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Dino Meneghin giura:"Varese amerà questa squadra"


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di Francesco Caielli

VARESE Tra le tante belle immagini che il torneo di Busto Arsizio ci ha consegnato, ce n'è una in particolare che deve fare piacere: Dino Meneghin, seduto a bordo campo, che applaude divertito ai contropiedi di Holland, ai siluri di Carter, alle magie di Galanda. Dino Meneghin che tifa Varese e che, sorriso convinto stampato sul viso, alla fine della partita consegna a capitan De Pol la coppa della vittoria. «Pochi dubbi, questa è una squadra che vi farà divertire. Poi magari arriveranno i risultati, ma di sicuro i tifosi di Varese ameranno alla follia questo gruppo».

Certo, dopo una due giorni come quella di Busto è facile parlare bene della Whirlpool. Ma "SuperDino" preferisce smorzare entusiasmi eccessivi e puntare il dito sui difetti che ha visto in questa squadra: «Mi pare un po' troppo leggera sotto canestro: Fernandez, Howell, De Pol e Galanda non garantiscono quel peso sotto i tabelloni che a volte può risultare utile. È anche vero che al momento in Italia non ci sono squadre che possono schierare centroni grandi e grossi sotto canestro, quindi è un problema che potrà essere superato».

E le critiche verso il gruppo dì Magnano, per un Dino Meneghin esigentissimo, non sono finite: «Ho anche visto una squadra che fa ancora fatica a giocare insieme, ma anche questo è un problema che non sussiste, perché verrà superato con il tempo. Varese ha costruito una squadra inserendo parecchi giocatori nuovi che devono ancora integrarsi alla perfezione, ma l'intesa tra di loro non potrà che migliorare».

Vogliamo passare alle note positive? «Una su tutte: la difesa. Anzi, la volontà di difendere. Poche balle, coach Magnano ha già inculcato la sua filosofia di gioco alla squadra. Tutti si sacrificano, sono aggressivi, cercano sempre il recupero e poi provano a correre in contropiede. Ecco perché dico che questa è una squadra che farà divertire tutti quanti».

Difesa e grinta sono i crismi di Magnano, ma c'è dell'altro. «C'è una squadra composta da grandi tiratori, che sarà molto pericolosa nel gioco esterno sul quale appoggerà gran parte del suo attacco. C'è un gruppo di atleti agili e veloci che fa di Varese una squadra da corsa che farà faticare tutti i suoi avversari. E poi c'è Gek Galanda». Ecco, proprio a lui volevamo arrivare. Non bisognerebbe dirlo, ma guardandolo giocare qui a Varese sono tutti tornati indietro di sette anni. «Giacomo sarà fondamentale in questa squadra. Lo vedo motivato, grintoso, arrabbiato,così come lui deve essere. È ritornato quel giocatore che conoscevamo, ha ritrovato quello spirito che lo scorso anno a Milano aveva un po' perso». Varese con lui ha trovato un giocatore, un faro, un leader. «Ha il carattere per trascinare gli altri e un vocione forte per farsi sentire da tutti sul campo. Dovrà essere lui, insieme a capitan De Pol, il leader di questa squadra: sul parquet, ma anche e soprattutto dentro le mura dello spogliatoio». I tifosi di Varese stiano tranquilli, e chi non lo ha ancora fatto corra ad abbonarsi: nella vittoria e nella sconfitta questa squadra saprà farsi amare da tutti. E se D dice Dino Meneghin, c'è da crederci.

Francesco Caielli

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