Lucaweb Posted July 6, 2008 Share Posted July 6, 2008 di Giancarlo Pigionatti Aggiungi un posto a tavola per Magnano, l'uomo d'oro di Atene, accanto a Recalcati a suo agio qui, fra vecchi e nuovi amici, pure in vena di curiosità narrabili. A fare gli onori di casa è Claudio Maria Castiglioni che schiera i suoi uomini più in vista come Sandro Galleani, Gianni Chiapparo e Mario Oioli per dire di un club che può riunire, con le gambe sotto un tavolo del Palace Hotel, due medaglie olimpiche, l'una d'oro, l'altra d'argento. Se Varese si può permettere simili e potenti "rendez vous", evidentemente il codice di avviamento postale della vera BasketCity è ancora 21100. Manca, nell'occasione, il terzo arrivato per completare un podio più unico che raro: ci si può arrangiare con una... faccia di bronzo che non c'è tra i personaggi in questione, tutti intenti ad annodare, e con amabilità, i fili dei loro ricordi. Non c'è un vero denominatore comune di conversazione: tante piccole grandi storie affiorano dalla spontaneità dei presenti, accomunati da quel "made in Varese" che fa sempre effetto. Non mancano le notizie, come quella che riguarda Italia - Grecia a Masnago, già anticipata su queste colonne ma, adesso, con tanto di data: si giocherà il 30 agosto. Il mio mestiere è pizzicare, per provocare verità, vissute come quelle di Recalcati sulla panchina dei Roosters, ad esempio, alle prese con Petruska, "bravo ma presuntuoso". Osserva subito il cittì azzurro: «Mai l'avessi elogiato, da quel giorno Richard si ringalluzzì e non potei più fargli alcuna osservazione, irritato com 'era». Chiapparo e Galleani restano sull'argomento per ricordare lo psicologo che, in quella stagione, lavorò al fianco dello staff tecnico e secondo cui nove biancorossi su dieci cadevano in depressioni quando Recalcati argomentava i loro errori. «Fu un'analisi centrata», ricorda il cittì non senza un cenno sui due "Giamburrasca", al secolo Pozzecco e Meneghin, i quali fecero semplicemente impazzire il dottore "strizza cervelli". Termine che mai fu più sbagliato perche furono loro a strizzarglielo... Petruska, oggi, ha una casetta in Canada, ha due gemelle e fa l'importatore, insomma traffica in elettrostimolatori. Chiapparo gli è rimasto vicino nonostante quel multone (10.000 dollari) che gli appioppò quando si rifiutò di imbarcarsi con i compagni su un aereo dell'Aeroflot, destinazione Mosca, preferendo la più rassicurante Swissair. Volare con terrore: l'argomento coinvolge i trascorsi di Aldo Ossola e di Gianmarco Pozzecco ma ancora rieccheggia il nome di Petruska per un 'altra storia. Incredibile, almeno come la raccontano Recalcati e Galleani: «Eravamo all'aeroporto di Napoli quando Petruska fu richiamato da un "hello, Richard", scandito da un negrone che stava a una decina di metri. E lo slovacco, con indifferenza, lo salutò e proseguì. Quel negrone era niente-meno che Michael Jordan. Poi, di fronte a tanto stupore dei compagni per quel modo di comportarsi, Petruska sbottò: «Sì è lui, è stato mio compagno di squadra ai Chicago Bulls». Si finisce, chissà come, per parlare di Recalcati giocatore il cui tiro, molto naturale, spaccava il canestro alla faccia di chi, come Komazec, faticava per ore, e ogni giorno, ad esercitarsi in palestra. Qualche cosa come seicento tiri e da tutte le posizioni. L'occasionale passatore, solitamente, approfittava di una distrazione dell'asso croato per scappare con un insopportabile dolore alle braccia. Recalcati scalda il cotone ancora oggi e senza allenamento: chiamalo, se vuoi, dono di natura. Che evita di esibirlo ai suoi giocatori: «Sennò li potrei umiliare, pure senza volerlo». Il cittì racconta poi dei colleghi, quelli di cui, se parli bene, non fanno una piega ma se hai di che eccepire su certe loro scelte, ti mandano messaggi di risentimento: «Quanta gente permalosa tra noi». E Recalcati, che ama efficienza e precisione, a proposito di giovani, lamenta la mancanza di un censimento puntuale di tutti i roster delle serie comprese tra la B e la C, mancando un 'informazione circostanziata da parte della Lega Nazionale. Da quelle parti, spiega, non hanno preso bene le sue osservazioni rispondendo con molta stizza. Se il cittì avesse interpellato il nostro Giuseppe Sciascia, avrebbe avuto un rapporto preciso di tutti i giovani in circolazione, anche quello fisico e probabilmente più particolareggiato di qualsiasi apprezzamento dette loro fidanzate. Recalcati provvederà, se ne avrà bisogno. Si fa a gara a tirare in... mezzo Galleani, un venerabile - che nulla ha da spartire, intendiamoci, con Licio Gelli - proprio per la sua lunga e sapiente militanza. Tra i segreti di uno spogliatoio Sandro ha conosciuto vita, morte e miracoli di tutti e per molte generazioni: una bocca della verità che Massimo Turconi sta per dare alle stampe... E su questo argomento Recalcati e Chiapparo, sapendo del suo stucchevole buonismo, non proprio il... massimo per un libro, lo istigano a rivelare qualche piccante retroscena. Nessuno pretende un Dan Brown della pallacanestro ma nemmeno si vuole un'enciclopedia di "bravi ragazzi". Si parla anqhe di Stefano Rusconi in rottura con Castelletto Ticino, quindi di altri d'un passato più o meno remoto. L'attualità stringe con Udine di Ghiacci, stasera a Masnago, pure con un Allen che, condizione più o meno ficcante a parte, sa sempre ciò che vuole per la squadra, all'opposto dell'insicuro Wisniewski, esaltato quest'estate ma cacciato giorni fa. Claudio Castiglioni confessa un 'arrabbiata telefonata con il Comune, ancora per questo benedetto canone d'affitto. «Che stiamo pagando. Se faranno in futuro un sacco di inutili questioni, vorrà dire che ci trasferiremo a Busto Arsizio». Bussa alle porte Udine che sembra ancora minacciosa... «Ma stavolta altro che amaro -spiega il presidente -, Ghiacci, a cena, dopo- la partita, dovrà offrire champagne a fiumi. Mi raccomando, Ruben, niente scherzi». G.C.P. Link to comment Share on other sites More sharing options...
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