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Holland:"I compagni mi aspettavano, non potevo tradirli"


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di Francesco Caielli

VARESE Fino al primo pomeriggio tutti quanti erano convinti che l'avventura di Holland a Varese fosse giunta al capolinea. Per vederlo di nuovo in biancorosso a Cantù, si diceva, servirebbe un miracolo. E come nelle favole, il miracolo è arrivato. Proprio quando ormai non ci sperava più nessuno, quando ci si stava preparando al "dopo Holland", quando stava montando la rabbia per un'occasione persa. Ieri sera, ore 17.30, Delonte Holland è piombato nel piazzale del PalaWhirlpool sulla sua macchina con la musica pompata a tutto volume: pronto per allenarsi e pienamente reintegrato in squadra. Negli spogliatoi lo aspettavano tutti i suoi compagni, e ognuno lo ha accolto con un abbraccio: «Bentornato Delonte». Per capire cosa abbia portato ad una risoluzione improvvisa e rapida di un caso che sembrava chiuso, bisogna tornare indietro di qualche ora.

Alla fine dell'allenamento di ieri mattina, coach Magnano si avvicina a Chiapparo e Oioli e la butta lì: «Perché non parliamo con Delonte?». Gli occhi dei due dirigenti varesini si illuminano: aspettavano solo quello. L'incontro tra i due è organizzato in un attimo. Magnano e Holland si chiudono nell'ufficio di Chiapparo, alla presenza dello stesso Gianni e di Oioli. Venti minuti di colloquio nel quale i due si parlano, si chiariscono. Il giocatore viene subito reintegrato in squadra, e corre a casa a prendere la borsa per l'allenamento: domenica a Cantù ci sarà e i tifosi varesini hanno un motivo in più per sperare in una grande vittoria.

HOLLAND: «PENSO A VINCERE IL DERBY»

Rivederlo in campo, di nuovo con la sua fascetta in testa e la calzamaglia nera, mette tranquillità: ogni cosa è tornata al suo posto. Ora si può tornare a guardare avanti con la fiducia data da un gruppo che, anche in questa vicenda, ha dimostrato di essere davvero unito. Delonte Holland è un ragazzo felice, sollevato e pronto a tornare a fare quello che ama: giocare a basket. «Sono contento che questa vicenda si sia definitivamente chiusa - spiega il giocatore - e di essere tornato tra i miei amici». Così li chiama i suoi compagni di squadra: «È vero, noi siamo un gruppo bellissimo. Quando sono rientrato in spogliatoio tutti mi hanno abbracciato, mi hanno accolto come se non fosse successo nulla: sono stati dei grandi». Tornando al colloquio chiarificatore con Magnano, Delonte spiega: «Ci siamo parlati, ed è stato un incontro molto positivo. Tutti e due abbiamo lo stesso obiettivo e vogliamo la stessa cosa: vincere. Ho voluto chiarire che io lo rispetto molto, e lui ha detto la stessa cosa di me». Parlando invece dell'episodio incriminato, quel violento litigio scoppiato durante Varese-Roma, Holland cerca di giustificarsi: «Ho esagerato, ma io sono un combattente, un competitivo, uno che vuole sempre e solo vincere. Vincere, vincere, vincere». Ora? «Ora c'è Cantù e dobbiamo andare a prenderci quella partita. So quanto ci tengono tutti i tifosi, so quanto è importante quella partita. Io mi sento in forma, mi sono riposato due giorni, e ho dentro il fuoco della vittoria. Sarà una grande giornata».

MAGNANO: «ABBIAMO FATTO LA COSA GIUSTA»

Più stringato Ruben Magnano, dopo il primo allenamento dal reintegro di Holland: «Abbiamo lavorato per il bene della squadra, sono convinto che sia stata fatta la cosa giusta. Sono molto contento che tutto si sia risolto, e ora questa vicenda è chiusa. Spetterà al giocatore darsi da fare per dimostrare di avere davvero voglia di lottare per il bene della squadra».

CASTIGLIONI: «HA VINTO IL BUONSENSO»

Una sola battuta anche per il presidente Claudio Castiglioni, con il volto decisamente più sollevato rispetto a quello che mostrava nei giorni scorsi: «Dico soltanto che quando prevale il buonsenso, da parte di tutti, anche le cose difficili si possono risolvere. Ecco, in questa situazione ha vinto il buonsenso».

CHIAPPARO: «COLLOQUIO POSITIVO»

Lo strappo tra Holland e Magnano è definitivamente rientrato. Il colloquio avuto ieri tra i due ha risolto il caso. Lo conferma Gianni Chiapparo: «Allenatore e giocatore si sono parlati, e hanno risolto la situazione. L'incontro è stato estremamente positivo, si sono detti tutto quello che dovevano, ora possiamo pensare solo alle prossime partite».

LA CURVA: «OTTIMA CONCLUSIONE»

I tifosi, pronti a invadere Cantù, avevano chiesto una decisione chiara da parte della società: «La decisione è arrivata -spiegano - e siamo felicissimi di come siano andate le cose. Ma ci teniamo a chiarire che avremmo rispettato qualsiasi scelta fosse arrivata dalla società».

Francesco Caielli

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