Lucaweb Posted July 6, 2008 Share Posted July 6, 2008 di Francesco Caielli VARESE Gianni Chiapparo, dopo qualche ora di sonno sul pullman di rientro da Montegranaro, è tornato subito nel suo ufficio in via Sanvito. Tantissime le cose da fare, tra le telefonate degli agenti che chiamano in continuazione per proporre nuovi giocatori («Alcuni davvero sconosciuti»), persone da vedere, problemi da risolvere. Ripensare alla sconfitta di domenica mette un po' di tristezza («Avremmo potuto vincerla, l'abbiamo interpretata male»), e allo stesso tempo fa sorridere per l'accoglienza che la società marchigiana e i suoi tifosi hanno riservato alla Whirlpool: «Ho appena finito di scrivere una lettera alla società di Montegranaro per ringraziarti. Sono stati splendidi, e il clima di festa che si è creato all'interno del palazzo, con tremila persone in piedi ad applaudire Varese e la sua storia, era da pelle d'oca. È raro trovare delle accoglienze di questo tipo, soprattutto negli ultimi anni: quando succede è giusto sottolinearlo». Poi, però, Varese ha perso. Dirò la verità: prima della partita io e Sandro Galleani ci siamo confrontati, come facciamo ogni volta. E le impressioni di entrambi erano estremamente positive, eravamo convinti che avremmo potuto vincere. Vedevamo i giocatori estremamente concentrati e pronti per andarsela a giocare. Di solito indoviniamo, questa volta abbiamo sbagliato tutti e due. Cosa non è andato? Semplicemente loro hanno giocato meglio di noi. È stata una bella partita, in attacco noi siamo anche riusciti a fare delle ottime cose, giocando meglio di come solitamente facciamo in trasferta. In difesa invece no, abbiamo subito troppo: è stata la nostra peggior prestazione difensiva di tutto il campionato, se si esclude il disastro di Biella. Anche Montegranaro ci ha messo del suo, giocando una gara praticamente perfetta, non crede? Loro sono una gran bella squadra, che mi ricorda tantissimo la Cagiva del '93, '94, '95. Giocano benissimo in velocità e sanno esaltarsi nel gioco di squadra. Noi forse abbiamo sbagliato nell'affrontarli sul terreno a loro più congeniale: li abbiamo fatti correre, mentre avremmo dovuto addormentare un po' i ritmi, perché a quella velocità loro sono più forti di noi. Una sconfìtta che ci può stare? Sì, anche se ci sono state un paio di cose che proprio non ho digerito. Sto parlando dell'ultimo minuto, nel quale tutti (a parte Galanda) hanno tirato i remi in barca credendo che la partita fosse finita. Questo non lo accetto. Innanzitutto perché la pallacanestro mi ha insegnato che le gare finiscono solo con la sirena. Ricorderò sempre una nostra vittoria a Pesaro, in una partita nella quale eravamo sotto di sei punti a dodici secondi dalla fine. Da quel giorno ho imparato che non si deve mai smettere di crederci. E poi perché una squadra ha il dovere di onorare le partite fino al termine, anche se è sotto di venti punti. Domenica dopo la fine, a caldo, ero furibondo: ero ritornato quel "Chiapparo furioso" che avevate visto qualche mese fa a Bormio. E ora, a freddo? Dico che questi ragazzi sono splendidi e ce la mettono tutta: in allenamento come in partita. Non credo che quella di domenica fosse una di quelle gare che, se vinte, cambiano una stagione. A dirla tutta penso che quest'anno non ci saranno partite così e che si arriverà alla fine in una situazione di estremo equilibrio in cui due punti in più ti fanno andare ai playoff e due punti in meno ti fanno lottare per la salvezza. Tutte le partite, da qui a maggio, saranno decisive. Compresa la prossima con Livorno. Francesco Caielli Link to comment Share on other sites More sharing options...
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