Lucaweb Posted July 6, 2008 Share Posted July 6, 2008 di Francesco Caielli Quattro vittorie consecutive, una classifica che sorride (quello zero accanto al nome di Varese è soltanto un ricordo lontano), un entusiasmo sincero e palpabile. Sono gli ingredienti di una Whirlpool che corre, vince e piace sempre di più. Gianni Chiapparo, sempre cauto e moderato nell´esternare la sua soddisfazione, questa volta non ha problemi a mostrarsi contento e sollevato. Per una vittoria, quella contro Teramo, che ha portato con sé un sacco di segnali positivi e importanti. "Sarò sincero - dice Chiapparo-: la partita di domenica scorsa mi preoccupava non poco. Innanzitutto perché la squadra di Dalmonte è forte e gioca bene, veniva da due vittorie consecutive e riesce sempre a mettere in difficoltà gli avversari. Poi c´era l´infortunio a Keys che complicava ulteriormente le cose: noi ormai eravamo abituati a giocare con Billy titolare, e Capin che usciva dalla panchina a cambiare il ritmo della partita, a fare il guastatore. Contro Teramo Alexander avrebbe dovuto sacrificarsi per la squadra, rinunciando al suo ruolo abituale. Queste cose mi tenevano davvero sulle spine". E invece è andata bene. Fortunatamente Keys alla fine ha potuto giocare qualche minuto, e ha fatto delle cose importanti e decisive. E´ entrato, pur non essendo a posto fisicamente, e ha deciso la partita mettendo in campo tutto il suo cuore immenso. E anche Capin se l´è cavata egregiamente, finché ha retto: ha sofferto un po´ la velocità di Woodward, è vero, anche se comunque non mi pare che l´abruzzese abbia giocato bene. Segno che Alexander lo ha sfiancato al punto giusto. C´è di che essere soddisfatti, quindi? C´è molta soddisfazione, soprattutto per il modo in cui abbiamo gestito la partita. Siamo stati bravi a raggiungere vantaggi importanti, che poi abbiamo sprecato. Ci siamo trovati sotto a pochi minuti dalla fine e siamo stati bravissimi a reagire in un momento non facile. La vittoria è arrivata anche grazie alle ottime prove di Hafnar e Fernanez. Altri segnali importanti, non crede? Fondamentali, perché abbiamo dato un segnale molto forte: in squadra abbiamo nove giocatori che, uscendo dalla panchina o partendo in quintetto possono fare grandi cose. In una serata come quella di domenica, in cui tutti gli ex che erano in campo hanno toppato (tutti e tre: Holland e Carter per noi, Nolan per loro), è stato importantissimo trovare punti da due giocatori come Gregor e Gaby. A fine partita Keith Carter è stato molto chiaro: in un italiano un po´ zoppicante ma molto efficace ha sentenziato: "Questa squadra ha le palle". Come dargli torto? Keith ha ragione, perché anche domenica contro Teramo abbiamo dimostrato a tutti di essere una squadra, un gruppo vero. Una volta fa canestro uno, la volta dopo è un altro ad essere protagonista, tutti lottano per la stessa cosa: la vittoria. E adesso sono quattro in fila: è possibile essere ottimisti? Guardate che io non sono mai stato pessimista. Certo, abbiamo avuto e abbiamo dei problemi, e stiamo lavorando per risolverli. Però i segnali positivi, a volerli guardare, c´erano fin dal primo giorno. Proviamo a dirne uno? Rischierò di passare per uno che dice banalità, ma io credo che in questo campionato, ogni partita, si debbano sudare le proverbiali sette camicie per portare a casa. E questa è una squadra fatta di gente che è disposta a farlo. Con una premessa come questa è facile, naturale e giusto essere ottimisti. Un´altra cosa che non può che rendere felici: anche domenica si è visto un palazzetto pieno, caldissimo, partecipe. Quanto è importante questo entusiasmo? Credo che sia la cosa più importante in assoluto. Domenica sera è stato bellissimo, perché la passione era palpabile. E come l´ho percepita io, che pure ero immerso nell´agonismo della partita, così l´hanno percepita tutti i giocatori. E vi assicuro che questi ragazzi, che come ho già detto più volte sono molto sensibili, ci tengono tantissimo. Si esaltano con l´urlo della folla, rimangono male quando la gente li fischia o mugugna. Adesso si respira una grande positività, i nostri giocatori la avvertono e in mezzo a questi tifosi si sentono invincibili. La gente di Varese è autorizzata a sognare? Questo non lo so: di sicuro però so che la gente si è già innamorata follemente di questa squadra. Lo si avverte chiaramente, ogni volta che si mette piede al palazzetto: quattromila persone che, insieme, ci spingono verso la vittoria. Sono sensazioni inpagabili. Francesco Caielli Link to comment Share on other sites More sharing options...
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