Lucaweb Posted July 10, 2008 Share Posted July 10, 2008 di Francesco Caielli Vedere questa Varese - quella che ha schiantato squadroni come Roma, Siena e Napoli, quella che ha vinto la partita più bella dell´anno sul campo di Cantù - essere costretta a lottare fino all´ultima giornata del girone di andata per riuscire ad entrare nelle prime otto in classifica, mette un po´ di tristezza. Perché la squadra più forte e completa dai tempi dei Roosters stellari (nel campionato più debole) merita più dei 18 punti che al momento la relegano all´ottavo posto. La tanto vituperata e (giustamente) criticata squadra dello scorso anno concluse il girone d´andata con venti punti: vincendo domenica prossima contro Bologna questa Whirlpool eguaglierebbe il risultato ottenuto da Collins e Garnett. Ed è proprio l´enorme e indubbia differenza (sotto ogni aspetto) che c´è tra questo gruppo e quello dello scorso anno che deve fare riflettere. Alla Whirlpool mancano dei punti in classifica: tre o quattro vittorie che oggi farebbero guardare tutte le altre squadre dall´alto in basso. Tre o quattro vittorie che sono sfuggite di un soffio, a causa di episodi che non è possibile imputare alla sfortuna o alla bravura dell´avversario di turno. Anche capitan De Pol, guardandosi indietro, non riesce a nascondere il rammarico per le troppe occasioni buttate via: "L´amarezza, dopo partite come quella di Capo d´Orlando, è tanta. Soprattutto perché non è la prima volta che perdiamo partite in questo modo, sulla sirena: stiamo lasciando per strada troppi punti. Guardandomi indietro conto almeno tre partite che avremmo dovuto portare a casa: punti pesanti, che alla fine, quando tireremo le somme, ci mancheranno". In troppe occasioni Varese ha perso sul filo di lana. Cosa succcede ogni volta? Abbiamo delle enormi difficoltà ad uccidere la partita quando possiamo farlo, a dare il colpo di grazia definitivo ai nostri avversari. Riusciamo sempre a tenerli in vita, e alla fine veniamo castigati. E´ successa la stessa cosa anche a Capo d´Orlando: avevamo in mano la partita, e li abbiamo fatti rientrare. Insomma, Varese domenica scorsa non ha perso per colpa di una magia di Alvin Young? No. Certo, lui ha fatto un grande canestro, ma noi la partita l´abbiamo persa prima. Quando eravamo avanti di sette punti e loro hanno messo quattro canestri da tre in fila, quando avevamo nelle mani l´inerzia della gara e ce la siamo fatta sfuggire: gli abbiamo concesso tutto, e li abbiamo esaltati nella bolgia dei loro tifosi. Ma in quei nove secondi finali che cosa è successo? Non abbiamo capito nulla: chi avrebbe dovuto raddoppiare, quando avrebbe dovuto farlo. C´è stato un black out generale. Un peccato, perché sono convinto che se fossimo andati ai supplementari quella partita l´avremmo vinta noi. Ora Varese è costretta a vincere con Bologna, se vuole fare le finali di coppa Italia. Come potrà farlo? Non dobbiamo dimenticare l´amarezza di capo d´Orlando. Dovremo ripartire dalla delusione che io e molti miei compagni abbiamo ancora in corpo dopo quella sconfitta. Sarà uno stimolo in più per battere uno squadrone come la Virtus, centrare queste finali di coppa, ma soprattutto riprendere la nostra marcia verso i playoff, che sono il nostro obiettivo principale. Domenica sarà una sfida delicatissima. Finora Varese, ogni volta che si è trovata costretta a vincere, ha risposto alla grande. Sarà ancora così? E´ vero, in questo campionato abbiamo saputo tirare fuori della grandi partite quando ci siamo trovati in situazioni difficili. Sarà così anche questa volta? Io credo di si. Francesco Caielli Link to comment Share on other sites More sharing options...
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