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"Masnago da brividi, ci ha trascinato fuori dalla paura"


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di Francesco Caielli

VARESE Una vittoria netta e convincente: era quello che serviva per calmare un po' le acque di un mare che si stava pericolosamente agitando. Gianni Chiapparo tira il fiato per due punti che smuovono finalmente la classifica. E per un gruppo che cresce. Nonostante tutto. «Abbiamo fatto il nostro dovere - dice Chiapparo -. La vittoria con Avellino era obbligatoria, ma non scontata. Quando si dice che quest'anno non ci sono squadre materasso, si intende proprio questo: ogni partita va presa con le molle, perché ogni formazione (Avellino compresa) è in grado di schierare giocatori forti che possono diventare pericolosi. Siamo stati bravi, compreso il nostro "lituano biondo" (Antonelli), che è entrato e, senza paura, si è preso due ottimi tiri. Oggi all'allenamento offrirà a tutti».

I primi due punti assumono maggior valore.

Sono molto importanti perché dopo tre sconfitte la situazione rischiava di diventare pesante, e il clima non era dei migliori.

Si riferisce alla pressione che aleggiava sulla squadra prima della partita?

Certo, il clima era pessimo, e i giocatori lo sentivano. Le tre sconfitte pesavano molto, anche per il modo e le circostanze in cui sono maturate, e i ragazzi non erano affatto tranquilli. Sono tutte persone molto sensibili, ci tengono. Questo ha generato una pressione che io avrei preferito evitare, ma che si avvertiva piuttosto nettamente.

Che però si è trasformata in forza positiva e vincente.

... Grande merito va al nostro pubblico, che ci ha incitato e sostenuto fin da subito, e ha trasmesso la sua fiducia alla squadra. La gente di Varese è stata stupenda, affollando il palazzetto anche per una gara non certo di cartello come quella con Avellino. Ad essere sincero mi sarei aspettato qualche vuoto in più, su in tribuna. Invece c'era tanta gente, segno che Varese crede in questa squadra.

Keys era arrivato tra lo scetticismo ma ora sta conquistando la fiducia della piazza. Una sorpresa?

Lo abbiamo cercato, scelto e voluto. Quindi sapevamo quello che avrebbe potuto darci. Non è una sorpresa, ma siamo felici che Billy stia facendo quello che ci aspettavamo. Ma io credo che ci siano ancora ampi margini di miglioramento, e l'importanza di Keys all'interno della squadra crescerà con il passare del tempo.

Si integra sempre meglio anche Capin, una scelta felice...

Alexandar e Billy stanno facendo davvero bene. Non sono due fenomeni, è chiaro, ma due giocatori che si completano l'un l'altro. Diversi tra loro, ma in grado di dare alla squadra quello di cui ha bisogno, a seconda del momento.

Dopo le prime partite, è già possibile dare una chiave di lettura tecnica alla squadra. Che, almeno finora, ha dimostrato di essere a suo agio quando il ritmo si alza: correndo si vince?

Sicuramente i ritmi elevati sono quelli a noi più congegnali, e spero che la velocità diventi presto il nostro marchio di fabbrica. Siamo una squadra molto leggera, e l'unico modo per nascondere questo svantaggio è quello di trasformarlo in un'arma micidiale. Correre per giocare meglio, correre per alleggerire la tensione.

Hafnar lo scorso anno ha tirato la carretta per tutto il campionato: finora è parso il lontano parente del giocatore di cui Varese si è innamorata. Preoccupato?

Assolutamente no. Gregor è un buon giocatore e un grande lottatore. A Treviso, per come l'ho vista io, ha giocato molto bene dando un contributo fondamentale alla nostra rimonta. Certo, contro Avellino ha trovato poco spazio, perché c'erano altri giocatori che stavano facendo meglio. Venerdì arriva Siena, una sua ex squadra: sono convinto che in quella partita rivedremo il vecchio Hafnar.

Francesco Caielli

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