Lucaweb Posted July 10, 2008 Posted July 10, 2008 di Francesco Caielli Varese-Bologna ha il potere di aprire il cuore e l´album dei ricordi perché non è mai stata una partita normale. Domani le luci del PalaWhirlpool illumineranno uno scontro d´altri tempi, tra due società che hanno fatto la storia della pallacanestro, che hanno vissuto momenti difficili e che ora stanno provando a tornare grandi. La Virtus veleggia al primo posto in classifica grazie alla solidità di un gruppo ben assortito e ottimamente comandato da Zare Markovski, forse il miglior allenatore della serie A. Un primo posto frutto di tante vittorie esterne (ben sei i successi ottenuti lontano da casa su otto gare disputate) che la dicono lunga sulla forza mentale della squadra bolognese. Varese sta lottando alla ricerca di quella continuità che le permetterebbe di sognare davvero, e guarda con rammarico alle troppe occasioni gettate al vento. Sarà una partita bellissima, impreziosita da un PalaWhirlpool che si annuncia gremito e caldissimo come nelle grandi occasioni. Sarà una partita importante, nella quale Varese si gioca quell´ottavo posto in classifica che permetterebbe ai biancorossi di giocare le finali di coppa Italia. Sarà soprattutto un´ulteriore tappa di avvicinamento al traguardo che nessuno, stavolta, vuole mancare: i playoff. Il presidente Castiglioni vedrà la partita al suo posto di sempre: in piedi, davanti alla tribuna stampa, a soffrire come una bestia. Proprio non ce la fa a starsene seduto, e se potesse entrerebbe pure in campo: quella di domani sarà una partita speciale anche per lui, un presidente che non ha vergogna di fare anche il tifoso. "Anche perché - dice Claudio Castiglioni - io prima di essere presidente della società sono stato un tifoso della Pallacanestro Varese, non dimentichiamolo". Quando è nato il suo amore per il basket? La mia famiglia ha sempre sponsorizzato la pallacanestro. I miei ricordi più belli sono legati al 1982 quando, bambino, andavo ogni domenica al palazzetto e il papà mi portava pure alle trasferte più vicine: Milano, Cantù. Un´altra squadra che porto nel cuore è la Cagiva allenata da Dodo Rusconi, quella di Johnny Rogers prima e di Komazec poi. Eravamo presenti, come sponsor, anche nella squadra che ha vinto lo scudetto del ´99. Dopo tanti anni nel basket, una sfida come quella di domani non può lasciare indifferente nemmeno lei. Ho sempre ammirato la Virtus Bologna. Avrò sempre negli occhi quella squadra stupenda che era la Kinder dei vari Danilovic, Rigaudeau, e poi di Ginobili e Jaric. Una corazzata imbattibile e una società che era un esempio in tutta Europa. Sono contentissimo che sia tornata ad alti livelli, perché la serie A senza la Virtus era un po´ quella che è la serie A di calcio di quest´anno senza la Juventus: manca qualcosa. Può pure starti antipatica, però se c´è è più bello. Non a caso, lo scorso anno ha voluto invitare proprio la Virtus in occasione della festa per i 60 anni della Pallacanestro Varese. E´ stato un modo per dare il bentornato alle VuNere, a una società importante e gloriosa. Ho grande rispetto nei loro confronti, e domani sarà un onore ospitarli. E, magari, batterli. No? Certo, ci mancherebbe. Ma questo ormai dipende solo dai nostri giocatori. Domani bisognerà giocare per la coppa Italia? No. Bisognerà vincere per avere due punti in più in classifica. Due punti che sarebbero un altro piccolo passo verso il nostro vero obiettivo. Quest´anno voglio i playoff, poche storie. Credo che siano stati fatti tutti gli sforzi economici e organizzativi per allestire una squadra in grado di centrarli. Quelli di domani saranno due punti fondamentali in questo senso. E la coppa? Certo, se dovessimo riuscire ad andare alle finali non mi dispiacerebbe. Però non voglio che succeda come negli ultimi anni, quando raggiungevamo le Final Eight per il rotto della cuffia, e andavamo a farci bastonare. Non solo: consideravamo la qualificazione alle finali come un traguardo, e una volta che lo avevamo raggiunto ci sentivamo appagati. Nelle ultime due stagioni i mesi di febbraio e marzo ci hanno fatto perdere i playoff. Quindi se le finali di coppa ci devono poi precludere il nostro obiettivo principale, allora meglio non farle. Resta comunque una Virtus da battere, domani. Fiducioso? Assolutamente si. Quest´anno siamo riusciti a mettere su una bella squadra, che è diventata un gruppo. Lo si è visto quando è scoppiato il caso Holland, che i giocatori hanno gestito e risolto nel migliore dei modi. Questa è una cosa fondamentale, che poi si riflette sul campo. Infatti, a parte l´infausta trasferta di Biella, finora ce la siamo giocata proprio con tutti. Domani arriverà una squadra molto difficile da affrontare, ma io credo che questo gruppo abbia tutte le carte in regola per portare a casa la partita. Sono ottimista: male che vada perderemo dopo aver giocato una grandissima partita. Francesco Caielli
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