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Holland resta a casa in odore di taglio


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di Francesco Caielli

VARESE Le nubi nere e minacciose che oscuravano il cielo di Varese dopo la partita di domenica contro Roma - una bella vittoria macchiata dalla lite tra Holland e Magnano - hanno scaricato tutto il loro carico di tempesta.

L'auspicata riconciliazione tra allenatore e giocatore dopo il litigio non è affatto avvenuta, anzi: nessuno dei due ha voluto fare quel passo avanti che avrebbe risolto la cosa, e la società Pallacanestro Varese si è vista costretta a sospendere il giocatore a tempo indeterminato. Una decisione comprensibile, per punire il comportamento di Holland che con la sua scenata ha mancato di rispetto ai suoi compagni di squadra, a tutto il pubblico di Varese e alla società. Una decisione in un certo senso obbligata, preso atto della assoluta intransigenza di allenatore e giocatore che, per tutta la giornata di ieri, non hanno accettato un confronto a quattrocchi. Una decisione sofferta: non è stato facile rinunciare al miglior realizzatore della squadra proprio nella settimana che precede il derby di Cantù.

SPIRAGLI E SPERANZE

Al momento le possibilità che la frattura si ricomponga in tempi brevi e che Holland domenica sia in campo al Pianella sono praticamente nulle. L'unica speranza è legata ad un intervento del procuratore americano del giocatore, il quale soltanto nelle ultime ore di ieri si è interessato della vicenda e ha preso contatto con la società e con Delonte. L'agente potrebbe convincere Holland a tornare sui suoi passi, scusarsi con l'allenatore, e riprendere il suo posto in squadra.

CHIAPPARO: «NON AVEVAMO SCELTA»

Gianni Chiapparo, il braccio destro del presidente Castiglioni, non nasconde la sua preoccupazione: «Che altro potevamo fare? Il giocatore si è reso protagonista di una scenata imperdonabile, e non si è voluto scusare. Non potevamo tollerare un comportamento simile senza fare nulla. Di certo siamo tutti molto, molto dispiaciuti per quanto accaduto e per come si stanno mettendo le cose». Anche Chiapparo non appare ottimista circa un recupero in tempi brevi della situazione: «I due si dovrebbero parlare, ma né il giocatore né l'allenatore hanno intenzione di farlo». Nelle prossime ore continuerà il lavoro diplomatico della coppia Chiapparo-Oioli per cercare ogni via per fare incontrare i due litiganti: «Ma noi abbiamo già fatto l'impossibile - commenta Mario Oioli - abbiamo costruito un'autostrada per farli incontrare. Ma per parlare ci vuole la volontà di tutti e due».

MAGNANO: «PARLO SOLO CON LA SOCIETÀ'»

La chiusura a qualsiasi ipotesi di soluzione pacifica del caso è confermata dallo stesso Magnano: «Ho parlato con la società di quanto è accaduto, e prendo atto della scelta di sospendere il giocatore fino a quando non si prenderà una decisione definitiva. Non so cosa possa succedere nelle prossime ore, non posso fare una previsione. Io ho parlato con la società e il mio staff, e quello che è successo domenica lo hanno visto tutti quelli che erano al palazzetto». Circa la possibilità di un incontro chiarificatore nelle prossime ore Magnano è categorico: «Non so se Delonte voglia parlarmi o meno. Per quanto mi riguarda io parlerò solo con la società»

DE POL: «DISPIACIUTI, RESTIAMO UNITI» Anche il capitano Sandro De Pol non è in grado di prevedere quanto accadrà nelle prossime ore: «Ho parlato al telefono con Delonte - spiega - e lui si è scusato con noi per la sua reazione (le scuse ai compagni, quindi, sono arrivate subito, ndr). Ora non so davvero cosa potrà succedere. Posso solo dire che noi, come squadra, siamo dispiaciuti per l'accaduto ma molto uniti e cercheremo di restare concentrati per ,preparare:.al meglio una partita importan te come quella di domenica».

LA GBR: «SI LAVORI PER RICUCIRE» Più di trecento tifosi sono pronti ad invadere Cantù per seguire la squadra nella partita più sentita dell'anno. Più di trecento tifosi che credono e sperano in una vittoria di Varese e, dunque, in una risoluzione del caso: «Holland ha sbagliato - spiegano i responsabili della Gioventù Biancorossa Visentin e Tagliabue - perché si è reso protagonista di una scena bruttissima. Ora però auspichiamo che tutti lavorino per fare rientrare questo caso».

Francesco Caielli

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