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di Francesco Caielli

Varese-Bologna ha il potere di aprire il cuore e l´album dei ricordi

perché non è mai stata una partita normale. Domani le luci del

PalaWhirlpool illumineranno uno scontro d´altri tempi, tra due

società che hanno fatto la storia della pallacanestro, che hanno

vissuto momenti difficili e che ora stanno provando a tornare grandi.

La Virtus veleggia al primo posto in classifica grazie alla solidità

di un gruppo ben assortito e ottimamente comandato da Zare Markovski,

forse il miglior allenatore della serie A. Un primo posto frutto di

tante vittorie esterne (ben sei i successi ottenuti lontano da casa

su otto gare disputate) che la dicono lunga sulla forza mentale della

squadra bolognese. Varese sta lottando alla ricerca di quella

continuità che le permetterebbe di sognare davvero, e guarda con

rammarico alle troppe occasioni gettate al vento. Sarà una partita

bellissima, impreziosita da un PalaWhirlpool che si annuncia gremito

e caldissimo come nelle grandi occasioni. Sarà una partita

importante, nella quale Varese si gioca quell´ottavo posto in

classifica che permetterebbe ai biancorossi di giocare le finali di

coppa Italia. Sarà soprattutto un´ulteriore tappa di avvicinamento al

traguardo che nessuno, stavolta, vuole mancare: i playoff.

Il presidente Castiglioni vedrà la partita al suo posto di sempre: in

piedi, davanti alla tribuna stampa, a soffrire come una bestia.

Proprio non ce la fa a starsene seduto, e se potesse entrerebbe pure

in campo: quella di domani sarà una partita speciale anche per lui,

un presidente che non ha vergogna di fare anche il tifoso. "Anche

perché - dice Claudio Castiglioni - io prima di essere presidente

della società sono stato un tifoso della Pallacanestro Varese, non

dimentichiamolo".

Quando è nato il suo amore per il basket?

La mia famiglia ha sempre sponsorizzato la pallacanestro. I miei

ricordi più belli sono legati al 1982 quando, bambino, andavo ogni

domenica al palazzetto e il papà mi portava pure alle trasferte più

vicine: Milano, Cantù. Un´altra squadra che porto nel cuore è la

Cagiva allenata da Dodo Rusconi, quella di Johnny Rogers prima e di

Komazec poi. Eravamo presenti, come sponsor, anche nella squadra che

ha vinto lo scudetto del ´99.

Dopo tanti anni nel basket, una sfida come quella di domani non può

lasciare indifferente nemmeno lei.

Ho sempre ammirato la Virtus Bologna. Avrò sempre negli occhi quella

squadra stupenda che era la Kinder dei vari Danilovic, Rigaudeau, e

poi di Ginobili e Jaric. Una corazzata imbattibile e una società che

era un esempio in tutta Europa. Sono contentissimo che sia tornata ad

alti livelli, perché la serie A senza la Virtus era un po´ quella che

è la serie A di calcio di quest´anno senza la Juventus: manca

qualcosa. Può pure starti antipatica, però se c´è è più bello.

Non a caso, lo scorso anno ha voluto invitare proprio la Virtus in

occasione della festa per i 60 anni della Pallacanestro Varese.

E´ stato un modo per dare il bentornato alle VuNere, a una società

importante e gloriosa. Ho grande rispetto nei loro confronti, e

domani sarà un onore ospitarli.

E, magari, batterli. No?

Certo, ci mancherebbe. Ma questo ormai dipende solo dai nostri

giocatori.

Domani bisognerà giocare per la coppa Italia?

No. Bisognerà vincere per avere due punti in più in classifica. Due

punti che sarebbero un altro piccolo passo verso il nostro vero

obiettivo. Quest´anno voglio i playoff, poche storie. Credo che siano

stati fatti tutti gli sforzi economici e organizzativi per allestire

una squadra in grado di centrarli. Quelli di domani saranno due punti

fondamentali in questo senso.

E la coppa?

Certo, se dovessimo riuscire ad andare alle finali non mi

dispiacerebbe. Però non voglio che succeda come negli ultimi anni,

quando raggiungevamo le Final Eight per il rotto della cuffia, e

andavamo a farci bastonare. Non solo: consideravamo la qualificazione

alle finali come un traguardo, e una volta che lo avevamo raggiunto

ci sentivamo appagati. Nelle ultime due stagioni i mesi di febbraio e

marzo ci hanno fatto perdere i playoff. Quindi se le finali di coppa

ci devono poi precludere il nostro obiettivo principale, allora

meglio non farle.

Resta comunque una Virtus da battere, domani. Fiducioso?

Assolutamente si. Quest´anno siamo riusciti a mettere su una bella

squadra, che è diventata un gruppo. Lo si è visto quando è scoppiato

il caso Holland, che i giocatori hanno gestito e risolto nel migliore

dei modi. Questa è una cosa fondamentale, che poi si riflette sul

campo. Infatti, a parte l´infausta trasferta di Biella, finora ce la

siamo giocata proprio con tutti. Domani arriverà una squadra molto

difficile da affrontare, ma io credo che questo gruppo abbia tutte le

carte in regola per portare a casa la partita. Sono ottimista: male

che vada perderemo dopo aver giocato una grandissima partita.

Francesco Caielli

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