un'opera pia». In scadenza di contratto è anche Gregor Hafnar il quale può considerarsi - come abbiamo già sottolineato su queste colonne - biancorosso anche nella prossima stagione. Nel caso dello sloveno manca, per così dire, solo una firma su un nuovo contratto. E Blizzard? Sembra tabù, probabilmente perché l'abbiamo suggerito noi, che ce ne importa, basti che tra play e guardie il potenziale biancorosso, anche con un Passera a rinfoltire la panchina sino al dodicesimo giocatore, lieviti vieppiù nel suo potenziale. E poi c'è un potente "quattrone" o lungo da ingaggiare, lituano, sloveno o lettone, poco importa, sempre se dovesse restare Collins o comunque la vecchia batteria americana.

Giancarlo Pigionatti

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