Lucaweb Posted July 11, 2008 Share Posted July 11, 2008 di Francesco Caielli Quando, all´inizio dello scorso agosto, il presidente Castiglioni annunciò tutto orgoglioso che Giacomo Galanda sarebbe tornato a giocare per Varese, a tutti i tifosi è corso un brivido lungo la schiena. Sucede sempre così, quando capita di incontrare di nuovo amici che non si vedevano da un pezzo e che parevano partiti per non tornare più. Certo, dall´anno della Stella è passato del tempo, e Galanda è cambiato: cresciuto come giocatore, maturato (a proposito, ieri ha compiuto 31 anni, auguri), ma sotto molti aspetti più forte di prima. Quello che senza dubbio è il migliore acquisto della gestione Castiglioni, traccia un bilancio alla fine del girone d´andata. "Bilancio che è senz´altro positivo. A livello di squadra abbiamo fatto molto bene e non possiamo che essere soddisfatti. Certo, ora possiamo dire che forse potremmo avere qualche punto in più, che abbiamo buttato via delle partite per le quali ancora ci mangiamo le mani. Ma io credo che faccia parte del gioco, e che lo sport alla fine dei conti sa essere giusto: ti dà e ti toglie. Sono arrivate sconfitte sul filo di lana ma anche vittorie incredibili e il confine tra il mangiarsi le mani per un´occasione gettata al vento e il baciarsele per una grande impresa è sempre molto sottile". Qual è la cosa che la rende più sodddisfatto? Il fatto che siamo riusciti a costruire un gruppo, che riesce ad essere tale quando le cose vanno male. Bella forza: è facile essere uniti quando tutto va bene, e si vincono le partite. Noi siamo diventati forti proprio nelle difficoltà. In spogliatoio si è creato un ambiente perfetto. Nel quale tutti accettano critiche e consigli dai compagni: un urlaccio quando serve, una pacca sul sedere al momento giusto. La gente sembra abbia capito che quest´anno tutto funziona per bene, e sta circondando la squadra con un entusiasmo incredibile. Voi lo avvertite? Lo sentiamo, lo sentiamo. Ci piace e credo anche che sia legittimo essere contenti e pretendere tanto da questa squadra. Ora abbiamo di fronte un girone di ritorno che vogliamo sia bello come quello d´andata, anzi, di più. Possiamo crescere ancora tanto, tutti quanti: come squadra, come giocatori, e anche - permettetemelo - come uomini. Avete incontrato tutte le squadre del campionato. Che idea si è fatto delle vostre avversarie? Che è un gran casino, con questo mercato sempre aperto e giocatori che vanno e vengono. Comunque ho individuato quattro tipologie di squadra. La prima, quella che mi piace de meno: quelle società che partono già con l´idea di rivoluzionare la squadra. Cambiano decine di giocatori, sono dei porti di mare: un modo di lavorare che non mi piace e che non dovrebbe essere consentito dal regolamento. La seconda tipologia racchiude quelle squadre che possiamo definire come le deluse del girone d´andata: partite con grandi aspettative e con acquisti importanti e costosi, non stanno rendendo come ci si aspettava e vogliono cambiare qualcosa. Terza tipologia: quelle squadre che giocano bene e ottengono risultati, e cercano di potenziarsi con uno o due acquisti mirati. E poi c´è Varese. E cos´ha Varese di particolare? Ha lavorato bene in estate, e ha il coraggio di portare avanti le proprie scelte, anche quando le cose vanno male. Metto Varese, ma anche Montegranaro: sono quelle squadre che si fanno apprezzare maggiormente, dei bei gruppi. Detto della squadra. Ma com´è il bilancio personale di Galanda? Sono contento, perché sto giocando bene e ho delle belle statistiche, dopo una stagione nella quale ero stato parecchio criticato. Ma le cifre sono l´ultima cosa che mi interessa, e allora dico che sono contentissimo perché faccio parte di questo gruppo. Anzi, io mi sento una colonna portante di questa squadra, e questa cosa mi riempie d´orgoglio. E´ bellissimo vedere ragazzi giovani e pieni di talento, come Holland, che stanno ad ascoltare i consigli di me e Sandrino. Prima ho detto che stavamo crescendo anche come uomini, e mi riferivo proprio a questo. Prendete Delonte: ha imparato una lezione, è stato umile, ed è uscito più forte di prima da una situazione difficile. L´ambiente è perfetto, e ci tengo a dire che grande merito di tutto ciò va alla società. Si spieghi. Personaggi come Sandro Galleani, che mentre ti massaggia riesce a dirti la parolina giusta per tirarti su. Oppure i nostri due presidenti, Claudio e Gianfranco, sempre vicini e presenti. E poi Chiapparo: forte e deciso quando serve, tranquillo e pacato al momento giusto, è il nostro valore aggiunto. E´ soprattutto grazie a lui, che questo gruppo è diventato una famiglia. Link to comment Share on other sites More sharing options...
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