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"A chi mi chiede di tornare rispondo no grazie"


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di Damiano Franzetti

VARESE Passione, competenza e soprattutto uno stile e una signorilità da fare invidia a tanti, troppi, cavalieri di ventura. Toto Bulgheroni è un personaggio che manca al basket italiano, non solo a quello varesino. Da quando ha ceduto la Pallacanestro Varese è diventato un tifoso attento, sempre presente sulla sua poltroncina di parterre, ma per nulla "invasivo". A differenza di quanto accade in altre piazze infatti, Bulgheroni non si è mai permesso di dare consigli non richiesti o, peggio, di seminare critiche gratuite, preferendo rimanere nell'ombra a guardar giocare quella che sarà sempre e comunque la sua squadra.

Dottor Bulgheroni, innanzitutto una domanda da appassionato. Le piace la Varese di quest'anno?

Sì, sono contento di questa Whirlpool. Mi sembra una formazione ben allenata, preparata, che sta facendo un buon cammino in campionato ma che non ha esaurito i propri margini di crescita. Insomma, credo che l'obiettivo playoff possa essere raggiunto e spero che i tifosi possano ricevere qualche bella soddisfazione. So che alcuni fans non amano granché il gioco controllato che talvolta si vede a Masnago, ma io credo che in questo modo Varese abbia alle spalle una certa solidità.

Purtroppo in questi giorni la società ha ricevuto un'attenzione inattesa, a causa della rissa tra Howell e Adriano. Dall'alto della sua lunga esperienza da dirigente, cosa pensa di questa faccenda?

Per quel che ho potuto capire leggendo i giornali, mi pare che la questione sia stata un po' troppo ingigantita. Certo, per una società sportiva non è mai piacevole trovare un proprio giocatore in discoteca alle 4 del mattino, seppur in una sera di "permesso" come quella di domenica. Però queste sono anche le abitudini dei ragazzi di oggi, siano essi atleti o persone comuni, quindi non mi soffermerei troppo su quel che è successo. Giusto dare una tirata d'orecchie, ma che finisca lì.

Il basket sui giornali è andato anche per un altro motivo poco piacevole: la penalizzazione della Benetton. Lei ha ricoperto anche cariche a livello nazionale: si aspettava quel che è accaduto?

No, anzi, sono rimasto molto amareggiato per questa situazione. Personalmente sono convinto che la proprietà non fosse al corrente di questa manovra. È stato commesso un errore grave, con eccessiva leggerezza, in maniera oserei dire sciocca. Detto questo però, mi sembra che la giustizia sportiva stia facendo il suo corso: in base alla sentenza di mercoledì sarebbe stato trovato chi ha sbagliato e

la società è stata punita.

A suo parere il mondo del basket è diventato meno limpido negli ultimi anni, oppure tutto sommato personaggi "fuori dal coro", nel bene e nel male, ci sono sempre stati?

Diciamo che qualche testa calda non è mai mancata, neppure anni fa: credo che questa sia una costante in ogni contesto di persone. Certo che ora ci sono tanti interessi in ballo che, come ho già avuto modo di dire in passato, non possono essere gestiti con l'attuale struttura dello sport professionistico italiano. Così com'è, certi movimenti faticano a stare in piedi: il rischio di imbarcare personaggi al limite è più elevato. Anche per questo sono contento di essermi chiamato fuori, pur mantenendo un interesse profondo per la pallacanestro, sport che rimarrà comunque sempre nel Dna.

Il suo quindi è un disimpegno definitivo?

Direi di sì: la mia famiglia mantiene una partecipazione attiva con il Campus, e va bene così. Ogni tanto ricevo proposte di un ritorno, soprattutto a livello nazionale, ma come ho detto non sono interessato. Idem per Varese: ora la società sta bene, ma anche se fosse messa in vendita non rientrerebbe nei miei piani.

Piani che rimangono quindi quelli di tifoso speciale. A questo proposito, ci sono squadre o giocatori che l'hanno particolarmente colpita tra quelli che ha visto nella stagione in corso?

Come ho detto, non mi dispiace assolutamente questa versione di Varese, sia nell'insieme sia per alcune individualità spiccate. Però devo dire che ho visto diverse squadre interessanti, e non solo tra quelle più quotate. Un esempio potrebbe essere la Vidivici, che la Whirlpool ha battuto in campionato, ma che è venuta a Varese mostrando grande concretezza. In generale comunque, mi pare ci siano diversi spunti interessanti e da ciò dipende anche quell'equilibrio che sta caratterizzando l'intero torneo.

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